Libri di Franco Rella
Cezanne Rilke. Quadri da un'esposizione. Parigi 1907
Paul Cézanne, Rainer Maria Rilke
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 200
Nel 1907 Rilke è a Parigi. Poco più che trentenne, è un poeta ormai famoso e acclamato in tutta Europa. Quello stesso anno a Parigi è in corso la prima retrospettiva di Cézanne, e Rilke la visita: ne rimane folgorato, e torna alla mostra giorno dopo giorno, così come, giorno dopo giorno, Cézanne tornava a dipingere la Montagna Sainte-Victoire. Rilke condivide questa esperienza con la moglie Clara, scrivendole quotidianamente. Le sue “Lettere su Cézanne” non sono semplicemente un omaggio al grande pittore, ma il riconoscimento di un'arte capace di andare "fino al limite ultimo di un’esperienza", fin dove nessuno può procedere oltre. Noi, infatti, siamo chiamati a misurarci con questo limite estremo ed è proprio questo estremo che deve essere rappresentato nell’opera. La mostra chiude. Rilke parte per uno dei suoi pellegrinaggi, ma l’insegnamento di Cézanne lo seguirà ovunque e per sempre; anche negli anni di paralisi creativa egli elabora, muto in una sorta di afasia poetica, l’insegnamento del pittore. «Sono stato oggi di nuovo con i suoi quadri; è straordinario come questi formino un ambiente. Senza prenderne in considerazione uno in particolare, stando sulla soglia tra le due sale, si sente la loro presenza concentrarsi in una colossale realtà» (Rainer Maria Rilke). Nel volume, la ricostruzione di un evento epocale per la letteratura e per l’arte – l’incontro artistico di due giganti –, sono riprodotti per la prima volta tutti i quadri di Cézanne esposti nella famosa mostra parigina, e le lettere di Rilke in edizione integrale, nella traduzione di Franco Rella.
Nietzsche
Gilles Deleuze
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2024
pagine: 128
«Noi, lettori di Nietzsche, dobbiamo evitare quattro possibili fraintendimenti: 1. sulla volontà di potenza (credere che la volontà di potenza significhi “desiderio di dominare”, o “volere la potenza”); 2. sui forti e i deboli (credere che i più “potenti”, in un dato regime sociale, siano per ciò stesso dei “forti”); 3. sull’eterno ritorno (credere che si tratti di un’idea antica, ripresa dai Greci, dagli Indù, dai Babilonesi...; credere che si tratti di un ciclo, ovvero di un ritorno dello Stesso, di un ritorno allo stesso); 4. sulle opere dell’ultimo periodo (credere che queste opere siano eccessive o già squalificate dalla follia)».
Quale bellezza?
Franco Rella
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2017
pagine: 70
Al di à della scelta personale e ormai consolidata da parte dell’Autore, la frammentarietà dello stile contribuisce in questo saggio a rendere le riflessioni sulla bellezza di Franco Rella adatte a restituirle l’indicibilità, l’indefinibilità, l’enigmaticità e la contraddittorietà che vari letterati, artisti e filosofi dell’Ottocento e del Novecento le hanno assegnato. Rella li rilegge selettivamente e riesce così a riproporre non solo una visione della bellezza che va oltre il livello dell’arte solo bella, la quale sconfina nel kitsch, ma a far riscoprire il senso della domanda sulla bellezza anche dopo l’orrore estremo dell’Olocausto. Completano il saggio alcune considerazioni sullo spazio estetico, che si scopre poi essere il luogo del confronto tra il pathos dell’arte con il pathos del pensiero. Questo confronto derivante da un’affinità è riconoscibile in Platone, in Hegel e in Nietzsche.
La solitudine del minotauro
Franco Rella
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2023
Non è il Minotauro del mito quello che abita le pagine del libro di Franco Rella. È un essere che sembra destinato ad assumere su di sé un mondo che, in tempo di pandemia, sembrava essersi svuotato e darsi come una dolorosa astrazione nella forma del labirinto. Poi il buio della pandemia si è diradato per aprire su un teatro di guerra. E il Minotauro, il Minotauro nato in queste pagine, è così finito, e non poteva essere altrimenti, nei sotterranei delle acciaierie Azovstal di Mariupol. Lì, in un angolo buio, ha sentito il fragore e l'orrore delle armi e quando i combattenti asserragliati nelle acciaierie si sono arresi e sono usciti, Minotauro non era con loro. Aspettava ancora la spada di Teseo? Aspettava qualche altro giustiziere che lo liberasse dalla vita? Non vogliamo fare ipotesi. Lo vediamo nuovamente chiuso non solo dai cumuli di macerie e da muri semi diroccati. Il Minotauro è chiuso infatti nella sua solitudine, una solitudine tanto assoluta da essere di per se stessa un assoluto, qualcosa di metafisico. Di fronte a questa solitudine, a questo destino, le parole sembrano spezzarsi, pur cercando di continuare a raccontare, anche ciò che sembra irraccontabile.
Il poeta maledetto: Monsieur Teste-Il cimitero marino
Paul Valéry
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2023
pagine: 176
Secondo Yves Bonnefoy, l’austero, evanescente, inafferrabile Paul Valéry è “il vero poeta maledetto del nostro tempo… condannato alle idee, alle parole”. Come si lega questa sconcertante definizione - poète maudit - al genio francese più rappresentativo del secolo, a dire di Charles de Gaulle, al raffinato professore di “Poetica” al Collège de France, all’elegante intellettuale che ha dato vita a un’opera d’acciaio, sotto il segno di Cartesio e Leonardo da Vinci, e che si premurava di dire, al cospetto dei suoi testi, che “non c’è un vero senso… e nemmeno un’autorità dell’autore”? La traduzione di due testi miliari di Valéry – Monsiuer Teste e Il cimitero marino, poemetto di olimpica e sigillata bellezza – permette a Franco Rella di sprofondare nel sacrario del poeta francese, rivelandone il sortilegio. Non si risorge indenni dopo aver letto Valéry; d’altronde, avverte Monsieur Teste, “bisogna entrare in se stessi armati fino ai denti”. Nascondiamo nel nostro intimo mostri di cui non supponiamo l’esistenza.
Noi siamo le api dell'invisibile. Lettere da Muzot
Rainer Maria Rilke
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 120
Febbraio 1922: improvvisamente, d’assalto, la poesia occidentale si compie. Nel maniero di Muzot, in Svizzera, nell’arco di venti giorni, Rainer Maria Rilke, scrive i Sonetti a Orfeo e risolve le Elegie duinesi, a cui lavorava da dieci anni. Sembra una rivelazione, l’attimo perfetto, incuneato come una perla nell’anno memorabile: nel ’22 vengono ideati alcuni capolavori senza tempo – l’Ulisse di Joyce, la Terra desolata di T.S. Eliot, Il castello di Kafka –, muore Marcel Proust. Rilke, l’autentico asceta dell’arte, aveva preparato con dedizione quel momento: nel 1919 si congeda dalla figlia, dagli amici, dal tempo; dal 1921 sale a Muzot, donatogli da un ammiratore, Werner Reinhart. Le lettere, qui in una selezione curata da Franco Rella, sono il modo con cui il poeta comunica con il mondo, costituiscono uno degli epistolari più vertiginosi della storia della letteratura. È un libro per chi ama gli epistolari mozzafiato e ha un animo lirico, un libro che insegna a vivere poeticamente, in obbedienza al proprio destino.
L'arte e il tempo
Franco Rella
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 300
Il libro affronta con particolare cura il rapporto problematico e paradossale dell’arte con il tempo. un viaggio attraverso l’arte del moderno nelle sue tensioni e nelle sue rivelazioni. Le opere d’arte ci permettono di guardare a fondo nei nodi problematici che affondano nel nostro tempo e nella nostra coscienza e un ampio apparato iconografico ci guida in questa esplorazione del contemporaneo. L’arte è sempre stata al centro della riflessione critico-estetica di Franco Rella, articolandosi in una serie di riflessioni che hanno trovato spazio anche nei cataloghi della Galleria Nazionale di Roma, del Museo d’Orsay di Parigi, del MART di Rovereto, del PAC di Milano e in numerose altre istituzioni pubbliche e private. I saggi che costituiscono i capitoli di questo libro affrontato soprattutto il rapporto problematico e paradossale dell’arte con il tempo. L’opera d’arte sembra immune dal tempo, eterna e sempre uguale a sé stessa, e ciò nonostante è carica di tempo, il suo tempo e quello che essa mette in moto nel suo rapportarsi con altre opere, con altre epoche, con altre sensibilità. Il luogo in cui questa pluralità di tempi s’intreccia e si intrama è il museo, ma sono anche le immagini che popolano le strade delle moderne città metropolitane, come avevano visto Proust, Valéry e il surrealismo, e come vediamo nella Street art, o nell’opera di Kentridge.
Nietzsche
Gilles Deleuze
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2021
pagine: 128
«Noi, lettori di Nietzsche, dobbiamo evitare quattro possibili fraintendimenti: 1. sulla volontà di potenza (credere che la volontà di potenza significhi “desiderio di dominare”, o “volere la potenza”); 2. sui forti e i deboli (credere che i più “potenti”, in un dato regime sociale, siano per ciò stesso dei “forti”); 3. sull’eterno ritorno (credere che si tratti di un’idea antica, ripresa dai Greci, dagli Indù, dai Babilonesi...; credere che si tratti di un ciclo, ovvero di un ritorno dello Stesso, di un ritorno allo stesso); 4. sulle opere dell’ultimo periodo (credere che queste opere siano eccessive o già squalificate dalla follia)».
Narrare. Tentativi di inventario
Franco Rella
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 184
Perché scrivere? Quale impulso muove da secoli l’uomo a narrare storie? È l’interrogativo da cui parte la riflessione di Franco Rella, facendo appello al bagaglio di letture accumulate nel corso della propria vita e interpellando gli autori che più lo hanno segnato. Da Dante a Cavalcanti, da Shakespeare a Benjamin, e poi Goethe, Kafka, Bataille, Roth, senza dimenticare i classici greci e latini, non esiste narratore che non si sia posto l’interrogativo e che non abbia cercato di spiegare – e spiegare a sé stesso – la realtà che ci circonda. L’esigenza di raccontare nasce proprio da quella realtà, e chi scrive può manipolarla, far interpretare la parte del protagonista a un personaggio di finzione, per poi rendersi conto che la protagonista assoluta della narrazione è la parola stessa, unica difesa che l’uomo abbia contro il male, unica arma capace di organizzare l’immagine del mondo e della realtà, come in un ideale inventario che raccolga tutte le esperienze vissute. Quella stessa parola che Pasolini suggeriva di usare con cautela, che per il solo fatto di portare con sé «un carico d’anima» legittima l’altrimenti insensata attività di scrivere.
Territori dell'umano
Franco Rella
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 240
Le tecnoscienze dominano la nostra vita. Si parla sempre più di un superamento dell'umano, del mito del superamento delle malattie e persino della morte. Siamo ormai prossimi, è stato scritto, al postumano: al momento in cui uno deciderà come, quando e addirittura se morire. Il libro discute questa mitologia, confrontandola con i territori in cui l'umano si manifesta nella complessità del quotidiano, faccia a faccia con il mondo e con i problemi che investono uomini e donne nella profondità della loro esistenza, nella profondità del loro rapporto con il dolore, con la morte e con una diversa consapevolezza di sé. Il libro si chiude nel luogo misterioso dell'infanzia in cui i bambini disegnano la mappa di un altro territorio: il territorio spesso ignorato di un altro umano con cui confrontarci.
Vittorio Gregotti. Architettura e progetto. Scritti per il «Corriere» 2001-2017
Libro: Libro in brossura
editore: Fondazione Corriere della Sera
anno edizione: 2018
pagine: 355
«Vittorio Gregotti» scrive Franco Rella nell'introduzione a questo volume «è un protagonista della pratica artistica dell'architettura, è un teorico e un critico, un polemista e uno straordinario testimone della sua e della nostra epoca a cui guarda, come egli stesso ha detto ripetendo Walter Benjamin, con una `totale mancanza di illusioni' e ciononostante pronunciandosi sempre 'criticamente per essa'. In una parola, Gregotti ha la passione del presente, che è al contempo passione storica, in quanto il contesto in cui siamo è sempre una trama storica attraversata da molte storie. Una trama che rischia costantemente di essere lacerata e di cui è necessario avere cura.» Gli articoli che Gregotti è venuto pubblicando per oltre quarant'anni nelle pagine del «Corriere della Sera» sono una notevole testimonianza dello sguardo attento e critico con cui guarda alle lacerazioni che attraversano la trama storica del presente. Degli oltre 250 scritti pubblicati dal 1978 a oggi, questo volume offre al lettore una scelta tra i più recenti e significativi, integrati da altri mai apparsi in quotidiani o altri periodici, articoli non pubblicati che sono stati inseriti in base alla data in cui furono composti.
Le soglie dell'ombra. Riflessioni sul mistero
Franco Rella
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 214
Le soglie dell'ombra sono lo spazio tra la luce e il buio, lo spazio propriamente umano da cui il nostro sguardo si proietta – nel buio della notte come nella radente luce del giorno – alla ricerca di noi stessi, alla ricerca dell'altro con cui confrontarsi e in cui rispecchiarsi. Questo libro si pone esso stesso come una soglia, muovendo uno sguardo inquieto attraverso i contesti culturali più diversi, dall'antico al moderno, dalla poesia alla filosofia. Da questo movimento emerge un vero e proprio racconto, che ci porta agli enigmi tormentosi del nostro tempo, fino a toccare le laceranti contraddizioni dentro le quali viviamo. Bene e male, speranza e disperazione, luce e tenebra: è l'avventura del pensiero, l'avventura dell'uomo di fronte alle domande radicali che da sempre ne definiscono il destino.