Libri di Antonio Santini
La tentazione transumanista
Franck Damour
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2019
pagine: 144
Il termine transumanismo è abbastanza recente. Descrive un certo orientamento nell’ambito del pensiero politico e tecnologico, e allude ad un rapporto non necessariamente conflittuale tra l’uomo e la tecnica. La cosiddetta “realtà aumentata” (augmented) costituisce l’esempio più classico di come la tecnica possa servire all’uomo per potenziare le sue facoltà. Ma anche la medicalizzazione sistematica della nostra società, la rincorsa all’integrazione alimentare, la “non” ineluttabilità della morte, la robotica, l’intelligenza artificiale, i computer quantistici etc. Tutte le recenti acquisizioni tecnologiche, non ultima le applicazioni della genomica, non ci sottraggono tuttavia il sospetto che quella del transumanismo sia per ceri aspetti un’illusione. L’“uomo transumanistico” non rappresenta soltanto un momento della storia contemporanea, ma il tratto distintivo della nostra specie. Al di là degli ottimismi o degli allarmismi (la tecnica ci distruggerà), Franck Damour ci offre uno strumento ideale per orizzontarci in un mondo tanto famigliare (Google ad esempio), quanto nella sua essenza estraneo e sicuramente non finalizzato al miglioramento assoluto dell’umanità.
Di terra e di acqua. Identità sociale della cucina mantovana
Paolo Polettini, Roberto Ferrari, Gaetano Martini, Antonio Santini, Romano Tamani
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2001
pagine: 240
Alcuni grandi ristoratori ed alcuni sociologi, accademici e non interpretano la cucina mantovana. Ognuno ha il proprio linguaggio ma alcuni concetti ricorrono: ricerca, metodo, tradizione, innovazione, integrazione, sistema, famiglia, territorio. La cucina diventa quindi luogo di riflessione integrata, di rimandi e di identità, di confronto serrato con la cultura locale, ma anche con i grandi slanci cosmopoliti. In particolare la cucina mantovana, ricca di contrasti, ma con elementi di integrazione significativi, sembra prestarsi in modo ottimale ad un esercizio di analisi condotto ai confini di varie discipline: essa viene dall'acqua e dalla terra, è grande cucina rinascimentale ma affonda le sue basi nella tradizione contadina padana, è agro e dolce, è qualità familiare ma anche grande ristorazione europea. Emerge il bisogno di conoscenza integrale, che coinvolge tutti i sensi, che non sottovaluta nulla, che si ricompone in un discorso intelligibile. Il ristorante è allora memoria del gusto, museo alimentare che scava e conserva, che ricerca e si confronta, che riflette e che inventa. Il sociologo ha qui a disposizione documenti di varia natura, a volte veramente insoliti ma assolutamente stimolanti per cercare di comprendere una cucina che si presenta come un distanziamento che è amore, una combinazione originale della capacità imprenditoriale dei ristoratori e della cultura familiare, del clima come della qualità dei prodotti, dell'ancoraggio sociale e della società civile che ne consentono lo sviluppo a così alti livelli. Ricette, icone, riflessioni teoriche si compongono in un quadro prospettico che ci presenta una cucina esemplare della Valle Padana, più saporosa di quella veneta, più elegante di quella emiliana e più tipica di quella lombarda.