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Libri di A. Cariolato

Prospettive del contemporaneo. Quattro lezioni di filosofia

Prospettive del contemporaneo. Quattro lezioni di filosofia

Libro: Copertina morbida

editore: CLEUP

anno edizione: 2022

pagine: 118

Quattro saggi di filosofia che affrontano altrettante prospettive su aspetti diversi del pensiero contemporaneo (scrivere dopo Auschwitz, la democrazia, il tempo nel pensiero giapponese, responsabilità e libertà).Il volume raccoglie i contributi dei docenti protagonisti del primo anno della "Scuola permanente di Filosofia", un progetto della Biblioteca Civica G. Bedeschi di Arzignano (VI). Il denominatore comune di ciascun intervento è l'intento di porsi in termini di pensiero nei confronti di una contemporaneità che presenta innumerevoli sfaccettature, e che per sua natura sfugge a ogni tentativo di comprensione unilaterale. Senza privilegiare alcun tema, la sfida è stata quella di lasciare alle differenti sensibilità coinvolte l'opportunità di operare un taglio nel nostro presente che non pretende di essere né unico né esaustivo. Si tratta piuttosto di istantanee prese di getto, che mostrano tutt'al più degli scorci, delle angolazioni, e che vorrebbero - se possibile - rimandare a quanto rimane al di fuori dello scatto, far sentire sulla pelle, indirettamente, il rumore di fondo di un presente che non cessa di prenderci alle spalle in modalità sempre più pressanti e urgenti.
16,00

Antonin Artaud. Forsennare il soggettile

Antonin Artaud. Forsennare il soggettile

Jacques Derrida

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2020

pagine: 160

«Jacques Derrida legge la vastissima opera di Artaud nel segno del "superamento" della metafisica così come lo intende Heidegger, indicando nello "stare sul limite" il luogo stesso che, rispetto alla storia della metafisica, "non è né dentro né fuori". Leggere Antonin Artaud al di qua di questo desiderio di riappropriazione di sé (di qualsiasi retorica del "corpo proprio") e della condanna di tutto ciò che egli identificava come l'improprio che investe, come si sa, la filosofia, la politica, la tecnica e, più in generale, le protesi, i derivati, i supporti, l'artificiale insomma, contro cui si scaglia in "Pour en finir avec le jugement de dieu". Leggerlo così, allora, ma salvaguardando nel contempo la tensione dell'impossibile che attraversa tutta la sua opera - è questo lo "stare sul limite" in cui si pone Derrida, e beninteso lo spazio rispetto al quale si leva ogni eccesso che l'opera stessa di Artaud sembra essere costantemente sul punto di provocare.» (dallo scritto di Alfonso Cariolato)
20,00

Il «Sofista» di Platone

Il «Sofista» di Platone

Martin Heidegger

Libro: Copertina rigida

editore: Adelphi

anno edizione: 2013

pagine: 667

Se nei primi anni Venti il giovane Heidegger, ancora assistente di Husserl, aveva interrogato soprattutto Aristotele, divenuto professore a Marburgo inizia, con le dense lezioni universitarie qui raccolte, un cammino a ritroso che penetra nelle maglie concettuali di Platone. Ed è in questo percorso che matura quell'indagine sulla questione dell'essere che illuminerà, di lì a breve, l'analitica di "Essere e tempo", e rimarrà sempre cifra ispiratrice di tutta la speculazione heideggeriana. Nell'abbordare il problema ontologico per via negationis, attraverso la ricostruzione dello statuto del non-essere, del nulla - cruciale per tutto l'Occidente sin da Parmenide -, Heidegger mostra come sia dunque di importanza centrale la definizione del "sofista", nucleo dell'omonimo dialogo platonico. Assumendo infatti che egli professi pensieri privi di sussistenza, e affermi cose che non sono, si ammette implicitamente contro il divieto di Parmenide - la realtà di ciò che non è. Ne consegue l'inevitabilità di una riflessione sul "nulla" - il che obbliga a un fondamentale ripensamento della questione dell'essere. La rigorosa chiarificazione storico-filosofica - prima ancora che filologica - del testo platonico (ma anche di decisivi passaggi di Aristotele) segna così l'atto di nascita di un'istanza non più differibile, vale a dire la riproposizione, nel cuore del Novecento, della questione più radicale: perché l'essere e non piuttosto il nulla?
70,00

Ritratti/cantieri

Ritratti/cantieri

Nicolas Faure, Philippe Lacoue-Labarthe, Jean-Luc Nancy

Libro: Copertina morbida

editore: Le Càriti Editore

anno edizione: 2004

pagine: 130

20,00

Scritti politici

Scritti politici

Max Weber

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 1998

pagine: 266

18,08

Yan Pei-Ming. Roma. Catalogo della mostra (Roma, 18 marzo-19 giugno 2016)

Yan Pei-Ming. Roma. Catalogo della mostra (Roma, 18 marzo-19 giugno 2016)

Henri Loyrette

Libro: Libro rilegato

editore: Rizzoli

anno edizione: 2016

pagine: 119

"Per celebrare il trecentocinquantesimo anniversario dell'Accademia di Francia a Roma, Éric de Chassey incaricò due ex borsisti - uno pittore, l'altro storico dell'arte - di un progetto specifico, lasciandolo alla loro iniziativa. Sapeva peraltro che il tiro a due avrebbe funzionato; era infatti già stato sperimentato al Louvre e, in seguito, alla galleria Thaddaeus Ropac, sebbene in una differente modalità. Come me, Ming tornò dunque alla "Villa" su tracce diverse e distanti; per me quarant'anni prima tra il 1975 e il 1977 per Ming vent'anni dopo (1993-1994). Vi faccio cenno perché il nostro attaccamento a questo luogo, e a quello che pensiamo sia il suo genio, la conoscenza vissuta che ne avevamo, la nostra esperienza diversa e condivisa hanno guidato la mostra. Ce ne ricordavamo in ogni momento del nostro lavoro, delle nostre discussioni; i borsisti, i direttori, i lavori e i giorni, una villa ancora splendidamente isolata, per me che ho vissuto l'ultimo anno di Balthus e il primo di Jean Leymarie (ma Balthus rimaneva e la transizione fu impercettibile); le ricerche che mi portavano al mattino in Vaticano, la sera alla Hertziana; le interminabili passeggiate per Roma; i viaggi in ogni parte d'Italia; la meravigliosa libertà di due anni di apprendistato. Per Ming, un soggiorno più breve - un anno soltanto, che è troppo poco - e recluso, interamente rivolto alla mostra che ne fu l'esito e in cui espose in particolare, nel Grand Salon, i suoi 108 Brigands."
25,00

Antonin Artaud. Forsennare il soggettile

Antonin Artaud. Forsennare il soggettile

Jacques Derrida

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2014

pagine: 160

"Jacques Derrida legge la vastissima opera di Artaud nel segno del "superamento" della metafisica così come lo intende Heidegger, indicando nello " stare sul limite " il luogo stesso che, rispetto alla storia della metafisica, "non è né dentro né fuori". Leggere Antonin Artaud al di qua di questo desiderio di riappropriazione di sé (di qualsiasi retorica del 'corpo proprio') e della condanna di tutto ciò che egli identificava come l'improprio che investe, come si sa, la filosofia, la politica, la tecnica e, più in generale, le protesi, i derivati, i supporti, l'artificiale insomma, contro cui si scaglia in "Pour en finir aree le jugement de dieu". Leggerlo così, allora, ma salvaguardando nel contempo la tensione dell'impossibile che attraversa tutta la sua opera - è questo lo " stare sul limite " in cui si pone Derrida, e beninteso lo spazio rispetto al quale si leva ogni eccesso che l'opera stessa di Artaud sembra essere costantemente sul punto di provocare." (dallo scritto di Alfonso Cartolato)
20,00

Antonin Artaud. Forsennare il soggettile

Antonin Artaud. Forsennare il soggettile

Jacques Derrida

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2009

pagine: 114

"Jacques Derrida legge la vastissima opera di Artaud nel segno del "superamento" della metafisica così come lo intende Heidegger, indicando nello "stare sul limite" il luogo stesso che, rispetto alla storia della metafisica, "non è né dentro né fuori". Leggere Antonin Artaud al di qua di questo desiderio di riappropriazione di sé (di qualsiasi retorica del "corpo proprio") e della condanna di tutto ciò che egli identificava come l'improprio che investe, come si sa, la filosofia, la politica, la tecnica e, più in generale, le protesi, i derivati, i supporti, l'artificiale insomma, contro cui si scaglia in "Pour enfinir avec le jugement de dieu". Leggerlo così, allora, ma salvaguardando nel contempo la tensione dell'impossibile che attraversa tutta la sua opera - è questo lo "stare sul limite" in cui si pone Derrida, e beninteso lo spazio rispetto al quale si leva ogni eccesso che l'opera stessa di Artaud sembra essere costantemente sul punto di provocare." (Dallo scritto di Alfonso Cariolato)
19,50

Il senso del comprendere. Contributi alla filosofia ermeneutica

Il senso del comprendere. Contributi alla filosofia ermeneutica

Günter Figal

Libro: Copertina morbida

editore: Il Nuovo Melangolo

anno edizione: 2007

pagine: 178

"Se l'ermeneutica filosofica è una nota a piè di pagina di Platone, felicemente indovinata, diventa allora chiaro una volta per tutte che non si tratta di una disciplina specifica dedicata ad un ambito di oggetti limitato. L'ermeneutica filosofica è in realtà filosofia ermeneutica. Contrariamente alle diverse varietà di 'pensiero postmetafisico', l'ermeneutica non incontra alcuna difficoltà con la tradizione risalente a Platone ed anzi, ne è debitrice e vorrebbe proseguirla. Il che non può avvenire attraverso una conservazione museale e neppure attraverso una restaurazione annunciata con "pathos" fondativo, bensì soltanto nel voler-comprendere, nel dire nuovamente e, in modo diverso, qualcosa che solo in questo modo appare identico. La filosofia ermeneutica vuole trattare il senso del comprendere e corrispondervi ".
15,00

Cronache filosofiche

Cronache filosofiche

Jean-Luc Nancy

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2006

pagine: 78

Il testo raccoglie undici brevi interventi di Nancy effettuati nel corso di una trasmissione radiofonica proposta da France Culture tra il 2002 e il 2003. Può esistere qualcosa come una cronaca filosofica? La ragione, si sa, esige l'incondizionato: come si concilia questo con l'intento narrativo e puramente informativo che sta alla base di ogni cronaca? La riflessione di Nancy prende le mosse proprio da tale questione, per poi svilupparsi attraverso i temi più vari: dalla filosofia come forma di vita al monoteismo, dal politico al quotidiano. Il filosofo si assume così il rischio di pensare il presente senza partire da quella che è la malattia cronica della filosofia: presupporre un senso già dato che i fatti dovrebbero necessariamente dimostrare.
11,00

La barbarie dell'ignoranza. Conversazioni con Antoine Spire

La barbarie dell'ignoranza. Conversazioni con Antoine Spire

Antoine Spire, George Steiner

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2005

pagine: 112

Brillante conversatore e scrittore di singolare erudizione, George Steiner in contrapposizione dialettica con il suo interlocutore, Antoine Spire - dà vita a un racconto vivace, appassionato, costantemente giocato sul limite del paradosso e della provocazione. Dall'autobiografia alle questioni più spinose affrontate nell'opera di questo straordinario saggista e scrittore, i suoi interventi toccano la musica, la filosofia, la poesia e la letteratura, il ruolo dell'uomo di cultura di fronte alla barbarie, l'ambiguo e spesso tragico rapporto fra la filosofia e il dispotismo, l'ebraismo e il male assoluto di Auschwitz.
12,00

Antonin Artaud. Forsennare il soggettile

Antonin Artaud. Forsennare il soggettile

Jacques Derrida

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2005

pagine: 160

Jacques Derrida legge la vastissima opera di Artaud nel segno del superamento "della metafisica così come lo intende Heidegger, indicando nello "stare sul limite" il luogo stesso che, rispetto alla storia della metafisica, "non è né dentro né fuori". Leggere Antonin Artaud al di qua di questo desiderio di riappropriazione di sé (di qualsiasi retorica del "corpo proprio") e della condanna di tutto ciò che egli identificava come l'improprio che investe, come si sa, la filosofia, la politica, la tecnica e, più in generale, le protesi, i derivati, i supporti, l'artificiale insomma, contro cui si scaglia in "Pour enfinir avec le jugement de dieu"." (dallo scritto di Alfonso Cariolato)
17,00

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