Libri di F. Malcovati
Otello. Note di regia. L'ultimo copione
Konstantin S. Stanislavskij
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2016
pagine: 174
Konstantin Stanislavskij già nel 1896, prima di fondare il Teatro d'Arte di Mosca, è stato interprete, come Otello, della tragedia shakespeariana omonima. Trent'anni dopo vuole rimetterla in scena. Ci pensa a lungo: le prove cominciano nel 1926 e proseguono lentamente fino al 1928, quando Stanislavskij, colpito da un gravissimo infarto, è costretto a un lungo periodo di riposo. Va a curarsi a Nizza e di lì manda alla compagnia le sue note di regia; sperando di poter tornare in tempo per sistemare personalmente lo spettacolo; ma non ci riesce. La prima è fissata per il marzo 1930, quando le note non sono ancora finite: così le interrompe a metà del quarto atto. Straordinaria testimonianza, queste note, dell'ultimo periodo dell'indagine sul Sistema: viene data enorme rilevanza alle azioni fisiche rispetto alla reviviscenza. L'attore, per poter controllare la giusta espressione del sentimento, deve come prima cosa fissare le azioni connesse con il sentimento stesso: solo così può essere sicuro di non cadere nell'enfasi, nella retorica, nella falsità, di raggiungere la verità. Per ogni scena, per ogni frammento Stanislavskij, in queste pagine, suggerisce all'attore le azioni fisiche a cui riferirsi nella linea interpretativa. Una grande lezione per attori e registi.
La mia vita nel teatro russo
Vladimir I. Nemirovic-Dancenko
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2015
pagine: 191
Nemirovic-Dancénkò con il suo Teatro d'Arte di Mosca ha cambiato la storia teatrale del Novecento. Questa autobiografia rende giustizia alla figura di Nemirovic, dimostrando come il prestigio del Teatro d'Arte nei primi anni fu dovuto prima a lui che a Stanislavskij. Alla fine dell'Ottocento Nemirovic a Mosca era un drammaturgo popolarissimo, un critico ascoltato e rispettato, un docente della scuola di recitazione della Filarmonica, mentre Stanislavskij era ancora un ricco imprenditore che calcava da dilettante le scene dei teatrini privati e non aveva alcun peso nella vita culturale russa. Per Stanislavskij le cose cambiarono proprio quando cominciò a firmare le prime regie con Nemirovic. Grande organizzatore capace di tenere le redini del Teatro d'Arte dal punto di vista sia culturale sia finanziario, Nemirovic descrive la vita del teatro con lo sguardo del letterato e dell'intellettuale sempre alle prese con il problema di coniugare l'arte con il denaro. Nelle sue memorie Nemirovic racconta fatti, persone, autori senza alcun compiacimento, riportando incontri e idee e descrivendo gli inizi duri la ricerca dei finanziamenti, lo scarso successo dei primi spettacoli, il rischio di chiudere prima della fine della prima stagione. Il libro offre inoltre uno spaccato straordinario della letteratura russa, teatrale e non solo, raccontando i rapporti fra Nemirovic e autori del calibro di Cechov, Gor'kij, Tolstoj.
Il lavoro dell'attore sul personaggio
Konstantin S. Stanislavskij
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 1993
pagine: XXIV-324
"Qui si va ben lontani da carismatiche 'teorie'! Qui si parla di lavoro quotidiano, di faticose scoperte giornaliere, di riflessioni strettamente collegate con la prassi del palcoscenico!" (Dalla Prefazione di Giorgio Strehler). Attore, regista e teorico dell'espressione scenica, Konstantin S. Stanislavskij (Mosca 1863-1938) fu costretto, durante la Rivoluzione d'Ottobre, a lasciare la Russia per una tournée in America dal 1922 al 1924. In realtà fu proprio questa fortunatissima tournée a far conoscere al mondo il suo 'metodo'.
Marmi
Iosif Brodskij
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1995
pagine: 120
Siamo in una prigione (una Torre vertiginosa) altamente sofisticata: tutto, dal vitto all'orario, dalle letture alla ginnastica, è artificio tecnologico, anche l'aria, gli alberi, l'odore della foresta. Due prigionieri: Publio, un romano autentico, orgoglioso della sua cultura classica, della sua raffinatezza, e Tullio, un barbaro con un passato da soldato, gusti elementari, appetiti immediati. Due uomini che vivono, con naturalezza, un doppio anacronismo. La loro asettica cella pullula di teste marmoree dei grandi poeti latini, Virgilio, Orazio, Properzio: sono i testimoni, e con loro la storia, l'Impero, la poesia.
Racconti
Anton Cechov
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2004
pagine: 1328
Dalle novelle d'esordio, di timbro prevalentemente comico e grottesco, in cui è ancora presente l'influsso di Gogol', ai capolavori della maturità, dominati da una vena malinconica e pessimistica - La steppa (1888), Il duello (1892), La corsia n. 6 (1892), Il monaco nero (1894), La signora col cagnolino (1899) - i racconti di ?Cechov evocano una drammaticità esistenziale trattenuta e sommessa. Poveri d'azione e quasi privi di intreccio, ma attenti alle più piccole incrinature dell'anima, hanno come protagonisti individui incompresi, umiliati, sconfitti dalla vita, vittime di equivoci e di autoinganni: un campionario di frustrazioni e mediocrità, dove trionfano l'impotenza ad agire e l'incapacità di comunicare. L'intera parabola narrativa di ?Cechov testimonia uno degli aspetti fondamentali della sua arte: quella sorta di dolente distacco dalle vicende descritte che riecheggia lo smarrimento di un'epoca e l'inerzia spirituale della società russa di fronte ai sintomi della propria decadenza morale e intellettuale.
Il caso Rykov (dal nostro corrispondente)
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2009
pagine: 119
Nel novembre del 1884, in una Russia piegata dal dispotismo di Alessandro III, si apre il processo a Rykov e ai suoi complici, imputati di uno scandalo finanziario che travolge la vita e brucia i risparmi di un'intera comunità. A seguirlo come inviato c'è il giovane Anton Cechov, che racconta le menzogne, le reticenze e i silenzi di una galleria di avidi truffatori. Un crack Parmalat nella Russia del XIX secolo, raccontato da un reporter d'eccezione.
Romanzi brevi e racconti (1885)
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 448
Prosegue l'edizione dei racconti cechoviani, una produzione novellistica che permette di conoscere, seguendo l'ordine cronologico, la parabola dello scrittore dai primissimi raccontini pubblicati su giornali e riviste umoristiche, fino alle opere della maturità. Un percorso lungo il quale si incontrano i più diversi ambienti della Russia ottocentesca, i più differenti tipi umani, le più varie classi sociali. Un percorso vario in cui però la persistenza della tonalità, il ricorrere delle tematiche, la sicurezza dello stile sobrio ed essenziale danno unitarietà all'opera nel suo complesso. Introduzione di Claudio Piersanti.
Racconti (1880-1884)
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 400
Inizia con questo libro la pubblicazione della raccolta, in otto volumi, di tutti i racconti, ordinati cronologicamente, dello scrittore russo Anton P. Cechov. Questi volumi propongono una lettura introduttiva di Lalla Romano. Il primo volume raccoglie i racconti giovanili di Cechov del periodo che va dal 1880 al 1884, tra cui alcuni capolavori come Fiori tardivi, Il fiammifero svedese, Trifon, Maschera, ma anche altri meno noti.
Il sistema e l'eccezione. Taccuini, lettere, diari
Evgenij B. Vachtangov
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2004
pagine: 351
Fu, la vita di Vachtangov, una lotta col tempo e con la morte. Morì a trentanove anni braccato da un male incurabile. In questa stringente situazione, Vachtangov si afferma come uno dei grandi maestri della regia russa del Novecento, accanto a Stanislavskij, Mejerchol'd e Tairov. Accanto all'attività nel Teatro d'Arte, Vachtangov lavora con entusiasmo alla creazione di uno Studio. Con questo gruppo realizza alcuni tra gli spettacoli più importanti della sua carriera, ed elabora un nuovo stile dove la teatralità ed il libero gioco della fantasia diventano fondamentali.
Il giocatore
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Garzanti
anno edizione: 1995
pagine: 204
Un giovane precettore viene posseduto dal demone del gioco d'azzardo. Il racconto diventa così la narrazione di un'ossessione descritta con lucida genialità.