Libri di Bruno Moroncini
Walter Benjamin e la moralità del moderno
Bruno Moroncini
Libro: Libro in brossura
editore: Cronopio
anno edizione: 2009
pagine: 423
Per Walter Benjamin non esistono epoche di decadenza, epoche popolate solo da epigoni e da stanchi imitatori. Anche in un'epoca storica come la modernità, in cui a causa dell'avvento della tecnica e delle forme di vita massificate la crisi della cultura si presenta nel modo più esplicito e generalizzato, sono possibili invenzioni artistiche e scoperte concettuali specifiche, forme originali della vita associata e legittime attese di giustizia. La vita nella modernità non è quindi fatalmente destinata alla disperazione e al non senso, ma anche ad essa va riconosciuto il kantiano diritto di sperare nella realizzazione della comunità morale in cui l'uomo sia sempre trattato anche come fine e mai più soltanto come mezzo. Ricostruendo le tappe della produzione teorica benjaminiana fino alla cosiddetta svolta materialistica, seguendo quindi un itinerario che si snoda dal saggio sulle Affinità elettive di Goethe alla dissertazione sulla critica romantica e dai grandi testi sulla lingua e sulla traduzione, sulla violenza e sul mito, alla fondamentale riflessione sul Trauerspiel barocco, questo libro tenta di far emergere le coordinate concettuali, le strategie interpretative, le ascendenze culturali e infine le pratiche di scrittura di una possibile moralità del moderno.
L'ineguale umanità. Comunità, esperienza, differenza sessuale
Bruno Moroncini, Felice Ciro Papparo, Giovanna Borrello
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 1991
pagine: 172
Mondo e senso. Heidegger e Celan
Bruno Moroncini
Libro
editore: Cronopio
anno edizione: 2002
pagine: 46
Il discorso e la cenere. Il compito della filosofia dopo Auschwitz
Bruno Moroncini
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2006
pagine: 396
L'esperienza di Auschwitz ha segnato il nostro tempo in modo indelebile, disarmando il pensiero razionale e la sua capacità di interpretare le vicende umane e la Storia. Di fronte a tale crisi quale può essere il compito della filosofia? Essa, proprio perché è fuori dal dominio delle scienze, può tentare un recupero radicale della "dignità del pensare": in un'epoca in cui la coscienza sembra essersi rifugiata e godere della propria irresponsabilità, il pensiero filosofico, al di là della tecnica e delle sue rassicurazioni, è il luogo in cui rilanciare le domande dell'etica, della giustizia e del perché Auschwitz fu possibile.
L'autobiografia della vita malata. Benjamin, Blanchot, Dostojevskij, Leopardi, Nietzsche
Bruno Moroncini
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2008
pagine: 147
L'autobiografia della vita malata ci parla del rapporto sempre più stretto che nella cultura novecentesca viene a istituirsi fra la scrittura autobiografica e l'esperienza della malattia, sia fisica che psicologica o spirituale. A partire da Nietzsche, infatti, la malattia, la degenerazione, tutte le forme indebolite della vita, vengono lette non più come segni di decadimento, ma al contrario come manifestazioni indirette di potenza, come esperimenti tesi a una trasformazione delle forme di vita, esperimenti impossibili a tentarsi per altre vie meno dolorose e più comuni. La malattia diventa così la condizione dell'invenzione letteraria, artistica, filosofica e, perché no, anche politica. Il saggio si declina attraverso cinque capitoli dedicati rispettivamente a Nietzsche di cui si analizza "Ecce homo", cioè un testo autobiografico; alla figura dostoievskiana dell'"idiota" in cui s'incontrano l'elemento autobiografico dell'epilessia e l'invenzione etico-letteraria dell' "uomo assolutamente buono"; agli scritti autobiografici di Benjamin di cui si ricorda anche l'attenzione alle figure del flaneur e del collezionista in quanto modi di vita marginali e periferici.
Gli amici non si danno del tu
Bruno Moroncini
Libro: Libro in brossura
editore: Cronopio
anno edizione: 2011
pagine: 43
Quando comincia un'amicizia? Difficile a dirsi. Forse impossibile. E non per un difetto di memoria o per un suo improvviso cedimento, quanto per il fatto che il tempo degli inizi non è documentabile, è un tempo senza data: nulla di memorabile accade ai primi incontri. "Credo - scrive Blanchot - che si sappia quando l'amicizia sta finendo (anche se dura ancora), a causa di un disaccordo che un fenomeno-logo denominerebbe esistenziale, di un dramma, di un gesto infelice. Ma si sa quando comincia? Non c'è un colpo di fulmine dell'amicizia, piuttosto un poco a poco, un lavoro lento del tempo. Si era amici e non lo si sapeva".
Riconoscimento
Angelo Capasso, David Le Breton, Bruno Moroncini, Thomas Hobbes
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Grenelle
anno edizione: 2022
Il riconoscimento, l’“Anerkennung” hegeliana, nella storia del pensiero è un concetto intimamente legato al potere della percezione e della conoscenza e, quindi, della coscienza e dell’autocoscienza; oggi si è arricchito di molteplici significazioni tutte rientranti in una più vasta famiglia lessicale che ha come riferimento la relazionalità, l’intersoggettività, il rapporto con l’altro, l’idea di libertà. L’area semantica che ruota attorno al “riconoscimento” allude alla vita nella comunità sociale come la dimensione esistenziale più in grado di esprimere la dignità e la libertà del singolo. Il percorso dal “riconoscimento” apre a una razionalità che si fa carico del negativo, del non identico, attivandosi come forma d’interazione e principio organizzativo del mondosociale; supera quel meccanismo proprio della matrice animale di appropriazione dell’altro che è alla base del ripresentarsi dello stato di natura all’interno delle relazioni sociali di cui la guerra e i conflitti che così drammaticamente oggi stiamo vivendo costituiscono un tragico esempio.
Il lavoro del lutto. Materialismo, politica e rivoluzione in Walter Benjamin
Bruno Moroncini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 198
Da quando, come scriveva Saint Just, la rivoluzione è congelata, è incominciato per chi vuole cambiare il mondo il lavoro del lutto. Tuttavia ciò non ha nulla di malinconico se per malinconico si intende la rassegnazione e la rinuncia: malinconico è anche il genio che continua a macinare idee, costruire concetti e immaginare mondi in mezzo alle rovine. Se ha perso tutte le illusioni che si possa rappezzare il mondo a poco prezzo, ha imparato allo stesso tempo a farcela con il poco e a usare come leva il nulla. Comunismo significa, scriveva Benjamin nel saggio sul surrealismo, pessimismo, pessimismo su tutta la linea. Questo libro ricostruisce, a partire dalla "Dissertazione sulla critica romantica" e passando attraverso il saggio sulla critica della violenza, l'origine del dramma barocco tedesco, lo scritto su Proust, e alcuni frammenti del Passagen Werk, fino ad arrivare alle Tesi sul concetto di storia, i momenti cruciali del tentativo perseguito da Walter Benjamin di pervenire ad una concettualizzazione rigorosa della politica rivoluzionaria.
Lacan politico
Bruno Moroncini
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2014
pagine: 199
"La cura lacaniana, benché sia totalmente apolitica nel suo esercizio proprio, propone al pensiero una specie di matrice politica. Stabilisco una continuità tra il pensiero di Lacan e un cammino di tipo rivoluzionario, che riapre una disponibilità collettiva infossata nella ripetizione o barrata dalla repressione statale". Prendendo spunto da questa affermazione di Alain Badiou, il libro s'interroga sul contributo che la psicoanalisi lacaniana può dare alla pratica politica. Lo fa cercando di cogliere il significato socio-politico della teoria dei quattro discorsi, ricostruendo la lettura lacaniana di Marx, tematizzando il rapporto fra angoscia e politica, e dialogando con i più importanti esponenti del lacanismo politico, ossia Laclau, Zizek lo stesso Badiou. E chiudendo su una domanda: se non si tratti soltanto di estrarre da Lacan concetti e strategia per la politica, ma anche e soprattutto di quale politica abbia bisogno la psicoanalisi per sopravvivere in un ambiente ostile.
L'etica della cenere. Tre variazioni su Jacques Derrida
Bruno Moroncini
Libro: Copertina rigida
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 130
"Cenere è il nome della verità, di quel che resta della verità, del fatto che la verità è sempre nulla più di un resto. Che cos'è la verità se non il fuoco che brucia, ciò che lascia il marchio, l'olocausto impossibile di cui attraverso il resto della cenere facciamo costantemente il lutto? Che cos'è cenere se non il nome della sopravvivenza di una verità morta, bruciata, differita, mai stata presente. E tuttavia sempre pronta a riaccendersi sia per bruciare gli assassini che per riscaldare i cuori? Ma Cenere era anche altro: era il resto e la sopravvivenza della verità di Auschwitz, resto e testimonianza muta dei corpi bruciati dei gasati; di cui, non lo si dimentichi, non doveva restar nulla, nessuna prova, nessuna testimonianza dello sterminio. Di questo nulla resta solo la cenere, un resto che non resta, che si disperde; un resto vulnerabile, facilmente manipolabile, di cui in ogni momento si può smentire e revocare in dubbio la testimonianza, attaccando la sua credibilità e la sua autenticità.
Perdono giustizia crudeltà. Figure dell'indecostruibile in Jacques Derrida
Bruno Moroncini
Libro: Libro in brossura
editore: Cronopio
anno edizione: 2016
pagine: 117
La decostruzione, ossia la rigorosa messa in discussione della pretesa degli apparati di dominio di legittimare il loro potere in nome della coerenza logica delle loro argomentazioni e della verità incontrovertibile dei loro fondamenti metafisici ed etici in modo da sottrarsi anticipatamente ad ogni critica, possibile, "è possibile, come impossibile, nella misura in cui (là dove) c'è X (indecostruibile), dunque nella misura in cui (là dove) c'è (l'indecostruibile)". La possibilità della decostruzione poggia sull'esistenza degli indecostruibili, cioè su concetti e atti che, essendo di per sé contraddittori e doppi, quindi logicamente impossibili, proprio per questo sono in grado di produrre la corrosione di ogni discorso di tipo identitario e normativo. Questo libro indaga tre figure dell'indecostruibile particolarmente rilevanti nell'ambito etico-politico: il perdono che perdona contraddittoriamente solo l'imperdonabile, la giustizia che rende ingiusto il diritto, la crudeltà che al suo limite estremo non si distingue dall'amore.