Libri di Caterina Furlan
«Amore et labore». Restauri nel castello di Spilimbergo (2017-2022)
Caterina Furlan
Libro: Libro in brossura
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 168
Tra il 2017 e il 2019 l’ala ex Ciriani del castello di Spilimbergo, oggi sede della Fondazione Ado Furlan, è stata oggetto di un intervento di restauro architettonico che ha adeguato l’immobile alla sua nuova funzione di sede di rappresentanza della Fondazione nonché di ‘casa museo’ destinata a perpetuare il ricordo dello scultore Ado Furlan, che vi trascorse gli ultimi anni di vita, e del figlio Italo, storico dell’arte e collezionista. Nel successivo triennio (2020-2022) i lavori si sono estesi alle importanti testimonianze artistiche conservate all’interno, tra cui il fregio a stucco e ad affresco di Giovanni da Udine e la decorazione pittorica della cosiddetta ‘sala degli stemmi’ che consente di ricostruire la trama dei rapporti intessuti dai conti di Spilimbergo nel corso della loro storia plurisecolare. Il volume è completato da una serie di fotografie di Italo Zannier che documentano lo studio dello scultore a pochi mesi dalla sua scomparsa (14 giugno 1971).
Poldelmengo. Opera al nero
Angelo Bertani, Caterina Furlan, Maria Francesca Vassallo
Libro
editore: Centro Iniziative Culturali Pordenone
anno edizione: 2020
pagine: 95
Il Rinascimento di Pordenone con Giorgione, Tiziano, Lotto, Correggio, Bassano, Tintoretto
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2019
pagine: 335
Giovanni Antonio de' Sacchis, detto il Pordenone (1583/84-1539) è stato non solo il maggior artista friulano del Rinascimento, ma anche - in assoluto - uno dei più importanti "frescanti" italiani della prima metà Cinquecento. La mostra si è posta l'ambizioso obiettivo di far dialogare le sue opere, scelte tra le più significative o non esposte prima, con quelle di altri "grandi" del suo tempo: da Giorgione, Tiziano e Lotto a Romanino, Savoldo e Correggio. Inoltre vuole mettere in evidenza da un lato il ruolo svolto da Giovanni Antonio nella precoce introduzione in ambito veneto di stilemi tosco-romani, dall'altro l'influsso esercitato, oltre che nella propria terra d'origine (dove, dopo la sua morte, s'impone il genero e allievo Pomponio Amalteo), su artisti veneziani della più giovane generazione, come Giulio Licinio, Tintoretto, Bassano e Demio. Senza dimenticare che, secondo Vasari (1568), avrebbe insegnato "il buon modo di dipingere ai Cremonesi".
I cardinali della Serenissima. Arte e committenza tra Venezia e Roma (1523-1605)
Libro: Libro rilegato
editore: Silvana
anno edizione: 2015
pagine: 640
Incentrato sui cardinali veneziani del Cinquecento, il volume intende mettere in luce il ruolo fondamentale rivestito da questi prelati nella promozione di interscambi tra la cultura figurativa veneziana e quella romana. Lo studio abbraccia un periodo compreso tra i pontificati di Clemente VII e di Clemente VIII (1523-1605), di certo il più significativo per la storia delle relazioni artistiche tra le due città e la sua evoluzione in senso moderno. Il libro è articolato in tre sezioni tematiche: la prima imperniata sulle personalità di maggior rilievo appartenenti alle più eminenti famiglie veneziane di orientamento "papalista", tra cui i Corner, i Grimani e i Pisani; la seconda dedicata al contesto lagunare, indagato attraverso le residenze, le tombe, le medaglie e le volontà testamentarie dei porporati; la terza focalizzata sull'ambiente romano. Ne emerge un quadro che, forte di una capillare ricerca documentaria, contribuisce a ridefinire il tema della committenza e del collezionismo a Venezia e a Roma e le interferenze tra queste due cruciali culture figurative nel Cinquecento.
Pordenone. Un nuovo sguardo
Giuseppe Barbieri, Caterina Furlan
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Terra Ferma Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 160
Come può un genius loci rinascimentale come Pordenone, il pittore Antonio de' Sacchis noto con il nome della sua città d'origine, diventare chiave di lettura e interpretativa - storica, artistica, culturale, turistica, imprenditoriale, enogastronomica - di un intero territorio? Ce lo spiegano Caterina Furlan, storica dell'arte e grande conoscitrice dell'artista, e Giuseppe Barbieri, da anni impegnato nello studio dell'interdisciplinarità tra arte, multimedialità, marketing del territorio e, in questo caso curiosamente, addirittura tradizione e rivisitazione enogastronomica. Il volume si chiude infatti con una raccolta di progetti gastronomici e di 10 ricette realizzati da 5 rinomati chef internazionali.
Da Vasari a Cavalcaselle. Storiografia artistica e collezionismo in Friuli dal Cinquecento al primo Novecento
Caterina Furlan
Libro: Libro in brossura
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2007
pagine: 280
Nel corso del Cinquecento, in concomitanza con la piena fioritura della 'civiltà' del Rinascimento, anche in Friuli comincia a svilupparsi una riflessione critica e storiografica sulle arti che, prendendo spunto dalle scarne indicazioni offerte dal Vasari nelle 'Vite' (1550; 1568), sfocerà nella fondamentale 'Storia delle belle arti friulane' del conte Fabio di Maniago (Venezia, 1819). Raccogliendo e perfezionando le notizie fornite dagli eruditi settecenteschi, essa costituirà a sua volta il punto di partenza per le successive indagini di Giovanni Battista Cavalcaselle, al quale dobbiamo tra l'altro il primo inventario degli oggetti d'arte della Provincia del Friuli. Oltre a tracciare una storia del collezionismo attraverso alcune raccolte particolarmente significative, il volume permette di seguire in dettaglio lo sviluppo della storiografia artistica del Friuli dal Cinquecento al primo Novecento, allorché la mostra dedicata al Pordenone nel quarto centenario della morte (1939) stimola Sergio Bettini a riflettere sulla poetica di questo 'eccentrico' maestro che, formatosi nella 'scuola tolmezzina', diventerà uno dei principali esponenti della maniera moderna in area padana.
Pomponio Amalteo. Pictor Sancti Viti 1505-1588. Catalogo della mostra (San Vito al Tagliamento, 29 settembre 2005-17 dicembre 2006). Ediz. italiana e inglese
Caterina Furlan, Paola Casadio
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2006
pagine: 288
Il recupero dell'identità del territorio friulano e delle radici culturali che testimoniano la ricchezza del Friuli occidentale, area di osmosi tra Occidente e Oriente. In quest'ottica si collocano le celebrazioni che il Comune di San Vito al Tagliamento ha voluto dedicare al suo illustre concittadino Pomponio Amalteo a 500 anni dalla nascita. Figura significativa dell'arte rinascimentale in Friuli, allievo e genero del Pordenone, Pomponio Amalteo fu profondamente legato a San Vito, dove abitò e tenne bottega per tutta la sua vita artistica dedicandosi anche all'impegno civile come podestà. La grande antologica oltre a presentare il meglio di quanto realizzato dall'Amalteo nell'ambito della pittura da cavalletto, vuole offrire al tempo stesso una panoramica del variegato contesto figurativo dell'epoca. Educatosi alla scuola del Pordenone, Pomponio Amalteo è stato uno dei maggiori artisti friulani del Cinquecento ma il suo raggio di azione ha interessato anche varie località del Veneto e la stessa Venezia, tanto da meritare una lusinghiera menzione da parte del Vasari, che nella seconda edizione delle Vite (1568) dice di lui "...si è portato molto bene in tutte le sue opere...".