Libri di Nicola Pasqualicchio
Francesco Rosi. Il cinema e oltre
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 250
Racchiusa nell’angusta etichetta del realismo, contrapposto in più occasioni a un non meglio precisato «cinema di invenzione», la poetica di Francesco Rosi rinvia a una storia sola: quella di un Paese, l’Italia del secondo dopoguerra, segnato da crimini, misfatti e misteri ancora oggi indecifrabili. Film come "Le mani sulla città", "Salvatore Giuliano", "Il caso Mattei" e "Cadaveri eccellenti" appaiono ancora oggi esempi insuperati di un cinema al contempo poetico e politico, dove la ricerca espressiva si coniuga con l’impegno civile. I saggi contenuti nel presente volume, che raccoglie gli atti del convegno di studi svoltosi a Verona nel 2017, cercano di offrire nuove strade di lettura per un’opera che, come dimostrano i contributi della terza sezione, in tre occasioni ha trasceso i confini dello schermo per valicare quelli del palcoscenico.
Le tour du théâtre. Jean Tardieu drammaturgo
Nicola Pasqualicchio
Libro: Libro rilegato
editore: Fiorini
anno edizione: 2019
La scena del perturbante. L'inquietudine fantastica nelle arti dello spettacolo
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2018
pagine: 248
A partire dall’inizio dell’Ottocento, le creazioni più interessanti e coinvolgenti nell’ambito della letteratura fantastica non sembrano essere state quelle che hanno utilizzato il fantastico come strumento di evasione dalla dimensione reale verso un mondo radicalmente altro, quanto quelle che proprio della realtà di ogni giorno, dei suoi aspetti più familiari e apparentemente rassicuranti, hanno svelato il volto oscuro e minaccioso, minando l’identità e modificando i contorni di ciò che meglio ci era parso di conoscere e controllare: insomma le opere ispirate da quel sentimento del perturbante di cui Freud aveva esemplarmente individuato le manifestazioni nella vita quotidiana come nella letteratura. L’intento è di mostrare come la presenza del perturbante abbia giocato un ruolo decisivo anche nelle arti dello spettacolo, non solo nel teatro e nel cinema, ma anche nella danza, nell’opera lirica, le marionette, la pantomima, i freak shows; e di sottolineare come l’importanza della dimensione visiva e di quella corporea faccia dei linguaggi dello spettacolo un ambiente estetico particolarmente adatto e fecondo per la genesi di questa modalità inquietante del fantastico.
Teatri di figura. La poesia di burattini e marionette fra tradizione e sperimentazione
Libro
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2014
Nel dedicare un convegno ai "Teatri di figura" (Verona, 22-24 novembre 2012) siamo stati mossi in particolare dal desiderio di approfondire alcune tematiche: il rapporto fra tradizione e innovazione, le relazioni del teatro di figura con altri linguaggi artistici, l'incidenza dell'idea di marionetta sulla concezione dei personaggi di certa drammaturgia primonovecentesca come sulla nuova figura di performer auspicata dai riteatralizzatori e dalle avanguardie. Accanto a interventi che testimoniassero la persistente vitalità artistica nella contemporaneità del teatro di figura nelle sue modalità "all'antica", dunque, si sono cercati contributi che, aprendo a dimensioni etiche ed estetiche di straordinario fascino e novità, evidenziassero anche la pluralità linguistica propria del teatro di figura del secondo Novecento. Raccogliendo tali riflessioni per la stampa è nato un testo che, nell'indagare l'ideale contemporaneo di un "marionettismo" integrale – cioè di un teatro puro e perfetto perché affidato al protagonismo di simulacri mobili e congegni meccanici (o di performer che sappiano farsene il vivente corrispettivo) –, si propone di instillare interesse e, perché no, un po' d'amore, per il mondo meraviglioso degli attori di pezza, di legno e d'ombra.
Maladea. Fantasmi classici in racconti dell'Ottocento
Nicola Pasqualicchio
Libro
editore: Esedra
anno edizione: 2009
pagine: 144
Il corpo e la parola. Elementi di comunicazione teatrale
Nicola Pasqualicchio, Simone Azzoni
Libro: Copertina rigida
editore: QuiEdit
anno edizione: 2005
pagine: 122
Il sarto gnostico. Temi e figure del teatro di Beckett
Nicola Pasqualicchio
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2006
pagine: 140
"In sei giorni, ha capito, in sei giorni Dio ha fatto il mondo. Proprio così, egregio signore, il mondo! E lei non è stato capace di fare un paio di pantaloni in tre mesi!" "Ma Milord! Ma Milord! Guardi... il mondo... e guardi... i miei pantaloni!" È nella figura del sarto di questo dialogo di "Finale di partita", orgoglioso difensore della buona qualità del proprio lavoro rispetto a quella pessima della creazione divina, che l'autore individua l'emblema dello "gnosticismo" dello scrittore irlandese, della sua rappresentazione del mondo come catastrofe ontologica, frutto, se mai ha avuto un'origine, dell'atto generativo di un dio incapace o malvagio. Ma il "sarto gnostico" è anche il simbolo dell'impegno etico con cui l'artista manifesta il proprio orrore per la cattiva creazione e il rifiuto a farsene complice. Attorno a questa figura il libro traccia le linee di un percorso che tocca alcuni dei grandi temi dell'opera, soprattutto teatrale, di Beckett: dall'infinita attesa di un'impossibile salvezza alla negazione della linearità del tempo, costretto a ripetersi come un congegno infernale; dalla crisi dell'identità, spinta fino alla dissoluzione del soggetto, all'aspirazione di ogni cosa a una morte che non potrà mai compiersi definitivamente.