Libri di Guido Liguori
Masse e partito. Antologia 1910-1926
Antonio Gramsci
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2017
pagine: 388
A ottant'anni dalia scomparsa, Antonio Granisci è il saggista italiano più diffuso nel mondo. Il pensatore sardo è un punto di riferimento in molti campi della cultura, seguitando inoltre a essere fonte di ispirazione per movimenti e militanti politici, grazie al suo marxismo originale, capace di proiettarsi sul mondo di oggi e di aiutarci a comprenderlo. Gran parte della peculiarità di Gramsci è dovuta alla sua formazione e alla rivalutazione della soggettività che la caratterizza. La "volontà collettiva", che si incarna nelle masse politicamente attive e in un partilo capace di imparare da esse e al contempo di dirigerle, sarà uno dei pilastri di tutta la riflessione gramsciana. Agli scritti degli anni della formazione, e poi a quelli della maturazione, fino all'arresto nel 1926, è dedicata questa antologia. Dal giornalismo militante alla democrazia dei Consigli, dall'analisi del fascismo alla "traduzione" del leninismo in Occidente: negli scritti qui considerati Gramsci avanza idee ed elabora teorie che si evolveranno, ma non saranno rinnegate nelle grandi opere del carcere. Questo volume raccoglie testi rivisti alla luce delle più recenti e accurate riletture critiche e introdotti ciascuno da una breve scheda di orientamento per la lettura. L’Introduzione del curatore delinea il profilo culturale e la vicenda politica di uno dei più grandi pensatori contemporanei.
Gramsci conteso. Storia di un dibattito (1922-1996)
Guido Liguori
Libro
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 1996
pagine: 306
Gramsci. Guida alla lettura
Guido Liguori, Chiara Meta
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2005
pagine: 111
Sentieri gramsciani
Guido Liguori
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2006
pagine: 190
Le opere di Gramsci, in primo luogo i "Quaderni del carcere", si presentano come un "laboratorio", una "officina", uno "zibaldone": anche se nascondono un "pensiero forte", una "concezione del mondo" organica, le particolarissime condizioni nelle quali vennero scritte ne fanno un insieme di non semplice decifrazione. Il particolare linguaggio dell'autore, inoltre, che tende a usare, spesso metaforicamente, vecchie espressioni per intendere nuovi concetti e fornire strumenti atti a leggere un mondo con tratti nuovi e inediti, rende difficile la comprensione reale del lascito gramsciano, su cui non a caso si sono accumulati strati interpretativi a volte fuorvianti.
Gramsci conteso. Interpretazioni, dibattiti e polemiche 1922-2012
Guido Liguori
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2012
pagine: 472
Novant'anni di interpretazioni di Gramsci, una mappa per orientarsi nelle letture, nei dibattiti e nelle polemiche - dai giudizi dei suoi contemporanei alla diffusione mondiale della sua fama, soprattutto a partire dagli anni Novanta, quando i marxismi e i marxisti sembravano avviati verso un declino annunciato. Intorno alle diverse interpretazioni di Gramsci che si susseguono e che il libro racconta e spiega - da Gobetti e Prezzolini a Togliatti, da Bobbio ad Althusser, agli odierni 'cultural studies' e 'subaltern studies' diffusi soprattutto nel mondo di lingua inglese, dalle interpretazioni più marcatamente politiche fino alle diatribe storiche e filologiche che hanno corso oggi in Italia nelle sedi scientifiche come nei mass media - si dipana la storia della cultura politica italiana del Novecento e uno dei più significativi aspetti del lascito che essa ha saputo trasmettere alla cultura mondiale di questo secolo. Comprendere i motivi della presenza di Gramsci e la sua originalità è una tappa ineludibile per capire da dove viene la sinistra italiana e quali sono oggi le potenzialità del pensiero critico e del marxismo nel mondo.
Berlinguer rivoluzionario. Il pensiero politico di un comunista democratico
Guido Liguori
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2014
pagine: 180
Uomo politico di riconosciuta coerenza, protagonista della vita politica italiana e della scena internazionale, persona riservata ma con una capacità comunicativa fuori dal comune, quello che è stato il più popolare segretario del partito comunista italiano viene ricordato soprattutto per la sua denuncia della "questione morale" e per la sua alta concezione della politica. Ma Berlinguer è stato anche altro: un comunista che, proclamando inseparabili gli ideali del socialismo e della democrazia, ci ha lasciato un pensiero politico rivoluzionario in sintonia con il nostro presente, un'elaborazione ancora per molti aspetti vitale e utile per chi voglia cambiare lo "stato di cose presente", combattendo il privilegio e l'ingiustizia su scala globale.
Come alla volontà piace
Antonio Gramsci
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 142
La Rivoluzione russa del 1917 ha inciso profondamente sulla storia del Novecento. E anche sulla vita di Antonio Gramsci, giovane sardo emigrato a Torino e giornalista socialista. Formatosi nel clima antipositivistico del tempo, egli ha al centro del proprio bagaglio culturale l'importanza della soggettività e della volontà. È questa formazione a permettergli di entrare in sintonia con il pensiero e l'azione di Lenin, che contro tutte le previsioni del marxismo ortodosso, oggettivista e determinista, realizza la rivoluzione nel suo Paese. Gramsci diviene così uno dei più originali osservatori dei fatti di Russia. Quasi dieci anni dopo, nel 1926, però, il suo sguardo sarà ben più preoccupato e critico, come appare dallo scambio epistolare con Palmiro Togliatti, qui riportato in appendice. «L'incendio rivoluzionario si propaga, brucia cuori e cervelli nuovi, ne fa fiaccole ardenti di luce nuova, di nuove fiamme, divoratrici di pigrizie e di stanchezze. La rivoluzione procede, fino alla completa sua realizzazione. È ancora lontano il tempo in cui sarà possibile un relativo riposo. E la vita è sempre rivoluzione»
Scuola, praxis ed egemonia in Gramsci
Massimo Baldacci, Guido Liguori
Libro
editore: Edizioni Conoscenza
anno edizione: 2025
pagine: 96
Socialismo, democrazia, rivoluzione. Antologia 1898-1918
Rosa Luxemburg
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2018
pagine: 307
Rosa Luxemburg suscita ancora oggi un notevole fascino presso i lettori, gli studiosi, i militanti politici che vengono a contatto con la sua storia e con il suo pensiero, come è anche testimoniato dalle migliaia di manifestanti che ogni anno si incontrano a Berlino il 15 gennaio, anniversario della morte, per rendere omaggio al memoriale che ricorda il suo sacrificio e quello del suo compagno di lotta Karl Liebknecht. Nata nella Polonia zarista nel 1871 e uccisa a Berlino, nella sua patria di adozione, nel 1919, militante e dirigente rivoluzionaria, prima nelle fila delle socialdemocrazie polacca e tedesca, infine nella Lega di Spartaco e nel neonato Partito comunista di Germania, Rosa Luxemburg deve la sua fama alla coerenza, al coraggio, alla generosità e all'altruismo di cui ci parla la sua biografia, non meno che alle circostanze drammatiche della sua morte, per mano di una formazione paramilitare di estrema destra. Ma Rosa Luxemburg fu anche tra i maggiori teorici del Partito socialdemocratico tedesco e della Seconda Internazionale, nel cui ambito era esponente di spicco dell'ala di sinistra. Un'aquila, secondo la celebre definizione di Lenin, una combattente coraggiosa nell'agone del marxismo non meno che nella lotta politica del suo tempo. Questo libro offre una testimonianza della sua originalità e acutezza teorica, da quando giovanissima si impose con i suoi appassionati interventi critici nell'ambito del dibattito sul «revisionismo» di Bernstein, agli scritti battaglieri - a volte convergenti, a volte in contrasto ora con Kautsky, ora con Lenin - sulla questione nazionale, sul ruolo del soggetto rivoluzionario, contro la guerra acutamente predetta come inevitabile tendenza del capitalismo. Una pensatrice di grande rilievo che ha accompagnato sempre la sua riflessione con una prassi conseguente. Saggio introduttivo di Guido Liguori.
Gramsci e il populismo
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2019
pagine: 173
Il populismo è oggi al centro del dibattito politico e culturale, e Gramsci - soprattutto grazie agli importanti scritti di Ernesto Laclau e Chantal Mouffe - è uno dei principali autori chiamati in causa dai sostenitori o detrattori di questo nuovo approccio alla politica. Intorno alle questioni del populismo in Gramsci e del Gramsci maggiormente "usato" dai populisti si confrontano nel volume autrici e autori di diversi "specialismi", e anche di opinioni non sempre coincidenti, che danno vita a una vivace discussione sia sull'autore dei Quaderni del carcere e su alcuni suoi concetti fondamentali (nazionale-popolare, egemonia, nazione, Risorgimento), sia su alcune esperienze di "populismo di sinistra" contemporanee - in particolare quella di Podemos - che anche a Gramsci fanno riferimento.
Che fare? Problemi scottanti del nostro movimento
Lenin
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2019
pagine: XXIV-196
Il libro di Lenin di cui abbiamo cercato di chiarire alcuni passaggi è stato — quanto a impatto politico — una delle opere piú importanti del Novecento. Anche da esso è nato un partito che ha mutato il corso della storia. Dopo oltre un secolo dalla sua pubblicazione moltissimo è cambiato, nel panorama politico mondiale. E il partito politico — in modo accelerato negli ultimi decenni — ha visto mutare il suo ruolo e le sue modalità di funzionamento, e anche perdere molto del suo appeal, soprattutto, ma non solo, in Europa. Anche nei paesi nei quali esso ha ancora un posto rilevante nella organizzazione della partecipazione e della democrazia, i forti processi di personalizzazione e massmedializzazione della politica, avanzati ovunque, ne hanno mutato e a volte stravolto i connotati. [...] La politica è una impresa collettiva anche preposta alla difesa degli interessi materiali: i partiti dei lavoratori per questo sorsero e per questo furono i primi ad assumere le sembianze dell'organizzazione politica moderna. La difesa degli interessi materiali però non basta. Per Lenin (come poi per Gramsci) un partito nasce intorno a un gruppo dirigente. E un gruppo dirigente — che ovviamente non sia un gruppo di interessi o un semplice gruppo di potere — non si crea se non intorno a una concezione del mondo condivisa. Come scriveva Lenin, senza teoria non vi può essere un partito (dall'Introduzione di Guido Liguori).
La morte del PCI. Indagine su una fine annunciata (1989-1991)
Guido Liguori
Libro: Libro in brossura
editore: Bordeaux
anno edizione: 2020
pagine: 160
Il 12 novembre 1989 il segretario del Partito comunista italiano Achille Occhetto annunciò, tre giorni dopo la "caduta del Muro di Berlino", il cambio di nome del partito fondato da Gramsci nel 1921. Era l'inizio della "morte del Pci", il più grande partito comunista dell'Occidente. Da quel momento, come tessere di un domino, mutarono radicalmente la sinistra, tutti i partiti e l'intero sistema politico italiano. Questo libro ricostruisce il dibattito che si accese fra il 1989 e il 1991, le ragioni dei favorevoli e contrari allo scioglimento del Pci, delineando sinteticamente l'identità del partito, la sua peculiarità (dovuta, oltre che a Gramsci, a dirigenti della levatura di Togliatti e Berlinguer), i suoi errori, il suo declino e la sua fine, cercando di capire che cosa l'odierna "sinistra invertebrata" (Perry Anderson) debba "copiare" da quella forza politica che fu, lungo tutto il Novecento italiano, "Il Partito".