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Libri di Antonin Artaud

Eliogabalo o l'anarchico incoronato

Eliogabalo o l'anarchico incoronato

Antonin Artaud

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1991

pagine: 232

13,00

Van Gogh. Il suicidato della società

Van Gogh. Il suicidato della società

Antonin Artaud

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1988

pagine: 182

18,00

Il monaco

Il monaco

Matthew Gregory Lewis, Antonin Artaud

Libro

editore: Bompiani

anno edizione: 2000

pagine: 324

Il monaco è Ambrosio, in odore di santità, ammirato da tutta Madrid per le sue parole trascinanti. Il tentatore è Matilde, la donna demoniaca travestita da novizio, la splendida maga perversa. Negli anni '30 Antonin Artaud fece del romanzo gotico di Lewis una sorta di "copia francese". Ed è nella versione di Artaud, con una prefazione di Nico Orengo, che Bompiani ripropone il testo.
12,00

I Cenci

I Cenci

Antonin Artaud

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 1997

pagine: 85

10,50

Il teatro e il suo doppio

Il teatro e il suo doppio

Antonin Artaud

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2000

21,00

Succubi e supplizi

Succubi e supplizi

Antonin Artaud

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2004

pagine: 519

Concepito nei primi mesi del 1946 nel manicomio di Rodez, dove l'autore era rinchiuso già da tre anni, questo lavoro fu dettato a una segretaria fra il novembre di quell'anno e i primi mesi del 1947, quando riuscì a lasciare il manicomio. Il testo, rifiutato dall'editore Broder, vide la luce solo nel 1978, pubblicato da Gallimard. Risultato di una stesura stratificata, di cui il volume dà interamente conto, tra pagine autografe, dettatura, lettere e precisazioni, è una sorta di stenografia in cui psiche e corpo si insidiano e si sopraffanno. Sono questi i testi fondatori della "scrittura vocale" di Artaud: la parola agisce sui sensi del lettore e compone la scena di quel Teatro della crudeltà che il poeta ha sempre sognato di mettere in scena.
35,00

Messaggi rivoluzionari

Messaggi rivoluzionari

Antonin Artaud

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2021

pagine: 304

Di Antonin Artaud sappiamo ormai tutto, o quasi. Più che dire chi è stato, converrà dire cosa non è stato. Non è stato un sognatore. Né un utopista. Forse è stato un pazzo. Ha contaminato mondi tra loro incompatibili; non con spirito di avventura, ma con la ferrea disciplina di un ricercatore che ostinatamente mette alla prova le sue conclusioni. Così, ha letto diversamente i dati del reale, per rimetterne in questione la pregnanza; ha scoperto vasti crateri di senso, nascosti dal reale per celare le proprie, improvvide debolezze. Dove altri avrebbe perso l'uso della ragione, si è fatto forte di una coerenza assoluta. Oggi non ci stupisce un'archeologia dell'anima, né un'antropologia del cosmo. E l'idea di una scienza dell'immaginario vagliata al microscopio non è peregrina. Ebbene, Artaud non è andato in Messico – lo racconta questo libro – per fuggire la realtà. Ma per andare alla ricerca del reale e delle sue origini. E il viaggio gli rivela le possibilità del reale, inutilizzate dal reale stesso. Da scienziato, allora, avrebbe voluto riprendere il mondo dalle origini. E farne teatro. Che il suo palcoscenico appartenesse a uno di quei possibili, l'ha dimostrato il secolo.
20,00

Van Gogh. Il suicidato della società

Van Gogh. Il suicidato della società

Antonin Artaud

Libro: Libro in brossura

editore: Rusconi Libri

anno edizione: 2025

pagine: 128

Una riflessione radicale sul celebre e popolarissimo artista olandese Vincent van Gogh e sulla sua tragica esistenza. Ma non solo… Artaud esplora il concetto che il pittore non sia stato sconfitto dal proprio delirio, quanto piuttosto da un “delirio” più ampio e malevolo, insito nella società stessa. Attraverso uno sguardo provocatorio e profondo, Artaud denuncia la società come un’entità che opera una sorta di “crimine organizzato” o meglio una “magia nera universale”, che controlla e schiaccia gli artisti come van Gogh, fragili nella loro libertà e sensibilità artistica. Per contrastare la convinzione così diffusa ancora oggi, che vede van Gogh come l’archetipo dell’artista folle, Artaud fa un paragone solo parziale con il proprio vissuto. Piuttosto, egli richiama altri artisti, che sono state sue fonti di ispirazione e che hanno subito simili vessazioni da parte di un ambiente ottuso e repressivo: Edgar Allan Poe, Gérard de Nerval, Nietzsche… L’opera offre una prospettiva unica e radicale sulla lotta dell’artista contro le forze oscure che lo circondano; una lotta che, secondo Artaud, è alla base del suo tragico destino.
14,00

Questo corpo è un uomo. Quaderni 1945-1948

Questo corpo è un uomo. Quaderni 1945-1948

Antonin Artaud

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2024

pagine: 352

Nell’ospedale psichiatrico di Rodez (1943- 1946) e nella casa di cura del dottor Delmas a Ivry (1946-1948), Antonin Artaud riempie 404 quaderni di scuola a quadretti con febbrili, disordinate annotazioni a matita e a penna, intercalate da schizzi e disegni a volte sovrapposti alla scrittura. Da questa mole imponente, che non è possibile definire un’opera, Lucia Amara ha composto una antologia, scegliendo 21 quaderni e ordinandoli secondo cinque categorie, che corrispondono a temi e concetti che ritornano ossessivamente nel pensiero di Artaud di quegli anni: “corpo”, “Dio”, “soffio”, “nome”, “teatro”. Operazione legittima, se lo stesso Artaud aveva estratto dai quaderni i testi che saranno pubblicati da Paule Thévenin nel 1978 col titolo "Suppôts et Suppliciations" e tanto più giustificata, dal momento che, senza minimamente alterarle (i quaderni sono riprodotti integralmente), riesce a rendere in qualche modo leggibili annotazioni in apparenza caotiche e asistematiche. «La cavalcata abracadabrante del corpo attraverso i totem di una cultura crollata ancor prima d’aver preso corpo» – come Artaud definisce in "Suppôts et Suppliciations" la sua «revisione ansimante» della cultura occidentale – non soltanto non ha perso nulla della sua inquietante attualità, ma ci obbliga anche a una resa dei conti che sappiamo di non poter più prorogare.
30,00

Van Gogh. Il suicidato della società

Van Gogh. Il suicidato della società

Antonin Artaud

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 64

Antonin Artaud, visitando nel 1947 a Parigi una grande mostra di dipinti di Van Gogh, rivede finalmente la sua condizione personale rispecchiata nella follia del pittore. L’esperienza vissuta dello squilibrio mentale, della malattia, della repressione, si trasforma per lo scrittore in un atto di accusa verso la società, che con la complicità della medicina fa dell’artista il capro espiatorio di un sistema che non tollera di essere messo in discussione. Van Gogh perciò non è un “suicida”, ma è stato “suicidato” dalla società e dalla psichiatria, come per liberarsi di un corpo estraneo. E Artaud conosceva bene i metodi, le motivazioni di questa repressione, per averli subiti lui stesso. Dice infatti: “… un alienato è anche un uomo che la società non ha voluto ascoltare e al quale ha voluto impedire di pronunciare certe verità insopportabili”. Nessun vero artista può essere tollerato, secondo Artaud, in “un mondo che, giorno e notte, e sempre di più, mangia l’immangiabile, per raggiungere gli obiettivi della sua malefica volontà”. Fondendo in questi testi la sua scrittura con la pittura di Van Gogh, Artaud ricrea la forza della sua pennellata e soprattutto della sua visione, restituendo all’arte del grande olandese tutta la sua carica esplosiva e rivoluzionaria.
12,00

Lettere e grida. Raccolta di scritti e lettere di Antonin Artuad
16,00

Il Pesa-Nervi. Frammenti di un diario infernale. Testo francese a fronte

Il Pesa-Nervi. Frammenti di un diario infernale. Testo francese a fronte

Antonin Artaud

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2023

pagine: 208

"Tutta la scrittura è uno schifo. Tutte le persone che fuggono dal vago per definire quel che accade nel loro pensiero, sono schifose. Tutta la stirpe dei letterati è schifosa, specialmente nel nostro tempo. Tutti coloro che guardano allo spirito, intendo dire in un certo punto della testa, in posti rintracciabili nel cervello, che sono maestri della loro lingua, tutti coloro che danno un senso alle parole, e per i quali l’anima ha un suo culmine, e flussi nel pensiero, che rappresentano il clima dell’epoca, e che hanno dato un nome ai flussi di pensiero, per rispondere alle proprie urgenze, e a quello stridio d’automa, che il loro spirito disperde nel vento, – sono schifosi."
14,00

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