Cesati: Studi foleniani
Il senno del poi. Saggi danteschi
Gianfranco Folena
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2025
pagine: 306
«Pochissimi elementi sicuri possediamo sulla composizione e sulla pubblicazione della Divina Commedia. Non sappiamo quando Dante cominciò a comporre la sua Commedia (come suona il titolo originale, mentre l’attributo di divina fu consacrato molto tardi, solo con l’ed. veneziana del Giolito curata nel 1555 da Ludovico Dolce): se prima dell’esilio, secondo la notizia riferita dal Boccaccio e probabilmente fantastica (anche se può contenere un fondo di verità), del ritrovamento dei primi 7 canti dell’Inferno lasciati a Firenze e inviati a Dante in Lunigiana nel 1306; o addirittura dopo la morte di Arrigo VII come altri hanno sostenuto, cosa ancor più improbabile; oppure intorno al 1306 secondo l’ipotesi per noi più plausibile». Così Gianfranco Folena ricorda e avvia un’accurata ricostruzione sulla composizione e pubblicazione della Commedia dantesca, testimonianza forte di studi sul Sommo poeta condotti con la consueta minuzia filologica dell’indimenticato studioso tosco/padovano. I testi riproposti in questo volume (ormai di difficile reperimento) sono stati pubblicati tra il 1955 e il 1991 e restano capitoli fondamentali per gli studi storico-linguistici e danteschi. La loro validità e modernità permangono indiscusse a decenni dalla loro apparizione e ne giustificano la riproposizione alla comunità scientifica in un volume che riunisce i più significativi.
La crisi linguistica del Quattrocento
Gianfranco Folena
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2024
pagine: 375
«Quella esperienza così concreta […] mi affezionò durevolmente alla storia della lingua e al maestro sempre sollecito a fornire suggerimenti, schede e appunti bibliografici. Decisi che mi sarei laureato con lui su un autore del Quattrocento, il periodo fino ad allora più trascurato della nostra storia linguistica». Così Folena ricorda gli inizi dei suoi studi con Bruno Migliorini, il rientro dalla prigionia in India, il ritorno all’Università e la scelta di un secolo, cui, a partire dall’edizione della tesi di laurea del 1946 sull’Arcadia di Sannazaro, dedicherà i lavori dei primi anni della sua carriera. Sono «gli anni del noviziato fiorentino» e del raggiungimento della piena maturazione scientifica, con il libro su Sannazaro, l’edizione del Piovano Arlotto, gli studi su Poliziano, su Leonardo, su Benedetto Dei, accomunati dall’etichetta di «crisi linguistica» in cui la stessa esistenza e il ruolo della lingua italiana sembrano venire messe in forse e invece ne segnano la forza e la capacità di rinnovamento. I testi qui editi (ormai di difficile reperimento) sono stati pubblicati fra il 1952 e il 1965: capitali per la storia dei nostri studi storico-linguistici, la loro validità permane indiscussa a decenni dalla loro prima apparizione e ne giustifica la riproposizione alla comunità scientifica.
Volgarizzare e tradurre con altri scritti sulla traduzione
Gianfranco Folena
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2021
pagine: 196
Nato come intervento ad un Convegno triestino sulla traduzione e come tale stampato nel 1973 negli Atti relativi, pubblicato poi nella forma di un prezioso volumetto rosso Einaudi nel 1991 (e successivamente stampato in altra collana e tradotto in francese), "Volgarizzare e tradurre" si imponeva allora e si impone ancora oggi per l'originale triplice prospettiva in cui l'argomento era affrontato: quella terminologica (con volgarizzare che tradisce una considerazione per così dire verticale del tradurre, dalla lingua sentita come più prestigiosa a quella popolare, il verdeutschen di Lutero), quella linguistica (col secolare dibattito su "tradurre-tradire" o sulla traduzione ad sensum o ad verbum) e quella filosofica che vede sullo sfondo dell'atto del tradurre la difficile soluzione del confronto tra culture e civiltà diverse, adombrato anche nel «bisticcio traduzione=tradizione», «motto dialettico» caro a Folena. Già nella sua Premessa al volumetto, Folena riconosceva che negli anni intercorsi dal primo articolo «un'alluvione teorica» aveva investito la bibliografia prettamente linguistica sulla traduzione, e molto più di allora si è ormai arricchita anche quella sulla storia della traduzione. Ma il percorso foleniano attraverso i tre rami sopra indicati dell'indagine, capace di trasferire la problematicità del soggetto nell'evoluzione della storia, con i suoi rappresentanti eccellenti come san Girolamo, Leonardo Bruni, fino al folto dibattito sette-ottocentesco, mantiene tutti i suoi caratteri di originale, complessa e comprensiva messa a fuoco della traduzione.