Libri di Massimo Natale
Poesie
Gian Mario Villalta
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2025
pagine: 736
Circondata dal passato e da ciò che ha perduto, eppure nutrita di speranza nel futuro, emissaria di un mondo scomparso ma al contempo sensibilissima sonda immersa nel nostro tempo, la poesia di Gian Mario Villalta si è sempre mossa fra due diversi territori: la lingua e il dialetto veneto di confine. Un flusso sorgivo, quest'ultimo, capace di ricordare, forse persino di insegnare all'italiano una possibilità creativa davvero libera, senza briglie, senza alcun timore nei confronti della tradizione. Sempre intento a interrogarsi sull'identità individuale, ben consapevole delle trappole implicite in questa ricerca, Villalta non dimentica mai di cercare l'altro, di incontrarlo come in un esercizio di «telepatia», mostrando così di avere profondamente a cuore la sopravvivenza di un vivere fraterno in questo presente: il presente in cui ogni lingua, ogni comunità si trova perennemente assediata dall'homo oeconomicus e dalla sua volontà di possesso.
Corpo a corpo. Sulla poesia contemporanea: sette letture
Massimo Natale
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 224
Sette voci poetiche — nate tutte negli anni Cinquanta — sono protagoniste di queste pagine: Milo De Angelis, Patrizia Valduga, Antonella Anedda, Alessandro Fo, Fabio Pusterla, Valerio Magrelli e Gian Mario Villalta. Questo libro le ospita dandosi una regola precisa: prendere una sola poesia per ciascun autore — prelevandola da una delle sue raccolte più recenti — e ascoltarla. Ciascuno dei sette capitoli che compongono il volume sarà l'occasione per far emergere, di volta in volta, una serie di elementi: costanti e novità della singola voce poetica, ossessioni tematiche, rapporto del testo con la raccolta in cui è inserito e con la storia del suo autore, ecc. Le poesie scelte dovrebbero dunque rivelare un'intera visione del mondo (e un concreto bagaglio stilistico e culturale, capace di dar forma a quella visione): come quando, osservando il ritratto di un volto, si tenta di immaginarne anche lo sfondo, le abitudini, la biografia della persona cui appartiene. Soprattutto, ciascuna di queste poesie dovrebbe svelare la sua natura di organismo molteplice. Ogni voce dialoga con un'altra voce, ne conserva la memoria, la fa sua e la riformula: dall' I Ching a Baudelaire, da Sofocle a Tacito a Rilke (e oltre), ognuno di questi esercizi di lettura diventa l'ascolto di un colloquio fra poeti e fra testi, in un incessante corpo a corpo.
Nuova corrente. Volume Vol. 170
Libro: Libro in brossura
editore: Interlinea
anno edizione: 2023
pagine: 164
"Nuova corrente" rilancia la sua "lunga fedeltà" a Milo De Angelis mettendo sotto la lente di ingrandimento di sei diversi interpreti alcuni punti nodali della sua esperienza di scrittura. Complessivamente privilegiata dall'indagine risulterà la lirica deangelisiana dell'ultimo ventennio, propiziato da Biografia sommaria e poi approdato alle raccolte degli anni Duemila. A integrare e impreziosire il numero, il lettore troverà anche un intervento di Angelo Lumelli, nel quale il racconto di «un'amicizia rara» si unisce a un'idea di poesia assoluta, «irreversibile»; e potrà riascoltare le parole dello stesso De Angelis, consegnate a un'intervista con Stefano Verdino. Il numero si completa infine con una lunga poesia inedita che De Angelis ci ha generosamente donato e che presentiamo in apertura, rimasta per mezzo secolo tra le carte, nell'originale dattiloscritto dell'Olivetti lettera 32: quasi un poemetto, di un autore ancora minorenne, al tempo, ma già con i sigilli di un prossimo protagonista della poesia italiana.
Lo «Zibaldone» infinito: ricezione e influssi
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2022
pagine: 204
Pubblicato postumo proprio allo scoccare del Novecento, lo Zibaldone leopardiano è oggi ritenuto un’opera fondamentale del pensiero italiano degli ultimi due secoli. A partire dagli ultimi decenni il diario leopardiano è stato sempre più valorizzato come opera letteraria e filosofica autonoma ed è oggi uno dei testi più presenti nel dibattito culturale e letterario. A questo è stato dedicato il convegno di Varsavia del 2021, di cui questo fascicolo propone una selezione di tredici interventi, con particolare riguardo alla fortuna dello Zibaldone nella letteratura e nella critica italiane e alla sua ricezione nel contesto straniero, soprattutto quello americano e quello polacco. Vengono anche analizzate le influenze sul pensiero filosofico e su alcuni poeti del Novecento, da Ceronetti a Caracciolo, da Sanguineti a Fortini. A impreziosire il fascicolo è infine una scelta di riflessioni e aforismi di Luigi Blasucci raccolti e introdotti da Giuliana Petrucci.
Un giorno d’incantesimo. Studi per Gilberto Lonardi
Libro: Libro in brossura
editore: Cierre edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 264
Le parole – ha scritto Eugenio Montale in uno splendido saggio su Umberto Saba – sono «colme di sottintesi e di storia». Gli studi di Gilberto Lonardi insegnano a leggere le parole dei poeti frugandone il doppiofondo, riascoltandone ogni eco. Questo libro è ben lungi dal rappresentare per intero il vasto raggio dei suoi interessi. E tuttavia, si può forse tentare di ritrovare la sua lezione in una insostituibile priorità del testo, con la sua singolarità e la sua bellezza, nascosta spesso in un dettaglio. È una lezione che accomuna, a vario titolo, tutti gli autori dei saggi qui riuniti: il che vale anzitutto, e sia pure implicitamente, come testimonianza di un incrollabile amore per la letteratura.
Riflessioni di un brigante
Massimo Natale
Libro: Libro in brossura
editore: Veliero
anno edizione: 2020
pagine: 40
Poesie dedicate agli eroi del Sud, eroi chiamati briganti.
La morte della volpe
Luca Bragaja
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2018
pagine: 80
«Un poeta», ha scritto da qualche parte Montale, «non deve rinunciare alla vita. È la vita che s’incarica di sfuggirgli». Ne deriva un’idea di poesia al riparo da qualsiasi forma di intenzionalità, di programma: un sensibilissimo sismografo che si propone come registrazione fedele del vissuto. E che porta su di sé il carico di un’inevitabile consapevolezza, la certezza che l’esistere e la «fine dell’infanzia» devono sempre fare i conti con la separazione. Da questo bisogno di dire la perdita – ma anche dall’«onore» portato a un pur non facile «vero» – scende, per li rami, anche la poesia di Luca Bragaja. La sua seconda prova in versi sembra nascere da un ininterrotto colloquio con la propria coscienza, non è gesto inimitabile né bella bandiera, non è scrittura “festiva”. Piuttosto un abito feriale, ben aderente alla propria, quotidiana ombra. Un «lungo pensare» che porta il segno di un’«immateriale ferita». (Dalla prefazione di Massimo Natale)
Leopardi
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2018
pagine: 334
Grazie a Giacomo Leopardi la tradizione italiana fa davvero i conti, per la prima volta, con la modernità e le sue istanze anche contraddittorie, per esempio il fertilissimo conflitto tra ragione e immaginazione. Poeta della vita intensa e, al contempo, della negazione, osteggiato da Croce ma affrontato da Nietzsche, recensito da Benjamin, amato da Beckett, Leopardi è un autore intorno a cui si è sviluppato un dibattito fatto di percorsi complessi e di svolte, e davanti al quale gli steccati disciplinari rivelano, a fronte della ricchissima articolazione della sua opera, tutta la loro insufficienza. Il volume presenta un Leopardi nuovo, difficilmente classificabile secondo categorie tradizionali, aperto al dialogo con autori e problemi del passato e del presente. I più accreditati specialisti delle nuove generazioni ricostruiscono la sua attività di scrittore pubblico e privato inversi e in prosa, di traduttore, filologo e originale filosofo: un poeta e intellettuale europeo che ha attraversato coraggiosamente ogni campo del sapere, interrogando il mistero del mondo e dell'uomo.
Il sorriso di lei. Studi su Zanzotto
Massimo Natale
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2016
pagine: 168
Al fondo della poesia di Andrea Zanzotto - forse di ogni grande poesia, nella modernità ormai compiuta - il lettore ritrova un nodo contraddittorio, non semplice da sciogliere: l'intreccio stretto e ineludibile fra una sincera intenzione comunicativa e, d'altra parte, una forte tensione all'oscuro, alla difficoltà del dettato, alla parola enigmatica, fra unicità dell'esperienza dell'io e suo desiderio di pronunciare verità valide per tutti. Gli studi raccolti in questo volume fanno i conti con la complessità dell'esperienza lirica di Zanzotto, proponendosi anzitutto il compito della lettura del testo, e affidandosi alle armi dell'intertestualità, della stilistica, della cauta auscultazione del dato psicologico, nel tentativo di guardare a certe lunghe durate o costanti zanzottiane, ma senza dimenticare l'osservazione del dettaglio. Ne esce probabilmente rinforzata l'immagine di una poesia continuamente tesa alla sperimentazione formale, impigliata in un "immenso gioco di significanti", eppure mai immune dalla ricerca di senso, da "infinite nostalgie di significato".
Il canto delle idee. Leopardi fra «Pensiero dominante» e «Aspasia»
Massimo Natale
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2009
pagine: 164
Leopardi rifiuta presto le idee innate di Platone, dissolvendo con queste ogni fede nell'assoluto. E tuttavia, di questo stesso principio continua a sentire la seduzione - tentando di sfiorarlo - pur nell'impossibilità di attingerlo. Dentro la riflessione e la scrittura leopardiana permane forte e ineliminabile il fascino di alcune favole platoniche: il mito dell'anima alata del Fedro, quello di Prometeo nel Protagora, e soprattutto il racconto sull'amore che occupa l'intero Simposio. Questo libro cerca le tracce di un Platone accolto e insieme - anche dolorosamente - negato, nello "Zibaldone", nelle "Operette morali" e - soprattutto - nella poesia dei "Canti". Platone, definito da Leopardi "il più profondo, più vasto, più sublime filosofo di tutti essi antichi che ardi concepire un sistema il quale abbracciasse tutta l'esistenza", resta così per lui un punto fermo con cui misurarsi, intrecciandosi con altri temi e autori - fra antichi e moderni - quali Chateaubriand, Montesquieu, il sublime dello Pseudo-Longino e della Bibbia, Epitteto: nella scia di una persistenza e necessità dell'illusione che è figura stessa della persistenza dell'eros, del desiderio. (Presentazione di Alberto Folin; nota di Gilberto Lonardi)
George Gissing ed Emile Zola
Massimo Natale
Libro: Copertina morbida
editore: ilmiolibro self publishing
anno edizione: 2013
pagine: 192
Una lettura critica dei romanzi "The Nether World" di G. Gissing e "L'Assommoir" di E. Zola nel contesto dell'influenza del naturalismo francese su vari aspetti della narrativa inglese dell'epoca vittoriana. Vengono esaminate alcune affinità quali le tematiche e i personaggi, la topologia e la tecnica narrativa come il punto di vista e la voce.
Il curatore ozioso. Forme e funzioni del coro tragico in Italia
Massimo Natale
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 416
Curatore ozioso, cantuccio riservato all'autore, attore ignoto, multanime figura: sono molte le definizioni che l'Occidente ha faticosamente impiegato per il coro, vera chiave di volta della tragedia antica ma oggetto ormai misterioso per i moderni, tanto che l'Erasmo traduttore di Ifigenia e di Ecuba poteva parlare dei cori di Euripide come di una sfinge. Questo libro - tenendo presente il modello del dramma classico, anzitutto quello di Sofocle e di Seneca, e la loro fortuna tra Cinquecento e Settecento - insegue il fantasma del coro e le sue metamorfosi, muovendosi tra riflessione teorica e letture testuali dirette, da Tasso a Della Valle, da Metastasio ad Alfieri, e gettando uno sguardo sulla rinascita della forma-coro tra Manzoni e il melodramma di Verdi. Non senza interrogarsi, infine, su come Leopardi e lo stesso Manzoni sfruttino il coro anche al di fuori del meccanismo drammatico: come regno del soggetto, come ultimo luogo di sopravvivenza dell'io lirico, che la poesia novecentesca continuerà poi a custodire fino a Michelstaedter, Fortini e Zanzotto.