Libri di Ettore Lo Gatto
I fratelli Karamazov
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2003
pagine: 1059
"Dostoevskij era uno di quei rari geni che avanzano d'opera in opera, per una sorta di progressione continua, fin che la morte non li venga bruscamente a interrompere. Nessun ripiegamento in quella sua focosa vecchiaia, non più che in quella di Rembrandt o di Beethoven, al quale mi piace paragonarlo; un sicuro e violento approfondirsi del suo pensiero" (André Gide). Fëdor M. Dostoevskij (1821-1881), scrittore russo. Cominciò a pubblicare nel 1846, con Povera gente e Il sosia. Seguirono Umiliati e offesi (1861); Memorie dal sottosuolo (1864); Delitto e castigo e Il giocatore (1866); L'idiota (1868); I demoni (1871-72).
Memorie del sottosuolo
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 140
Nella prima parte, "Il sottosuolo", il protagonista racconta la sua infanzia e la formazione della personalità più nascosta (il sottosuolo per l'appunto). Nella seconda, "A proposito della neve fradicia", ripercorre alcuni episodi della sua vita dove più emerge il "sottosuolo". Segue alcuni compagni di scuola ad una cena, sfoga poi l'amarezza per le offese subite su Liza, una prostituta incontrata in una casa di tolleranza, mostrandole con durezza che cosa l'aspetta nel futuro. Dopo qualche giorno Liza ritorna da lui col desiderio di una vita pura, ma viene trattata con disprezzo e volgarità. Per umiliarla le mette in mano un biglietto da cinque rubli, che poi ritroverà sul suo tavolo quando la donna se ne sarà andata, testimonianza della grande dignità di Liza.
La guardia bianca
Michail Bulgakov
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 348
Gli eventi narrati nelle pagine di La guardia bianca, basato sull'esperienza diretta dell'autore, sono racchiusi nelle poche settimane a cavallo tra il dicembre 1918 e il febbraio 1919. Kiev – qui chiamata semplicemente "la Città" – è al centro dello scontro tra le forze indipendentiste, l'Armata Rossa, l'esercito zarista e quello tedesco. La capitale ucraina appare in queste pagine come un baluardo di civiltà e armonia contro il caos e la barbarie; allo stesso modo la casa dei tre fratelli Turbin è un nido di pace separato, ma non salvato, dai furori della storia. Aleksej, Elena e Nikolka lottano infatti per preservare non tanto il vecchio mondo, quanto la vita umanamente degna, e lo fanno pagando un prezzo altissimo, pur senza soccombere allo scoramento e all'odio. Romanzo dalla vicenda editoriale tormentata, paradossalmente amato (nella sua versione teatrale) da Stalin nonostante la critica al bolscevismo che contiene, La guardia bianca mette in scena la collisione tra destini individuali e meccanismi storici, come solo il Tolstoj di Guerra e pace aveva saputo fare.
Memorie del sottosuolo
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 386
"Memorie del sottosuolo" esce nel 1864 sulla rivista «Эпóха» (Epoca), e precede i grandi e famosi romanzi. È uno dei racconti più tremendi, dolorosi, contagiosi e ammirevoli che mai siano stati scritti; e che va riletto ogni qualche anno per tornare a patire assieme al protagonista e goderne. Con spunti anche di angosciante comicità come ad esempio la figura indimenticabile del servo Apollon, uno dei tanti meravigliosi servi che compaiono solo nella letteratura russa dell’Ottocento, e impersonano il tormento dei loro miserabili padroni. Il protagonista narrante è l’uomo che teme di essere un nulla, che da tutto è ferito, uomo orrendo, chiuso nel cerchio dell’egoismo, con la disgrazia della consapevolezza che lui ritiene superiore intelligenza. La prima parte (Il sottosuolo) sono le sue riflessioni, e la si può anche leggere dopo, anzi lo consiglio, di incominciare dalla seconda (A proposito della neve umida) che è questo stesso uomo in azione, cioè in mezzo agli altri, che lo guardano e lo considerano con disgusto, a suo parere, in ufficio, per strada, al terribile pranzo tra amici, dove però non è invitato, non lo vorrebbero, e nella sala del ristorante cammina avanti e indietro come un fastidioso corpo estraneo, e il lettore soffre e si vergogna assieme a lui che sprofonda sempre più in un irrimediabile disagio, che si protrae come un incubo ridicolo e perfino stupefacente. E poi c’è Liza, la giovanissima e disarmata prostituta, che potrebbe aprirgli una via di salvezza; e invece alla sua volontaria e ricercata abiezione non c’è fine. Non lo legga chi è di debole costituzione.
La vita di Arsen'ev
Ivan A. Bunin
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Medhelan
anno edizione: 2024
pagine: 336
Scritta nel corso di 12 anni, la vita di Arsen'ev è un romanzo centrale fra le opere di Ivan Bunin, primo scrittore russo ad essere premiato col Nobel nel 1933. Racconto autobiografico della sua giovinezza in una Russia non ancora sconvolta dalla rivoluzione, la vita di Arsen'ev evoca le atmosfere e le tradizioni del tempo perduto, con lo sguardo nostalgico dell'emigrato che non tornerà mai più nella terra natia. Ricorrendo ad una prosa venata di lirismo Bunin accompagna il lettore attraverso le tappe della sua vita. L'idealismo e le grandi passioni di un'anima, narrate attraverso uno sguardo sempre attento alla natura e agli uomini, fanno del romanzo di Bunin un intramontabile classico della letteratura russa del Novecento.
I signori Golovlëv
Michail Saltykov Scedrin
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2014
pagine: 371
Mai delude la letteratura russa; Saltykov Scedrin è uno degli autori classici dell'Ottocento e "I signori Golovlëv" il suo capolavoro. Racconta le vicende di una famiglia nel corso di due generazioni, come un terribile incubo, al tempo in cui crollava la piccola nobiltà di provincia e la relativa servitù della gleba. Ma questo libro esce dai confini del suo tempo (la seconda metà dell'Ottocento), e tocca qualunque lettore nel profondo dell'anima, come riescono a fare i grandi inimitabili autori russi. Vi si parla degli orrori della proprietà, dei testamenti e delle eredità, da cui si generano liti, odi, miserie, angherie e rovine, che spazzano via tutti, servi e padroni.
Discorso su Puskin
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 94
La centralità di Puskin nella letteratura russa fu a lungo discussa dopo la sua morte. Alcuni — tra cui Turgenev — gli contestavano il titolo di "poeta nazionale". Ma esiste una data, un giorno esatto, in cui La sua grandezza smise per sempre di essere messa in discussione. Quel giorno fu l'8 giugno del 1880, quando Dostoevskij pronunciò a Mosca il suo Discorso su Puskin. Il discorso segnò il destino dell'intera letteratura russa, fu un momento di catarsi collettiva che coinvolse tutti i presenti: «La sala sembrava presa da un attacco isterico... Persone sconosciute piangevano, singhiozzavano, si abbracciavano... Tutti, letteralmente tutti, piangevano per l'entusiasmo... Turgenev mi si è buttato al collo con le lacrime agli occhi... "Profeta! Profeta!", gridava la folla...», raccontò poi Dostoevskij in una lettera alla moglie.
Il mito di Pietroburgo. Storia, leggenda, poesia
Ettore Lo Gatto
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: V-285
1703: più di tre secoli fa nasceva Sankt-Piterburg. La costruzione di Pietroburgo significò molte cose, ma prima di tutto un atto di predominio con il quale Pietro il Grande volle imporsi alla natura e agli uomini. Mosca, la terza Roma, la città degli zar, era simbolo della guerra contro i tartari, dell'unificazione, della diffusione della fede ortodossa. Ma alle porte della Russia premeva un mondo dinamico, in cui, accanto agli interessi mercantili, fiorivano attività scientifiche e culturali. Pietro I, che nutriva per l'Europa un amore pari forse all'odio per le vecchie tradizioni nazionali del suo paese, decise di occidentalizzare la Russia, e fondò Pietroburgo proprio per aprire una grande finestra sull'Europa. Luogo d'incontro di due civiltà, porto commerciale di grande importanza, capitale della Russia e residenza dello zar, la città raggiunse ben presto l'imponenza delle maggiori capitali europee, da cui prese a prestito non solo criteri urbanistici e architettonici, ma anche istituzioni, usanze, costumi. E uomini. Scienziati, matematici, esperti di costruzioni nautiche, architetti, pittori, attori, musicisti. Le riforme di Pietro avevano forzato la sonnolenta Russia a mettersi al passo con le nazioni dell'Ovest nel corso di pochi decenni: la città entrò nella letteratura e nell'arte. Il mito di Pietroburgo è il libro fondamentale per capire il fascino dell'antica capitale russa, un autentico classico della storiografia.
Memorie del sottosuolo
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Rusconi Libri
anno edizione: 2020
pagine: 160
Il romanzo Memorie del sottosuolo esce a puntate nel 1865 sulla rivista "Epoca", in un momento cruciale della vita personale e lavorativa dello scrittore. Questo romanzo si divide in due parti: nella prima si trova il vero e proprio monologo filosofico contro il positivismo e il romanticismo; la seconda parte, invece, tratta la rievocazione memoriale della storia accaduta al protagonista che l'autore usa per dare credito alla malvagità nell'animo degli uomini. Il protagonista delle Memorie, che ha tratti autobiografici di Dostoevskij, è un uomo timido, senza risorse e che viene respinto nel sottosuolo dalla brutalità della vita sociale. Per questo motivo il protagonista cerca di sfogarsi contro qualcuno che si trova più in basso di lui e decide di tormentare Liza, una misera prostituta alle prime armi, che incontra in una gelida sera di neve.
Memorie del sottosuolo
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Theoria
anno edizione: 2022
pagine: 176
Memorie del sottosuolo esce a puntate nel 1865 sulla rivista «Epoca», in un momento cruciale della vita personale e lavorativa dello scrittore. Questo romanzo si divide in due parti: nella prima si trova il vero e proprio monologo filosofico contro il positivismo e il romanticismo; la seconda parte, invece, è incentrata sulla rievocazione memoriale della storia accaduta al protagonista che l’autore usa per dare credito alla malvagità dell’animo umano. Il protagonista delle Memorie, che ha tratti autobiografici di Dostoevskij, è un uomo timido, senza risorse, respinto nel sottosuolo dalla brutalità della vita sociale. Per questo motivo decide di tormentare Liza, una giovane prostituta incontrata in una gelida sera di neve, cercando soddisfazione e rivalsa dalle crudeltà inflitte alla donna.