Libri di Massimo Schilirò
La luna e i falò
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2021
pagine: 352
Nella vicenda di Anguilla, che dopo la Liberazione fa ritorno dall'America nelle Langhe, s'intrecciano e si sovrappongono fino a confondersi passato e presente, storia pubblica e storia privata, narrazione e autobiografia. Il suo viaggio è prima di tutto - osserva Massimo Schilirò - un «pellegrinaggio sentimentale», un «rito»; ma il paese che Anguilla ritrova è un luogo diverso da quello che ha lasciato vent'anni prima: i noccioli della sua infanzia sono stati abbattuti, e la vecchia casa in cui è cresciuto è ora abitata da una famiglia che non è la sua. Su questo mutamento, doloroso e irreversibile, si misura il dramma del protagonista: è il dramma della perdita, dell'esclusione e della solitudine, di uno spaesamento e di una nostalgia che caricano la sua esperienza individuale di un significato cosmico e universale. Pubblicato nel 1950, "La luna e i falò" è l'ultimo e il più celebre romanzo di Cesare Pavese. Appendice critica di Federico Musardo.
Diario romano
Vitaliano Brancati
Libro: Libro in brossura
editore: Il Palindromo
anno edizione: 2025
pagine: 352
Vitaliano Brancati affidava a quotidiani e periodici una testimonianza acuta e risentita della ricostruzione seguita alla caduta del fascismo. Dopo la sua morte, se ne è fatto un libro. Ha preso forma giorno per giorno, ma non è difetto il disordine e la frammentazione. Al contrario, brulicante di eventi, libri, persone e costumi della sua epoca, nella quale è cominciata la nostra, va letto come è stato scritto, senza timore di mischiare i giorni comuni e le grandi ore della storia. Il libro di un siciliano, ma un siciliano a Roma, e che ora aggiorna all’Europa la sua commedia della stupidità politica e del cattivo gusto. A cui interessa ciò che esiste, ma senza disincanto. Si propone qui un’edizione ricomposta che restaura la cronologia degli articoli e ne include alcuni mai pubblicati prima in volume. Per consentire al lettore di contestualizzare al meglio Brancati nel suo tempo, il libro è arricchito da un agile commento.
Tornare alla casa della madre. Vittorini, Morante, Celati
Massimo Schilirò
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2019
pagine: 186
Si indaga in questo studio il pellegrinaggio al luogo della madre. "Conversazione in Sicilia" di Elio Vittorini, "Aracoeli" di Elsa Morante, "Verso la foce" di Gianni Celati mettono in racconto il tentativo di superamento di una crisi attraverso il viaggio a un luogo pregnante connesso all’origine. Declinando il viaggio iniziatico o il mito edenico o le pratiche contemporanee del camminare, sono storie della cesura del legame e quindi della separazione dal paesaggio materno. In questo modo sono accomunate dalla funzione che si riconosce al mito, di narrare una seconda venuta al mondo, una rinascita. Ma in tutti e tre i casi si rende palese il dissolvimento progressivo dell’aura che irradia da questa favola del ricominciamento. Il recupero dell’inizio è comunque sempre mancato: perché non la discesa alle madri ma la risalita all’azione storica è la soluzione alla crisi individuale e collettiva (Vittorini); perché il paradiso non è mai esistito, il male è nella Genesi (Morante); perché ogni viaggio è una deriva, i luoghi sono svaniti (Celati). L’origine è un paese introvabile.
La misura dell'altro. Animali e viaggi di Emilio Cecchi
Massimo Schilirò
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 109
Questo studio intende risalire all'inquietudine da cui origina il segreto che Emilio Cecchi attribuisce all'altro, sia esso un animale, un popolo arcaico, l'universo metropolitano moderno. Tale segreto è il riconoscibile emblema di un disordine che scompagina il visibile, il segnale di una confusione minacciosa delle forme del mondo. Esso avverte dell'arrivo di una catastrofe. Il registro delle scritture diaristiche e odeporiche che qui si censiscono è talora desolato-apocalittico, altre volte sublime-apocalittico. Contro l'enigma dell'alieno e del lontano non è sempre schermo bastevole il gioco consueto della domesticazione e della comparazione, nel tentativo di prendere la misura dell'altro.
Catania di carta. Guida letteraria della città
Massimo Schilirò
Libro: Libro in brossura
editore: Il Palindromo
anno edizione: 2015
pagine: 144
Catania di carta è molteplice e indefinita, primitiva ed elegante, ma comunque fatalmente unica e univoca per chi la vive o l'ha vissuta. Uno sull'altro si contano e si distinguono gli spessi strati letterari, una materia iridescente che dona vita a un immaginario collettivo, condiviso e disomogeneo: una città fantastica ma con un'essenza corporea irresistibile, una superficie solida e ruvida da calpestare e allo stesso tempo una fragile e asimmetrica composizione urbanistica, su cui incombe la minaccia congenita di un dissolvimento imprevisto e improvviso. Questa è una guida rivolta a visitatori accorti che intendano addentrarsi in un universo urbano criptico e ammaliante, ma in cui è facile perdersi e non ritrovarsi. Una città di carta svelata grazie alle indicazioni e ai percorsi consigliati da scrittrici e scrittori che da un secolo a questa parte ne hanno raccontato inganni e meraviglie e tra le cui pagine ci conduce per mano Massimo Schilirò. Il volume contiene in allegato la mappa letteraria della città con l'indicazione dei luoghi chiave dei romanzi trattati.
Racconti di spaesamento. Indagini sulla letteratura siciliana e sul viaggio
Massimo Schilirò
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2013
pagine: 240
I saggi che qui si riuniscono pongono al centro una tematica geografica: la condizione provinciale, ovvero la dislocazione prospettica e affettiva dello scrittore provinciale (che parta, che rimanga, che vada in giro per il mondo). Di essa, la sicilianità è una fattispecie più estrema, perciò più chiara. Meta dei ritorni, utopia di una comunità tutelare, casa, oppure stazione di partenze, distopia dell'oppressione familiare e paesana, carcere: la provincia brucia come un rimorso o snerva come nostalgia nelle scritture di chi, per diventare scrittore, l'ha lasciata. L'emigrato si porta sempre dietro se stesso, ma a poco a poco accetta una quota di estraneità. Perciò le narrazioni cui questo libro si applica sono soprattutto racconti di spaesamento.