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Libri di Ninni Bruschetta

La scuola del silenzio

La scuola del silenzio

Ninni Bruschetta

Libro: Libro in brossura

editore: HarperCollins Italia

anno edizione: 2024

pagine: 240

In un paese sulla costa della Sicilia orientale, la giunta comunale ha un'idea per risollevare il teatro cittadino. Richiamare a casa come direttore artistico il figliol prodigo, che ha abbandonato la provincia e l'isola per diventare un attore di successo. Lui accetta felice, pieno di aspettative. È pronto a portare avanti un progetto innovativo e dal respiro internazionale. Ma, varcata la porta dell'edificio di fine Ottocento, quello che vede è sconfortante: i corridoi sono affollati di dipendenti annoiati che spostano carte e si accaparrano straordinari che non fanno, la biglietteria non funziona, la sartoria è abbandonata da tempo. Sballottato da questa schiera di “inutili”, come in una visione allucinata di Kafka, prova a non darsi per vinto e, per cercare di smuovere gli animi e bonificare la palude istituzionale in cui è finito, decide di organizzare tra mille difficoltà un Amleto. Ma ogni volta che sbatte la testa contro l'ennesimo intrallazzo burocratico, sempre più scoraggiato e solo, ripensa alla disavventura che ha causato la sua fuga dall'isola, una storia fatta di silenzi, di gerarchie fasulle e abusive, di negligenze, di sistemi sociali chiusi e politiche corrotte alle quali si era ostinato a non piegarsi. Ninni Bruschetta, che come il protagonista del libro è un amato attore di teatro, cinema e televisione, esordisce con un romanzo intenso e doloroso che, nel solco della tradizione di alcuni grandi scrittori siciliani come Leonardo Sciascia, mette in scena una storia in cui il passato si riverbera sul presente e che rivela l'amara e terribile verità di una terra magnifica e unica, in cui l'aria è costantemente pulita dal vento e il disordine e l'incuria si mischiano a scenari di rara bellezza.
17,50

L'officiante

L'officiante

Ninni Bruschetta

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2023

pagine: 128

Esiste una analogia tra il mestiere dell’attore e la figura dell’officiante, tra il teatro e il rito e per questo motivo si è portati a ritenere che l’origine di questa disciplina si perda nel tempo e sia, in qualche modo, connaturata nell’uomo; ma la tradizione teatrale non può essere un’invenzione, né una moda o un’abitudine: essa è una necessità. In questo senso il teatro si può dire tradizionale poiché è nato con l’uomo, e ciò che si può definire esoterico in teatro è legato al compito dell’attore quando è rivolto verso una ricerca interiore, nettamente opposta e antitetica alla ricerca dell’esteriorità. Ciò che rende straordinario il lavoro dell’attore è il completamento di questo percorso interiore, che avviene nel momento in cui l’attore entra in contatto con il pubblico esprimendosi con una rappresentazione esteriore. La complementarità di questa raffinata dualità è ciò che rende popolare l’arte teatrale e nel contempo ne svela la natura tradizionale: il rito non è altro che un simbolo agito, in cui l’officiante ha lo stesso ruolo dell’oggetto simbolico; la sua azione è la rappresentazione formale di un contenuto, e tutto ciò che avviene in una rappresentazione teatrale è simbolico e, dunque, rituale. Se il teatro è in grado di parlare all’intelletto è anche vero che per prima cosa parla ai sensi. Si potrebbe dire che i sensi siano il veicolo della rappresentazione, ciò che in qualche modo gli consente di arrivare all’intelletto. Sono i sensi che consentono di percepire tutto ciò che ci serve per intelligere. L’attore costruisce la sua “mediazione” proprio sulla sollecitazione dei sensi e attraverso di essi giunge direttamente all’intelletto. È nell’immediatezza della percezione che noi immaginiamo questo contatto intellettuale tra l’attore e lo spettatore. L’esperienza teatrale si sviluppa nella magia dell’effimero e si completa in esso, si svolge nel tempo dell’azione teatrale che è un non-tempo, quasi un attimo, un’aspirazione all’eterno. O, come scrive René Guénon: «Per questo il teatro è un simbolo della manifestazione, della quale esprime nel modo più perfetto possibile il carattere illusorio».
16,00

Manuale di sopravvivenza dell'attore non protagonista

Manuale di sopravvivenza dell'attore non protagonista

Ninni Bruschetta

Libro: Copertina morbida

editore: Fazi

anno edizione: 2016

pagine: 173

In queste pagine parla il ministro Magno, cinico politico del film record d'incassi "Quo Vado?"; parla Duccio, direttore della fotografia nella serie TV "Boris"; parla anche Alfiere, membro del gruppo che partecipò all'arresto del boss Provenzano in "Squadra antimafia"; e parla Ninni Cassarà, commissario che lavorò nel pool antimafia in "Paolo Borsellino". Tutti loro parlano, e con loro molti altri, perché a scrivere questo libro è l'uomo che li ha portati sul piccolo e grande schermo, l'attore Ninni Bruschetta. Con disincantata e tagliente sincerità, l'artista messinese racconta le sue esperienze teatrali, televisive e cinematografiche mettendo a nudo la realtà del dietro le quinte e svelando i retroscena di quell'ambiente che vorrebbe farsi rappresentazione della vita vera. Il non protagonista viene così presentato come il professionista in grado di apprezzare il lavoro che fa, senza il peso di un ruolo a gravargli sulle spalle per tutta la carriera, l'uomo che torna se stesso a fine giornata, orgoglioso dei propri successi, ma senza essere troppo distratto dalla fama. Un resoconto schietto che oscilla fra l'impegno di un mestiere difficile e la vena comica dell'attore che, a diventare protagonista, non ce l'ha fatta. O forse sì.
16,00

La gentilezza del tocco. Tre sceneggiature

La gentilezza del tocco. Tre sceneggiature

Francesco Calogero, Ninni Bruschetta

Libro

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 1995

pagine: 183

"La gentilezza del volto" o "la gentilezza del tocco"? Quale la frase giusta? E' il problema che si trova ad affrontare un correttore di bozze a proposito di un articolo su una pianista. Il "tocco" sarebbe più conseguente, ma il "volto" suggerisce scenari d'amore e d'azione da cui il nostro correttore si lascia sedurre. Ma cosa, se non il dire, ci seduce? Seduzione mortificata in "Nessuno" dove un giovane si chiuderà sempre più in se stesso fino a che una parola, un gesto non lo restitueranno alla vita con gli altri e alla propria. Se la scelta di pubblicare una sceneggiatura obbedisce al criterio di offrire ulteriori materiali alla riflessione di registi e lettori, per Calogero valgono ragioni diverse: quelle che derivano dalla centralità della parola.
14,46

Sul mestiere dell'attore

Sul mestiere dell'attore

Ninni Bruschetta

Libro: Copertina morbida

editore: Bompiani

anno edizione: 2010

pagine: 132

Ninni Bruschetta è un noto attore del panorama teatrale italiano. In questo libro ci offre le sue riflessioni ben documentate su quello che è il ruolo dell'interprete rispetto al testo e rispetto al contesto in cui esercita il mestiere. Il saggio diventa così una sorta di messale del regista, parafrasando il linguaggio liturgico che si cela dietro l'atto teatrale, scritto da chi si è sporcato le mani con la polvere del palcoscenico, quella medesima polvere - diceva Eduardo De Filippo - che una volta che respiri non dimentichi più. Quasi come una polvere magica e come magica è la parola dell'officiante, che nel trasporre i significati ai segni crea un mondo, dà vita a personaggi, sostiene le stelle sotto cui dorme un popolo e una nazione.
9,50

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