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Libri di Stefano Pierguidi

Bellori critico d'arte

Bellori critico d'arte

Stefano Pierguidi

Libro

editore: Campisano Editore

anno edizione: 2025

50,00

Vincenzo Camuccini disegnatore (1771-1844). Un protagonista della cultura accademica tra Sette e Ottocento

Vincenzo Camuccini disegnatore (1771-1844). Un protagonista della cultura accademica tra Sette e Ottocento

Monica D'Amicis

Libro: Libro in brossura

editore: De Luca Editori d'Arte

anno edizione: 2023

pagine: 192

«È cosa notissima come i profondi studj, che ha egli fatti su i due prototipi della Scuola Fiorentina e Romana, lo hanno condotto al punto di divenire la più corretta amatita, il disegnator più spedito e netto che si conosca, il compositor più ragionato ed esatto». Sono queste le parole scritte nel 1810 da Giuseppe Antonio Guattani a proposito di Vincenzo Camuccini, uno dei più grandi ed instancabili disegnatori del suo tempo. Ed è quanto emerge dal ricco corpus grafico dell’artista che ancora oggi si conserva, diviso tra i suoi discendenti e numerose collezioni private e museali di tutto il mondo. La sua produzione finita denota una costante riflessione sull’Antico e sulla pittura classicista di Cinque e Seicento, da Raffaello a Michelangelo, da Domenichino a Poussin, e un’attenzione particolare agli esiti della contemporanea arte francese di stampo davidiano. Il volume ripercorre le vicende artistiche del pittore, con un focus diretto alla contestualizzazione del suo iter formativo alla luce delle testimonianze grafiche, in particolare un inedito album di disegni composto interamente da copie tratte dall’Antico e dai Grandi Maestri; una raccolta che si presenta emblematica dal punto di vista della scelta di modelli da parte del giovane Camuccini, nonché testimonianza diretta di una fase di studio condotta in maniera assidua sui monumenti, gli affreschi e le pitture di Roma, e non solo. I soggetti copiati costituirono per l’artista una sorta di repertorio, una ricca miniera di motivi raccolti nel corso degli anni da cui derivarono molti degli spunti figurativi rielaborati nelle sue grandi tele storiche, ambite dai più aggiornati collezionisti locali e stranieri. L’analisi di questi disegni si rivela uno strumento utile per l’individuazione dei riferimenti culturali che furono propri non solo di Camuccini, ma di un’intera generazione di pittori che animò il panorama artistico romano tra la fine del Settecento e il primo Ottocento. Prefazione di Pierguidi Stefano.
40,00

Ed in vano l'ho cercate in terra. Guido Reni teorico del bello ideale

Ed in vano l'ho cercate in terra. Guido Reni teorico del bello ideale

Stefano Pierguidi

Libro: Libro in brossura

editore: Campisano Editore

anno edizione: 2023

pagine: 552

Nella Roma dei primi decenni del Seicento il dibattito critico intorno alla pittura fu straordinariamente vivace, e ad animarlo, prima ancora di teorici quali Giovanni Battista Agucchi e Giulio Mancini, erano gli artisti. Fin dal suo esordio nell’Urbe, nel 1600, Guido Reni fu uno dei protagonisti di quel palcoscenico, proponendo la propria visione teorica della pittura attraverso alcuni capolavori che erano anche programmatiche dichiarazioni d’intenti. Attraverso queste il pittore bolognese costruì la propria identità di artista, ben distinta non solo da quella di Caravaggio, ma anche da quelle di Annibale Carracci e del suo maggiore allievo, Domenichino; e, poi, da quella di Guercino. Questo libro punta a ricostruire la teoria artistica di Guido seguendone l’evoluzione stilistica, a partire dall’analisi dei suoi dipinti più significativi, letti nel quadro delle controversie contemporanee, in un dialogo serrato con le fonti della letteratura artistica seicentesca, da Francesco Scannelli a Giovan Pietro Bellori.
50,00

Le tre età: il problema della periodizzazione nelle «Vite» di Vasari

Le tre età: il problema della periodizzazione nelle «Vite» di Vasari

Libro: Libro in brossura

editore: Campisano Editore

anno edizione: 2022

pagine: 224

La scansione del percorso dell’arte italiana da Cimabue a Michelangelo tracciato nelle Vite di Vasari ha avuto una straordinaria influenza nella storiografia successiva, e ancora oggi tutti i manuali a uso nelle scuole ricalcano le cesure individuate in quel testo fondamentale. Obiettivo di questo volume è riflettere, alla luce delle più recenti acquisizioni del dibattito critico, sulla visione vasariana del Medioevo (e quindi sui concetti di ‘maniera greca’ e ‘maniera dei Goti’), del primo Quattrocento (ovvero di quella ‘nuova rinascita’ avviata da Masaccio), e ancora del tardo Quattrocento (e cioè degli artisti che, agli occhi dell’aretino, erano rimasti entro la ‘maniera secca e tagliente’ della seconda età, pur essendo attivi ancora all’inizio del Cinquecento). L’indagine è estesa poi alle categorie di ‘maniera moderna’ e di ‘bella maniera’, anche in rapporto alla nascita del concetto storiografico di Manierismo, e di quell’‘arte senza autore’, una possibile quarta età della quale lo stesso Vasari sarebbe stato il fondatore nell’ambito dell’Accademia del Disegno di Firenze.
40,00

La monocromia nella teoria e nella pratica pittorica dal Trecento al Seicento

La monocromia nella teoria e nella pratica pittorica dal Trecento al Seicento

Libro: Libro in brossura

editore: Campisano Editore

anno edizione: 2022

pagine: 352

Rappresentazioni pittoriche realizzate impiegando un unico colore o – meglio – le tonalità chiare e scure di uno spettro cromatico ridotto, si rinvengono in ogni epoca e luogo. La scelta drastica di realizzare un’immagine monocroma, segnando una differenza netta rispetto alla consuetudine artistica, è stata dettata nei secoli dalla necessità di trovare un mezzo attraverso il quale veicolare un significato che poteva nascere dalle più disparate istanze. Questo volume ha l’obiettivo di mettere in discussione alcuni paradigmi consolidati dalla critica e dalla storiografia artistica, per lasciare spazio a un’interpretazione più ampia, in grado di mettere in luce la complessità del fenomeno della pittura a monocromo dal Trecento al Seicento. La pittura a chiaroscuro sarà così letta in rapporto all’Antico, al bisogno religioso di morigeratezza, alla necessità di creare un ambiente atto alla riflessione e alla meditazione, ma anche all’implicito confronto con le altre tecniche dell’arte, ovvero in sostanza con il contemporaneo dibattito teorico sulla pittura.
40,00

Pietro Toesca a Roma e la sua eredità

Pietro Toesca a Roma e la sua eredità

Libro: Libro in brossura

editore: Campisano Editore

anno edizione: 2021

pagine: 416

40,00

Guido Reni, i Barberini e i Corsini. Storia e fortuna di un capolavoro. Catalogo della mostra (Roma, 16 novembre 2018-17 febbraio 2019)

Guido Reni, i Barberini e i Corsini. Storia e fortuna di un capolavoro. Catalogo della mostra (Roma, 16 novembre 2018-17 febbraio 2019)

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2018

pagine: 176

Torna a Roma un'opera emblematica per le Gallerie Nazionali Barberini Corsini: la "Visione di sant'Andrea Corsini" di Guido Reni (1575-1642) commissionata dai Corsini per la canonizzazione del santo vissuto nel Trecento, celebrata da Urbano VIII Barberini nel 1629. Il capolavoro di Reni, ospitato nelle sale del Palazzo Barberini alle Quattro Fontane fino al 1936, quando passò ai Corsini di Firenze (oggi è alla Galleria degli Uffizi) verrà messo a confronto con la sua replica eseguita nel 1732 da Agostino Masucci, rimasta sempre nella galleria di Palazzo Corsini in via della Lungara. Guido, definito da Roberto Longhi come l'«Apelle clericale» per quella sua miracolosa fusione tra valori cristiani e ideali classici, fu uno dei protagonisti dell'arte europea di primo Seicento, ricercato e stimato da papi e regnanti al pari del solo Bernini. Il Sant'Andrea Corsini è in questo senso un capolavoro paradigmatico, un'immagine iconica della devozione seicentesca, intrisa di riferimenti a Raffaello e all'Antico, in un'inedita e fortunata formula alternativa al Barocco più tuonante di Bernini e Pietro da Cortona.
18,00

Pittura di marmo. Storia e fortuna delle pale d'altare a rilievo nella Roma di Bernini

Pittura di marmo. Storia e fortuna delle pale d'altare a rilievo nella Roma di Bernini

Stefano Pierguidi

Libro

editore: Olschki

anno edizione: 2017

pagine: XX-292

Il libro ricostruisce il dibattito critico del Seicento sul tema della pala a rilievo, con particolare riferimento alla rivalità tra Bernini e Algardi. Gian Lorenzo si formò in un momento in cui il dibattito sul tema del rilievo, stimolato proprio dall’opera del padre Pietro, era di grande attualità; il successo del Leone e Attila di Algardi poi radicalizzò la posizione di Gian Lorenzo, e alcune opere chiave di Bernini furono pensate prima di tutto in chiave anti-algardiana.
33,00

Il capolavoro e il suo doppio. Il ratto di Elena di Guido Reni e la sua replica tra Madrid, Roma e Parigi

Il capolavoro e il suo doppio. Il ratto di Elena di Guido Reni e la sua replica tra Madrid, Roma e Parigi

Stefano Pierguidi

Libro: Copertina morbida

editore: Artemide

anno edizione: 2013

pagine: 160

Nel 1627 il re di Spagna Filippo IV commissionò a Guido Reni un Ratto di Elena destinato ad ornare, accanto ad altri capolavori della pittura italiana, spagnola e fiamminga, il Salon Nuevo dell'Alcàzar di Madrid. Reni, confidando nella magnificenza del sovrano, si rifiutò di fissare un compenso, ingaggiando una prova di forza con la monarchia spagnola. Il risultato fu la rottura: il dipinto venne quindi offerto a Maria de' Medici, regina madre di Francia, che lo acquistò subito prima del fallimento della congiura da lei ordita contro Richelieu. La regina dovette lasciare la Francia nel 1631, e del Ratto di Elena si persero le tracce per oltre dieci anni. Ma un suo 'doppio', realizzato da un allievo nella bottega del maestro, comparve a Roma nel 1632, e fu come se si trattasse dell'originale del 'divino'Guido. Solo dopo la morte di Maria de' Medici, nel 1642, l'originale ritornò sulla scena; e fu un ritorno trionfale. La storia del Ratto di Elena, il dipinto più noto e costoso del secolo, subito celebrato da letterati e intendenti d'arte, non è solo illuminante del diverso e sempre mutevole concetto di originale e copia, ma deve anche essere letta sullo sfondo storico della guerra dei Trent'anni: il mancato arrivo nella Madrid di Filippo IV e il suo successivo approdo nella Parigi di Luigi XIV costituisce quasi una metafora dei cambiamenti dei rapporti di forza in atto tra le due maggiori potenze dell'epoca.
20,00

Gloriose gare. La coscienza storica delle scuole pittoriche italiane
35,00

Paragone arte. Volume Vol. 46
16,00

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