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Libri di Rossella Rizzo

L'affaire Capa. Processo a un'icona

L'affaire Capa. Processo a un'icona

Vincent Lavoie

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2019

pagine: 167

È il 1937 e la Spagna è dilaniata dalla guerra civile. A luglio un servizio della rivista Life traccia il funesto bilancio delle vite falciate in un anno di scontri e riproduce una fotografia destinata a fare il giro del mondo diventando un'icona dell'eroismo repubblicano: il Miliziano colpito a morte di Robert Capa. Lo scatto mette sotto gli occhi di tutti la morte in diretta di un combattente raggiunto in pieno volto da un proiettile nemico. Ma è davvero così? All'apice di un conflitto tanto radicalizzato sul piano ideologico, lo sguardo dei corrispondenti di guerra è necessariamente di parte. Dagli anni Settanta tra i commentatori di quest'immagine s'insinua un sospetto e cominciano a emergere molti dubbi sulla sua veridicità. Si arriva addirittura a sostenere che sia il risultato di una vera e propria messinscena. L'opera che ha dato origine al mito del fotoreporter di guerra con la Leica al collo mentre si getta nella mischia sarebbe allora un falso? Si scatena così un vero e proprio "affaire Capa", un processo a puntate al fotogiornalismo che vede accusatori e difensori coinvolti in un'accesa disputa sul luogo della tragedia, sull'identità del miliziano ucciso e sulla sequenza degli scatti realizzati. Il baricentro di tutte le argomentazioni avanzate dalle parti in causa è sempre l'autenticità, sacro requisito del fotogiornalismo. Vincent Lavoie ricompone un mosaico di testimonianze dirette, ricerche documentali e perizie criminalistiche, ma anche di incongruenze, negativi falsificati e depistaggi. Un'indagine sulla verità in fotografia che ripercorre le tappe di una controversia senza precedenti e che, in tempi di fake news e di reiterata manipolazione delle immagini, si rivela di una folgorante attualità.
23,00

La novella degli scacchi

La novella degli scacchi

Stefan Zweig

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2021

pagine: 91

“Nella casa di Petrópolis, poche ore prima di ingerire insieme alla giovane moglie una dose letale di Veronal, [Zweig] affranca le sue ultime lettere e scrive in tedesco una Declaração datata 22 febbraio 1942. Il giorno prima aveva provveduto a inviare ai suoi editori e traduttori a New York e a Buenos Aires tre dattiloscritti della Schachnovelle. […] L’«umanista in ritardo e fuori tempo» Stefan Zweig sentiva esaurirsi la propria capacità di concentrazione e la propria forza immaginativa. La solida architettura della Schachnovelle, la prosa avvolgente e sicura, il tedesco misurato e lucido, sono il suo estremo e nostalgico tentativo di rispondere all’ossessione del nulla e alla minaccia della follia che tormentano la vecchia Europa non meno del Dr. B.” (Dallo scritto di Rossella Rizzo)
13,00

La cattedrale di Chartres

La cattedrale di Chartres

Émile Mâle

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 192

Émile Mâle (1862-1954) è stato il più grande storico moderno dell’arte religiosa medioevale, soprattutto in Francia, autore di opere fondamentali, tra cui quella che qui si presenta. In una lingua rigorosa e al tempo stesso magica, commossa e partecipe, Mâle narra la storia secolare della cattedrale di Chartres (cominciata nel 1194 e completata nel 1220), fra i più alti monumenti della cristianità e dell’arte religiosa universale. E descrive puntualmente questo edificio meraviglioso, frutto anonimo e corale della fede, della spiritualità di un intero popolo: la sua struttura, le novità rivoluzionarie delle soluzioni architettoniche, l’immensa decorazione dei suoi portali, l’eccezionale insieme delle sue vetrate. «Nella cattedrale di Chartres» scrive Mâle «la scultura romanica raggiunge l’apice e si irradia sulla Francia e sull’intera Europa, e l’architettura gotica approda alla sua forma perfetta che sarà d’esempio per tutte le cattedrali del XIII secolo. È questo il doppio prestigio di Chartres, monumento incomparabile dove sboccia il genio di una civiltà e di due grandi secoli». Una vasta appendice iconografica completa il volume.
22,50

Occhi che parlano. Scorci di vita e d'amore oltre la gabbia della SLA

Occhi che parlano. Scorci di vita e d'amore oltre la gabbia della SLA

Annarita Rizzo, Francesca Caiazzo

Libro

editore: CSA Editrice

anno edizione: 2022

pagine: 86

Annarita aveva 49 anni quando le venne diagnosticata la SLA, una malattia rara che stravolse completamente la sua vita e quella dei suoi familiari. Era nel suo corpo ma non ne era più padrona, pensava a un gesto ma non era più capace di eseguirlo. Tra le cose di cui aveva maggiore nostalgia, c'era probabilmente il suono della sua stessa voce. Quando non fu più capace di parlare con la bocca, iniziò a farlo attraverso un comunicatore a puntamento oculare. A quel dispositivo elettronico affidò parole, pensieri ed emozioni. La malattia l'aveva ingabbiata, ma lei continuava a lottare. Grata per l'amore e il sostegno che la sua straordinaria famiglia le stava donando. «Io amo la vita e bisogna sorridere sempre» ripeteva, infondendo forza e coraggio a se stessa e agli altri. Se Annarita avesse potuto, avrebbe chiesto a Dio di torturare ancor di più il suo corpo, stringendo l'armatura invisibile in cui sembrava essere costretto, ma di lasciarle gli occhi, il mezzo che le restava per comunicare.
12,00

L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica e altri scritti

L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica e altri scritti

Walter Benjamin

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2023

pagine: 144

“‘L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica’, lungi dall’esaurirsi in una filosofia della crisi, sembra configurarsi come una filosofia dell’avvenire, come un gesto inaugurale che, mettendo dietro di sé un’epoca del mondo, si lancia, con entusiasmo, verso l’inconnu di una rivoluzione tecnologica le cui frontiere restano non facilmente determinabili, ma i cui effetti vanno ben oltre l’analisi delle cause della crisi delle vicende economico-politico-sociali del tempo. Probabilmente, questo testo di Benjamin è quello in cui più apertamente l’angelo della storia che, secondo l’immagine benjaminiana, ha normalmente lo sguardo rivolto verso il passato, gira i propri occhi spalancati verso il futuro, lasciando per un istante l’insieme di macerie a cui il progresso è ridotto se guardato retrospettivamente, per aprirsi invece a una visione abbagliante dell’avvenire, non solo di ciò che è accaduto e sta ancora avvenendo sotto i nostri occhi estraniati, ma anche di ciò che deve ancora manifestarsi del tutto, essendo celato dietro l’orizzonte che si approssima.” (Dallo scritto di Federico Ferrari)
20,00

La novella degli scacchi

La novella degli scacchi

Stefan Zweig

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2024

pagine: 96

"Nella casa di Petrópolis, poche ore prima di ingerire insieme alla giovane moglie una dose letale di Veronal, [Zweig] affranca le sue ultime lettere e scrive in tedesco una Declaração datata 22 febbraio 1942. Il giorno prima aveva provveduto a inviare ai suoi editori e traduttori a New York e a Buenos Aires tre dattiloscritti della Schachnovelle. […] L'«umanista in ritardo e fuori tempo» Stefan Zweig sentiva esaurirsi la propria capacità di concentrazione e la propria forza immaginativa. La solida architettura della Schachnovelle, la prosa avvolgente e sicura, il tedesco misurato e lucido, sono il suo estremo e nostalgico tentativo di rispondere all'ossessione del nulla e alla minaccia della follia che tormentano la vecchia Europa non meno del Dr. B." (Dallo scritto di Rossella Rizzo)
13,00

Isamu Noguchi

Isamu Noguchi

Marion Bley

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2024

pagine: 168

Scultore, designer, scenografo, architetto, paesaggista, Isamu Noguchi (1904-1988) è stato un artista completo, che ha legato intimamente la sua arte alla sua vita, in tutti i suoi aspetti. Diviso tra Stati Uniti e Giappone – le sue due patrie –, tra astrazione e figurazione, modernità e tradizione, arte e design, ha lavorato senza mai curarsi delle frontiere. Artista faro della scena internazionale del dopoguerra, è conosciuto soprattutto per le sue lampade Akari, brillante rivisitazione della lanterna giapponese, alle quali dedica uno scritto − qui riprodotto − che ha tutta l’aria di una lettera d’amore verso l’antica arte di Gifu. Se le sue opere scultoree appartengono oggi alle collezioni dei più grandi musei del mondo, esse occupano anche lo spazio pubblico delle città in cui diventano, per molti, terreno di gioco, di meditazione, di contemplazione, in ogni caso, di vita.
20,00

Il «Festino degli dèi» di Giovanni Bellini

Il «Festino degli dèi» di Giovanni Bellini

Edgar Wind

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 144

«Senza dubbio il Festino degli dèi occupa una posizione unica tra le opere di Bellini. Terminato all'età di circa ottant'anni, è uno dei suoi rari quadri con divinità pagane. Nel dipinto tali divinità appaiono piuttosto bizzarre, in parte eleganti e in parte rozze, e decisamente non olimpiche. Se non fosse per alcuni inconfondibili attributi — come la verga di Mercurio, il tridente di Nettuno, il serto di spighe di grano nei capelli di Cerere, o l'asino accudito da Sileno - potremmo ritenere che si tratti di una brigata di contadini intenti a godersi con aria sonnolenta una ‘fete champêtre’. [...] Ma se il soggetto è eccezionale nell'arte di Bellini, tale rappresentazione eccentrica delle divinità pagane non è affatto unica nel suo tipo. Pertiene a un genere letterario e pittorico particolarmente caro agli umanisti del Rinascimento, consapevoli che gli stessi antichi avevano trattato i loro soggetti sacri con ironia. I poemi omerici offrivano modelli di stile faceto, oltre che eroico; e lo stesso valeva per Ovidio e Apuleio. Nella disputa tra Democrito ed Eraclito, il tragediografo Seneca dava la palma alla risata. L'ampio consenso intorno a questa lezione durante il Rinascimento è attestato dall'entusiastico revival di Luciano. Ridere con indulgenza degli dèi pagani divenne un segno della grazia umanistica, trasmessa dai poeti agli scrittori.»
20,00

Qualche collezionista

Qualche collezionista

Pierre Le-Tan

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2024

pagine: 120

Sic transit gloria mundi. Le cose del mondo sono effimere, lo sa bene Pierre Le-Tan che decide per questo di immortalare venti eccentrici personaggi incrociati sul suo cammino. Con tono ironico e delicato, rievoca le atmosfere delle sale d’asta, le sfarzose feste nelle ville di Tangeri o gli incontri inusuali in qualche vagone ferroviario dove, per la prima volta, ha avuto il privilegio di conoscerli. Spinti dallo stesso impulso, individui dal gusto raffinato e con il pallino del collezionismo hanno accumulato oggetti ai limiti dell’insolito: dalle statuette di animali in vetro, alle teste di criminali in cera con capelli veri applicati, ai pezzi di carta stropicciati catalogati come in un museo. La principessa di Brioni, Umberto Pasti e Le-Tan stesso, simili a quegli uccelli che decorano il proprio nido con i sassolini, rispondono a un istinto antico e primordiale, del tutto estraneo alle logiche di mercato che guidano i collezionisti più illustri e affermati. Liberi dalle mode e dalle speculazioni, esplorano e raccolgono per il puro piacere di essere circondati da oggetti che hanno scelto e che amano. Di loro, probabilmente, rimarrà testimonianza solo in queste pagine con i commoventi disegni di un curioso artista franco-vietnamita, e nelle evanescenti tracce di un tempo ormai tramontato impresse sulle pareti delle loro dimore.
18,00

La novella degli scacchi

La novella degli scacchi

Stefan Zweig

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2013

pagine: 91

"Nella casa di Petrópolis, poche ore prima di ingerire insieme alla giovane moglie una dose letale di Veronal, (Zweig) affranca le sue ultime lettere e scrive in tedesco una Declaracào datata 22 febbraio 1942. Il giorno prima aveva provveduto a inviare ai suoi editori e traduttori a New York e a Buenos Aires tre dattiloscritti della Schachnovelle. [...] L'"umanista in ritardo e fuori tempo" Stefan Zweig sentiva esaurirsi la propria capacità di concentrazione e la propria forza immaginativa. La solida architettura della Schachnovelle, la prosa avvolgente e sicura, il tedesco misurato e lucido, sono il suo estremo e nostalgico tentativo di rispondere all'ossessione del nulla e alla minaccia della follia che tormentano la vecchia Europa non meno del Dr. B." (Dallo scritto di Rossella Rizzo)
13,00

L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica e altri scritti

L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica e altri scritti

Walter Benjamin

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2016

pagine: 117

"'L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica', lungi dall'esaurirsi in una filosofia della crisi, sembra configurarsi come una filosofia dell'avvenire, come un gesto inaugurale che, mettendo dietro di sé un'epoca del mondo, si lancia, con entusiasmo, verso 'l'inconnu' di una rivoluzione tecnologica le cui frontiere restano non facilmente determinabili, ma i cui effetti vanno ben oltre l'analisi delle cause della crisi delle vicende economico-politico-sociali del tempo. Probabilmente, questo testo di Benjamin è quello in cui più apertamente l'angelo della storia che, secondo l'immagine benjaminiana, ha normalmente lo sguardo rivolto verso il passato, gira i propri occhi spalancati verso il futuro, lasciando per un istante l'insieme di macerie a cui il progresso è ridotto se guardato retrospettivamente, per aprirsi invece a una visione abbagliante dell'avvenire, non solo di ciò che è accaduto e sta ancora avvenendo sotto i nostri occhi estraniati, ma anche di ciò che deve ancora manifestarsi del tutto, essendo celato dietro l'orizzonte che si approssima." (Dallo scritto di Federico Ferrari)
19,00

Il «Festino degli dèi» di Giovanni Bellini

Il «Festino degli dèi» di Giovanni Bellini

Edgar Wind

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2017

pagine: 144

«Senza dubbio il Festino degli dèi occupa una posizione unica tra le opere di Bellini. Terminato all'età di circa ottant'anni, è uno dei suoi rari quadri con divinità pagane. Nel dipinto tali divinità appaiono piuttosto bizzarre, in parte eleganti e in parte rozze, e decisamente non olimpiche. Se non fosse per alcuni inconfondibili attributi — come la verga di Mercurio, il tridente di Nettuno, il serto di spighe di grano nei capelli di Cerere, o l'asino accudito da Sileno - potremmo ritenere che si tratti di una brigata di contadini intenti a godersi con aria sonnolenta una ‘fete champêtre’. [...] Ma se il soggetto è eccezionale nell'arte di Bellini, tale rappresentazione eccentrica delle divinità pagane non è affatto unica nel suo tipo. Pertiene a un genere letterario e pittorico particolarmente caro agli umanisti del Rinascimento, consapevoli che gli stessi antichi avevano trattato i loro soggetti sacri con ironia. I poemi omerici offrivano modelli di stile faceto, oltre che eroico; e lo stesso valeva per Ovidio e Apuleio. Nella disputa tra Democrito ed Eraclito, il tragediografo Seneca dava la palma alla risata. L'ampio consenso intorno a questa lezione durante il Rinascimento è attestato dall'entusiastico revival di Luciano. Ridere con indulgenza degli dèi pagani divenne un segno della grazia umanistica, trasmessa dai poeti agli scrittori.»
20,00

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