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Libri di Diana Thermes

Rivoluzione & rivoluzioni. Volume Vol. 2

Rivoluzione & rivoluzioni. Volume Vol. 2

Libro: Libro in brossura

editore: Carabba

anno edizione: 2024

pagine: 800

30,00

Ayn Rand e il fascismo eterno. Una narrazione distopica

Ayn Rand e il fascismo eterno. Una narrazione distopica

Diana Thermes

Libro: Libro in brossura

editore: IBL Libri

anno edizione: 2021

I comunisti volevano realizzare il paradiso terrestre. Un mondo di uguaglianza, senza sfruttati e sfruttatori, che ben presto però ha mostrato il suo vero volto: miseria diffusa e privazione della libertà individuale. Nelle opere di Ayn Rand la critica del comunismo e del socialismo prende la forma della narrazione distopica, prima in "Antifona" (1938) e poi in "La rivolta di Atlante" (1957). All’utopia comunista, Rand contrappone l’utopia universale di una Nuova Atlantide che promette benessere e felicità grazie alla possibilità per ogni individuo di sfruttare appieno i suoi talenti. Filosofa e romanziera di successo, Rand è stata fra i pochissimi intellettuali contemporanei a difendere apertamente il capitalismo, che per lei era ben più di un sistema economico, rappresentando infatti una vera e propria filosofia di vita. Nonostante sia scomparsa nel 1982, nelle sue pagine si trovano anticipazioni e risposte che calzano perfettamente ai populismi e ai sovranismi di oggi.
20,00

Il potere e la parola. Scritti su propaganda, politica e censura

Il potere e la parola. Scritti su propaganda, politica e censura

George Orwell

Libro: Libro in brossura

editore: Piano B

anno edizione: 2021

pagine: 240

"Il potere e la parola" raccoglie quindici scritti di George Orwell - di cui cinque inediti in lingua italiana - che ruotano attorno ai temi della propaganda, della censura e dell'uso distorto del linguaggio politico, giornalistico e letterario. Composti prevalentemente tra gli anni Trenta e Quaranta, i saggi presenti in questa antologia sono ancora in grado di illustrare con sconcertante accuratezza, oltre settant’anni più tardi, la nostra stessa attualità: le “narrazioni” che divengono surrogati dei resoconti fattuali, la scomparsa della realtà oggettiva e la sua sostituzione con l’interpretazione di comodo, il potere esercitato dalle notizie false nelle società moderne, i concetti di post-verità e la distorsione del linguaggio stesso ad uso di determinate ideologie. Come sempre la scrittura di Orwell si rivela profetica e acutissima: in Orson Welles e l’invasione da Marte lo scrittore prevede con impressionante chiarezza l'ascesa e le cause di quelle che oggi chiamiamo “fake news”; in La libertà di stampa denuncia i subdoli meccanismi censori generati da una certa intellighenzia, e il tentativo perverso di ergersi a difensori della democrazia ricorrendo a metodi intrinsecamente totalitari; in Svelare il segreto spagnolo scrive di come la propaganda riesca a far “scomparire” i fatti oggettivi a favore di “narrazioni” di parte; in Sotto il naso racconta della tendenza umana ad "aggiustare" la realtà per creare "narrazioni" più consone all’ideologia del momento; in Che cos'è il fascismo? della confusione generata dal linguaggio giornalistico su concetti chiave e fondamentali per il progresso della società democratica. Cinque sono i saggi presenti e mai pubblicati prima in Italia: Che cos'è il fascismo?; Parole nuove; Sotto il naso; Svelare il segreto spagnolo; Libertà del parco. Tutti furono composti in un periodo cruciale per lo scrittore e giornalista, in cui produsse alcune delle sue opere più celebri come 1984 e La fattoria degli animali. Apre il libro un saggio introduttivo di Diana Thermes, docente di storia del pensiero politico europeo presso il Dipartimento di Scienze politiche dell'Università Roma TRE.
16,00

Rivoluzione & rivoluzioni. Volume Vol. 1

Rivoluzione & rivoluzioni. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura

editore: Carabba

anno edizione: 2019

pagine: 788

Il volume si propone come un’agorà di confronto a più voci sul tema della Rivoluzione, considerata da una prospettiva sia teorica che storica. Cosa s’intende per “rivoluzione”? Quali sono i suoi criteri interpretativi? È possibile darne una definizione? È rivoluzione solo quella moderna, legata al tempo lineare e progressivo, e non anche quella anticamedievale, legata al tempo circolare e ciclico della revolutio orbium coelestium? È sempre pura la rivoluzione o è affetta, talvolta/sempre, da uno spirito di rigenerazione? È una “rottura” oppure implica una continuità? E nel tempo lungo, qual è il rapporto trarivoluzione ed evoluzione? Infine: è da intendersi per rivoluzione solo la rivoluzione politica e istituzionale o anche la révolution des esprits?
30,00

Per un liberalismo integrale

Per un liberalismo integrale

Bruno Leoni

Libro

editore: Rubbettino

anno edizione: 2018

pagine: 436

A cinquant’anni dalla scomparsa di Bruno Leoni (1913-1967), il volume ne ricorda il pensiero e l’attività, ripercorrendo le diverse fasi del suo iter intellettuale all’insegna del rinnovamento della cultura liberale italiana. Dopo aver denunciato il contributo pionieristico di Leoni alla filosofia del diritto, alla scienza politica e alla storia delle dottrine politiche, sottolineandone l’opera di sprovincializzazione e svecchiamento della cultura politica dell’Italia del dopoguerra, prende in esame il “modello Leoni” da una duplice ottica: nel campo giuridico, mette in evidenza, attraverso un’ampia discussione critica, le interconnessioni basilari con il metodo della Scuola Austriaca di Economia, con specifica attenzione all’individualismo metodologico e alla catallassi; nel campo politico, mette in luce il radicalismo dell’apporto leoniano alla riflessione sul potere, sulle istituzioni rappresentative e sulla democrazia, rimarcandone la stretta vicinanza con il libertarianism statunitense. Così che tutta la speculazione di Leoni su diritto, economia, politica e democrazia rivela un pensatore non solo affatto innovativo ma anche profondamente radicale, che si è voluto votare alla difesa più estrema e coerente della libertà individuale mirando a un “liberalismo integrale”.
24,00

Anna Maria Battista e la modernità politica

Anna Maria Battista e la modernità politica

Diana Thermes

Libro: Libro in brossura

editore: Nuova Cultura

anno edizione: 2012

pagine: 180

La modernità politica non nasce con Machiavelli, come vuole la storiografia più tradizionale, ma con Montaigne e i libertins politiques di cui egli è mentore intellettuale. Perché la cifra della modernità, secondo la Battista, non sta nella separazione politica-morale praticata dal Principe all'ombra della Giustizia in nome della salus populi, ma nella negazione della giustizia stessa come oggettività etica e nella sua riduzione a giustizia tutta politica, relativa e mutevole. Scomparsa ogni eticità dall'orizzonte politico che circoscrive lo Stato, il sovrano, la legge, la politica e la comunità, revocata in dubbio l'autenticità delle leggi naturali di guida all'agire morale, la lacerazione della coscienza che ne deriva induce al ripiegamento su se stessi, al distacco dall'etica comunitaria e al rifiuto di ogni dimensione politica. L'individuo dissociato e apolitico di Montaigne proietta la sua lunga ombra fino a Tocqueville, e con lui fino ai giorni nostri, traversando il disperato tentativo di ricomposizione pubblico-privato di Rousseau-Robespierre.
22,00

Innovazione metodologica e revisionismo storiografico nella storia delle dottrine politiche
12,00

Ripensare Bodin. Pubblico e privato nel cittadino premoderno
18,00

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