Libri di Guido Oldani
Il coperchio
Guido Oldani
Libro: Libro rilegato
editore: Palingenia
anno edizione: 2025
pagine: 112
Quando questa sua prima raccolta giunge alle stampe, nel 1985, Guido Oldani è «un esordiente davvero sui generis,» osserva Giovanni Raboni «un esordiente che ha alle spalle anni e anni, certo più di un decennio di ricerca dura e ostinata, di ostinata resistenza alle lusinghe del prêt à porter stagionale». E subito si percepisce, nel libro, un linguaggio affatto diverso da quello dominante, un esprimersi che fa ricorso a «una sintassi scorciata, allusiva, ricca di ellissi, di ablativi (e participi, e gerundi) assoluti, di infiniti nei quali si contrae ogni tempo narrativo» (ancora nelle parole di Raboni). L'opera sarà come un sasso scagliato nello stagno della poesia contemporanea, e produrrà onde che spalancheranno le porte alla poetica del Realismo Terminale, che vedrà la luce un quarto di secolo più tardi – e che oggi si presenta più eslege che mai nell'immobilismo poetico tuttora imperante. Questo libro – nato con il titolo Stilnostro, secondo il suggerimento di Antonio Porta – non solo, dunque, ci colpisce come un’abbagliante opera lirica, ma si presenta anche, retrospettivamente, come il seme da cui è germogliata una vegetazione poetica che sta diventando sempre più rigogliosa – e che non si può più ignorare. Con una nota di Giovanni Raboni.
Sbiancante
Annachiara Marangoni
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 64
«Dopo qualche volteggio intorno al campo di atterraggio del Realismo Terminale, Marangoni vi approda nella ricorrenza di Bookcity del 2019, l’inizio del mutamento radicale della storia del pianeta. Ha avuto così modo di sperimentare appieno il progredire della natura nel tempo della sua propria artificialità. Come chi, vivendo in una zona boscosa, assiste alla sua trasformazione in un immenso mobilificio che la denaturalizza. Proprio così, il pianeta sta diventando un mappamondo di cartapesta. Marangoni contribuisce alle nostre ricerche apportando la sua esperienza e provenienza. Essendo veneta, dispone di un dialetto ricchissimo di vocali. Queste vocali sono un po’ come le luci o i colori vibranti praticati dagli impressionisti e poi dai macchiaioli. Eccola allora dare luogo a una scrittura che sale progressivamente come i tornanti di una strada di montagna: rettilinei, curve a gomito, e ancora rettilinei e così via fino all’approdo. Insomma è questa una lente di ingrandimento per cogliere la nostra era della snaturalità, in cui gli oggetti diventano le lettere dell’alfabeto per descrivere quello che sta accadendo intorno e dentro di noi. » (dalla prefazione di Guido Oldani, Fondatore del Realismo Terminale)
Il mare che cuce. Antologia poetica
Chung-hee Moon
Libro: Libro in brossura
editore: Tab edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 156
«Moon Chung-hee viene da dove il sole sorge e sembra portare nella propria scrittura il tatuaggio bruciante dell'Oriente. […] La scrittura di questa poetessa è aperta e persino spalancata prima di soffermarsi nell'immobilità del buio. Il suo metronomo poetico, così ben restituito dalla presente traduzione, scandisce gli intervalli, come fra un rintocco di campana e un altro, una nota musicale e la successiva o un gong dipanato dal susseguente. Intanto, la sua monografia femminile, mai solo personale, rappresenta una esistenzialità, che non è certo confinata geograficamente nel suo proprio luogo d'origine. I testi di Moon Chung-hee sono liberi e misurati, secondo la porzione idonea alla misura del palato del lettore contemporaneo» (Prefazione di Guido Oldani). Con una presentazione dell'autrice all'edizione italiana.
Dopo l'Occidente. Lettera al realismo terminale
Guido Oldani
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2021
pagine: 48
L'Occidente, 'flatus vocis', è un nome cui non corrisponde più una oggettiva civiltà. Si è cancellato da solo, come una lavagna, finché una manciata di figuri si è infilato il fiato di tutti nelle proprie saccocce. Il Realismo Terminale, che aveva previsto la pandemia (!), festeggia i propri dieci anni di vita, debordando in vari paesi del mondo con il suo paradosso secondo cui la natura è sempre più simile agli oggetti, prodotti o artefatti, eccetera: "la natura è il catalogo di un centro commerciale". In queste paginette, Guido Oldani, fondatore del Realismo Terminale, traccia un bilancio sintetico del decennio di attività, lasciando intravedere, nell'anno di Dante, il profilo del futuro: ciò, manifestamente, nella lettera al Realismo Terminale in corso.
E hanno visto il sesso di Dio. Testi poetici per agganciare il cielo (2000-2019)
Guido Oldani
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 214
“Sentivo dire, da bambino, che, se fosse arrivato Stalin in Italia, avrebbe salvato solo quelli con i calli alle mani. Immagino si trattasse di stravagante propaganda; quello che so, è che mi guardavo le manine, identificando con un certo orgoglio delle immaginate callosità. Bene, in questo vi trovavo un cenno di spiritualità: ammiravo le mani del falegname di Nazaret. Il nonno che non ho conosciuto faceva il fabbro e la sua incudine l’avevo ben presente. L’altro nonno era fornaio. Imparai la santità del martello e la purezza della farina. La gran parte della poesia spirituale che leggo mi pare debordante, tremula e loffia, oppure romantica con una spruzzatina di mitico.” Col Realismo Terminale la poesia di religiosità si scrive solo nella pagina di un ring. Non è prossima né al gusto dolciario, né all'indugiare psicanalitico. Ex fabbriche, ospedali abbandonati, manicomi dismessi od obitori vuoti e povere galere in disarmo sono fra i più sacri luoghi di culto.
La guancia sull'asfalto
Guido Oldani
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2018
pagine: 100
“E dorme con la guancia sull’asfalto, lungo quanto una scopa col cappello, a una spanna gli passano le ruote dei camion che lo sfiorano di lato”. “Attendevamo da tempo che il fondatore del Realismo Terminale desse un saggio compiuto della sua produzione più recente, a dieci anni dal Cielo di lardo; ed eccoci serviti, con questo lauto dono di novanta poesie, tante quanti i numeri della tombola. Suggestione per suggestione, a scorrere i titoli, spavaldamente icastici nella loro asciutta referenzialità, viene subito da pensare alla smorfia, dove sono racchiusi e spiegati tutti i casi della vita. E questo è, in fondo, il libro di Oldani: un variopinto caravanserraglio di oggetti e di persone shakerati nell’immensa betoniera del terzo millennio. Facendo leva sul portentoso congegno della similitudine rovesciata, sua geniale invenzione, riscrive a briglie sciolte la realtà e l’immaginario, fino a darci, con sorprendente facilità, una nuova enciclopedia del mondo. Non aggiunge parole al vocabolario, ma «amplifica la dimensione del linguaggio, provocandogli una precisa mutazione espressiva». Peraltro, a tanto egli giunge senza ricorrere agli effetti speciali cui si affidano parecchi suoi colleghi, convinti che non si possa scrivere vera poesia senza fare gli oscuri o i preziosi: colpisce, al contrario, nei testi di Oldani, la relativa semplicità dei mezzi impiegati, che ricalcano, a volte, moduli e ritmi fin quasi popolareschi. Oldani invera il monito secondo cui bisogna farsi piccoli per essere grandi in un altrove. Ma dietro il fanciullino esuberante, che sa godere, per istinto, di ogni minima cosa, si nasconde l’uomo che ha conosciuto le crudeltà del mondo, anche se prova ad ammorbidirle a colpi d’ironia: ciò che il titolo della raccolta esprime così bene, nella sua forma ossimorica.” Giuseppe Langella.
La solitudine maestosa
Nefeli Misuraca
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 47
"È un diario di esistenzialità, che ha la prima pagina a qualunque numero di esse, perché a variazione di sequenza, univoco è il senso e l'emozione che se ne raccolgono. Ci sarà un metronomo da qualche parte, perché qui il tempo lo si percepisce eccome: decora e sfregia queste parole incanalate l'una presso l'altra, in una unica navigazione di un particolare canale poetico. A volte, il campo ottico viene ristretto, con dolcezza ma anche, se capita, con crudeltà. Allora, la profondità è temporale e il tempo può andare fino a lontanissimo o restare qui, negli occhi e nelle mani di chi vede e vive. Altre volte, a essere fissato è proprio quel tempo e quella narrazione, per immagine e filo labirintico, che si sfrangia fino a coprire l'orizzonte. [...] La giovane Nefeli Misuraca sa orientarsi perfettamente fra i semafori stellari notturni e fra i muri precisi diurni. E in questa fisarmonica, stretta nel quotidiano o spalancata verso il futuro, che il gomitolo di questa narrazione si srotola per intero fino a dare lucido ed emozionato compimento di sé. Allora le tracce del sangue e della pace, si lasciano leggere nelle rughe della stessa pietra e noi atei, che viviamo per sempre, facciamo sbocciare l'infinito." (dalla Prefazione di Guido Oldani). Introduzione di Rita Pacilio.
Vannetta Cavallotti. Bambini di Beslan
Maria Cristina Rodeschini, Guido Oldani, Nadia Ghisalberti
Libro: Copertina morbida
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2014
pagine: 56
"A 10 anni dalla strage di Beslan, che tra l'1 e il 3 settembre 2004 vide la morte di 400 persone, tra cui 186 bambini, ostaggi nella loro scuola di un gruppo di terroristi, la mostra a loro dedicata dall'artista Vannetta Cavallotti giunge a Bergamo. Ad ospitarla, dopo precedenti tappe in diverse città italiane, la suggestiva ex Chiesa della Maddalena. Il percorso espositivo si qualifica come compimento di un lavoro che l'artista ha condotto a partire dal 2004, allo scopo di fare memoria di quell'orribile primo giorno di scuola. Nel momento del blitz terroristico, i bambini di Beslan festeggiavano, infatti, insieme a genitori e docenti, la ripresa delle attività scolastiche. Negli spazi della Maddalena è esposta una parte importante di tutti i lavori, 186 proprio come i bambini di Beslan, a cui la Cavallotti ha lavorato in questi dieci anni, mai dimentica dell'atrocità di quello che rimane negli annali come il maggior attentato terroristico compiuto in Europa." (dalla presentazione di Nadia Ghisalberti)
Il realismo terminale
Guido Oldani
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2013
pagine: 52
Guido Oldani è l'ideatore del realismo terminale, che si appalesa nel terzo millennio. Nella realtà, la natura è divenuta azionista di minoranza, azionisti di maggioranza sono gli oggetti. Si annulla la distanza fra i prodotti e l'uomo che incomincia ad assimilarli. Nasce un modo radicalmente diverso di interpretare il mondo e di rappresentarlo, anche artisticamente, a partire dalla poesia.
Poesie scelte (1973-2012)
Chung-hee Moon
Libro: Libro in brossura
editore: Tab edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 148
«Moon Chung-hee viene da dove il sole sorge e sembra portare nella propria scrittura il tatuaggio bruciante dell'Oriente. […] La scrittura di questa poetessa è aperta e persino spalancata prima di soffermarsi nell'immobilità del buio. Il suo metronomo poetico, così ben restituito dalla presente traduzione, scandisce gli intervalli, come fra un rintocco di campana e un altro, una nota musicale e la successiva o un gong dipanato dal susseguente. Intanto, la sua monografia femminile, mai solo personale, rappresenta una esistenzialità, che non è certo confinata geograficamente nel suo proprio luogo d'origine. I testi di Moon Chung-hee sono liberi e misurati, secondo la porzione idonea alla misura del palato del lettore contemporaneo» (dalla prefazione di Guido Oldani).
Il cristallino di piombo
Stefano Torre
Libro: Libro in brossura
editore: Arsenio Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 40
"Stefano Torre, va detto anticipatamente, è un’opera realistico terminale vivente. Si capirà dunque come non possa non essere autore in analoga direzione realista terminale del poetare. Da lui stesso medesimo ecco, in via naturale, sprigionarsi versi dove la similitudine rovesciata è un cardine e la consapevolezza che la natura sia simile all’oggettistica, palese. I suoi testi muovono gravitari e verticali, nella dimensione della luce e del buio, dei cieli e delle luminarie." (Dalla prefazione di Guido Oldani)