Libri di Elio Matassi
Appunti sul presente
Elio Matassi
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2014
pagine: 314
"Elio Matassi ha incarnato, specie nella fase più matura della suo pensiero, una linea di riflessione tesa di per sé a garantire la pretesa o il tentativo di ricondurre l'Italia entro gli schemi di una democrazia completa, adulta, matura, in una parola 'laica', ossia in grado di mantenere costante la sua fase 'costituente', portatrice di una forma di sintesi, di uno sforzo di elaborazione teorico-intellettuale profondamente innovativo e creativo, alla ricerca di un'unità non più di vecchio stampo - una mera giustapposizione estrinseca - ma una unità 'nella' e 'della' molteplicità, una unità in grado di raccogliere fino in fondo la sfida della complessità delle società contemporanee; e cioè a dire nel segno di una più proficua risalita alle radici di una cultura politica e morale di espressione e caratura europea e internazionale." (dall'introduzione di Bachisio Meloni)
La filosofia del calcio
Elio Matassi, Lucrezia Ercoli
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 48
Il giovane Lukács. Saggio e sistema
Elio Matassi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 187
L'itinerario intellettuale del giovane Lukàcs, alla vigilia della svolta politica successiva alla Rivoluzione d'Ottobre e alla sua scelta di campo comunista e rivoluzionaria, la rilettura di Matassi elabora in una prospettiva di continuità i passaggi teorici più stridenti della sua riflessione: il passaggio dalla forma saggistica a quella tragica e quello dal saggio al sistema. Mediante l'ausilio del materiale manoscritto fornito dal Lukàcs Archivum di Budapest, in particolare di quello su Dostoevskij, viene qui dedotto il filo conduttore che ha condizionato in larga misura la direzione stessa della sua ricerca, un filo conduttore intrinseco alle ragioni più profonde del pensatore magiaro. Quella che qui viene presentata è, quindi, una lettura unitaria originale e puntuale del percorso filosofico dello studioso ungherese.
La bellezza
Elio Matassi, Walter Pedullà, Fulco Pratesi
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 46
La nascita dell'estetica come disciplina filosofica (1750) ha finito per espropriare la bellezza della sua identità originaria limitandone la capacità di interagire con altri saperi. Una rivoluzione con precise rifrangenze nei più diversi ambiti: dalla filosofia alla musica, dalla letteratura alle arti figurative. Su questi problemi ha voluto riflettere il festival di filosofia, "Il Giardino dell'Estetica", attraverso un florilegio di lezioni affidate a studiosi provenienti da diverse aree disciplinari. La conclusione del percorso ha portato ad una verità inequivocabile: nella ricerca attuale sulla bellezza occorre seguire percorsi non sempre rigidamente finalizzati, infilarsi in molti dei sentieri che si dipartono dalla realtà procedendo erraticamente.
Metodologia delle scienze sociali. Musica e filosofia
Elio Matassi
Libro: Libro in brossura
editore: Pellegrini
anno edizione: 2000
pagine: 160
Pensare il calcio
Elio Matassi
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ramo
anno edizione: 2013
pagine: 100
La pausa del calcio
Elio Matassi
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ramo
anno edizione: 2012
pagine: 30
Il calcio e una grande parte dello sport professionistico, anestetizzando tutti i poossibili conflitti, sembra ormai essere dominato dalla cura.
Filosofia dell'ascolto
Elio Matassi
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ramo
anno edizione: 2011
pagine: 32
L'idea di musica assoluta
Elio Matassi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Ramo
anno edizione: 2007
pagine: 48
Lettera sulla scultura
Frans Hemsterhuis
Libro
editore: Aesthetica
anno edizione: 2004
pagine: 100
Hemsterhuis interviene nel grande dibattito settecentesco (Crousaz, Hutcheson, Batteux, Montesquieu) sulla definizione della bellezza come “unità nella molteplicità” in modo assolutamente originale ed innovativo. Egli infatti identifica l'unità col “minimum” di tempo in cui un molteplice può essere colto nella sua totalità, con l'ulteriore specificazione che quest'ultima deve rappresentare un “maximum” di idee. La definizione della bellezza come risultato di una correlazione inversamente proporzionale fra un valore massimale (il gran numero d'idee) ed uno mimale (la temporalità) produce conseguenze radicali: «il bello non ha alcuna realtà in se stesso», la bellezza è l'esito di un processo antropologico che comporta il superamento qualitativo e non la mera imitazione della natura.