Analogon: Entelechia
Le solidarietà misteriose
Pascal Quignard
Libro: Libro in brossura
editore: Analogon
anno edizione: 2019
pagine: 246
«Non era amore il sentimento che regnava tra loro. Non era nemmeno una specie di perdono automatico. Era una solidarietà misteriosa. Era un legame senza origine dato che nessun pretesto, nessun evento, in alcun momento, aveva deciso che fosse così.» Claire, traduttrice di mezza età, abbandona il suo appartamento e le comodità della vita parigina per tornare a vivere in Bretagna, in una fattoria a picco sul mare. La sua non è una fuga ma un ritorno, una riscoperta e una riappropriazione dei luoghi, dei suoni, delle immagini, dei gesti della sua infanzia. I paesaggi bretoni, le coste di granito punteggiate da fiori gialli, licheni, i campi di megaliti, i paesi aggrappati alle scogliere diventano le tappe di un percorso in cui la donna ritrova se stessa, fa pace con il suo passato, elabora un lutto e un amore. Ad accompagnarla, un dolce legame con una vecchia insegnante di pianoforte, la solidarietà misteriosa che la lega al fratello e una comunione profonda, fisica e spirituale, con la natura di cui diventa lei stessa un elemento. Un romanzo di formazione e trasformazione, una prosa delicata e luminosa, «chiara» come la sua eroina.
Villa Amalia
Pascal Quignard
Libro: Libro in brossura
editore: Analogon
anno edizione: 2018
pagine: 316
L’amore si nutre di "una conversazione instancabile indirizzata a un solo e unico essere al quale tutto ciò che si vive è dedicato." Ma che succede se questo essere manca all'improvviso? "Villa Amalia" ruota attorno a questo vuoto e ne individua gli effetti sulla protagonista. Parigi: la musicista Ann Hidden, nascosta dietro al cancello di una casa, vede il suo compagno baciare un’altra donna. Da quell'istante la convenzione si spezza. Ann decide di rompere. Radicalmente. In poche settimane, in segreto, fa il vuoto, vende tutto, mente a tutti, parte. La fuga, non disperata ma volontaria e ragionata, senza commenti né giudizi. Poi la ricerca di "un luogo al di fuori dell’enorme città umana mondiale": Ischia e una casa a picco sul mare, Villa Amalia. Abbandonate le cerchie - coniugale, familiare, professionale, nazionale - sfronda ciò che è diventato ingombrante, dalle relazioni umane alle sillabe del suo nome alle fioriture dei suoi spartiti. La metafora musicale rispecchia lo stile narrativo di Quignard e il romanzo stesso sviluppato come una composizione musicale con temi ricorrenti - le case in riva al mare, l’acqua - e in tutta la gamma degli andamenti dall'adagio al furioso.
Le scale di Chambord
Pascal Quignard
Libro: Libro in brossura
editore: Analogon
anno edizione: 2018
pagine: 374
Firenze, Londra, New York, Parigi: in una girandola inarrestabile Edouard Furfooz, mercante d’arte e collezionista, gira il mondo alla ricerca di giocattoli e oggetti rari. Con la stessa passione insaziabile quest’uomo malinconico colleziona amori ma non si lega mai a nessuna donna tranne che alla zia Ottilia e alla piccola Adriana che adora. Un solo amico, Pierre, un gigante omosessuale che coltiva bonsai. Quando la zia gli chiede di trovarle un luogo dove ritirarsi dal mondo, egli sceglie una casa vicino al castello rinascimentale di Chambord il cui magnifico scalone è attribuito a Leonardo: due rampe si avvitano intorno a un vertiginoso vuoto centrale in modo tale che ci si continua a vedere senza incontrarsi mai. In questa immagine è l’essenza del romanzo. Edouard non avrà pace fino a quando non avrà ripercorso a ritroso i gradini della sua vita per ritrovare l’infanzia perduta. Scritto come un «racconto analitico» – così Freud chiamava le sue storie cliniche – è la storia di un viaggio verso una verità che ipoteca l’intera vita del protagonista. I grandi temi freudiani – l’infanzia rimossa, l’amore, la colpa – sono convocati e orchestrati.
Le tavolette di bosso di Apronenia Avizia
Pascal Quignard
Libro: Libro in brossura
editore: Analogon
anno edizione: 2017
pagine: 160
Esempio dell’abilità artistica di Pascal Quignard, questo particolare romanzo intreccia con eleganza elementi formali della poesia giapponese e tratti della cultura Heian con il mondo declinante della Roma tardo-imperiale. Senza mai svelare la finzione, Quignard simula il ritrovamento del diario di un’anziana patrizia romana, Apronenia Avizia, vissuta all’epoca delle invasioni barbariche e dell’affermazione del Cristianesimo. Quignard fornisce le fonti del testo, copia dell’originale inciso su tavolette di bosso cerate: annotazione di acquisti di vini e tessuti, ma anche di umori, percezioni, sogni, ricordi, liste di avvenimenti piacevoli, avversioni, preferenze sessuali. Benché Quignard presenti il diario come una traduzione dell’originale latino, agli occhi di un lettore attento il testo non soltanto si rivela intessuto di allusioni a opere di autori classici (Ovidio, Lucrezio, Petronio, fino a calchi di celebri epigrammi di Marziale) ma la sua struttura riprende lo stile del sôshi giapponese, con richiami formali e contenutistici alle «Note del guanciale» di Sei Shōnagon, scrittrice e dama di corte dell’imperatrice Sadako, vissuta nel Giappone del X secolo.
Trionfo del tempo-La voce perduta
Pascal Quignard
Libro: Libro in brossura
editore: Analogon
anno edizione: 2017
pagine: 130
Con i quattro racconti riuniti sotto il titolo «Trionfo del tempo», scritti nel 2006, Quignard inaugura un nuovo genere narrativo: un racconto-cornice, che racchiude tre racconti interni come «una sonata di racconti», inizia con un ricordo d’infanzia doloroso, termina con un Lied di Schubert, quasi una ninna nanna dove riecheggiano le canzoni che la giovane balia tedesca gli cantava da piccolo per addormentarlo. In mezzo, la storia di un uomo che deve vagare a lungo prima di saper amare; l’incontro di Racine bambino con l’ombra di Virgilio; l’arrivo di un mendicante che viene dal mondo dei morti. Da una storia all’altra il lettore, portato in un altro mondo e in un altro tempo, non può che abbandonarsi al movimento visionario della scrittura. È il tempo del sogno che trionfa: tempo dei fantasmi, dell’eterno ritorno, della sopravvivenza, della ripetizione di un tema nelle sue infinite variazioni. Segue il racconto «La voce perduta», scritto 15 anni prima, dove l’ossessione di Quignard per il tempo fuori del tempo, per il mondo d’oscurità, d’acqua, di suoni da cui veniamo e di un impossibile ritorno, trova espressione delicata e potente grazie alla forma del racconto fantastico.
Tutte le mattine del mondo
Pascal Quignard
Libro: Libro in brossura
editore: Analogon
anno edizione: 2017
pagine: 126
Pubblicato per la prima volta nel 1991, da anni introvabile in traduzione italiana, il capolavoro di Quignard torna oggi alla luce. La sua fama si è consolidata grazie all'omonimo film diretto nello stesso anno da Corneau, interpretato da Gérard Depardieu e con la colonna sonora eseguita da Jordi Savall. Libro, film, musica, conoscono da allora un successo senza precedenti. La storia ruota intorno a un oscuro compositore e suonatore di viola da gamba nella Francia del Re Sole, Monsieur de Sainte Colombe, che rimasto vedovo con due bimbe in tenera età trova conforto al suo immenso dolore dedicandosi interamente allo strumento che perfeziona e al quale inizia le figlie. La famigliola costituisce uno straordinario trio di virtuosi. Ossessionato dal ricordo della moglie s'immerge in un mondo tutto suo dove, sull’onda della musica, riesce a stabilire un contatto quasi tangibile con l’amata consorte. Un giorno nella vita della famiglia compare il giovane Marin Marais. Le esistenze del maestro e dell'allievo s’incrociano per poi allontanarsi in direzioni sempre più divergenti, in un confronto che rivela a entrambi il senso del proprio essere e il significato più profondo della musica.
Vita e morte di Nitardo
Pascal Quignard
Libro: Copertina morbida
editore: Analogon
anno edizione: 2016
pagine: 48
Un inedito di Pascal Quignard. "Raro l'istante in cui si coglie sulle labbra di un bambino l'istante in cui il suono diventa parola. Molto rari gli uomini che hanno potuto vedere filmata, o disegnata, la scena esatta in cui hanno avuto origine, prima che essi fossero. Estremamente raro l'istante in cui un sistema simbolico precipita in un altro: la data di nascita della loro lingua, le circostanze, il luogo, il tempo che faceva. La contingenza dell'origine. Il francese ha questa fortuna. Il 14 febbraio 842, un venerdì, sul finire del mattino, sulle rive dell'Ill, in un freddo terribile, sulle labbra dei soldati franchi, mentre proclamano il loro giuramento, una strana nebbia si leva. È ciò che chiamiamo "francese". Nitardo per primo ha scritto il francese. Vi racconterò questa storia". (Pascal Quignard)
Sull'idea di una comunità di solitari
Pascal Quignard
Libro: Copertina morbida
editore: Analogon
anno edizione: 2016
pagine: 104
"La particolarità di Port-Royal è per me l'invenzione appassionante - anche se difficilmente concepibile per lo spirito - di una comunità di solitari." (P. Q)] Vallata della Chevreuse, a pochi chilometri da Parigi: del monastero femminile più celebre e discusso del '600 restano solo rovine. Fondato nel 1204, Port-Royal divenne un vivace centro di spiritualità e di cultura, polo d'attrazione per intellettuali laici in fuga dal mondo: i "solitari". Dal 1660 il monastero fu oggetto di continui oltraggi da parte della Chiesa e della monarchia. Tra il 1710 e il 1713 Port-Royal fu raso al suolo su decreto del Re Sole con l'approvazione del papa. Intorno a queste vicende Quignard compone un libro di straordinaria intensità. Sono le ombre dei solitari di Port-Royal a popolare queste pagine, e le ombre di altri suoi libri: Meaume l'incisore, Georges de La Tour il pittore, Sainte Colombe il violista. E Purcell, Froberger, Abelardo, Rameau. La scrittura si conferma qui arte della solitudine, paradossale linguaggio del silenzio, come paradossale è l'idea di una comunità dei solitari. La musica onnipresente canta silenziosa dietro le parole, rende più lieve la malinconia e addolcisce le rovine.
Bute
Pascal Quignard
Libro: Copertina morbida
editore: Analogon
anno edizione: 2014
pagine: 100
Con "Bute", Pascal Quignard, torna in Italia dopo un silenzio di quasi 15 anni. Rende omaggio a una figura marginale le cui tracce si riassumono in una manciata di versi delle "Argonautiche", scritte da Apollonio Rodio ad Alessandria nel III sec. a. C. Bute è l'argonauta che volle ascoltare il canto delle sirene e si gettò nell'acqua. Solo tra tutti, Bute rispose all'appello del canto originario e si tuffò verso l'ignoto. Su questo personaggio oscuro che la storia ha dimenticato, Quignard si china con gesto amoroso per farne l'incarnazione del desiderio di avvicinarsi al fondo abissale della vita e della natura umana. Dal mito, attraverso immagini e riferimenti letterari e frammenti di eredità greca e latina, tesse la sua meditazione sulla musica: essa si spinge verso quel luogo estremo al-di-là del linguaggio, punto d'origine tra la vita e la morte, dove giace l'inarticolato, il grido dell'infans, la notte da cui siamo scaturiti, e ne conserva le tracce. E chiama colui che, come Bute, acconsente ad ascoltare.