Libri di Stefano Lo Cicero
Aforismi e massime. Pensieri in libertà
Stefano Lo Cicero
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Ex Libris
anno edizione: 2025
pagine: 98
Una raccolta di liberi pensieri maturati durante il lungo percorso artistico del poliedrico autore che, mediante l'ardua selezione di 600 aforismi, dona al lettore spunti di riflessione sul mondo, sull'uomo, sulla vita. Messaggi istantanei e immediati di arte e di cultura che divengono sentiero narrativo di un pensiero da trasmettere con alto valore estetico come idee dipinte o parole scolpite, offerte da un raffinato poeta, pittore e scultore, che pone in versi l'architettura dell'anima.
I colori delle parole
Licia Cardillo Di Prima, Mariella Caruso, Vivi Lanzara, Francesca Luzzio
Libro: Libro in brossura
editore: Arianna
anno edizione: 2019
pagine: 88
Età di lettura: da 5 anni.
Raccami di ciatu. (Ricami di fiato)
Stefano Lo Cicero
Libro: Libro rilegato
editore: Il Convivio
anno edizione: 2018
pagine: 62
La tensione emotiva e l'intrico dell'esistenza sono espressi da Stefano Lo Cicero nella metafora-titolo della sua raccolta: "Raccami di ciatu", ovvero "ricami di fiato". Sono proprio i ricami, quelli siciliani, con la loro bella complessità e raffinatezza, e con la frastagliata manifestazione, a indirizzare verso una dimensione labirintica, ma questi ricami sono eterei, legati all'aria e al fiato, che è simbolo di vita e di sofferenza.
Morfologie del mito
Stefano Lo Cicero
Libro: Libro in brossura
editore: Lussografica
anno edizione: 2014
pagine: 92
In occasione delle festività natalizie, anche quest'anno, il Museo Archeologico Regionale "P. Grio" di Agrigento presenta al pubblico un variegato programma di iniziative culturali, tra cui la mostra di Stefano Lo Cicero: "Morfologie del Mito - metalli e marmi", curata da Giuseppe Cipolla, storico dell'arte e docente a contratto presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo. Il tema della mostra è il mito in Sicilia che assume, nella ricerca artistica di Lo Cicero, una dimensione magica e accattivante. Infatti, il suo linguaggio sperimentale, di matrice figurativa, ma teso verso l'astrazione informale, pone un interessante passaggio stilistico che assume le sembianze appunto di una metamorfosi, che è insieme linguistica e contenutistica. Si tratta di un'occasione e un momento di grande valore interdisciplinare orientato a far recepire i legami tra l'antico e il moderno nell'identità culturale siciliana, ponendo l'accento su quei valori universali che solo l'arte e, in questo caso, la scultura può assolvere mediante forme, volumi e temi iconografici legati alla classicità, dando vita non tanto ad un'"Arte contemporanea", quanto ad un "Terzo Novecento" da scoprire.