Libri di Bruno Barba
No paìs do futebol. Brasile 2014: il calcio torna a casa. Un viaggio antropologico
Bruno Barba
Libro: Libro in brossura
editore: effequ
anno edizione: 2014
pagine: 208
Il Brasile è il paese del calcio, non soltanto perché ha vinto cinque mondiali, ma soprattutto perché Pelé e Garrincha, la "Seleção" e il "futebol bailado" fanno parte dell'immaginario di tutti, uomini adulti e bambini. La "Copa 2014" è l'occasione, soprattutto, per conoscere Bahia, Rio, Manaus, San Paolo, Porto Alegre, città straordinarie, diversissime, bellissime e contraddittorie; per incontrare un popolo meticcio, democratico, fantasioso, unico, e farsi coinvolgere dalla cultura multicolore di un paese emergente, ricco, giovane, musicale, che mostra al mondo la sua dinamica voglia di stupire, la tecnologia, la grandezza. Un'opportunità antropologica prima ancora che sportiva o turistica.
Il gioco dei buzios. La divinazione nel Candomblè brasiliano
Bruno Barba
Libro
editore: Xenia
anno edizione: 1999
pagine: 192
Brasil meticcio. Iemanjá, Caetano e il cannibale che ci salverà
Bruno Barba
Libro
editore: Il Segnalibro
anno edizione: 2004
pagine: 288
Bahia. La Roma negra di Jorge Amado
Bruno Barba
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2004
pagine: 145
Salvador de Bahia, Brasile: è qui che vive l'Africa in esilio. È in questa terra magica e meticcia che si respira un'atmosfera misteriosa che avvolge uomini e cose, strade e chiese. I ricordi, le parole, i personaggi di Jorge Amado rivivono in queste pagine percorse dal suono dei tamburi del rituale religioso afro-brasiliano e dalla musica di Caetano Veloso. Ad Amado si deve, prima ancora che la più riuscita descrizione dell'atmosfera di Bahia, la vera "creazione" e "invenzione" del suo popolo mulatto e festoso.
Rio de Janeiro. La poesia di Ipanema
Bruno Barba
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2007
pagine: 127
San Paolo. Ritratto di una città
Bruno Barba
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2010
pagine: 153
Quando il grande antropologo Claude Lévi-Straus vi soggiornò, negli anni Trenta, San Paolo era una città in velocissima, tumultuosa, continua trasformazione. Una città osservata con lo stesso metodo, la stessa attenzione scrupolosa, lo stesso trasporto con cui Lévi-Strauss osservava le tribù degli indios brasiliani: i grattacieli come animali esotici, i percorsi delle strade come enigmatiche simbologie, i quartieri come misteriose ed elettrizzanti "strutture", la natura esuberante come promessa di felicità e al contempo di saudade. Una città viva, pulsante, meticcia; timida e insieme sfrontata, italianissima eppure americana, postmoderna e vecchia, ora familiare, ora incredibilmente estranea, San Paolo è la città che forse meglio di tutte sa interpretare il flusso, le istanze, il ritmo della modernità.
Rio de Janeiro. Ritratto di una città
Bruno Barba
Libro: Copertina morbida
editore: Odoya
anno edizione: 2015
pagine: 286
Rio de Janeiro è una città che inquieta, coinvolge e appassiona. A cominciare dagli incomparabili panorami godibili dal monte Corcovado, sormontato dal Cristo Redentore e dall'altura del Pào de Acucar. La cidade maravilhosa è e rimane, nell'immaginario collettivo, la "capitale" del Brasile, l'ideatrice della cultura e delle mode tropicali, e anche una miniera di stereotipi: dalle mulatte da favola ai malandros delle favelas, dalla passione che "brucia" il Carnevale più conosciuto al mondo al futebol, che al mitico Maracanà pare la cosa più importante al mondo. Città ricca di storia, tra i protagonisti francesi, portoghesi, indios e schiavi africani. Città coloniale e moderna, dove natura e architettura si fondono. Luogo di suggestioni infinite, di bairros bohémiens e di favelas pericolose ma anche feconde e creatrici. Di spiagge affascinanti dove, oltre che riposarsi, si "vive" e si lavora, ci si mostra e ci si identifica. Rio, infine, è una città di personaggi indimenticabili: uomini e donne nati in città o che la città hanno saputo conquistare e caratterizzare in campo culturale o architettonico, sportivo o politico. Oltre ai protagonisti di un'originalissima contaminazione musicale che ha saputo fondere il samba con la bossa nova. Una città capace di evocare la propria ricca storia di ininterrotto incontro di popoli, stili di vita e musica, che si appresta oggi a vivere anni di frenetica modernizzazione.
Zico. Ode al Galinho
Bruno Barba
Libro: Libro in brossura
editore: Garrincha Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 136
Bruno Barba ci racconta le gesta del genio brasiliano Zico. Un viaggio dentro la vita di uno dei calciatori più importanti della sua era. Non una monografia, dimenticate i tabellini, quello che troverete in queste pagine è l’atmosfera, è l’uomo prima del calciatore, è la storia prima dei gol, è il lato nascosto del pallone. Preparatevi, riavvolgete il nastro, premete play e godetevi questa partita di carta e inchiostri, inseguendo in campo un calciatore indimenticabile. Una nuova figurina letteraria da collezionare, una nuova figurina per completare lo scaffale dei campioni.
Calciologia. Per un'antropologia del football
Bruno Barba
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 280
Il calcio è una straordinaria occasione - per ora parzialmente persa - di educazione, fratellanza, conoscenza, studio dei popoli e delle loro culture, se non fosse che una misteriosa volontà di autodistruzione ce ne mostra la parte peggiore: la violenza, il razzismo, il business, la corruzione, quando invece dovrebbe essere soprattutto scoperta, curiosità, cultura. Perché permette di guardarsi dentro, perché ci dice di "che pasta siamo fatti", e da chi siamo circondati. Per tutte queste ragioni, il calcio è uno straordinario oggetto di indagine antropologica in quanto "contiene" tanto, se non tutto, della cultura, della nostra vita: è danza, guerra, linguaggio, letteratura, competizione, caso, simulazione, vertigine. Ancora, è politica e business, poesia e scienza. Il volume ripercorre "casi", vicende storiche, narrazioni epiche e memoria di grandi squadre - l'Ajax di Cruijff, il Brasile di Pelé, il Milan di Sacchi - e di grandi campioni - da Garrincha a Jasin, da Tardelli a Rivera, a Sòcrates - in cui il calcio emerge in tutta la sua dimensione eroica, epica, religiosa. Sport giocato con i piedi, il football è il regno dell'imprevedibilità, un gioco nel quale Davide può battere Golia. La palla cioè "è" il destino, il rischio, il fato, la vita stessa; nella sua sferica e innocente irrazionalità, rappresenta un monito continuo sulla caducità delle imprese dell'uomo. Prefazione di Darwin Pastorin.
San Paolo. Ritratto di una città
Bruno Barba
Libro: Copertina morbida
editore: Odoya
anno edizione: 2017
pagine: 312
Caotica, spaventosa e disumana: è così che appare a un primo, affrettato sguardo San Paolo. Niente a che vedere con il fascino immortale di Rio o la musicalità afro di Bahia. Eppure questa città conquista tutti: lo fa attraverso la storia del suo popolamento, legato prima all'epopea dei bandeirantes, i cowboy brasiliani, poi all'emigrazione italiana e di tante altre etnie; per l'ineguagliabile proposta culturale dei suoi teatri, dei musei ricchissimi, delle sue università; perché è polo di attrazione di ogni religione e una città buona per ogni gusto, ogni avventura, e offre scorci inaspettati. Ci si può svegliare in Giappone e ritrovarsi immersi, cambiando quartiere, nella verace tradizione calabrese; in un attimo si passa dalla Wall Street sudamericana alla memoria dell'immigrazione italiana del Brás o del Bixiga; dal lusso più sfrenato all'umile lavoro dei calzolai e dei carcómanos (i verdurai di origine italiana). Ogni bairro, ogni quartiere, racconta una storia diversa: Italia, Giappone, Africa, Francia, Turchia... ogni provenienza è rappresentata. San Paolo è la città dove sono nati o confluiti tanti movimenti letterari e culturali, e i personaggi più noti del Brasile: da Oscar Niemeyer a Pelé, da Elis Regina ad Ayrton Senna e Caetano Veloso. Una città modernissima, con i suoi grattacieli che la fanno assomigliare a una Manhattan tropicale, che contiene tuttavia tutte le contraddizioni di un paese meraviglioso eppure difficile e complesso. Motore dell'economia sudamericana e soprattutto di un'avventura umana meticcia da sempre.
1958. L'altra volta che non andammo ai Mondiali
Bruno Barba
Libro: Libro in brossura
editore: Rogas
anno edizione: 2018
pagine: 262
A sessant’anni di distanza, il nostro paese si ritrova immerso in un incubo: vivere il campionato del Mondo di calcio da spettatore e non da protagonista. La Svezia fa, curiosamente, da filo conduttore: oggi ci ha eliminato, allora ospitò un Mondiale elettrizzante e spettacolare, che vide le gesta di Pelé, Garrincha e di un Brasile assurto finalmente alla gloria del calcio dopo la “tragedia del Maracanã” di otto anni prima. Analogie, ricordi, narrazioni del tempo passato che spingono a varie riflessioni. Com’era il Brasile, com’era il mondo, com’era l’Italia e com’era il calcio dell’epoca? Tra speranze di pace e conservatorismo politico, bossa nova brasiliana e l’immortale “Volare” di Modugno, boom economico nascente e tensioni da guerra fredda, conquiste spaziali e rock and roll, questo testo è l’occasione per focalizzare l’attenzione su “un anno decisivo” come si disse allora. Con il calcio che funge da più che un pretesto per leggere dinamiche sociali, eroi, fatti antichi e nuovi della nostra vita.
Meticcio. L'opportunità della differenza
Bruno Barba
Libro: Libro in brossura
editore: effequ
anno edizione: 2018
pagine: 304
L’umanità è fatta di mescolanze: come insegnano le culture mediterranee, caraibiche, sudamericane, il meticciato rappresenta un destino ineluttabile: non da subire passivamente, bensì da considerare come un’occasione imperdibile per una decisa apertura alla diversità e alla scelta. È il momento di promuovere l’essere transculturale, la nuova mobilità planetaria, di affrontare il nostro tempo con strumenti interpretativi adatti, senza alcun timore. Nessuno perderà la propria identità, al contrario la rafforzerà e la celebrerà, attraverso il processo di ibridazione. Questo saggio, in una nuova edizione ampliata e rivista destruttura, anzi decolonizza la nostra mente, e prova a pensare per nuove categorie. Partendo dalla storia si intraprende un percorso che si pone come il ‘manifesto del meticciato contemporaneo’: una riflessione cruciale per il nostro tempo, un’affilata antropologia dell’in-differenza. Prefazione di Marco Aime. Postfazione di Guido Barbujani.