Libri di Flavio Fergonzi
Arte contemporanea alla Carovana. Opere del Centro Pecci di Prato alla Scuola Normale Superiore
Libro: Libro in brossura
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2024
pagine: 208
Questo libro non presenta solo una cinquantina di opere delle collezioni di uno dei maggiori musei di arte contemporanea d'Europa, il Centro Luigi Pecci di Prato; opere che sono state allestite dal 2012 a oggi nel vasariano Palazzo della Carovana, la sede storica, della Scuola Normale Superiore di Pisa. Soprattutto, il libro ha l’ambizione di leggere e interpretare queste opere in brevi saggi dedicati a ognuna di esse. Leggere e interpretare, in un linguaggio chiaro e accessibile, e in una salda prospettiva storica e critica, le opere prodotte dagli artisti internazionali negli ultimi 50 anni è un esercizio che non è mai stato finora tentato, almeno in Italia. I giovani storici dell'arte della Scuola Normale ci hanno provato: hanno portato, nei loro testi, la loro cultura, la loro ferma capacità argomentativa, e anche la loro irriverente concretezza di sguardo. Nel volume le opere in oggetto sono riprodotte, con splendide fotografie, nel loro allestimento degli ambienti storici del Palazzo della Carovana.
Una nuova superficie. Jasper Johns e gli artisti italiani 1958-1968
Flavio Fergonzi
Libro: Copertina morbida
editore: Electa
anno edizione: 2019
pagine: 208
Una delle voci più autorevoli della critica d'arte contemporanea ci racconta, in questo nuovo volume della collana Pesci Rossi, l'impatto che la lezione del grande artista americano Jasper Johns ha avuto sull'arte italiana a cavallo degli anni Sessanta e Settanta e l'arco delle reazioni degli artisti italiani di fronte al modello di Johns intorno a un tema preciso: il nuovo significato che, grazie alla sua lezione, viene ad avere nel quadro la superficie pittorica. Tra 1960 e 1970 è avvenuto in Italia un processo di mitizzazione di Johns che ha avuto il suo culmine a metà decennio. «In Italia i conti con Johns si fanno soprattutto quando la messa in crisi dei linguaggi tradizionali travolge la ragion d'essere stessa della pittura. La frattura di Johns vale quella di Duchamp, per gli artisti più consapevoli degli anni Sessanta: perché, come Duchamp, l'artista americano ha concettualizzato le pratiche, ha messo il dito sulla piaga delle convenzioni della rappresentazione. Ma chi, qualche anno prima, stava ancora accettando la sfida della pittura si è confrontato con i quadri di Jasper Johns secondo modalità differenti e per certi versi più interessanti, perché toccano una questione decisiva di quel momento: se, cioè, ci si dovesse arrendere alla morte della pittura; e, se no, attivando quali anticorpi». (Flavio Fergonzi)
Marino Marini. Passioni visive. Confronti con i capolavori della scultura dagli etruschi a Henry Moore. Catalogo della mostra (Pistoia, 16 settembre 2017- 7 gennaio 2018; Venezia, 27 gennaio-1 maggio 2018)
Libro: Libro rilegato
editore: Silvana
anno edizione: 2017
pagine: 256
Il catalogo affronta l'opera di Marino Marini con gli strumenti di indagine della storia dell'arte. La mitologia che si è creata intorno alla sua figura (l'artista-vasaio; l'etrusco rinato; il primitivo toscano che si scopre moderno suo malgrado) ha condizionato la lettura del suo lavoro, facendone di fatto un artista fuori dalla storia. Qui l'opera di Marino Marini è stata invece posta a confronto diretto con le vicende della scultura europea del Novecento, con cui egli si è sempre misurato; e, soprattutto, a confronto con la scultura antica, che fu per lui oggetto di costante ispirazione e riflessione. I primi tre saggi contenuti in questo volume affrontano le principali questioni storiografiche oggi aperte negli studi sullo scultore: il suo posizionamento nel sistema dell'arte italiana degli anni trenta e quaranta; le letture critiche delle quali fu oggetto, e che ne cristallizzarono il mito; le fonti archeologiche cui attinse. Nella seconda parte otto capitoli rileggono altrettante stagioni del suo lavoro, dagli esordi agli anni sessanta, concentrandosi sull'evoluzione del linguaggio della sua opera scultorea. Chiude il volume un'edizione completa delle dichiarazioni di poetica di Marino Marini e delle sue interviste dal 1935 al 1973.
Arte italiana 1960-1964. Identità culturale, confronti internazionali, modelli americani
Libro: Libro in brossura
editore: Scalpendi
anno edizione: 2017
pagine: 192
Nell’autunno 2013 la città di Milano ha ospitato alcune mostre dedicate all’arte americana del secondo dopoguerra. Contemporaneamente le Gallerie d’Italia presentavano "1963 e dintorni", un approfondimento monografico dedicato al 1963, anno che ha rappresentato uno snodo importante nelle vicende artistiche italiane, in dialogo con il panorama internazionale. A partire dai temi storico-critici utili a inquadrare quel periodo, con attenzione alla diffusione dell’arte americana e ai molti aspetti del confronto in atto nei primi anni Sessanta è stato realizzato un convegno, promosso e ospitato congiuntamente dal Museo del Novecento e da Gallerie d’Italia. Il tema della giornata di studi "Arte italiana 1960-1964. Identità culturale, confronti internazionali, modelli americani", coordinata da Flavio Fergonzi e Francesco Tedeschi, è origine degli studi che sono pubblicati in questo volume.
Angela Occhipinti. I cambi di fuoco della mente
Flavio Fergonzi
Libro: Cartonato
editore: Fondazione Mudima
anno edizione: 2016
pagine: 138
Filologia del '900. Modigliani, Sironi, Morandi, Martini
Flavio Fergonzi
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2014
pagine: 266
In controtendenza rispetto alla diffusa moda delle letture trasversali, Flavio Fergonzi affronta il 900 artistico italiano con rigoroso approccio filologico, L'autore opera un'analisi approfondita delle opere: la loro tecnica, il loro stile, i loro contenuti; e dei documenti: le lettere, le recensioni, il contesto. Entra dunque nell'officina immaginativa, ideativa ed esecutiva degli artisti, usando tutti gli strumenti che ha a disposizione: esame delle fonti visive dell'artista, implicite ed esplicite, analisi della sequenza ideativa delle opere e del significato che queste avevano nella cultura artistica a cui erano destinate. L'autore analizza ad esempio, come Boccioni usa e innesta nel suo lavoro (al di là di quel che lui stesso racconta nei manifesti, nelle lettere, e negli scritti programmatici) le opere degli artisti internazionali di cui è a conoscenza. Con due biopsie in profondità: una verso il 1910, una verso il 1912. Oppure come interpretare i disegni di Modigliani per capire le sue sculture, e qual è il suo percorso dal 1911 al 1913. O anche come mai, nel 1919, Sironi ha dipinto quadri così diversi tra di loro. L'ossessione di Martini per le sculture di tutti i tempi e di tutti i paesi e come questa è diventata una poetica originale.
Chardin. Il pittore del silenzio
Pierre Rosenberg, Renaud Temperini, Flavio Fergonzi
Libro: Copertina morbida
editore: Fondazione Ferrara Arte
anno edizione: 2010
pagine: 240
Con Ado Furlan nel foro Mussolini. La fontana del cinghiale e il suo calco
Adriana Caprotti, Flavio Fergonzi, Paolo Nicoloso
Libro: Copertina morbida
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2007
pagine: 32
La Fontana del cinghiale è l'unica opera superstite tra quelle realizzate dallo scultore Ado Furlan durante il suo soggiorno romano (1939-1942). Eseguita su commissione dell'architetto Luigi Moretti per il Foro Mussolini, essa costituisce un'importante testimonianza del dialogo instaurato dall'artista con i modelli antichi, reinterpretati alla luce delle esperienze moderniste compiute nella Capitale. La predisposizione del calco in stucco esposto in mostra a Pordenone nel 2005 e destinato a trovare definitiva sistemazione all'interno del castello di Spilimbergo ha richiesto un complesso 'iter' burocratico-amministrativo illustrato nel presente quaderno, in cui si chiariscono anche le vicende del gruppo marmoreo e si avanza una suggestiva ipotesi sulla sua collocazione originaria.
Cagnaccio di San Pietro. Un quadro ritrovato
Claudia G. Ferrari, Flavio Fergonzi
Libro: Libro in brossura
editore: Charta
anno edizione: 2009
pagine: 48
Una delle più interessanti attività dello storico dell'arte è quella di poter rintracciare opere considerate perse o addirittura distrutte dagli eventi o dalla storia delle famiglie. E quando si è contattati dall'altra parte del globo con la proposta di una di queste opere, perché Google sputa fuori il proprio nome come studioso dell'artista, ci si sente in un giorno fortunato. Questo è accaduto a Claudia Gian Ferrari con Primo denaro il dipinto di Cagnaccio di San Pietro al quale è dedicato il libro, dipinto straordinario di intensa tensione sia psicologica che di carattere sociale del quale si erano perdute le tracce. Il viaggio dell'emozionante ritrovamento si snoda dall'Italia al Venezuela, dove il signore che lo acquistò a Venezia nei primi anni Trenta vive da tempo e da dove ha preso contatto con la curatrice, tra le massime autorità sull'arte del Novecento italiano.
Il Museo Revoltella di Trieste
Maria Masau Dan, Roberto Masiero, Flavio Fergonzi
Libro: Copertina morbida
editore: Terra Ferma Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 320
Capolavori della collezione Gianni Mattioli
Flavio Fergonzi, G. Marani
Libro: Libro in brossura
editore: Magonza
anno edizione: 2025
pagine: 84
La collezione Gianni Mattioli, in deposito dal 2022 al museo del 900 di Milano, rappresenta uno degli episodi più alti e consapevoli della storia del collezionismo del Novecento. Non si tratta soltanto di un nucleo eccezionale di opere d’arte, ma di un vero e proprio manifesto etico ed estetico. Costituita tra il 1943 e il 1953, nel pieno di un’epoca segnata da guerra, ricostruzione e inquietudine, la collezione riflette una scelta militante: credere nell’arte come gesto di resistenza, custode della memoria ed energia per il futuro. Attorno a un nucleo futurista tra i più significativi al mondo – con capolavori di Boccioni, Carrà, Balla, Russolo, Severini, Depero – la collezione si amplia a comprendere l’essenzialità visionaria di Sironi, la misura umanissima di Rosai, la malinconia plastica di Modigliani, l’intelligenza figurativa di Soffici, fino alla poesia muta e luminosa di Morandi, la cui presenza segna uno dei vertici più silenziosi e profondi dell’intero 'corpus'. Questo volume, arricchito da analisi storico-critiche puntuali e aggiornate, rende conto della costruzione di una collezione che fu progetto culturale e civile. Una raccolta che ha avuto una ricaduta pubblica importante, con mostre, prestiti e pubblicazioni che ne hanno fatto un punto di riferimento internazionale per lo studio dell’avanguardia italiana.