Libri di Stefano Simonetta
Da bambino ho visto un UFO. Franco Baresi, Milano e io
Stefano Simonetta
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clichy
anno edizione: 2023
pagine: 160
Un libro sul calcio, anzi per essere più precisi: su uno dei suoi indimenticabili eroi, Franco Baresi, una delle ultime bandiere di uno sport e di un mondo che ora paiono ammainati definitivamente. Un romanzo? Forse. Ma anche un «libro di storia», il racconto del rapporto dapprima immaginario e poi, per un tratto di cammino, reale fra un figlio unico pentito e un «fratello maggiore» atterrato all’improvviso da un altro pianeta sul prato di San Siro e nella vita del protagonista. Una storia lunga oltre due decenni, cui fa da sfondo Milano dalla fine degli anni Settanta alla metà degli anni Novanta, fra politica, musica, cinema e tanto, tantissimo pallone. Un inno al football di un tempo, per chi non c’era e per chi c’era e non potrà più vedere in campo l’uomo con indosso la maglia rossonera numero 6. Un libro nel quale, a dispetto di qualche lacrima, soprattutto si ride delle tante bizzarrie che contraddistinguono il difficile mestiere di tifoso.
Un dialogo su Marsilio da Padova. Pace, istituzioni, diritto
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2025
pagine: 204
Ideata e progettata in occasione del suo settecentesimo anniversario, l’opera restituisce una discussione a più voci del Defensor pacis di Marsilio da Padova: i contributi mirano ad indagare alcune questioni cardinali sul piano dottrinale della filosofia del diritto e, al contempo, a dar conto delle interpretazioni, delle implicazioni e degli usi che di questo classico e, più in generale, del pensiero politico e giuridico di Marsilio si sono susseguiti in varie epoche e in vari contesti (dalla Scozia tra tardo medioevo e periodo della Riforma all’Inghilterra della prima età moderna fino alla Francia gallicana e poi illuminista).
Il pensiero di John Fortescue. Costituzione, legge e teoria della proprietà nell’Inghilterra del Quattrocento
Stefano Simonetta
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2021
pagine: 176
Il nome di John Fortescue (1396 ca.-1478 ca.) – il più eminente giurista e teorico politico inglese del XV secolo, a lungo presidente della suprema corte di giustizia sotto Enrico vi, durante la guerra delle Due Rose – è legato soprattutto alla sua analisi dei diversi modelli costituzionali, al cui centro è l’idea che l’Inghilterra sia «un regime politico e regale», una monarchia limitata. Il volume esamina la genesi di questa formula e le ragioni della sua fortuna, nonché la natura del sistema di governo che essa descrive e il ruolo assegnato a parlamento, consiglio ristretto e giudici nel vincolare il potere regio. Nel contempo, in questa prima monografia italiana dedicata alla figura di Fortescue, si affrontano altri nodi cruciali della sua riflessione, quali la concezione della legge, l’adozione di un metodo comparativo nei confronti dei differenti sistemi costituzionali, giuridici ed economici, il fermo ripudio della tortura, l’impegno verso il contrasto alla povertà e, infine, una dottrina sull’origine e sul fondamento della proprietà privata molto vicina a quella teorizzata in seguito da John Locke: tutti elementi che riflettono la fase di transizione dal medioevo alla prima età moderna in cui affondano le radici del suo pensiero.
Lo scettro in scena. Rappresentazione e morte dell'idea di sovranità per diritto divino nei «drammi sulla regalità» di Shakespeare
Stefano Simonetta
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2014
pagine: 190
Per chi studia il pensiero politico medievale, le opere di William Shakespeare - in particolare, i drammi storici e le tragedie - costituiscono un'autentica miniera dalla quale estrarre materiali che consentono di ricostruire il percorso compiuto nel "lungo Medioevo" dalle idee-cardine su cui poggiano le principali teorie politiche di quel periodo. Il volume si propone appunto di raccontare l'evolversi della riflessione medievale in merito al tema della sovranità attraverso Shakespeare, evidenziando nel contempo in quale misura quest'ultimo sia debitore nei confronti della cultura dell'età di mezzo anche sotto questo profilo: provare cioè a far sì che alcune sue pagine e taluni aspetti della filosofia politica del Medioevo latino si illuminino a vicenda.
Senza parole. Il tema dell'indicibilità di Dio nella riflessione medievale
Stefano Simonetta
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2012
pagine: 102
"Le negazioni sono vere nei riguardi delle cose divine, mentre le affermazioni non si adattano al mistero che le contraddistingue": questa tesi, formulata nella Gerarchia celeste di Dionigi lo pseudo-Areopagita, segna anche per l'Occidente cristiano di lingua latina l'origine della tradizione di pensiero che si suole indicare con l'espressione "teologia negativa". Obiettivo di questo studio è appunto esaminare l'impatto avuto dal corpus areopagiticum su tale tradizione, impegnata a individuare un passaggio stretto che permettesse di conciliare il principio dell'assoluta trascendenza di Dio con l'esigenza di dargli un nome, per poter professare, difendere e diffondere il proprio credo. Nel farlo, esso ricostruisce alcune fra le tappe più significative della storia della teologia negativa nel medioevo latino, accompagnando il lettore lungo un percorso che va dall'età carolingia (con Giovanni Scoto) al XII secolo (Alano di Lilla), per poi concludersi con un'analisi del modo in cui Tommaso d'Aquino raccolse la sfida lanciata da Mosè Maimonide sulla questione dell'indicibilità di Dio.
Si salvi chi può? Volere divino, merito e dominio nella riflessione del primo Wyclif
Stefano Simonetta
Libro: Copertina morbida
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2007
pagine: 128
William Shakespeare ci regala due 'istantanee', da accostare l'una all'altra: l'immagine di un uomo di fronte al giudice divino a mani levate, consapevole di non avere argomenti da addurre a propria discolpa, e quella di un Dio chiamato a formulare ogni sentenza applicando rigorosamente le pene previste per chi trasgredisce (o rispetta) la sua legge. Nel mezzo, fra gli opposti estremi di quanti teorizzano la giustificazione per sola fede e di chi afferma invece l'esistenza di un legame diretto e ineludibile fra l'operato di un uomo e il suo destino eterno, si apre un lembo di terra al quale si aggrappano tutti coloro che cercano una soluzione capace di conciliare l'onniscienza e l'onnipotenza di Dio con la libertà del volere umano, la necessità divina con la contingenza del mondo. Uno dei tanti pensatori medievali, l'inglese John Wyclif (1328 ca.-1384), tenta di aprire un sentiero, lungo quel sottile crinale, che gli consenta di mantenersi in equilibrio fra gli estremi appena ricordati e di approdare a una dottrina in grado di conferire un senso, un valore, alle scelte dell'uomo, senza per questo ridimensionare in alcuna misura le prerogative della sovranità divina.
Filippo il Bello e Bonifacio VIII. Scritti politici di una disputa. Volume 12
Gianluca Briguglia, Claudio Fiocchi, Stefano Simonetta
Libro
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2002
pagine: 176
Marsilio in Inghilterra. Stato e Chiesa nel pensiero politico inglese fra XIV e XVII secolo
Stefano Simonetta
Libro
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2000
pagine: 190
Un regno per palcoscenico. La messa in scena della regalità medievale nel teatro di Shakespeare
Stefano Simonetta
Libro
editore: CUEM
anno edizione: 2019
pagine: 146
Dal difensore della pace al Leviatano. Marsilio da Padova nell'Inghilterra del Seicento
Stefano Simonetta
Libro
editore: Unicopli
anno edizione: 2005
pagine: 109
Le considerazioni relative al rapporto tra Stato e Chiesa svolte da Marsilio da Padova, costituivano un punto di riferimento costante nell'Inghilterra a cavallo tra il '500 e il '600. In questo lavoro l'autore ha voluto descrivere un secolo di fortuna di Marsilio, cercando di indagare tutti gli elementi che consentono di ripercorre il lungo tragitto compiuto dalle tesi del "Defensor pacis" negli scritti di autori, tra cui Thomas Hobbes.

