Libri di Gabriele Pedullà
Racconti della Resistenza europea
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 528
La Resistenza al nazifascismo non è soltanto una storia italiana. L’angoscia della scelta, gli slanci generosi, l’eccitazione degli scontri armati, il fantasma del tradimento e il rischio della morte percorrono le pagine di tutti gli scrittori che vissero quegli anni di lotta contro le tenebre, dai Pirenei ai Balcani, fino a Samarcanda. Più ancora della storiografia, forse, è proprio la letteratura che ci permette di ricomporre la grande avventura partigiana in Europa in un quadro unitario, per quanto sfaccettato e molteplice. Da Camus a Brecht, da Saint-Exupéry a Fallada, da Pahor a Duras, oltre trenta voci illuminano le passioni di una stagione al tempo stesso cupissima ed entusiasmante, facendo rivivere le palpitazioni e gli ideali, le sofferenze e le speranze di allora. Per ribadire che veniamo tutti orgogliosamente dalla stessa Storia. Nel 2005, per il sessantesimo anniversario della Liberazione, in questa stessa collana Gabriele Pedullà aveva curato i “Racconti della Resistenza”, che da allora si sono imposti come una lettura imprescindibile sull’argomento. A distanza di vent’anni esatti Pedullà prosegue quella ricerca allargando lo sguardo all’intero continente europeo. Perché la Resistenza non è stata una soltanto, o forse sì: nel quadro eterogeneo degli Stati assoggettati al nazifascismo, nonostante le mille differenze, la ribellione contro l’oppressore è riuscita a unire tutti i popoli d’Europa nel nome degli stessi ideali di pace e di libertà. Se durante la guerra non mancarono le pubblicazioni clandestine pensate per rinsaldare le coscienze dei cittadini e spingerli al sabotaggio degli occupanti, è soprattutto dopo la Liberazione che su quegli anni sono fioriti in ogni lingua romanzi, racconti, memoriali, apologhi e addirittura favole, segnando nel profondo la letteratura del secondo Novecento a mano a mano che gli scrittori più diversi ne davano la propria interpretazione narrativa. Malgrado la distanza geografica e l’estrema varietà dei registri adoperati (realistico, tragico, comico, allegorico, fantastico…), quest’antologia unica nel suo genere tenta oggi per la prima volta di tenere assieme quelle voci e quelle esperienze, e soprattutto di farle dialogare tra loro. Da Gary a Malraux, da Borowski a Grossman, da Steinbeck a Dürrenmatt, da Blanchot a Seghers, nella selezione di Gabriele Pedullà i grandi nomi della letteratura del Novecento affiancano autori meno noti e testi finora inediti in italiano. Tassello dopo tassello, prende forma così un mosaico di storie in grado di restituire ai lettori di oggi, in tutte le sue sfumature, la dolorosa ma esaltante battaglia per la libertà in cui affondano le radici delle nostre democrazie.
L'imperio
Federico De Roberto
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2019
pagine: 528
Terzo e ultimo volume del ciclo degli Uzeda, "L’imperio" riprende il personaggio principale de "I Viceré", l’ambizioso e cinico Consalvo, e ne segue l’ascesa politica a Roma, in qualità di deputato e di ministro. Sinora poco letto anche a causa dello stato provvisorio in cui l’autore lasciò il dattiloscritto tra le sue carte (prima della pubblicazione postuma nel 1929), il romanzo di De Roberto ritorna oggi in un nuovo testo criticamente rivisto che sana le incongruenze delle edizioni precedenti, accompagnato da un commento che per la prima volta fa luce sui tantissimi riferimenti polemici alla corrotta politica liberale di fine Ottocento e lo presenta ai lettori in tutta la sua statura di grande classico. Arricchisce il volume un’ampia introduzione del curatore, Gabriele Pedullà, dove, a partire da "L’imperio", l’intera trilogia degli Uzeda viene riletta retrospettivamente alla luce dell’inesausta pulsione a smascherare la violenza dei rapporti di forza – nella coppia, nella famiglia, nell’arena pubblica – che accompagnò De Roberto per tutta la vita.
Prima che il gallo canti: Il carcere-La casa in collina
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2021
pagine: 656
Apparso alla fine del 1948, "Prima che il gallo canti" fu per Cesare Pavese il libro della consacrazione. Di certo i due romanzi che lo compongono, scritti a distanza di quasi dieci anni, rappresentarono per lo scrittore uno snodo doloroso. Se infatti "Il carcere" trasfigura l'esperienza del suo confino in Calabria, La casa in collina affronta invece la grande pagina bianca della sua vita: la mancata partecipazione alla Resistenza, proprio mentre alcuni dei suoi amici più cari morivano nella lotta antifascista. Come Gabriele Pedullà mette in luce in questa edizione riccamente commentata, non è però solo in chiave autobiografica che tali pagine vanno lette. Più che fare i conti con le proprie viltà, Pavese si era prefisso di ricostruire dall'interno - alla Dostoevskij - un tipo psicologico sgradevole ed estremamente difficile da mettere a fuoco: quello dell'ignavo che mentre il mondo brucia sceglie di non schierarsi. Memoriale inaffidabile di un uomo del "rancore" alla perenne ricerca di un alibi, "La casa in collina" offre così al lettore un viaggio nei tormenti della coscienza moderna. Appendice critica di Federico Musardo.
Il partigiano Johnny
Beppe Fenoglio
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: XLVI-510
«"Il partigiano Johnny" restituisce i principî ideali e le paure e le ragioni e i sogni di una intera generazione come nessun libro è riuscito a fare». "Il partigiano Johnny" è riconosciuto come il più originale e antiretorico romanzo italiano sulla Resistenza. La storia è quella del giovane studente Johnny, cresciuto nel mito della letteratura e del mondo inglese, che dopo l'8 settembre decide di rompere con la propria vita e di andare in collina a combattere con i partigiani. Una storia simile a quella di molti altri giovani e di molti altri libri scritti sullo stesso argomento. Ma Fenoglio riesce a dare alle avventure e alle passioni di Johnny una dimensione esistenziale ben più profonda e generale, che racconterà per sempre che cosa sono stati i partigiani e la Resistenza in Italia.
La malora
Beppe Fenoglio
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 168
«Un romanzo storico per risalire a un tempo (apparentemente) senza storia. Una tranche de vie naturalista... Una parabola sulla perdita, sul rimpianto e sulla perseveranza, che non si lascia richiudere in nessuna verità confessionale. La malora è tutto questo e molto altro ancora» (Gabriele Pedullà). Pubblicato per la prima volta nel 1954 nella collana dei «Gettoni», due anni dopo I ventitre giorni della città di Alba, La malora racconta, con un tono ruvido che nulla concede alla retorica e al sentimento, la vicenda carica di destino del giovane Agostino che, morto il padre, va a servizio in un'altra cascina. Una storia elementare di fatica e di silenzi, di dolore e di violenza che ci riporta al dramma della miseria contadina delle Langhe e che trova il suo linguaggio nello stile scarno e partecipe di Fenoglio, lo stesso stile antiretorico e «barbarico» che procurò allo scrittore l'accusa di aver tradito i valori della Resistenza. Proprio questa asprezza e la continua invenzione linguistica fanno di Fenoglio uno dei massimi scrittori italiani del Novecento. Con La strada e i paracarri di Paolo Di Paolo, una nota bibliografica e la cronologia della vita e delle opere.
Democrazia afascista
Gabriele Pedullà, Nadia Urbinati
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 160
La democrazia afascista – una forma di autocrazia elettiva – è un fenomeno recente e in qualche modo inedito. Anche se nei paesi occidentali i primi segnali di una trasformazione delle regole del gioco democratico risalgono agli anni settanta del secolo scorso, oggi la sua avanzata è particolarmente evidente in Italia, dove il fascismo è nato e dove, soprattutto, nel 2022 gli elettori hanno per la prima volta consegnato il governo del paese a un partito ideologicamente legato al ventennio dittatoriale. La crisi dei principi ispiratori delle carte costituzionali introdotte all’indomani del secondo conflitto mondiale non riguarda però soltanto l’Italia, tanto da indurre studiosi e opinionisti a parlare di un generale arretramento delle democrazie verso forme autoritarie. È indispensabile quindi mettere a fuoco i tratti fondamentali di questa variante oltremodo insidiosa, che mette a repentaglio le conquiste politiche e sociali del secondo Novecento: per l’appunto la democrazia afascista. Di fronte alla sfida lanciata dalla destra radicale alla democrazia costituzionale, fondata sui diritti e sulla limitazione del potere politico, è necessario, tuttavia, non cedere a facili nostalgie. Si tratta, piuttosto, di volgere lo sguardo al futuro, rivendicando, specialmente per i più giovani, la straordinaria attualità delle promesse di quella che fu – e in parte è ancora – la democrazia antifascista. Ma per fare ciò occorre prima comprendere da dove viene, e cosa promette di essere, il nuovo assetto che da qualche anno minaccia di prendere piede a tutte le latitudini del globo, nel nome della funzionalità del sistema e della governabilità. Anche se in Italia è probabilmente più facile afferrarne i tratti, “democrazia afascista” è uno dei nomi possibili di un fenomeno che trascende la nostra storia nazionale e che, pure per questa ragione, merita di essere analizzato a fondo.
Racconti della Resistenza
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2006
pagine: XLIII-345
In questo libro Gabriele Pedullà, uno dei più accreditati giovani critici, ha selezionato il meglio dei racconti che hanno per tema uno dei momenti politici e umani fondamentali della storia d'Italia: la lotta partigiana. Accanto a racconti molto famosi ne convivono di inediti e altri che si possono reperire con difficoltà. Questi gli autori: Romano Bilenchi, Italo Calvino, Giorgio Caproni, Beppe Fenoglio, Franco Fortini, Ada Gobetti, Primo Levi, Alberto Moravia, Cesare Pavese, Vasco Pratolini, Mario Rigoni Stern, Marcello Venturi, Renata Viganò, Elio Vittorini, Andrea Zanzotto.
Racconti fantastici
Luigi Pirandello
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: XXXVI-248
Luigi Pirandello uno dei maestri del racconto fantastico novecentesco? L'idea fatica ancora ad affermarsi, tra gli studiosi come tra i lettori comuni. Eppure, a giudicare dalla quantità e dalla qualità dei testi dello scrittore siciliano, una simile affermazione non pare davvero eccessiva. Questa scelta dei suoi racconti, curata da Gabriele Pedullà, rivela per la prima volta il versante notturno, gotico e lunare delle "Novelle per un anno" ed evidenzia come - da un Mediterraneo per definizione distante tanto dalle brume del Nord quanto dalle fate morgane dell'Oriente - Pirandello abbia saputo dare vita a un fantastico originalissimo, non più succube dei grandi modelli del romanticismo europeo. Un fantastico all'insegna dello spaesamento geografico, della lotta alle maschere sociali e della riflessione sui processi della creazione letteraria.
Il partigiano Johnny
Beppe Fenoglio
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 576
«"Il partigiano Johnny" restituisce i principî ideali e le paure e le ragioni e i sogni di una intera generazione come nessun libro è riuscito a fare». "Il partigiano Johnny" è riconosciuto come il più originale e antiretorico romanzo italiano sulla Resistenza. La storia è quella del giovane studente Johnny, cresciuto nel mito della letteratura e del mondo inglese, che dopo l'8 settembre decide di rompere con la propria vita e di andare in collina a combattere con i partigiani. Una storia simile a quella di molti altri giovani e di molti altri libri scritti sullo stesso argomento. Ma Fenoglio riesce a dare alle avventure e alle passioni di Johnny una dimensione esistenziale ben più profonda e generale, che racconterà per sempre che cosa sono stati i partigiani e la Resistenza in Italia. Con "La lingua del «Partigiano Johnny»" di Dante Isella; una nota bibliografica e la cronologia della vita e delle opere.
Il libro di Johnny
Beppe Fenoglio
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2015
pagine: 791
In un primo momento, Beppe Fenoglio aveva ideato un unico grande ciclo di Johnny, che partiva dagli anni del liceo di Alba, proseguiva con il corso ufficiali a Roma, l'8 settembre, il complicato e pericoloso ritorno in Piemonte e l'adesione alla guerra partigiana, fino al passaggio dai garibaldini ai badogliani, a cui seguirono i vari scontri e la morte di Johnny. Successivamente, però, Fenoglio riscrisse la prima parte di questo suo ambizioso "progetto" narrativo, facendo di "Primavera di bellezza" un romanzo autonomo. Tagliò tutta la parte iniziale e aggiunse un finale che non c'era. E mise mano alla seconda redazione del "Partigiano Johnny", che poi abbandonò. In questa edizione, curata da Gabriele Pedullà, viene per la prima volta ricostruito il continuum narrativo del grande romanzo, così come Fenoglio l'aveva inizialmente pensato e concepito. E la saga di Johnny, frammento dopo frammento, riemerge in tutta la sua forza epica.
Lame
Gabriele Pedullà
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 151
«... E poi li ho visti: cosi colorati, cosi dinamici, soprattutto cosi allegri! Trascinanti è il termine. Per non parlare dei vestiti e della musica, con quella spudorata celebrazione degli anni Ottanta, ironica e filologica al tempo stesso. Ma almeno altrettanto ti colpivano gli spettatori che si erano raccolti da tutta la Bay Area per assistere alle piroette sui pattini di quella infaticabile compagnia di dilettanti: anche loro facevano chiaramente parte dello show. [...] Soprattutto, nei giorni successivi non riuscivo a smettere di pensarci. Sai quando hai l'impressione di aver assistito a qualcosa di importante, ma non riesci a dire cosa? E non era solo per via dei pattinatori. Tutta quella gente, affascinata come me dal loro girare all'infinito, ovale dopo ovale, ancora e ancora. Perché anch'io, oramai, ero preso in trappola: questo era chiaro. Allora ho sentito che li c'era una storia che dovevo assolutamente raccontare, che quel movimento senza una meta ci riguardava tutti, insomma che non si trattava solo di un gruppo di ragazzi di mezza età che cercava di passare una domenica all'aperto volteggiando in aria. Ecco, non saprei come altrimenti dirlo, ma quel pomeriggio al Golden Gate Park per un paio d'ore ho avuto l'impressione di vedere qualcosa come lo Spirito-del-nostro-tempo che si incarnava in una singola, concretissima figura. Li, improvvisamente, c'era il meglio e il peggio di tutti noi. Le nostre angosce. I nostri errori. Le nostre speranze, forse. Avevo bisogno di capire. E cosi ho cominciato a scrivere... » (da una lettera dell'autore all'Editore)
L'illuminista. Volume Vol. 49-50-51
Libro: Libro rilegato
editore: Ponte Sisto
anno edizione: 2018
pagine: 560
Il presente numero de “L’Illuminista” (il secondo sin qui non dedicato a un autore novecentesco) nasce da un convegno organizzato da chi scrive nel gennaio del 2013 presso la Casa delle Letterature di Roma diretta da Maria Ida Gaeta in occasione dell’imminente cinquecentenario del Principe. Nel gennaio del 2015 la discussione è continuata però in un’altra giornata machiavelliana presso l’Università di Roma 3, più informale ma non meno densa, e questa volta curata assieme a Mario De Caro (in questa seconda occasione erano presenti Jérémie Barthas, Guido Cappelli, Marco Geuna, Andre Guidi e Gaetano Lettieri). Solo in parte però questo volume rispecchia le relazioni che furono presentante in quelle due occasioni perché nei quattro anni che sono passati alcune di esse hanno trovato altre destinazioni editoriali, e sono state sostituite qui da contributi diversi scritti per l’occasione. Il programma del convegno del 2013 è riprodotto in calce per serbare memoria dell’impianto originale.