Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Chiara Crisciani

Verba et mores. Studi per Carla Casagrande

Verba et mores. Studi per Carla Casagrande

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne (Genzano di Roma)

anno edizione: 2022

pagine: 432

Il volume raccoglie gli studi che gli amici medievisti di Carla Casagrande hanno voluto regalarle, con stima e affetto, per il suo settantesimo compleanno. I saggi che lo compongono si articolano in quattro sezioni, dedicate rispettivamente a «Discorsi», «Passioni e virtù», «Figure, simboli e leggende», «Esegesi e saperi scientifici», e ruotano intorno ai due temi principali che Carla Casagrande ha privilegiato nelle sue ricerche - la valenza pratica del linguaggio e i comportamenti virtuosi (verba et mores) - dando vita a numerosi studi di assoluto rilievo nell'ambito della storia dell'etica medievale. Oltre ad essere un omaggio, il volume presenta aspetti del pensiero medievale inusuali e poco noti, a conferma della varietà di interessi e di forme comunicative della cultura dell'età di mezzo.
24,00

Nutrire il corpo, nutrire l'anima nel medioevo

Nutrire il corpo, nutrire l'anima nel medioevo

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2017

pagine: 258

Anche quando si tratta di cibo, il medioevo presenta aspetti assai interessanti, alcuni a noi ancora vicini, altri così remoti da risultare quasi esotici al nostro gusto. Di quell'epoca, prima della svolta colombiana e priva di molti ingredienti delle nostre moderne diete, conserviamo parole, prodotti, modi di cucinare, di cui spesso si ignora la provenienza. Noi italiani al mattino facciamo colazione, senza ricordarci del breve pasto serale dei monaci accompagnato dalla letture delle "Collationes" di Cassiano, come prescriveva la Regola di s. Benedetto; ci può capitare di gustare squisite pietanze, senza considerarle un atto di "pietas", compiuto da chi offriva un cibo da dividersi in due; trascorriamo ore liete con dei buoni compagni ("cum pane", chi condivideva lo stesso cibo); cuciniamo uova "a la coque" (affogate "in aqua cocta"), assaggiamo la ricotta (il "recottum lac" in uso a Cluny). Si beve la birra, della cui invenzione raramente si ringraziano i "barbari" con la loro "cervogia" e i monaci benedettini; e ci si rallegra col vino, di cui c'era bisogno anche per la Messa, e perciò la coltivazione della vite si diffuse anche molto a nord; usiamo ancora le spezie e le erbe aromatiche, molto apprezzate nel medioevo e usate anche per la cura dei malati. Può anche capitare, in qualche regione, di assaggiare dei mostaccioli simili a quelli che Jacopa dei Settesoli portò a Francesco, poco prima della sua morte, e possiamo mangiare focacce (gli sformati posti sotto la cenere del "focus"), torte (pane tondo) e grissini (da "gresa", grasso). Particolarmente rilevante è poi il valore e il significato che il nutrimento, e ciò che intorno ad esso si è stratificato - dal gusto al digiuno, dalle opere di misericordia a specifici peccati, dal ruolo materiale del cibo a quello simbolico, dalla cura del corpo alle necessità dell'anima, dall'inventiva culinaria alla disciplina delle diete - ha avuto nel pensiero medievale cristiano. Alcuni fra gli scritti, le riflessioni, le discussioni che, intorno al cibo e al nutrimento, si sono sviluppati in quella cultura, sono presentati in questo volume.
24,00

L'arte del sole e della luna. Alchimia e filosofia nel Medioevo
38,73

Il papa e l'alchimia. Felice V, Guglielmo Fabri e l'elixir
19,00

Edocere medicos. Medicina scolastica nei secoli XIII-XV
30,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.