Aragno: Ante Litteram
I miei libertini
Arrigo Cajumi
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Tra le cattedre di Arrigo Cajumi, risalterà la terza pagina. In particolare distinguendosi come ritrattista secondo la lezione di Sainte- Beuve: la vita (la biografia) non separata dalla letteratura, la vita che permea l'opera. I miei libertini è un suo libro involontario, un'antologia di pagine, apparse soprattutto su La Stampa, dedicate alle intelligenze o di nascita o di scuola o di frequentazione piemontese, tra cultura e politica, dall'ottocentesco Angelo Brofferio a Piero Gobetti, da Guido Gozzano a Antonio Gramsci, da Giovanni Giolitti a Benedetto Croce, da Leone Ginzburg a Augusto Monti, da Luigi Einaudi a Cesare Pavese. Libertini - come spiegò Ferdinando Neri, un maggiore di Cajumi, presentando il journal dell'allievo Pensieri di un libertino - "nel significato che la parola acquistò particolarmente nel francese del Seicento e che si connette con la libertà di pensiero: libertà che, accusata di licenza, venne confusa con quella del costume". Via via a comporsi (a ricomporsi) è un ideale mondo di ieri, venerato tanto profondamente quanto sobriamente, nella consapevolezza, e nella fierezza, della sua irripetibilità.
Arpa e cannone
Gian Carlo Fusco
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2023
Dal primo numero (maggio 1959), per circa quattro anni, Gian Carlo Fusco (1915-1984) tenne una rubrica a tutta pagina sul mensile "Successo", fondato e diretto da Arturo Tofanelli: un periodico di grande formato e forti ambizioni editoriali che radunava tutte le grandi firme dell'epoca. Fusco era allora in stato di grazia e all'apice della carriera: corteggiato, oltre che dai giornali, da cinema, teatro e televisione. Era conteso per il suo estro, per le inesauribili doti di umorista e affabulatore, per la leggerezza della scrittura. Qualità che si ritrovano al completo in questa silloge. Tutte le puntate di quella rubrica, qui raccolte per la prima volta in volume, si offrono al lettore come piccoli spettacoli di varietà in cui l'autore sciorina tutti i temi e registri del suo celebrato repertorio di columnist. Fusco scruta l'Italia del miracolo economico con la stessa sagacia e lo stesso sorridente disincanto con cui rilegge il nostro, non lontano, passato postrisorgimentale.
L'Europa letteraria
Giancarlo Vigorelli
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 424
«L'Europa letteraria» nasce nel gennaio 1960 a Roma da un'idea di Giancarlo Vigorelli che, insieme a Domenico Javarone e successivamente a Davide Lajolo, dirigerà la testata fino alla chiusura nella primavera 1965. La rivista si inserisce fin da subito nel vivo del dibattito politico e culturale che infiamma l'Europa agli inizi degli anni Sessanta, quando il clima di distensione tra i due poli ideologici che avevano diviso l'Europa durante la Guerra Fredda apre a un periodo di dialogo e di coesistenza Pacifica. Gli articoli che appaiono sull'«Europa letteraria» sono percorsi da una profonda fiducia nel dialogo e nel confronto di idee, cui Vigorelli, penna protagonista, dà forma e vita attraverso un logos capace di farsi antidoto di qualsiasi faziosità. I testi qui raccolti sono gli interventi di Giancarlo Vigorelli pubblicati sull'«Europa letteraria» lungo l'intero arco d'esistenza della rivista e riportati in ordine cronologico nelle tre sezioni L'Europa letteraria, L'Europa artistica e L'Europa cinematografica. Chiudono il volume le interviste che Giancarlo Vigorelli ha realizzato per la rivista ad Alberto Moravia e a Giuseppe Berto.
Di sala in sala. Cronache d'arte (1864-1871)
Emilio Praga
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 754
Il volume nasce dall'intento di riordinare in edizione critica e commentata le cronache d'arte di Emilio Praga distribuite tra 1864 e 1871 su periodici ormai quasi introvabili. È un Praga inedito che si svela in tutta la sua grandezza di critico e quale anima di un mondo artistico vivacissimo che si riaffaccia in 470 pagine di note dedicate alla ricostruzione di biografie, carriere e dipinti di ognuno dei 117 artisti da lui richiamati. Questo ha consentito correzioni di date e titoli di opere anche famosissime, o rinvenimenti in archivi ecclesiastici o giornaletti di provincia di autori inspiegabilmente scomparsi dal circuito delle esposizioni o dai giornali. Ciò ha significato consultare più di 200 giornali e opuscoli italiani e stranieri, tutti i cataloghi braidensi e milanesi, come di altre esposizioni nazionali e internazionali: una ricchezza di fonti depositate in un siglario di 80 pagine organizzato come bibliografia al servizio degli studiosi. Ed è un mondo sommerso che riprende vita.
I taccuini (1914-1943)
Ugo Ojetti
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
Molti sono i pregi del testo che qui si ripropone, e che è lecito intendere come la parte in luce di altre migliaia di fogli ancora in attesa di studio. Un diario d'epoca, intanto, ma arguto, talora malizioso, capace di svariare da un intimismo non privo di ansie a una ricognizione pubblica di inconsueta vastità. Il quadro è dir poco imponente: vi spiccano i ritratti di Mussolini, di D'Annunzio appena prima della morte, di Benedetto Croce, della famiglia Savoia nel corso di molteplici visite a corte. Però accompagnati da una folta schiera di figure a contorno, ministri, capitani d'industria, banchieri, giornalisti di grido, che dal crepuscolo dell'età liberale si snoda ben dentro il fascismo. Per rendere piena ragione dei commenti ojettiani, il prefatore ha consultato archivi, esplorato carteggi, così che nulla delle originarie prudenze e delle espunzioni decise dai familiari al primo emergere di queste note rimanesse occulto.
In viaggio
Piero Chiara
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
pagine: 380
Piero Chiara amava viaggiare e viaggiò molto. Lo faceva per divertimento, o per incontrare gli amici, o per il suo lavoro di scrittore, o perché attratto da un richiamo del passato, quando città antiche lo invitavano a scoprire che "la realtà era superiore ai suoi sogni". Qualunque fosse la ragione, la spinta a partire era la curiosità che lo animava di vedere nuovi paesi, gustare dal vero la bellezza di opere d'arte di cui aveva letto nei libri, capire popoli diversi. Così fu per la Spagna, il Paese che più amava («una terra dove si incontrano tutte le civiltà, dove le pietre romane fanno da base agli archi moreschi»), gli Stati Uniti (dove fu più volte, dal 1966 al 1970), la Cecoslovacchia (sulle tracce di Casanova) e naturalmente le città italiane, che rivide più volte, sempre con occhi differenti. Luoghi di cui Chiara ci ha lasciato memoria nelle cronache che soprattutto fra gli anni '50 e '60, prima del grande successo letterario, inviò ai giornali coi quali collaborava: L'Italia, Giornale del Popolo, La Prealpina, Gazzetta Ticinese. Articoli scritti per il piacere di raccontare, di descrivere città e paesi, di far rivivere personaggi storici e evocare i valori culturali delle epoche passate, ma che pure sono vere e proprie opere narrative, non solo per ciò che dicono ma anche per il modo in cui lo dicono: con la semplicità, la leggerezza e la chiarezza che saranno il sigillo del Piero Chiara maggiore.