Libri di Paolo Polettini
La salute dei mantovani. Epidemiologia, percezione e differenze
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 304
Spesso in Italia quando si discute di sanità ci si riferisce ai suoi costi o ai suoi errori. Più raramente si riflette sulla salute come bene diffuso, sul modo in cui esso è distribuito, sui fattori che lo favoriscono e sui gruppi che ne godono maggiormente. Il presente volume illustra e commenta i risultati di una ricerca sulla situazione della salute in provincia di Mantova. Lo fa in modo non convenzionale, utilizzando raffinati strumenti di rilevazione, che permettono di descrivere la situazione epidemiologica oggettiva, ma anche, e soprattutto, di cogliere i modi in cui la gente vive e percepisce la salute. Mantova, la città e la sua provincia, appartengono oramai da tempo alle aree del benessere e della buona qualità di vita, che si integrano con un sistema di politiche sanitarie all'avanguardia in Italia. Non mancano tuttavia, come mostra la ricerca, delle zone d'ombra, con l'affiorare di malesseri e disagi vecchi e nuovi. La ricerca mostra anche che la famiglia e la comunità sono in grado di dispiegare, come risorsa integrativa delle politiche sanitarie, un capitale sociale di sicuro e tradizionale riferimento. Il volume offre un'occasione per pensare al futuro delle politiche sanitarie e di tutela della salute ed è rivolto a cittadini, rappresentanti di istituzioni politiche, del mondo associativo, operatori sanitari e sociali della provincia di Mantova.
Di terra e di acqua. Identità sociale della cucina mantovana
Paolo Polettini, Roberto Ferrari, Gaetano Martini, Antonio Santini, Romano Tamani
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2001
pagine: 240
Alcuni grandi ristoratori ed alcuni sociologi, accademici e non interpretano la cucina mantovana. Ognuno ha il proprio linguaggio ma alcuni concetti ricorrono: ricerca, metodo, tradizione, innovazione, integrazione, sistema, famiglia, territorio. La cucina diventa quindi luogo di riflessione integrata, di rimandi e di identità, di confronto serrato con la cultura locale, ma anche con i grandi slanci cosmopoliti. In particolare la cucina mantovana, ricca di contrasti, ma con elementi di integrazione significativi, sembra prestarsi in modo ottimale ad un esercizio di analisi condotto ai confini di varie discipline: essa viene dall'acqua e dalla terra, è grande cucina rinascimentale ma affonda le sue basi nella tradizione contadina padana, è agro e dolce, è qualità familiare ma anche grande ristorazione europea. Emerge il bisogno di conoscenza integrale, che coinvolge tutti i sensi, che non sottovaluta nulla, che si ricompone in un discorso intelligibile. Il ristorante è allora memoria del gusto, museo alimentare che scava e conserva, che ricerca e si confronta, che riflette e che inventa. Il sociologo ha qui a disposizione documenti di varia natura, a volte veramente insoliti ma assolutamente stimolanti per cercare di comprendere una cucina che si presenta come un distanziamento che è amore, una combinazione originale della capacità imprenditoriale dei ristoratori e della cultura familiare, del clima come della qualità dei prodotti, dell'ancoraggio sociale e della società civile che ne consentono lo sviluppo a così alti livelli. Ricette, icone, riflessioni teoriche si compongono in un quadro prospettico che ci presenta una cucina esemplare della Valle Padana, più saporosa di quella veneta, più elegante di quella emiliana e più tipica di quella lombarda.