Libri di Marco Onofrio
Anatomia del vuoto
Marco Onofrio
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 88
Prefazione di Gianni Maritati.
Luce del tempo
Marco Onofrio
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2024
pagine: 136
«È difficile sfuggire alla percezione che il titolo di quest’ultima, intensa raccolta di Marco Onofrio, "Luce del tempo", condensi, in un sintagma che pare quasi una cellula germinale, non solo temi e immagini ricorrenti, ma, di più, alcuni assi portanti della sua scrittura poetica, che mettono radici un po’ dovunque nei suoi testi. Comincerei dalla prima di queste fertili ossessioni: la luce, che si accende nella frequenza di immagini solari, di mattine, ma anche di scorci paesaggistici e di scorci siderali, persino quando è notte. Luce, starei per dire, è la nostra stessa presenza, la percezione del proprio esistere, l’aprirsi della coscienza nell’infinito buio dell’essere. Esserci è luce perché coincide con l’atto stesso di aprire gli occhi: se vediamo c’è luce, se vediamo è perché ci siamo. E viceversa: il buio è il non esserci. Ma per ora ci siamo. Finché dura. Ed ecco subito che la presenza, immediatamente, coincide di necessità con il dispiegarsi, coordinato e conseguente, della durata, che nel tempo della vita azzera provvisoriamente la stessa eternità, consegnata al rango di sfondo, se non di ipotesi, mentre ciò che si staglia, si afferma, fragile e irrefutabile, è proprio l’esserci come stare nel tempo, il vivere come essere “durante” qualcosa. In qualche modo, tutto accade dentro queste coordinate: la luce, conditio sine qua non dell’esserci, e il tempo, sostanza fragile della trama dell’esistere, dove ciò che accade e ciò che c’è sono nel tempo, nel movimento...» (dalla prefazione di Gianni Turchetta)
Specchio doppio
Marco Onofrio
Libro: Copertina morbida
editore: Pellegrini
anno edizione: 2022
pagine: 160
«Camaleontico Onofrio! Poeta aereo e iperconsapevole, nutrito dalla tradizione; critico dalla pagina trasparente, animale da tavolino immerso fra i volumi in cerca di una qualche chiave di lettura; pamphlettista furente; delibatore di aggettivi e sostantivi usciti dall'uso; maieuta, sollecitatore di libri altrui. Capace di muoversi - dantescamente - dai cieli più puri e luminosi al limo che impiastriccia, preferisce la forma breve, "chiusa", alla lunga. E qui, da narratore di short story, distilla un intero (e impietoso) trattato di sociologia in quadretti che non sarebbero dispiaciuti ai maestri della commedia all'italiana. Nuovissimi mostri, per intenderci: pescati nelle riserve di una immarcescibile borghesia, o fra ignorantissimi letterati, studenti a vita, accademici patetici, politicanti buoni per i libri di storia e non per questo rispettabili, spettatori fuori posto, anime infoiate. L'elegia non fa in tempo ad attecchire che viene spazzata da un riso acidulo, un ghigno, uno sberleffo; resiste il lirismo se lo alimenta una privatissima nostalgia - e magari c'entra una squadra di calcio.» (Paolo Di Paolo)
Azzurro esiguo
Marco Onofrio
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2021
pagine: 112
"Siamo al cospetto di una poesia che non lascia spazio alle pause, alle cospirazioni irrazionali, alle dispersioni del senso in direzione del risaputo. Onofrio s'immerge in una dimensione che salta il Novecento e l'Ottocento e si colloca, ma con istanze e progetti nuovi, verso un Settecento di furori che ha il passo di un Voltaire degli anni Venti del nostro secolo: «Il suono del passato / e quello del futuro / sono uguali». O ancora: «Il suono, padre della terra». Si legga con calma questo libro, lo si mediti con attenzione, non si abbia fretta, si misuri intanto la portata musicale che ha qualcosa di torbido e di scomodo (Onofrio adopera spesso la parola suono) e poi si ragioni attraverso le metafore e le similitudini, attraverso il "clamore" che viene preteso come chiave introduttiva per comprendere le "necessità" espressive, filosofiche, estetiche e direi anche politiche..." (Dalla prefazione di Dante Maffìa)
Le catene del sole. Poemetti
Marco Onofrio
Libro: Libro rilegato
editore: FusibiliaLibri
anno edizione: 2019
pagine: 120
"La scrittura di Marco Onofrio ne "Le catene del sole" oscilla – con geniale funambolismo – fra capricci lessicali e paradossi alla Rabelais, del quale condivide la spregiudicata e deformante osservazione della realtà, ed autentico impegno di denuncia d'orrori quotidiani, sia pur velati e caricaturati con esplosiva surrealtà. [...] È soprattutto la parola e l'etica di Gadda, il suo registro grottesco al servizio d'una indignazione civile e morale, a percorrere il poemetto multicorde di Marco Onofrio, ed è un impasto linguistico d'esuberante matrice gaddiana a caratterizzarlo esplicitamente [...]". (Dalla prefazione di Vittorio Maria de Bonis)
Nuvole strane
Marco Onofrio
Libro
editore: Ensemble
anno edizione: 2018
pagine: 104
Prefazione di Francesco Sisinni.
Diario di un padre innamorato
Marco Onofrio
Libro: Copertina morbida
editore: Città Nuova
anno edizione: 2016
pagine: 85
"Diario di un padre innamorato" è il regesto emozionale di un uomo quarantenne che diventa padre e affronta - prima, durante e dopo - tutte le trepidazioni che l'evento gli fa provare, a cominciare dalla paura. Orchestrato come una "monodia" di introspezioni progressive, in una prosa limpida e intensa, di evidente impronta poetica, il testo si compone di settanta frammenti lirici, i quali costituiscono altrettanti paragrafi di una ideale "lettera aperta" che il padre, divenuto pienamente consapevole del proprio amore, scrive in prima persona alla figlia, ricordandole - dal concepimento ai primi tre anni di vita - tutta la bellezza racchiusa nel "miracolo" di essere nata. Con un saggio di Paolo Di Paolo.
La nostalgia dell'infinito. Antologia poetica con inediti 2001-2016
Marco Onofrio
Libro
editore: Ensemble
anno edizione: 2016
pagine: 174
Ai bordi di un quadrato senza lati
Marco Onofrio
Libro
editore: Marco Saya
anno edizione: 2015
pagine: 80
Eugenio Montale e Roma
Marco Onofrio
Libro: Libro in brossura
editore: Edilazio
anno edizione: 2024
pagine: 100
Eugenio Montale non ebbe un rapporto facile e tanto meno felice con Roma. Il poeta genovese ha sviluppato la sua parabola umana e artistica essenzialmente a Firenze e a Milano. Roma resta sempre esterna, per non dire estranea, ai suoi spostamenti e ai suoi soggiorni, eppure lascia più tracce di quel che penseremmo nell'opera, più che nella vita, dell'autore degli Ossi di seppia.