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Libri di Mario Pezzella

Nel vuoto del tempo. La crisi della coscienza europea negli anni Venti e Trenta del Novecento

Nel vuoto del tempo. La crisi della coscienza europea negli anni Venti e Trenta del Novecento

Mario Pezzella

Libro: Libro in brossura

editore: Rogas

anno edizione: 2023

pagine: 240

Gli autori considerati in questo libro si confrontano con la crisi radicale della cultura europea negli anni Venti e Trenta del Novecento, segnati dalla diffusione del fascismo come stato d’animo e come ideologia. È un tempo sospeso, in cui ogni forma di pensiero e di arte è investita da quella che – nei termini di Ernesto De Martino – è una profonda apocalisse culturale. Per molti aspetti è possibile leggere nell’inquietudine di quegli anni alcuni tratti affini al presente che stiamo vivendo.
21,70

Estetica del cinema

Estetica del cinema

Mario Pezzella

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2010

pagine: 158

Considerato a buon diritto l'arte emblematica della modernità, fino alla metà del Novecento il cinema ha avuto tra le diverse forme di spettacolo di massa un chiaro ruolo egemone. La sua storia è divisa fra gli stereotipi del puro intrattenimento, che stimola l'identificazione e lo stupore passivo dello spettatore, e le forme critico-espressive, che vorrebbero indurlo ad approfondire ed elaborare consapevolmente il fluire delle immagini. Nel delineare un'estetica del cinema, il volume da un lato analizza i diversi linguaggi cinematografici sperimentati nel corso del tempo, dall'altro identifica i tratti costitutivi dell'arte cinematografica: la mimesi della realtà, la narrazione, l'immagine, il montaggio. Questa nuova edizione contiene, oltre ad importanti aggiornamenti sullo stato degli studi sul cinema, una utile filmografia.
13,00

Le nubi di Bor

Le nubi di Bor

Mario Pezzella

Libro: Libro in brossura

editore: Zona

anno edizione: 2016

pagine: 140

Chi, come l'autore di queste poesie, ha vissuto gran parte della sua vita nel Novecento, si sente ora in bilico su un'epoca nuova, di cui avverte con timore i contorni incerti. Egli pensa che la poesia debba cercare di esprimere il sentimento e l'esperienza di essere su una soglia o su una linea nodale o su una linea di scontro del tempo: un essere in sospeso, dopo le grandi e talvolta feroci utopie del secolo passato. Non si tratta però di una fine della storia, niente a che vedere col postmoderno e la sua visione di una scomparsa dei grandi conflitti, nella letteratura come nella politica. Dovremmo dare voce piuttosto alle lacerazioni in cui stiamo vivendo, ai conflitti del passato che abbiamo voluto dimenticare e ci ritornano in cuore incompresi, muti e perciò tanto più minacciosi. Ciò non vuol dire che si debbano scrivere poesie "politiche": piuttosto cercare di esprimere come i traumi della storia collettiva si intreccino nell'animo di una singola persona, determinando i suoi modi di avere paura, di amare, di sperare.
15,00

La voce minima. Trauma e memoria storica

La voce minima. Trauma e memoria storica

Mario Pezzella

Libro

editore: Manifestolibri

anno edizione: 2017

La questione che il libro affronta è quella della rappresentabilità di un trauma storico estremo, come la Shoah, con i mezzi linguistici della letteratura e del cinema, e delle difficoltà che essa presenta. Ricorrendo a moduli narrativi tradizionali si rischia infatti di spettacolarizzare il trauma e di tradirne il nucleo più profondo e doloroso. D'altra parte è necessario elaborare la memoria del trauma, oppure esso, rimosso e inconscio, rischia di ripresentarsi in forme distruttive nel reale. Nel volume questa problematica è considerata partendo da registi come Polanski e da poeti come Paul Celan, e tenendo presenti le riflessioni sul trauma storico di psicoanalisti come Freud e Ferenczi. L'ultimo capitolo si sofferma su Celan, commentando un certo numero di sue poesie in cui si fa esplicito riferimento al linguaggio alchemico, e cerca di capire perché egli faccia ricorso a questo antico sistema simbolico. Le poesie sono proposte integralmente in una nuova traduzione a cura dell'autore.
18,00

L'altronovecento. Comunismo eretico e pensiero critico. Volume Vol. 6

L'altronovecento. Comunismo eretico e pensiero critico. Volume Vol. 6

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2018

pagine: 402

Essere "Alle frontiere del capitale" significa prendere atto della condizione in cui si trovano il mondo, l'umanità, i singoli: trionfo della tecnologia e dell'ingiustizia; ricchezze senza limiti e vergogna che prosperano sulla disperazione; il futuro posto sotto sequestro; la politica che ridiventa fascista. Tappa ulteriore del progetto "Altronovecento. Comunismo eretico e pensiero critico", il volume si concentra sulla fenomenologia del tempo presente, cercando di risalire alle radici di errori e orrori; senza chiudere le porte alla speranza. Una duplice tensione — etica e teoretica insieme — è all'origine di analisi incentrate sul modo in cui si vanno ridefinendo i rapporti tra il capitalismo, da un lato — con la sua ricerca frenetica del profitto e la sua pervasività senza limiti —, e dall'altro il vivente, oggetto di una voracità predatrice, che macina uomini e cose. Tensione etica, perché è una lotta in cui non si può transigere: la posta in gioco è la vita della specie e quella dell'intera ecosfera, ancor prima e concretamente la dignità delle singole persone. Secondo un'ideologia diffusa, è venuta meno la possibilità di una trasformazione qualitativa dell'esistente. Alla superficie il mondo corre insensatamente ma nella sostanza appare pietrificato, congelato entro rapporti indiscutibili, in una paralisi della storia ossessivamente concentrata sul presente e la sua ripetizione: nel sottofondo di coscienze assopite l'eco di sconvolgimenti tellurici, l'incombere di catastrofi sociali e naturali. Il capitale pretende di costituire l'ultima parola sulla storia, non più un fenomeno storico ma uno stato di fatto insuperabile, fuori dal tempo, con la medesima perentorietà dei fenomeni naturali e ancor meno scalfibile dall'azione umana. All'opposto, ripercorrere a contrappelo le vicende storiche è un compito ineludibile per ritrovarvi, nel passato e nel presente, quelle insorgenze e quegli scarti che scardinano il corso omogeneo e lineare del dominio. Si tratta di cogliere nella storia le molteplici chances che la abitano, irriducibili a rappresentarsi in una forma definitivamente compiuta. Nella mezzanotte del tempo in cui ci è dato vivere, non possiamo rinunciare ad affermare l'esistenza dell'utopia concreta, di brecce di insorgenza all'interno dell'astrazione apparentemente invalicabile del capitale, di un possibile risveglio dalle sue fantasmagorie. In altre parole, occorre tener viva l'idea della non naturalità e della non necessità del capitale, idea portante, variamente coniugata, di tutti i saggi che compongono questo libro.
40,00

Altrenapoli

Altrenapoli

Mario Pezzella

Libro: Libro in brossura

editore: Rosenberg & Sellier

anno edizione: 2019

pagine: 182

Questo libro si interroga sul modo in cui alcuni scrittori e registi cinematografici hanno descritto il rapporto tra intellettuali e plebe a Napoli dal secondo dopoguerra a oggi e come esso si sia articolato in alcuni momenti decisivi della storia della città. Il popolo o la «classe» dotati di soggettività e unità, sorta di aristocrazia degli oppressi, sono stati sovente opposti alla plebe, considerata con disprezzo come un sottoproletariato manipolabile dal fascismo e dal populismo. Questa distinzione è troppo rigida. Il capitale produce simultaneamente, continuamente, lavoro salariato e plebe e determina una trasmigrazione continua tra le due condizioni, secondo la curva dominante del suo ciclo. L'esistenza dei senza voce e dei senza parte non è un accidente della storia, o una sua fase arretrata, destinata a svanire con l'estensione universale del lavoro produttivo: come il capitale - nelle più diverse parti del mondo - non può fare a meno di ricorrere alla violenza per nulla estinta dell'accumulazione originaria, così crea - strutturalmente - l'essere della plebe, l'ombra perturbante e minacciosa, in cui - a ogni crisi minaccia di sprofondare anche il lavoratore più qualificato. Il tempo che porta dalla plebe alla classe quindi non è lineare, ma curvilineo, regressivo e spezzato. L'inespressività miserabile - se considerata come un dato di natura, come prossimità alla condizione animale - non è che un mito: essa è prodotta dalla distruzione di codici simbolici preesistenti o di una soggettività prima vitale. I senza voce hanno perso una parola che possedevano, sono stati espropriati della identità originaria, e non hanno accesso al linguaggio astratto della modernità capitalista.
15,00

Lusso comune. L'immaginario politico della Comune di Parigi

Lusso comune. L'immaginario politico della Comune di Parigi

Kristin Ross

Libro

editore: Rosenberg & Sellier

anno edizione: 2020

pagine: 192

Per quanto sconfitta e conclusasi in una triste tragedia, la Comune di Parigi del 1871 diede voce a un possibile che si è impresso per sempre nella memoria storica: è concepibile una vita senza rapporti di servitù e sfruttamento, senza il dominio esclusivo del denaro, senza Stato e senza capitale? Con tutti i limiti e le contraddizioni che hanno contribuito alla loro sconfitta, gli uomini e le donne della Comune tentarono di dissolvere le strutture burocratiche dello Stato-nazione centralizzato. Ciò che sembrava fantasma e immagine di sogno si mostrava invece come utopia concreta. La Comune realizzò una riorganizzazione della vita quotidiana, nella sua pratica sociale, molto più rilevante di qualsiasi atto di governo: in tal senso essa è l'indicazione di uno stile di vita: «Estendere la dimensione estetica alla vita quotidiana, come richiesto sotto la Comune dalla Federazione degli Artisti, non solo rende l'arte accessibile a tutti, ma la rende anche parte integrale di qualsiasi processo creativo. Si crea una nuova relazione sensibile con i materiali - la loro consistenza, densità, malleabilità, resistenza - e con i processi lavorativi propri di ciascuno, con le tappe necessarie per la loro realizzazione e, d'altro lato, con la nuova riproduzione delle abilità di chi vi ha partecipato» (Ross). Il lusso comune è una riconfigurazione della vita quotidiana in cui - al di là di ogni separazione di classe - l'arte e la pratica del lavoro si fondono in una nuova unità vitale, in un gioco armonico.
16,00

Il simbolismo funerario degli antichi

Il simbolismo funerario degli antichi

Johann Jakob Bachofen

Libro: Libro in brossura

editore: Editoriale Jouvence

anno edizione: 2021

pagine: 944

In questo volume Bachofen indaga la forza del simbolo presso i popoli dell'antichità, una forza in grado di destare esperienze ancestrali e presagi che il linguaggio può solo provare a interpretare. L'opera ci guida attraverso quell'età in cui l'umanità, ben lontana dalla limitatezza del segno, soggiaceva ancora alla potenza del simbolo e della natura, quale fonte e archetipo di ogni forma spirituale. Dall'uovo al matrimonio, dai giochi agli animali, Bachofen ci restituisce la storia e l'evoluzione del simbolismo funerario del mondo antico e, così facendo, ci offre un primo esempio di quella "storia delle immagini" che avrà un profondo e prolifico influsso su autori come Aby Warburg e Walter Benjamin. Presentazione di Arnaldo Momigliano. Introduzione di Giampiero Arrigoni.
32,00

La concezione tragica di Holderlin

La concezione tragica di Holderlin

Mario Pezzella

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 1993

pagine: 168

Il volume si apre con l'analisi dei frammenti teorici di Holderlin che trattano dell'esperienza tragica; poi analizza la dialettica caratteristica della tragedia incompiuta Empedocle e il frammento filosofico che si riferisce a quest'opera. Segue lo studio della concezione del dionisiaco e del significato della figura di Dionisio nell'opera holderliniana. I capitoli successivi entrano nel merito di alcune elegie e inni per illuminarvi, volta a volta, il rapporto tra dei pagani e Redentore cristiano, il ruolo della memoria, della poesia e del destino eroico. Infine, analizzando l'importanza delle figure mitiche in Holderlin, l'autore affronta il problema di una teoria generale dell'immagine.
10,33

Narcisismo e società dello spettacolo

Narcisismo e società dello spettacolo

Mario Pezzella

Libro

editore: Manifestolibri

anno edizione: 1996

pagine: 160

9,81

Il volto di Marylin

Il volto di Marylin

Mario Pezzella

Libro

editore: Manifestolibri

anno edizione: 1999

pagine: 220

16,50

Estetica del cinema

Estetica del cinema

Mario Pezzella

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 2001

pagine: 152

Il volume di Pezzella presenta una ricognizione delle caratteristiche costitutive dell'arte cinematografica. Sulla scorta delle riflessioni di Benjamin sull'arte moderna, il cinema viene definito come l'arte che esprime tipicamente la modalità percettiva della modernità. Pezzella analizza poi le caratteristiche della rappresentazione cinematografica e le diverse possibilità realizzate nel corso di una storia divisa tra gli stereotipi di un cinema spettacolare di intrattenimento e le forme di un cinema critico-espressivo. I diversi temi sono poi verificati in concreto con l'analisi di due film "Il trionfo della volontà" di L. Riefensthal e "Fitzcarraldo" di W. Herzog.
10,00

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