Libri di Simone Azzoni
La valigia del fotografo. Ideare, allestire e comunicare progetti fotografici
Simone Azzoni, Alessia Locatelli
Libro: Libro in brossura
editore: emuse
anno edizione: 2025
pagine: 160
Come si costruisce una mostra? Quali strumenti servono per valorizzare un progetto visivo? Come si comunica un evento? "La valigia del fotografo" è una guida pratica e insieme critica pensata per chi desidera portare la propria ricerca visiva fuori dallo studio e condividerla con il pubblico. Attraverso le esperienze di curatela e progettazione di Simone Azzoni e Alessia Locatelli, il libro accompagna fotografi e curatori lungo tutte le fasi del processo espositivo: dall’ideazione del concept alla costruzione del layout, dalla scrittura critica alla comunicazione, fino alla ricerca fondi e alle strategie per coinvolgere istituzioni, aziende e media. Con uno sguardo attento al contesto contemporaneo, in cui la figura del curatore diventa sempre più centrale nella mediazione tra autorialità, spazio e pubblico, il volume offre una vera e propria “cassetta degli attrezzi” per chi vuole dare forma, senso e visibilità ai propri progetti.
Wim Wenders. Early works: 1964-1984. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Lazy Dog
anno edizione: 2024
pagine: 64
Wim Wenders raccoglie in questo volume venti fotografie in bianco e nero, realizzate tra il 1964 e il 1984. Si tratta di scatti sparsi, catturati tra Algeria, Inghilterra, Indonesia, Islanda, Australia, Stati Uniti e Russia. I soggetti sono i più diversi: panoramiche su paesaggi naturalistici, scorci di quotidianità di paese o metropolitana, vedute liriche e malinconiche in cui l’elemento umano sbiadisce o risalta con forza. Si aggiunge alla selezione di immagini un’intervista esclusiva, rivolta al regista sempre da Azzoni, attraverso la quale si indagano le convinzioni poetiche che motivano scelte ricorrenti nella carriera del regista, una panoramica sulle invarianti espressive della produzione artistica interdisciplinare di Wenders.
Teatro e fotografia. Conversazioni con Enrico Fedrigoli
Simone Azzoni
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 112
Il rapporto tra teatro e fotografia è un dialogo complesso. L’immagine scattata prima o durante lo spettacolo, non è solo registrazione o documentazione di un evento: spesso è parte del processo creativo, tassello di un mosaico costruito per simbiosi e reciproche traduzioni, mediazioni, composizioni. La fotografia di Enrico Fedrigoli da oltre trent’anni svela il lavoro di Fanny & Alexander, Teatro delle Albe, Motus e Masque. Il suo banco ottico è armonia di una perfezione compositiva che genera un dialogo fecondo tra corpi e architetture, scena e gesto, luce e buio. Il suo sguardo scolpisce l’immagine tra bagliori e apparizioni diventando scultura, pittura e teatro stesso.
Smagliature. Esperienze di estetica relazionale fra teatro, danza e fotografia
Simone Azzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 157
La smagliatura è un interstizio, una possibilità di scambio. Nel teatro e nella danza di ricerca degli ultimi anni è possibile individuare una luminosa necessità di creare spazi di libertà estetica in grado di produrre micro-opposizioni, traiettorie, inneschi. Abitare le circostanze per trasformare il contesto e il presente. Non più spazi da percorrere ma durate da sperimentare. Lo spettacolo, in alcune profetiche avvisaglie, è diventato uno stato di incontro oltre la materia che assume sul palcoscenico. Il percorso qui tracciato si costruisce a partire dall’esperienza dell’autore che, in oltre vent’anni di visioni raccontate su riviste nazionali di settore, ha fatto della scrittura una perenne volontà di mediazione tra educazione allo sguardo e ricerca di un oggetto estetico che sia incrocio tra visibile e invisibile. Fuggendo la monumentalità, si è cercato di descrivere le opere come esperienze di relazione tra l’artista e il “trascendente”, tra l’artista e la società degli individui.
Lo sguardo della gallina
Simone Azzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Lazy Dog
anno edizione: 2018
pagine: 64
Lo sguardo della gallina è obliquo, trasversale, diretto, frontale e laterale, ma solo la sintesi circonda l’oggetto di comprensione e significato. Le avanguardie che hanno caratterizzato il secolo scorso influenzando e confluendo come onde di senso nel presente, vengono rilette dallo sguardo di musicisti, fotografi, attori, danzatori, cuochi e bambini, per ritornare a essere universali nella portata e negli effetti voluti dalle loro intenzioni programmatiche. Il percorso manualistico è solo un pretesto; un’occasione per approfondire ciò che resta da ricordare. Accanto si affiancano le voci di chi rilegge quelle poetiche vivendole con lo sguardo della sua arte, disciplina e professione. Le loro versioni hanno con naturalità selezionato quelle avanguardie che ancora oggi vivono nella creazione artistica. In questo intersecarsi di piani si aggiunge anche una ulteriore dimensione, costruita dallo sguardo dell’illustratore - Alessandro Sanna - che a sua volta dialoga con la descrizione del movimento artistico e le suggestioni parallele attraverso il suo raffinato e ironico pennello. Una ipertestualità trasversale destinata ad aprire ulteriori sguardi per letture divergenti.
Frame. Videoarte e dintorni
Simone Azzoni
Libro: Libro in brossura
editore: libreriauniversitaria.it
anno edizione: 2014
pagine: 80
Il corpo e la parola. Elementi di comunicazione teatrale
Nicola Pasqualicchio, Simone Azzoni
Libro: Copertina rigida
editore: QuiEdit
anno edizione: 2005
pagine: 122
Ristoranti, trattorie e osterie di Venezia. Cucina «alta» o tradizionale e... di «charme»
Simone Azzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Demetra
anno edizione: 1998
pagine: 176
Pedro Almodóvar. Vida detenida. Ediz. italiana e inglese
Libro
editore: Lazy Dog
anno edizione: 2025
pagine: 24
Vida detenida raccoglie una serie di fotografie scattate da Pedro Almodóvar in uno spazio domestico e intimo, durante momenti di solitudine e contemplazione. Lontano dal set, Almodóvar scatta per compiere un gesto profondamente pop: trasformare oggetti comuni — bicchieri, fiori, piatti, utensili — in piccoli altari laici carichi di memoria e desiderio. Non sono semplici nature morte, ma still life, cioè ‘vita ferma’: ogni oggetto infatti conserva vitalità, reagisce alla luce e muta nel tempo. Si tratta di fotografie senza post-produzione, dove l’interesse è per l’emozione più che per la perfezione. Come scrive lo stesso Almodóvar: «Ciò che mi interessa è l’estasi del momento, essere vigile e catturare l’emozione dell’istante.» Questa tensione fragile e vibrante pervade ogni scatto, dove la bellezza del quotidiano si fa sacra, precaria e mai consolatoria.