Libri di Alfonso Gambardella
La nostra quarantena. Le ricette del dipartimento di management e tecnologia dell'Università Bocconi in epoca di lockdown. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2020
pagine: 118
Quaranta professori di management bloccati in casa dalla pandemia di Covid-19 si incontrano online per un aperitivo virtuale durante i mesi del lockdown. Cosa si diranno? Di cosa parleranno? Delle lezioni a distanza, delle ricerche e dei paper in corso, dei nuovi apprendimenti nel proprio campo di indagine, delle scoperte digitali? Macché, niente di tutto questo. In fondo anch’essi sono esseri umani e con la propria famiglia, i propri figli o i propri nipotini, la socializzazione per loro finisce per consacrarsi a tavola, stranieri o italiani che siano. Perché la manifestazione d’amore attraverso il cibo è una tradizione antichissima e preziosissima. Ed ecco che, in questa strana atmosfera sospesa e rarefatta, non sono tra i partecipanti all’evento le teorie o le formule ad essere scambiate, bensì le ricette che ognuno sta preparando in cucina. Quaranta ricette per la quarantena. Un insieme di piatti prelibati che scaturiscono da una “funny quarantine”. Prefazione di Cristina Bowerman.
Napoli fuori le mura. La Costigliola e Fonseca da platee a borgo
Alfonso Gambardella, Giosi Amirante
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 1994
pagine: 172
Dai primi insediamenti di epoca romana all'odierno sviluppo di Napoli le colline di S. Potito e Materdei, ricche testimonianze storico-artistiche, definiscono un'area di trasformazioni urbane di grande interesse per la conoscenza di fattori che hanno contribuito a determinare lo sviluppo di uno dei quartieri di maggiore interesse della città. Le platee della Costigliola e di Fonseca diventano lo strumento per l'urbanizzazione delle due colline che da borghi fuori le mura diventano parte integrante del contesto urbano.
Dal Pantheon a Brunelleschi. Architettura costruzione tecnica
Alfonso Gambardella, Cettina Lenza, Stefano Borsi
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2003
pagine: X-298
Il volume indaga il contributo della tecnica nell'ambito della storia dell'architettura, dall'antichità classica all'umanesimo toscano, attraverso la lunga fase medievale. Senza recuperare matrici critiche di stampo neopositivista, ma prendendo al contempo le distanze dagli studi incentrati sui significati dell'opera e sul "perché" della sua realizzazione, trascurandone quasi del tutto il "come", si è assunta la tecnica quale chiave di lettura in grado di far trasparire in filigrana le condizioni del contesto storico, e soprattutto di accostarsi in maniera più aderente alla concreta fenomenologia delle fabbriche.
Campania saggi. Architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2008
pagine: 287
Il volume fa parte della collana dedicata ali'Architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento che raccoglie i risultati degli studi svolti nell'ambito del Programma di Ricerca di Interesse Nazionale PRIN 2003, finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Il volume "Campania. Saggi" collaziona contributi su temi critici di approfondimento sul rapporto tra la cultura campana, la corte aragonese e il lessico architettonico del classicismo rinascimentale. Lo studio delle vicende dell'architettura del Rinascimento, includendo in tale periodo il Quattrocento, a partire dal centro propulsore toscano-fiorentino fino alle realtà locali, e il Cinquecento, nelle sue evoluzioni manieristiche, è incentrato sulle aree regionali descritte e, in particolare, sulla definizione in Campania del rapporto, dell'apporto e dell'attività dei maestri fiorentini e degli artefici provenienti dalle aree toscane. Tale indagine è strumento indispensabile per individuare nel Rinascimento delle corti italiane non una contrapposizione alternativa al lessico toscano oppure una semplicistica filiazione, ma una analogia di sperimentazioni, una continuità di temi e una rielaborazione delle tradizioni autoctone.
Innovazione e sviluppo. Miti da sfatare, realtà da costruire
Alfonso Gambardella
Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2013
pagine: VII-181
Che l'innovazione tecnologica sia un fattore essenziale per uscire dalle crisi è una "verità" condivisa da tutti. Ma l'innovazione da sola non basta, se non si sa come applicarla: ecco perché è un mito da sfatare quello di ritenere Ricerca & Sviluppo una panacea. Naturalmente, la R&S è importantissima e bisogna farne di più e meglio. La differenza la fa però l'"ecosistema". Se mancano una domanda innovativa, modelli organizzativi adeguati, infrastrutture, imprenditorialità, la R&S conta poco. Oggi ci troviamo di fronte a una strozzatura: siamo in grado di produrre e di esplorare molte idee e progetti industriali, ma sappiamo ancora ben poco su come scoprire se queste idee potranno davvero interessare, diventando prodotti di successo sul mercato. La tesi centrale di questo libro è che il rilancio dei nostri modelli di sviluppo non può prescindere da due aspetti. Il primo è la necessità di concentrarsi non tanto sui fattori visibili, lavoro e capitale, quanto su quelli invisibili, ovvero qualità del lavoro, miglioramento delle capacità manageriali, diffusione dell'informatica in tutti i settori dell'economia e non solo in quelli high-tech. Il secondo è l'attenzione che va prestata non tanto e non unicamente alla Ricerca & Sviluppo e all'innovazione in sé e per sé, quanto a migliorare la capacità di tradurre le innovazioni in usi reali sul mercato e più in generale alla ricerca di applicazioni economicamente rilevanti anche delle tecnologie già esistenti.
Salerno fascista. Potere provinciale e declino della città nella storia del ventennio
Alfonso Gambardella
Libro: Copertina morbida
editore: Marlin (Cava de' Tirreni)
anno edizione: 2015
pagine: 322
Un'attenta ricerca, compiuta su una vasta e inedita documentazione d'archivio, rivela la complessa geografia del potere fascista a Salerno. La struttura del partito nell'estesa area della provincia fu a lungo dominata da un ras locale, Mario Iannelli, in accordo con un gerarca nazionale di seconda fila, Matteo Adinolfi, che assicurò a sua volta protezione, carriere e vantaggi ai suoi amici della periferia, almeno fino alla metà degli anni Trenta, quando da Roma s'instaurò un maggiore e più diretto controllo dell'organizzazione politica. Dopo la caduta dell'amministrazione comunale che s'era ispirata alla personalità di Giovanni Amendola, la borghesia cittadina perse nel Ventennio la sua capacità di direzione politica ed economica della società locale. Il governo vero del territorio fu esercitato dall'autorità prefettizia per conto dello Stato fascista, e dai capitalisti agrari della Piana del Sele, che ne promossero la trasformazione agroindustriale e favorirono un emergente imprenditore del tabacco, Carmine De Martino. Il maggior peso assunto dalla provincia nel periodo fascista perdurò nel dopoguerra per la leadership politica di De Martino, e solo dal 1956 la città riprese il suo ruolo di centro, grazie alla figura di Alfonso Menna che assurse alla carica di sindaco e fu l'artefice di un progetto di nuova industrializzazione di Salerno.
Ferdinando Sanfelice. Per un'altra idea di architettura del Settecento
Alfonso Gambardella
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 200
Ferdinando Sanfelice (1675-1748) è una figura nodale nell'architettura del Settecento europeo. Nato a Napoli da una nobile famiglia, vi ha fondato uno straordinario atelier di architettura quasi in clandestinità, giacché lo svolgimento di una pratica artistica poco si addiceva ad un rampollo della aristocrazia. Nonostante questa congiuntura apparentemente sfavorevole, Sanfelice ha intessuto una rutilante serie di rapporti con artisti, intellettuali, uomini di potere e monarchi, arricchendo la sua capacità di confezionare un inconscio architettonico capace di sorprendenti invenzioni, tanto da conferire un nuovo volto a brani esistenti delle città e del paesaggio del sud Italia. I molti storici che ne hanno ad oggi incrociato il percorso si sono lasciati condizionare dagli aspetti più evidenti del progetto d'architettura, concentrandosi innanzitutto sulla dimensione espressiva del suo lavoro quasi fosse, più che un architetto, un funambolo della forma. Con una rilettura della figura di Sanfelice, questo libro prova a tracciare una nuova rotta interpretativa per l'architettura del Settecento europeo, troppo spesso compressa solo tra le polarità del barocco e del classicismo. Si è voluto mettere insieme tante storie: quella di un uomo, quella di una città, quella di un ambito geografico, per raccontare come le arti e l'architettura, attraverso l'opera e le intuizioni di Ferdinando Sanfelice, ci suggeriscano di portare fuori dai consueti campi focali la storia dell'architettura e sentire un'insospettata energia emergere dai sentieri dell'immaginario.
Il battistero di Nocera Superiore. Un capolavoro dell'architettura paleocristiana in Campania
Michael Stettler, Umberto Pappalardo, Alfonso Gambardella
Libro: Libro rilegato
editore: Valtrend
anno edizione: 2011
pagine: 148
Il battistero di Nocera Superiore fu edificato nel VI secolo d.C. da un ignoto architetto. Fu costruito su un complesso architettonico d'età imperiale romana, testimoniato da mosaici tardoantichi a disegni geometrici e floreali del III-IV secolo d.C. L'edificio ruota intorno ad una grande vasca battesimale ad ottagono, seconda in Italia per grandezza, dopo quella di San Giovanni in Laterano. Durante il Medioevo il battistero ha subito notevoli modifiche. Accanto al portale, sul lato sinistro, furono annesse due piccole edicole, trasversali al muro perimetrale, con affreschi risalenti al tardo XIV secolo. L'opera propone la ristampa in traduzione italiana del saggio di Michael Stettler, pubblicato per la prima volta in lingua tedesca nel 1940 ed è arricchita dai contributi di Umberto Pappalardo sulla biografia di M. Stettler, Alfonso Gambardella sui restauri architettonici, di Rosaria Ciardiello sui rinvenimenti romani coevi nell'antica Nuceria, di Teobaldo Fortunato sui viaggiatori illustri che hanno visitato il monumento e di don Natale Gentile sul messaggio cristiano dei cicli pittorici.