Libri di Amaranta Sbardella
Non voglio essere una brava ragazza
Marta Martínez Novoa
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2025
pagine: 304
«Non dare fastidio.» «Non alzare la voce.» «Non sbagliare.» «Stai zitta.» «Aiuta gli altri prima di pensare a te stessa.» Quante volte ti sei sentita dire delle frasi del genere sin da bambina, dai genitori e dagli adulti intorno a te? Il comportarsi in ogni occasione e contesto come delle brave ragazze è stato ed è tuttora la base dell'educazione al femminile, ma la pervasività di questi concetti finisce per rendere più frustrante la vita di molte donne, sino a diventare una vera e propria sindrome: quella della brava ragazza. E tra i suoi sintomi principali troviamo: sentirsi in colpa per qualcosa in cui si è avuta scarsa ingerenza, preoccuparsi in modo sproporzionato dell'opinione degli altri, reprimere le proprie emozioni per evitare i conflitti, caricarsi di troppe responsabilità, dimostrare una bassa autostima. Ma come si fa a smettere di essere un personaggio secondario nella propria vita, per rimettere i propri bisogni al centro? Marta Martinez Novoa è la voce confortante e incoraggiante che aiuta le lettrici a non anteporre più le necessità degli altri alle proprie, così da smettere di essere solo delle brave ragazze, per diventare donne finalmente libere.
I vichinghi. Guerrieri, esploratori, predoni: la grande storia degli uomini del Nord
Jean Renaud
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2024
pagine: 240
Dai nordici che hanno idealizzato la figura dei Vichinghi come grandi eroi romantici agli americani che celebrano l'esploratore Leif il Fortunato ai russi che invocano gli antenati Variaghi, l'immaginario mitologico che cinge i prodi avventurieri del Nord svela una narrazione stereotipata, frutto di evocazioni letterarie e distorsioni storiche che sono andate via via dilatandosi. Al variare di epoche e latitudini, infatti, i Vichinghi cambiano vesti e diventano i protagonisti di saghe epiche, manga, film o serie TV. Ma conosciamo realmente questi personaggi leggendari, che a volte sono parodiati dai fumetti e altre idolatrati come guerrieri coraggiosi, assetati d'avventura? Per esempio, furono solo degli invasori e dei predoni? È vero che scoprirono l'America prima di Colombo? Indossavano realmente elmi cornuti e bevevano dai crani, in abiti sporchi e trasandati? E, ancora, facevano sacrifici umani, avevano degli schiavi, apprezzavano l'arte? Esisteva tra di loro la parità di genere? Attingendo direttamente alle fonti archeologiche e storiche più significative e autorevoli, Jean Renaud intreccia una narrazione avvincente che demolisce i luoghi comuni sui Vichinghi e tratteggia gli autentici lineamenti di un popolo ormai entrato nel mito.
Il tempo delle ciliegie
Montserrat Roig
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 252
Primavera 1974. Dopo dodici anni di esilio volontario tra Parigi e Londra, Natàlia Miralpeix torna a Barcellona. La città che l'accoglie, in apparenza, è la stessa di sempre: Franco è ancora al potere, l'anarchico Puig Antich è appena stato giustiziato e la vecchia generazione porta con sé le ferite nascoste della Guerra Civile, i propri sogni infranti, i desideri non realizzati. Per Natàlia il rientro a casa significa ritrovare la sua famiglia, i cui componenti, nel grigiore del momento, cercano disperatamente di dare un senso alla loro esistenza: zia Patrícia, vedova di un poeta decaduto con manie di grandezza, che ora si tinge i capelli, fuma, e ha una passione sfrenata per il vino rosso; la cognata Sílvia, pupilla di un ricco imprenditore, circondata da stoviglie pregiate, biancheria di prim'ordine e da una superficialità disarmante; il fratello Lluís, cinico architetto di fama, simbolo di un futuro promettente e prospero. Infine Màrius, il nipote adolescente, appassionato di poesia e di Jimi Hendrix, che mostra a Natàlia come la rivoluzione sessuale, politica e artistica delle nuove generazioni sia in realtà già nell'aria. Natàlia si muove a fatica tra la sua educazione borghese e la voglia di libertà, mentre il passato si riaffaccia alla memoria: l'incontro con il giovane comunista Emilio, al centro delle rivolte studentesche di quegli anni, e l'episodio drammatico che l'ha spinta ad andarsene da Barcellona. Natàlia è una donna che si rifiuta di adeguarsi alle aspettative sociali e a valori che non sente suoi, desiderosa di trovare la propria strada, per vivere, finalmente, il tempo delle ciliegie, la primavera della gioia. L'importante riscoperta di una scrittrice catalana, voce di primissimo piano nel panorama intellettuale spagnolo degli anni Settanta e Ottanta, i cui romanzi hanno suscitato l'entusiasmo unanime della critica in tutta Europa. Un ritratto spietato di tre generazioni che racchiudono un'epoca; una voce che parla con estrema freschezza anche ai lettori e alle lettrici di oggi.
L'argine
Irene Solà
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 252
Dopo aver vissuto a Londra per tre anni, Ada torna a casa e, durante i lunghi mesi estivi che seguono il suo ritorno, si riunisce con la famiglia, gli amici e un vecchio amore. Con l'intenzione di ricongiungersi con quel piccolo universo da cui era partita, Ada inizia a scrivere e a inventare storie sul luogo in cui è cresciuta e su coloro che la circondano. Storie come quella della faina che si nasconde sui tetti e di Vicenç e del suo amore per Ada; di Jessica S. nel suo angolino verde e grigio dell'Inghilterra rurale e di Vicenç Ballador padre, sul suo trattore; di Roser, che conosce antichi saperi, e del fratello Jaume in prigione, dei pesci-siluro del pantano di Sau che nuotano al buio, della mucca Samantha e dei cinghiali nascosti. Storie che mescolano realtà e finzione, dando vita a un romanzo che è la somma di piccole narrazioni, il mosaico di un universo intimo e condiviso. L'esordio di Irene Solà è un libro in cui l'autrice gioca con le parole, i personaggi e l'immaginazione: un'opera in cui si intravedono temi e luoghi protagonisti dei romanzi successivi e lo stile inconfondibile, coraggioso e audace che ha entusiasmato la critica internazionale; una lingua che indaga, esplora, sperimenta e che, soprattutto, si lascia trascinare dal piacere infinito e dalla necessità di narrare.
I grandi errori della II guerra mondiale. Le decisioni sbagliate, le catastrofi annunciate, i fallimenti militari
Jean Lopez, Olivier Wieviorka
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2022
pagine: 304
La Seconda guerra mondiale si protrasse per quasi sei anni, tanto lunghi quanto terribili. Una durata che si spiega con i formidabili mezzi schierati in campo da tutti i belligeranti – inutile quindi sperare di distruggere il nemico con una sola campagna –, ma anche, e in larga misura, con gli errori compiuti. Rintracciando le colpe imputabili a entrambe le fazioni, questo libro, senza mai cedere alle vertigini della fantastoria, si propone di analizzare la razionalità degli attori. Perché le decisioni prese dai leader politici o militari si basarono su una serie di parametri che devono essere descritti per capire come mai condussero al fallimento. Informazioni a volte imperfette, risorse spesso limitate, ipotesi fallaci: tanti fattori che portarono, più di una volta, al disastro. Nonostante la colossale posta in gioco di milioni di vite, anche l’orgoglio, la testardaggine, l’arrivismo e l’opportunismo pesarono molto nel prendere le decisioni sbagliate. Tanti casi, famosi o sconosciuti, vengono qui illustrati dai migliori specialisti della Seconda guerra mondiale per offrire una lettura innovativa del conflitto.
Il mostro e la fanciulla. Le riscritture di Arianna e del Minotauro nel Novecento
Amaranta Sbardella
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 248
Sin dall'antichità, artisti, studiosi e politici si sono persi nei meandri del Labirinto alla ricerca del Mostro, e di risposte, ma è grazie al Novecento che Arianna e il Minotauro hanno incontrato universale fortuna, andando a ricoprire un campo metaforico sempre più esteso. Julio Cortázar, Pablo Picasso, Marguerite Yourcenar, André Masson, Marina Cvetaeva, Richard Strauss, Salvador Espriu, Jorge Luis Borges, Nikos Kazantzakis, Michel Butor: sono solo alcuni degli autori che al tema hanno dedicato pagine, spartiti o tele in cui la struttura del mito è stata spesso radicalmente trasformata. Il mostruoso assassino è talora divenuto un'innocente vittima dei giochi del potere, oppure si è fatto simbolo dell'inconscio e delle più inquietanti ossessioni umane; la salvatrice di Teseo, per contro, ha sovente dismesso le vesti di amante abbandonata per assumere il cinico volto della scaltra sacerdotessa, e persino della «donna emancipata». Il Mostro e la sorellastra finiscono quindi per intrattenere un suggestivo dialogo, capace di interrogare anche la nostra contemporaneità, le ombre arcaiche che in essa persistono, la violenza, l'alterità, il sacro e - perché no? - l'amore.
Leggere Francesco. Teologia, etica e politica
Emilce Cuda
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2018
pagine: 258
«Un papa fa notizia perché il papa è la notizia», e Francesco fa notizia più di chiunque altro. Su di lui, figura emblematica di una svolta interna alla Chiesa, i giudizi si sono polarizzati, e sono fiorite interpretazioni parziali o forzate della sua dottrina magisteriale, nel tentativo di decifrare chi come lui si è rivelato un formidabile decifratore dei segni dei tempi. Tuttavia non si può «leggere Francesco» - insieme teologo, pastore e profeta - senza coordinate categoriali appartenenti alla tradizione ecclesiale della sua terra d'origine, l'Argentina. Da laggiù, dalla stessa «fine del mondo», viene la teologa e filosofa della politica Emilce Cuda, che dedica al suo conterraneo il saggio. Nelle pagine di Cuda la genealogia prende corpo e indica lo stretto legame tra Bergoglio e Francesco, a partire dalla teologia del popolo e della cultura, variante argentina della teologia della liberazione latino-americana, dalla quale la distingue la rinuncia a una concezione classista. Se non si richiama né al marxismo né al liberalismo, la teologia del popolo ha forse radici peroniste, e quindi entra di diritto nel dibattito attuale sul populismo? Esiste un rapporto intrinseco tra il modello trinitario e il dogma dell'Incarnazione, da un lato, e la denuncia pontificia dell'ingiustizia, dall'altro? E che cosa evoca il papa quando parla di uguaglianza, libertà/lavoro, dignità, cultura e - nozione capitale - popolo? Intende l'insieme della gente o il popolo-povero-lavoratore? Domande formulate con la massima nitidezza, e risposte che mirano a disambiguare, convocando allo scopo anche le grandi teorie politiche del Novecento, da Antonio Gramsci a Ernesto Laclau. All'inverso della celebre formula di Carl Schmitt, secondo cui i concetti politici moderni sarebbero concetti teologici secolarizzati, nel discorso di Francesco sono ben vivi concetti culturali teologizzati, che riecheggiano l'idea di un logos inculturato, sapienza preriflessiva teologale incarnata nella cultura di un popolo. Alla loro formulazione hanno contribuito i maggiori teologi argentini dell'ultimo cinquantennio, tra cui Juan Carlos Scannone, che firma qui la prefazione.
Barcelona desnuda. Fuga nella città: letteratura, luoghi comuni e insoliti cammini
Amaranta Sbardella
Libro: Libro in brossura
editore: Exòrma
anno edizione: 2018
pagine: 189
Nella Barcellona dei nostri giorni, un giovane stagista bibliotecario si è chiuso a lavorare nel suo appartamentino malandato, nel multietnico quartiere Raval; deve catalogare libri sulle letterature contemporanee catalana e castigliana per conto della Biblioteca Centrale. All'improvviso le schede di alcune delle maggiori opere su Barcellona, alle quali stava lavorando da giorni, spariscono. I personaggi delle opere che sta catalogando non sopportano di essere imprigionati nelle sue asettiche e riduttive schede, così hanno deciso di impossessarsene e uscire in strada per, finalmente liberi, riappropriarsi della "loro" Barcellona. Petra Delicado, Clara Barceló, Pepe Carvalho e molti altri si avventurano nella città catalana per compiere lo stesso tragitto già ritratto nell'opera letteraria cui appartengono. Incontrano personaggi loro contemporanei, si fermano a contemplare i monumenti, entrano in cafés e teatri, tornano alle atmosfere di cui sono intrise le opere che li ospitano. Nel ripercorrere luoghi oggi profondamente mutati, se non addirittura scomparsi oppure ancora esistenti e attuali, questi personaggi ci svelano una città più intima e segreta. E lo fanno adottando lo stile dell'opera letteraria da cui provengono. Un mosaico proteiforme e iridescente della Barcellona non solo letteraria, ma anche artistica, storica, culturale. Un unico, multiforme rosone gaudiano che accoglie tutti i quartieri barcellonesi e gli episodi salienti nella vita della città e dei suoi abitanti. La struttura narrativa, inedita e singolare, dà conto delle trasformazioni urbanistiche della ciutat e degli eventi storici fondamentali che ne hanno caratterizzato la storia: la Barcellona degli anarchici, dei bombardamenti italiani, degli scrittori del boom, del franchismo, dell'incendio ai conventi, delle mummie, delle due grandi Esposizioni universali e delle Olimpiadi. La Barcellona dell'accoglienza e dei contrasti, la stessa che prelude ai conflitti di oggi. Una città a tratti sconosciuta – ben lontana dalla cristallizzazione turistica e modernista, stereotipata – ricca di personaggi, opere e citazioni di grande suggestione. Ogni racconto è il ponte verso una o più opere della letteratura universale, spesso di lingua castigliana o catalana, opere conosciutissime, come quelle di Gimenéz-Bartlett, Vázquez Montalbán, Ruiz Zafón, Dan Brown, o meno note e altrettanto o più suggestive, come quelle di Salvador Espriu, Mercè Rodoreda, Joan Sales, Carmen Laforet, Eduardo Mendoza, Juan Marsé. E ancora di Joan Colom, Ramon Casas, Josep Pla e Joan Maragall. Completano quest'affresco proteiforme e sgargiante le foto di Emiliano Maisto sulla Barcellona di oggi e le cartoline postali della Barcellona di un tempo, che guidano il lettore verso un ulteriore percorso di riscoperta.
Permafrost
Eva Baltasar
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2019
pagine: 140
Per tutta la vita una membrana di gelo ricopre, senza quasi mai incrinarsi, la donna che qui si mette a nudo. La protegge da un’intima fragilità che la costringe a vivere sempre sull’orlo del precipizio, mentre la violenza del mondo la colpisce senza tregua. Ma grazie al sarcasmo, al senso dell’umorismo, a un’intelligenza amara e pungente, la protagonista riesce a sopravvivere in un precario equilibrio tra le aspettative e i giudizi che gli altri le proiettano addosso e la provvisorietà, la casualità delle strade che sceglie per sé. Come il permafrost che protegge con il suo gelo permanente la vita del pianeta, questo strato la scherma da una realtà percepita ora come menzogna che disgusta, ora come minaccia da cui fuggire. Permafrost è un racconto intimo e schietto, poetico e carnale, che ripercorre frammenti, sensazioni, connessioni e fratture della vita di una donna senza schemi: perennemente inadeguata di fronte alle convenzioni di un mondo che non sente suo, perennemente alla ricerca di una crepa che infranga quel gelo che allo stesso tempo la protegge e la intrappola.
Gli azzardi del corpo
María Ospina Pizano
Libro: Libro in brossura
editore: Edicola Ediciones
anno edizione: 2020
pagine: 144
Ogni corpo è un racconto e nelle storie di María Ospina Pizano sono i corpi a narrare ciò che accade alle protagoniste che li abitano. Il corpo atletico di una ex guerrigliera impegnata a ricostruire la sua vita in città, i corpi morbidi e schivi delle signorine del collegio, il corpo divorato centimetro dopo centimetro dalle pulci, il corpo anziano di Mirla e quello rassicurante della sua estetista. È nei corpi di queste donne, e nelle relazioni che intrecciano tra loro, che hanno luogo la lotta, il cambiamento, la faticosa conquista di uno spazio, il forte desiderio di una comunità. Sullo sfondo di una Bogotà caotica e attraversata da forti diseguaglianze sociali, la scrittrice colombiana - tradotta per la prima volta in Italia sceglie nell'universo delle relazioni femminili quelle più asimmetriche e inusuali per raccontare sei storie di donne che cercano di salvarsi le une con le altre, il più delle volte fallendo. Una raffinata geografia degli affetti, autentica e spietata, dove la cura e il senso di protezione si alternati all'ossessione e al tradimento, e dove il corpo femminile rivendica, e trova, nuove forme e nuove circostanze per essere raccontato.
La morte e la primavera
Mercè Rodoreda
Libro: Libro in brossura
editore: La Nuova Frontiera
anno edizione: 2020
pagine: 224
In un paese senza nome retto da leggi crudeli – uomini costretti a dimostrare il proprio coraggio nuotando nel fiume che scorre sotto il paese, persone seppellite negli alberi – un adolescente si ritrova all'improvviso orfano. Solo, dovrà imparare a destreggiarsi e a proteggersi dalla diffidenza dei suoi concittadini in un mondo claustrofobico che non comprende e non accetta. Finché un giorno anche in lui, come nelle montagne incontaminate che circondano il paese, non si risveglierà la “primavera”, ovvero l'amore. Interpretato spesso come un'allegoria della vita in un regime totalitario, "La morte e la primavera" è un romanzo sul potere, l'esilio e la speranza che in una società conformista germoglia anche dal più piccolo gesto d'indipendenza.
Perché tornavi ogni estate
Belén López Peiró
Libro: Libro in brossura
editore: La Nuova Frontiera
anno edizione: 2022
pagine: 144
Sospetto, discredito, rifiuto: una vittima di abuso sessuale affronta spesso tutto ciò. La giustizia, la polizia, gli avvocati e persino una parte della famiglia vacilla davanti alla notizia, dubita che questa vergogna e questo dolore siano reali e non frutto della fantasia, come ci racconta "Perché tornavi ogni estate", libro d’esordio di Belén López Peiró. Con un linguaggio diretto e crudo, l’autrice scrive contro un sistema, contro la rete di omertà che ha cercato di farla tacere e persino contro se stessa. E non lo fa soltanto per denunciare quei fatti, ma anche il contesto che li ha resi possibili e per ricostruire, attraverso la scrittura, ciò che la violenza di un uomo brutale ha spezzato. Con grande coraggio e talento letterario, intrecciando voci e atti giudiziari, l’autrice crea un testo corale che, partendo dall’esperienza personale, è divenuto un atto politico e un manifesto del femminismo latinoamericano.