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Libri di Giuseppe Langella

La bottega dei cammei. 39 profili di donna dalla a alla z

La bottega dei cammei. 39 profili di donna dalla a alla z

Giuseppe Langella

Libro: Copertina morbida

editore: Interlinea

anno edizione: 2013

pagine: 57

"E par che sia una cosa venuta / da cielo in terra a miracol mostrare": i versi di Dante Alighieri aprono un libro originalissimo dedicato alle donne. Citazioni dalla grande letteratura mondiale introducono brevi componimenti poetici di misura quasi epigrammatica: "cammei" con incisi volti femminili. C'era proprio bisogno di un altro catalogo delle donne, dopo quello scritto, temporibus illis, da Esiodo? Forse sì...
12,00

Liberi non sarem se non siam uniti

Liberi non sarem se non siam uniti

Giuseppe Langella

Libro

editore: Interlinea

anno edizione: 2012

pagine: 184

18,00

Il moto perpetuo

Il moto perpetuo

Giuseppe Langella

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2008

pagine: 120

14,00

L'utopia nella storia. Uomini e riviste del Novecento
23,00

Le «favole» della «Ronda»

Le «favole» della «Ronda»

Giuseppe Langella

Libro

editore: Bulzoni

anno edizione: 1998

pagine: 352

23,24

Poesia come ontologia. Dai vociani agli ermetici

Poesia come ontologia. Dai vociani agli ermetici

Giuseppe Langella

Libro

editore: Studium

anno edizione: 1997

pagine: 190

13,43

Il tempo cristallizzato. Introduzione al testamento letterario di Svevo

Il tempo cristallizzato. Introduzione al testamento letterario di Svevo

Giuseppe Langella

Libro

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 1995

pagine: 228

Il Vegliardo è il testamento letterario di Svevo, il suo superbo commiato. Il saggio dà una sistemazione filologica al testo del romanzo, documentando, al di là del luogo comune del coacervo disordinato di frammenti, l'esistenza di due distinti progetti narrativi; dal "tempo ultimo", o della quiescenza senile che prelude alla morte, Svevo passa a rievocare il "tempo del trapasso" o della velleitaria protesta contro l'invecchiamento, sollevata intorno alle questioni nevralgiche dell'emarginazione dalla vita attiva, della perdita di prestigio, del deperimento delle energie.
34,00

Il vegliardo

Il vegliardo

Italo Svevo

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 1995

pagine: 248

Quarto, incompiuto romanzo di Svevo, "Il vegliardo" è il suo altissimo commiato: un lucido "De senectute" dei tempi moderni e insieme, in concorrenza con la "Recherche" di Proust, una delle più convinte apologie novecentesche della letteratura. L'autore della "Coscienza" vi rivela appieno le sue doti di grande moralista, sfiorando sommessamente il sublime. Questa edizione, condotta direttamente sugli autografi, dà una sistemazione filologica ai materiali costitutivi dell'opera, discostandosi notevolmente dalle precedenti.
14,00

Reliquiario della grande tribolazione. Via crucis in tempo di guerra

Reliquiario della grande tribolazione. Via crucis in tempo di guerra

Giuseppe Langella

Libro: Copertina morbida

editore: Interlinea

anno edizione: 2015

pagine: 48

Scarpe logore, scatolette arrugginite, lamiere ritorte, brandelli di stoffa, chiodi, pezzi di legno: "di tanti alpini, delle loro gesta, è tutto quel che resta". Giuseppe Langella evoca la vita quotidiana dei soldati della grande guerra, costretti nell'angustia delle trincee, fra reticolati e cunicoli, a partire proprio da queste esili tracce, dolorose reliquie di una via crucis di angosce, di disagi e di pazienza, nella quale poteva essere "clemenza morire in un fulgore, neanche il tempo di dire 'muoio'". Con tavole d'artista e nota di Franca Grisoni.
12,00

Diego Fabbri. Nel crogiuolo della fede

Diego Fabbri. Nel crogiuolo della fede

Nanni Fabbri, Ferdinando Castelli, Giuseppe Langella

Libro

editore: Città Ideale

anno edizione: 2014

pagine: 260

"Credo che l'artista debba operare per svegliare e dilatare questa scintilla di assoluto che è in tutti, e che ci fa veramente uomini", affermava Diego Fabbri (1911-1980), una delle più alte e intense espressioni di quel "teatro cattolico" che darà altri straordinari esempi di feconda vitalità. Nel suo teatro, in effetti, Diego Fabbri, riconosciuto come autore di sicuro talento anche dai suoi critici più prevenuti, mette in scena una fede cristiana che si interroga e interroga senza posa lo spettatore fino a delineare quel senso "tragico della vita" che accomuna l'umanità migliore e più attenta alla realtà spirituale del vivere, e molto al di là degli steccati ideologici o confessionali. Scandagliare l'uomo, dunque, per giungere a quel mistero di Dio rivelato nella vicenda, scandalosa e luminosa, della croce e risurrezione di Gesù di Nazaret. A distanza di tanti anni, in un clima culturale mutato, sempre più teso ma anche aperto alle ragioni della speranza, cosa rimane e cosa può dirci ancora il teatro di Diego Fabbri? È la domanda a cui cercano di rispondere, da vari angolazioni, i contributi qui proposti.
24,00

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