Libri di Ubaldo Giuliani-Balestrino
Il segreto del 25 luglio 1943 e le sue conseguenze
Ubaldo Giuliani Balestrino
Libro: Libro in brossura
editore: Casa Editrice Pagine
anno edizione: 2021
pagine: 162
Il naufragio dell'Europa. Crepuscolo o eclissi?
Ubaldo Giuliani Balestrino
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2018
pagine: 160
L'Europa fu il centro indiscusso del pianeta fino al 1914. Ha perso il suo primato quando - nel 1916 - sorse la pretesa della guerra illimitata e della vittoria assoluta, poi concretatasi con la nefasta e crudele pace-diktat di Versailles nel 1919: quella pace fu la causa prevalente della seconda guerra mondiale e implicò la rinunzia alla lotta contro la rivoluzione bolscevica. Ciò dipese dal ripudio dei principi medievali che conducevano l'Europa alle guerre limitate. Questo volume sostiene che - se il nostro continente deve tornare agli antichi splendori - deve ispirarsi a quei principi medievali che determinarono la sua grandezza e che la storia ha dimostrato fecondi e positivi.
Il carteggio Churchill-Mussolini alla luce del processo Guareschi
Ubaldo Giuliani-Balestrino
Libro: Copertina morbida
editore: Settimo Sigillo-Europa Lib. Ed
anno edizione: 2015
pagine: 224
Guareschi era innocente: ecco le prove
Ubaldo Giuliani Balestrino
Libro: Libro in brossura
editore: Casa Editrice Pagine
anno edizione: 2015
pagine: 280
Nel gennaio del 1954, il periodico satirico e politico Candido, diretto Giovanni Guareschi, pubblicava due lettere apparentemente autografe di quello che all'epoca dei fatti contestati era un bibliotecario del Vaticano nonché membro della Resistenza, e cioè Alcide De Gasperi, risalenti a dieci anni prima in cui, in piena guerra civile, il futuro segretario della Democrazia Cristiana e Presidente del Consiglio italiano richiedeva ad un ufficiale delle forze armate britanniche un bombardamento mirato sull'acquedotto della Capitale al fine di esasperare la popolazione civile e indurla ad insorgere contro l'occupante tedesco. Seguì una querela per diffamazione ai danni del giornalista e scrittore parmense, conclusasi, dopo un dibattimento pieno di irregolarità, illiceità e contraddizioni, con la condanna di Guareschi ad un anno di carcere. A far luce su questo infausto episodio della storia della Prima Repubblica e sulle palesi ingiustizie legate, per lo più, a interessi politici che lo contraddistinsero, torna ad occuparsi nuovamente Ubaldo Giuliani-Balestrino alla luce del processo Guareschi con il quale il volume in oggetto è stato confrontato. Le incongruenze rilevate dall'autore, sia nel procedimento giudiziario contro Guareschi, sia nella vicenda del carteggio Churchill-Mussolini, sono innumerevoli e ben argomentate, come si conviene ad una persona competente in materia giudiziaria nonché storica quale è l'autore.
La bancarotta e gli altri reati concursuali
Ubaldo Giuliani-Balestrino
Libro: Libro rilegato
editore: Giappichelli
anno edizione: 2012
pagine: 530
La bancarotta e gli altri reati concorsuali
Ubaldo Giuliani-Balestrino
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2006
pagine: XLIII-662
Il crollo dell'Europa. Storia psicologica del '900
Ubaldo Giuliani-Balestrino
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 172
Il saggio identifica nella guerra di trincea che iniziò nel settembre 1914, subito dopo la battaglia della Marna, la causa del suicidio dell'Europa: il continente che fino al 1914 era stato il centro del mondo e che nell'autunno di quell'anno scelse di annientarsi tramite la guerra all'ultimo sangue. Seguirono la distruzione dell'impero asburgico, l'umiliazione della Germania schiacciata da riparazioni illimitate e costretta al disarmo perpetuo, il crollo dell'impero zarista, il fascismo e il nazismo, il comunismo. Il saggio sostiene che le tragedie del XX secolo scaturiscono l'una dall'altra.
Il capitalista svelato. L'origine cattolica del capitalismo
Ubaldo Giuliani-Balestrino
Libro
editore: Cavinato
anno edizione: 2005
pagine: 160
Perché e dove, è nato il capitalismo? È forse nato nel mondo protestante, per "modernizzare" la "vecchia e polverosa Europa cattolica", come spesso si legge sulla scia di letture spesso neppure di prima manodi Max Weber (1864-1920)? Niente affatto, risponde l'Autore: il capitalismo e nato prima della Riforma, nelmondo cattolico, ed è nato per fare fronte alla minaccia dell'islam. Nei primi secoli del secondo millennio ilMediterraneo era sottoposto ad una vera e propria occupazione araba. Affinché l'Europa continuasse ad esisterecome tale, occorreva riconquistare il Mediterraneo: dunque costruire navi, organizzare e finanziare guerre,riaprire le vie al commercio.
Il delitto tentato
Ubaldo Giuliani-Balestrino
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2002
pagine: XIX-160
Il segreto di Waterloo
Ubaldo Giuliani-Balestrino
Libro: Copertina morbida
editore: Interlinea
anno edizione: 2014
pagine: 176
Di parole su quel che successe a Waterloo il 18 giugno 1815 ne sono state scritte molte, ma questo non è l'ennesimo libro sulla storica sconfitta di napoleone. L'autore infatti si propone di indagare con uno sguardo nuovo i fatti accaduti: il suo intento è quello di lasciare spazio alle cause, facendo scaturire riflessioni sempre nuove e feconde, risolvendo misteri ed enigmi fino ad ora occultati. Ed è proprio su un enigma che Giuliani si concentra: il presunto secondo fine di Wellington, di cui il duca di ferro era convinto da prima dell'inizio della battaglia. Una visione storica diversa dell'epico scontro, che porta a stupefacenti e inaspettati risultati.
Il segreto di Waterloo
Ubaldo Giuliani-Balestrino
Libro: Copertina morbida
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2008
pagine: 123
Cosa accadde a Waterloo è noto; ma l'autore segue l'intento, con questo saggio, di indagare su quale fosse il piano nella mente di Wellington. Il segreto di Waterloo ci svela il doppio intento del Duca di Ferro, quello che l'autore definisce il "piano occulto", alla luce del quale si comprende cosa accadde in quella piana a pochi chilometri da Bruxelles in quel lungo 18 giugno 1815: il variegato esercito che Wellington aveva a disposizione, composto da belgi, olandesi e tedeschi, che probabilmente neanche si comprendevano tra loro, era stato mandato al sacrificio; le speranze di vittoria erano pressoché nulle. Nonostante questo il Duca di Ferro scelse una posizione dalla quale una ritirata era impossibile, sarebbe stata un suicidio; tant'è che tutti gli osservatori del suo schieramento lo ritennero una pura follia. L'autore offre, però, una diversa chiave di lettura: e se Wellington non avesse avuto l'intento di vincere? E se avesse solo voluto sfinire un esercito, quello napoleonico, che avrebbe poi dovuto affrontare altre numerose battaglie? E se avesse solo voluto resistere fino...