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Libri di Emilio Jona

Essere altrove. Saggi sull’ebraismo

Essere altrove. Saggi sull’ebraismo

Emilio Jona

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2022

pagine: 320

«La sinagoga era in un vecchio edificio, incorporato tra le cinque case della nostra numerosa famiglia nel prezioso borgo antico del Piazzo, che costituivano di fatto il nostro piccolo ghetto». Questo libro contiene trent’anni di riflessioni sull’ebraismo da parte di Emilio Jona, avvocato, poeta, narratore, commediografo e saggista, per sua stessa definizione «ebreo laico, religiosamente agnostico», ma consapevole del margine di mistero che circonda il giudaismo e le sue multiformi realtà. Alla promulgazione delle leggi razziali, nel 1938, Jona aveva undici anni, diciassette quando conobbe i primi sopravvissuti dei campi di sterminio e le loro storie tremende, che Primo Levi avrebbe poi portato alla luce nella sua opera. In queste dense pagine esplora le proprie radici e con esse l’identità ebraica: si addentra nelle ragioni dell’odio che ha circondato e circonda l’ebraismo; esamina il suo fondarsi sulle reti della memoria; il suo rapporto tra memoria e storia; il dubbio metodico che lo accompagna; il suo privilegiare la domanda rispetto alla risposta; l’essere un pensiero del due anziché dell’uno; il rapporto che esso realizza con il testo di ispirazione sacra e le stratificazioni delle sue interpretazioni; il suo coniugare ortodossia e libero arbitrio; il tema della sua sopravvivenza nonostante la dispersione e le costanti persecuzioni del suo popolo, sino agli assassinii di massa che dovevano sanzionarne l’estinzione; il suo rapporto conflittuale col mondo arabo che la creazione dello Stato d’Israele ha determinato o esasperato. E da questa multiforme ricerca, che passa anche dall’analisi dei molti saggi, romanzi, film attraversati dal filo rosso dell’identità ebraica, emergono pagine che rendono conto delle sue tante anime, senza offrire soluzioni ma interrogazioni, riflessioni, curiosità eclettiche, «come fossero foglietti trovati e afferrati per aria».
22,00

Il non più possibile fruscio degli anni

Il non più possibile fruscio degli anni

Emilio Jona

Libro: Copertina morbida

editore: Interlinea

anno edizione: 2022

pagine: 176

Un itinerario poetico della senilità, privo di smarrimenti e stanchezze, ricco di saggezza e meraviglia, fitto di paesaggi, illusioni, persone, affetti, indignazioni di un presente che è anche memoria pertinente di un passato, forza attiva, e non occasionale ornamento della nostalgia : «È una piccola impresa che intrica / le ore della vecchiaia / impudica, che al fondo / al fondo contiguo e fedele / ha l'inferno, / che non chiude la porta / a un paradiso crudele».
14,00

Canti popolari del Piemonte

Canti popolari del Piemonte

Costantino Nigra

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2020

pagine: 1056

Dopo le canzoni della Grande guerra, il primo studio completo sulla canzone popolare piemontese ad opera di Costantino Nigra e curato da Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. Diplomatico, segretario di d'Azeglio, compagno di Cavour ai congressi di Parigi e Plombières, poeta romantico, Costantino Nigra tra il 1854 e il 1858 si dedicò, con l'aiuto di fedeli collaboratori, allo studio e alla raccolta di canzoni popolari piemontesi. L'opera qui riproposta in una nuova, aggiornata edizione, è oggi una pietra miliare nel campo degli studi antropologici e filologici.
65,00

Il fregio della vita

Il fregio della vita

Emilio Jona

Libro: Copertina morbida

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2019

pagine: 137

La storia narrata in queste pagine si svolge tra Vienna e le montagne del Grossglockner, nel periodo che intercorre tra il 1934 e il 1938; anni fatidici del secolo passato, segnati dall'assassinio di Dollfuss e dall'Anschluss, l'annessione dell'Austria al Terzo Reich. Il racconto, tuttavia, come sovente accade nella letteratura mitteleuropea, nel cui solco si muove palesemente, non narra dei grandi eventi storici che annunciano con clamore il tramonto di un'epoca e l'avvento di una nuova barbarie. Il senso della fine traspare in queste pagine dai fantasmi e dalle ossessioni di una vicenda d'amore che ruota attorno a tre personaggi: un marito, una moglie e un nano. Inizia con la dolente elaborazione letteraria delle proprie vicende matrimoniali narrate da uno dei protagonisti, ormai ottantenne, a un passante, occasionalmente incontrato su di una panchina del lungolago di Bregenz: un nano, caustico e curioso personaggio, che diventerà il possessore e il dispensatore delle storie segrete dei due coniugi; lui, un uomo tormentato e innamorato della sua gelosissima sposa, lei, un'ebrea inquieta e insoddisfatta, alla scoperta della sua dirompente sessualità. Sarà il nano a compiere un viaggio dentro la loro vita, dominata da demoni e cieca su quanto si prepara nell'Austria che sta covando il nazismo. E il passato riemergerà, come un fiume carsico limaccioso e pieno di detriti, debordando e invadendo il presente; un passato che non sarà più solo loro, ma anche una dimensione del presente di ognuno di noi, perché senza tempo sono le storie d'amore, di gelosia, di tradimento, e di morte che ci abitano.
16,00

Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare

Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare

Emilio Jona, Franco Castelli, Alberto Lovatto

Libro

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2018

pagine: 831

La prima guerra mondiale, conclusasi un secolo fa, fu un bagno di sangue senza precedenti, che all'Italia costò seicentomila morti e oltre un milione di feriti. Eppure, nonostante l'orrenda carneficina, la Grande Guerra fu anche una straordinaria fucina di canti popolari. Durante il conflitto si cantò molto, come non era mai avvenuto in passato e come non avverrà più nel futuro, ma mentre i canzonieri ufficiali risuonarono di inni patriottici colmi di retorica, la guerra realmente cantata dalle classi popolari ci raccontò il dolore della partenza, l'orrore della trincea, la morte negli assalti alla baionetta, lo strazio delle famiglie, il lutto infinito di un'intera popolazione che vedeva decimata la sua gioventù. Anche se del canto nella Grande Guerra si è scritto con abbondanza, è mancato a tutt'oggi uno studio di ampio respiro storico, antropologico, sociologico e folklorico che ne tentasse una lettura e una sistematizzazione a tutto campo. "Al rombo del cannon" compendia gli esiti di un'ampia ricerca effettuata, nel corso di molti anni, dagli autori del libro e dai maggiori ricercatori italiani di cultura orale tra i soldati reduci da quel conflitto e tra le persone che ne hanno conservato memoria. Corredato da illustrazioni d'epoca e accompagnato da due cd con 161 registrazioni originali, il libro restituisce le ansie, gli affetti, le sofferenze, le invettive, in una parola le passioni di chi partecipò a quell'immane conflitto, che fu un'immersione terribile e cruenta nella modernità e nei suoi nuovi terrificanti strumenti di morte: cannoni a lunga gittata, aeroplani, carri armati, gas asfissianti. Con sei milioni di soldati mobilitati, fu anche una guerra che ruppe i limitati confini linguistici e culturali, fece incontrare e dialogare popolazioni lontanissime l'una dalle altre e realizzò una prima reale unificazione nazionale dando vita a un italiano popolare comune. "Al rombo del cannon" indaga tutti questi versanti della «guerra cantata» analizzandone le forme musicali e letterarie.
60,00

Il celeste scolaro

Il celeste scolaro

Emilio Jona

Libro: Copertina morbida

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2015

pagine: 222

Il 9 aprile 1953, in un'aula della corte d'assise di Milano, Emanuele Almansi, libraio-antiquario, compare davanti ai suoi giudici con l'imputazione di aver tentato di uccidere il proprio figlio Federico. Con la sua figura dimessa e antica nel suo abito scuro e lo sguardo distaccato e del tutto privo di vergogna, in quella fredda aula di tribunale Almansi non solo ammette ogni addebito, ma riconosce persino la premeditazione del suo tentato omicidio. Lo fa ricordando innanzi tutto la fatalità che sovrastava da tempo immemorabile la sua famiglia: il male che aveva offuscato l'esistenza di suo nonno e di suo padre, morto in manicomio; aveva ammantato periodicamente la sua vita di malinconia e depressione e si era, infine, crudelmente manifestato in Federico, il figlio amato, il precoce poeta quindicenne, amico di uno dei più grandi poeti italiani, Umberto Saba, diventato totalmente inabile al lavoro dopo i primi segni di schizofrenia. Il pensiero di Federico destinato a vivere in povertà, e a consumare i suoi giorni in un manicomio, era diventato così disperante e ossessivo per il libraio-antiquario che la decisione di uccidere se stesso e il figlio gli era apparsa come la sola, unica possibilità. Una possibilità restata tale, visto che l'omicidio non era stato portato a compimento, ma che, nell'aula della corte d'assise di Milano, attraversò la mente di ognuno nell'istante in cui fece la sua apparizione tra i testimoni Federico Almansi in persona...
16,00

Senti le rane che cantano. Canzoni e vissuti popolari della risaia

Senti le rane che cantano. Canzoni e vissuti popolari della risaia

Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 2005

pagine: 555

Il lavoro delle mondine nelle risaie padane ha sempre esercitato un fascino particolare sull'immaginario popolare, che ha trovato talvolta espressione nella letteratura e nel cinema. Questo volume tenta di ricostruire in modo sistematico una storia del canto di risaia, cui pure si deve tanta parte di quel fascino. Gli autori - a partire dalle ricerche sul campo condotte da Emilio Jona e Sergio Liberovici negli anni sessanta e settanta - accanto alle fonti, presentate nel CD Audio allegato, offrono un quadro organico dei contesti, dei percorsi e degli esiti di quel patrimonio espressivo. Scopriamo così che proprio le specifiche condizioni della monda danno forma a un corpus che ha caratteristiche del tutto diverse da altri repertori come quello del canto urbano e di fabbrica. La funzione del canto di monda è infatti quella di accompagnare, alleviare e ritmare il tempo del lavoro come pure i tempi della siesta e del pasto. È un repertorio assai composito, che va dal canto contadino al coro alpino, dalla canzonetta di consumo all'inno anarchico e socialista, e che via via alterna la licenziosità alla politica, l'evasione all'anticlericalismo, i ritmi militari alle ninne nanne. Un tesoro dell'oralità popolare che dopo anni di ricerche si offre per la prima volta a lettori e studiosi.
39,00

Canti popolari del Piemonte

Canti popolari del Piemonte

Costantino Nigra

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Einaudi

anno edizione: 2009

pagine: CLXII-880

Editi nel 1888, i "Canti popolari del Piemonte" sono il frutto di un'opera vigile e coscienziosa iniziata nel 1854, epoca in cui Nigra cominciò a pubblicare su alcune riviste italiane e straniere - "II Cimento", "La Rivista Contemporanea", "Romania", ecc. - una serie di canzoni popolari che non solo rivelarono un nuovo filone della poesia popolare italiana, ma impegnarono a delineare una nuova metodologia nella raccolta del materiale. I "Canti popolari del Piemonte" non sono soltanto un'opera di filologia, ma un saggio di storia della poesia popolare, o meglio, un quadro storico-filologico ricco di scorci che continuano a conferire all'insieme vita e calore. Questa nuova edizione comprende un'introduzione del decano degli etnologi italiani: Alberto Cirese; un saggio dei curatori su come il repertorio del Nigra è stato studiato successivamente; e infine due cd-audio, messi a punto dagli stessi curatori, che antologizzano una serie di esecuzioni delle canzoni del Nigra e delle loro varianti recuperate negli ultimi decenni dalle voce di coloro che ancora le conoscevano ed erano in grado di cantarle.
95,00

Un posticino morale

Un posticino morale

Emilio Jona

Libro: Libro in brossura

editore: Manni

anno edizione: 2007

pagine: 120

Quale sia l'altezza di Emilio Jona, stando ai referti del romanzo, non si sa. Forse è alto un metro e venti, forse meno, forse è un girino, magari un occhio rotolante di osteria in osteria. Ma in ogni caso deve avere due piedi enormi: uno gli serve per restare ferocemente ancorato nel "Je", nella soggettività che almanacca, che cita, che strizza l'occhio, che sa di sapere, che sa di far finta di non esserci, che non riesce ad essere un puro apparecchio di registrazione. L'altro piede, quello di maggior talento, si tuffa da signore nella psicosi, si fonde nell'Uroboro, diventa la perfezione degli inizi. (Bruno De Maria)
13,00

Inverni alti

Inverni alti

Emilio Jona

Libro

editore: Interlinea

anno edizione: 2005

pagine: 150

12,00

Quattro donne

Emilio Jona

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2026

pagine: 304

È il 1943 quando i membri della famiglia Jona comprendono che la parvenza di normalità che hanno finora cercato di mantenere rischia di metterli in pericolo. Decidono di entrare in clandestinità; ma non possono farcela da soli, anche perché la madre è gravemente malata. Fidarsi può risultare fatale e gli Jona non possono contare che su di un manipolo di persone. Saranno quattro donne a dimostrare loro una fedeltà e un coraggio tali da renderne imperituro il ricordo. Cecilia è arrivata dal Veneto per occuparsi del più piccolo di casa, Cianino; con sé aveva solo una valigia di cartone e un unico abito, continuamente rammendato. Quel lavoro per lei è vita, ma al putel, come usa chiamarlo, si è affezionata come fosse suo figlio. E da madre si comporta, mentendo e dissimulando pur di metterlo in salvo. Teresa, casalinga, e il marito Fiorenzo, professore di lettere, sono invece i salvatori di Giulio, che nascondono nella loro casa modesta ma allegra. Per il bambino quelli trascorsi con loro sono giorni lieti in un tempo di drammatici abbandoni, finché un delatore rovinerà ogni cosa. Marì, sguardo schietto, voce ferma, dal canto suo si prende cura di Emilio. Lo nasconde in montagna, raccontando poco di sé, della sua infanzia in Brasile proseguita in quella valle ruvida e remota a cui lei tanto somiglia. L’ultima, ma non per importanza, è Delfina, l’impiegata dello studio dell’avvocato Jona che, caricatasi sulle giovani spalle il peso di quella famiglia dispersa, tesse i fili di affetti lontani e li lega saldamente alla propria esistenza. In questo inno polifonico all’eroismo gentile, etico e lirico insieme, Emilio Jona ci mostra, con una scrittura sorvegliatissima, le vite di donne dal coraggio silenzioso e spontaneo, protagoniste di una vicenda privata che si fa racconto universale.
18,00

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