Libri di Adrian Goldsworthy
Il vallo di Adriano
Adrian Goldsworthy
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 173
Il Vallo di Adriano è speciale, non solo per gli appassionati di storia romana; esso si espandeva per circa 73 miglia (118 km), attraversando la Britannia settentrionale da costa a costa. Per quanto la sua mole sia straordinaria, risulta minuscolo in confronto a quel complesso di fortificazioni che conosciamo come Grande Muraglia cinese, in uso per ben oltre i "soli" trecento anni del Vallo di Adriano. Il Vallo si snodava ai margini della Britannia romana, a sua volta ai confini dell'Impero romano, le cui frontiere si estendevano per migliaia di chilometri, costeggiando fiumi e attraversando catene montuose e deserti. Il Vallo di Adriano rappresentava solo una minima parte delle fortificazioni a difesa dei confini dell'Impero, e raramente rientrava fra le principali preoccupazioni degli imperatori che regnavano su un territorio così sterminato. A prescindere da ciò, il Vallo resta un luogo speciale e diverso da qualsiasi altra frontiera dell'Impero. Da nessuna altra parte si può trovare una costruzione difensiva così elaborata e monumentale, proporzionalmente all'ampiezza del luogo in cui è stata costruita. Non vi è, altrove, una così abbondante ricchezza archeologica rispetto a un'area così limitata. Gran parte delle persone crede che lo scopo di un qualunque muro sia semplice, specialmente se ha le imponenti dimensioni del Vallo di Adriano. Un muro è una barriera che divide una parte dall'altra, e per molti persiste l'idea che il Vallo servisse a "tenere lontani gli Scozzesi" - o i Pitti, per quelli che masticano un po' di storia. Il Vallo di Adriano può essere visto come il limite dell'Impero, dove la civiltà finiva e cominciava la barbarie, per quanto l'ostilità verso gli imperi che va tanto di moda oggigiorno potrebbe portare molti a simpatizzare per i cosiddetti barbari. Gli archeologi ci insegnano che la verità è un'altra e molto più complessa, e anche se c'è molto del Vallo e dei suoi scopi che ancora non si comprende, questo libro mette in luce molti degli interrogativi più interessanti e alcune delle risposte più plausibili su tale straordinaria opera.
La caduta di Roma. La lunga fine di una superpotenza dalla morte di Marco Aurelio fino al 476 d. C.
Adrian Goldsworthy
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2016
pagine: 560
Nel 476 d.C., con la deposizione di Romolo Augustolo, l'ultimo di una lunga schiera di imperatori fantoccio, cade dopo un lungo declino l'Impero Romano d'Occidente, la più grande forza militare ed economica dell'antichità. Le cause di questo collasso sono state finora attribuite da molti studiosi esclusivamente alle tribù germaniche che si fecero strada con la forza oltre le frontiere, mentre in questo nuovo saggio Adrian Goldsworthy interpreta quelle invasioni non come la causa ma come il sintomo della fragilità e della instabilità dell'impero. Per capire fino in fondo i veri motivi che portarono alla caduta di Roma, secondo l'autore, è invece necessario ripercorrere quanto accaduto nei trecento anni precedenti, a partire dalla morte di Marco Aurelio, quando si verificò "una lunga serie di guerre civili, durante le quali gli imperatori rinunciarono alla res publica per concentrarsi solo sulla propria sopravvivenza". A partire dal 180 d.C., lo storico inglese descrive dettagliatamente come le violente ribellioni locali finirono per danneggiare la struttura amministrativa e logistica dell'esercito, alimentando un clima generale d'insicurezza in cui chiunque fosse al servizio dell'impero poteva essere ucciso, torturato o imprigionato per ordine di altri Romani.
Cesare. Una biografia
Adrian Goldsworthy
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2016
pagine: 618
Leader carismatico, seduttore privo di scrupoli, stratega lucido e volitivo, Gaio Giulio Cesare è stato al contempo brillante politico e genio militare, protagonista di un'ascesa vertiginosa e di alcune delle più spettacolari vittorie della Storia. Nel corso dei secoli, numerosi sono stati i suoi commentatori e biografi, quasi mai imparziali. In questo libro Adrian Goldsworthy colloca Cesare nel contesto del mondo mediterraneo e della ricca e turbolenta società tardo-repubblicana: dalla difficile esperienza del consolato alla relazione con Cleopatra, dalle campagne in Gallia e Britannia fino all'affermarsi della dittatura. Ricomponendo i pezzi di un grande mosaico, lo storico disegna la figura di un "colosso", un ritratto che ci ricorda perché, dopo più di duemila anni, il nome di Cesare continua a esercitare un fascino assoluto.
Cesare. Una biografia
Adrian Goldsworthy
Libro: Libro rilegato
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 681
Leader carismatico, seduttore privo di scrupoli, stratega lucido e volitivo, Gaio Giulio Cesare è stato al contempo brillante politico e genio militare, protagonista di un'ascesa vertiginosa e di alcune delle più spettacolari vittorie della Storia. Nel corso dei secoli, numerosi sono stati i suoi commentatori e biografi, quasi mai imparziali. In questo libro Adrian Goldsworthy colloca Cesare nel contesto del mondo mediterraneo e della ricca e turbolenta società tardo-repubblicana: dalla difficile esperienza del consolato alla relazione con Cleopatra, dalle campagne in Gallia e Britannia fino all'affermarsi della dittatura. Ricomponendo i pezzi di un grande mosaico, lo storico disegna la figura di un "colosso", un ritratto che ci ricorda perché, dopo più di duemila anni, il nome di Cesare continua a esercitare un fascino assoluto.
La caduta di Roma. La lunga fine di una superpotenza dalla morte di Marco Aurelio fino al 476 d. C.
Adrian Goldsworthy
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 560
Nel 476 d.C., con la deposizione di Romolo Augustolo, l'ultimo di una lunga schiera di imperatori fantoccio, cade dopo un lungo declino l'Impero Romano d'Occidente, la più grande forza militare ed economica dell'antichità. Le cause di questo collasso sono state finora attribuite da molti studiosi esclusivamente alle tribù germaniche che si fecero strada con la forza oltre le frontiere, mentre in questo nuovo saggio Adrian Goldsworthy interpreta quelle invasioni non come la causa ma come il sintomo della fragilità e della instabilità dell'impero. Per capire fino in fondo i veri motivi che portarono alla caduta di Roma, secondo l'autore, è invece necessario ripercorrere quanto accaduto nei trecento anni precedenti, a partire dalla morte di Marco Aurelio, quando si verificò "una lunga serie di guerre civili, durante le quali gli imperatori rinunciarono alla res publica per concentrarsi solo sulla propria sopravvivenza". A partire dal 180 d.C., lo storico inglese descrive dettagliatamente come le violente ribellioni locali finirono per danneggiare la struttura amministrativa e logistica dell'esercito, alimentando un clima generale d'insicurezza in cui chiunque fosse al servizio dell'impero poteva essere ucciso, torturato o imprigionato per ordine di altri Romani.
La caduta di Roma. La lunga fine di una superpotenza dalla morte di Marco Aurelio fino al 476 d. C.
Adrian Goldsworthy
Libro: Libro in brossura
editore: Elliot
anno edizione: 2011
pagine: 560
Nel 476 d.C., con la deposizione di Romolo Augustolo, l'ultimo di una lunga schiera di imperatori fantoccio, cade dopo un lungo declino l'Impero Romano d'Occidente, la più grande forza militare ed economica dell'antichità. Le cause di questo collasso sono state finora attribuite da molti studiosi esclusivamente alle tribù germaniche che si fecero strada con la forza oltre le frontiere, mentre in questo nuovo saggio Adrian Goldsworthy interpreta quelle invasioni non come la causa ma come il sintomo della fragilità e della instabilità dell'impero. Per capire fino in fondo i veri motivi che portarono alla caduta di Roma, secondo l'autore, è invece necessario ripercorrere quanto accaduto nei trecento anni precedenti, a partire dalla morte di Marco Aurelio, quando si verificò "una lunga serie di guerre civili, durante le quali gli imperatori rinunciarono alla res publica per concentrarsi solo sulla propria sopravvivenza". A partire dal 180 d.C., lo storico inglese descrive dettagliatamente come le violente ribellioni locali finirono per danneggiare la struttura amministrativa e logistica dell'esercito, alimentando un clima generale d'insicurezza in cui chiunque fosse al servizio dell'impero poteva essere ucciso, torturato o imprigionato per ordine di altri Romani.