Libri di A. Tagliapietra
Filosofie della catastrofe
Voltaire, Jean-Jacques Rousseau, Immanuel Kant
Libro: Copertina morbida
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2022
pagine: 214
Cosa accadde a Lisbona il 1° novembre del 1755? Perché l'immane disastro del terremoto, che in quel giorno rase al suolo la capitale portoghese e fu avvertito in buona parte dell'Europa, è un evento che ancora ci riguarda? Lisbona inaugura un significato inedito della parola "catastrofe" e, insieme, segna l'inizio dell'epoca in cui stiamo vivendo. Se una data può essere indicata per il passaggio di consegne fra il passato e l'epoca secolare, questa data va fissata nell'evento-soglia costituito dal terremoto di Lisbona, dalle reazioni degli intellettuali illuministi e dalla partecipazione emotiva della nascente opinione pubblica europea. Il Poema di Voltaire, la lettera di risposta di Rousseau, i saggi in cui il giovane Kant riflette sulle cause fisiche del terremoto lusitano, intarsiati alle considerazioni sullo spettacolo e sull'amministrazione del disastro, sulle geometrie morali della compassione e sull'ottimismo gnoseologico e ontologico della scienza, sono le voci di un dibattito che, come la catastrofe, rimane, da allora, sempre drammaticamente attuale.
Ancora e sempre. Saggio su Wittgenstein
Italo Valent
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2021
pagine: 344
"Ancora e sempre suona come il motto araldico di un'impresa pervicace, paziente ed ostinata". Così Andrea Tagliapietra introduce lo scavo dialettico che Italo Valent compie nell'opera di Wittgenstein. La formula, meditatamente aforistica, è la chiave con cui il filosofo esplora i temi wittgensteiniani a livello sia del metodo che dello stile; è anche, nella sua natura avverbiale ed endiadica - dove il sempre depotenzia la piega dell'ancora, ma l'ancora inquieta la continuità del sempre - la modulazione di una pratica di pensiero che esprime il lavoro svolto dall'autore sui testi di Wittgenstein e, insieme, la forma singolare della sua scrittura filosofica, dove l'aforisma mostra proprio quell'esuberanza del pensare sul dire da cui muove l'impresa della filosofia. Ecco che l'itinerario attraverso quello che Valent chiama lo stile speculativo di Wittgenstein permette di riconoscere l'attività in cui consiste la filosofia: dal combattimento con il linguaggio che compendia contenuto, metodo e stile della filosofia wittgensteiniana emerge l'autonomia del pensiero rispetto alla volontà di comunicazione, alle prestazioni sociali del discorso e alle regole della logica. Si rivela così l'originaria atopìa del filosofo, la sua collocazione tattica fuori luogo rispetto ai ruoli della società, alle etichette della cultura e agli effetti delle pratiche dei discorsi e dei saperi.
Le rovine. Ossia meditazione sulle rivoluzioni degli imperi
Constantin F. Volney
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 316
"Le Rovine" è un importante documento dell'ultima fase dell'illuminismo francese, in cui Volney narra il suo imbattersi nella città di Palmira, in Siria, uno dei siti archeologici più belli e suggestivi del mondo che, grazie proprio a questo libro, diventa uno dei luoghi d'ispirazione del culto romantico delle rovine, sito oggi conquistato e minacciato dalle milizie islamiche dell'Isis. Volney medita sulla caducità umana che lo spettacolo dei ruderi di una così maestosa civiltà antica suscita in lui. Attraverso il dialogo con una sorta di spirito (il Genio delle rovine) sulla condizione dell'uomo nell'universo, egli espone una penetrante analisi sulle cause delle rivoluzioni e della rovina degli antichi stati che consente di illustrare il punto di vista rivoluzionario del popolo libero e legislatore, supportato anche da una lunga riflessione comparativa sui vari sistemi delle idee religiose dell'umanità, considerate come l'ultimo ostacolo al progresso della collettività. Il libro fu definito "il testamento del XVIII secolo" ed ebbe fra i suoi lettori più appassionati il giovane Hegel. Il libro entusiasmò anche Napoleone: tra i motivi che lo spinsero a preparare la campagna d'Egitto ci fu la consapevolezza dell'imminente fine dell'Impero ottomano, testimoniata dalla decadenza delle civiltà precedenti.
Fedone o sull'anima. Testo originale a fronte
Platone
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2015
pagine: 320
Il Fedone è la storia di una morte, quella di Socrate e, allo stesso tempo, è il racconto di una nascita, quella della metafisica occidentale, che proprio nelle pagine di questo splendido dialogo vede la luce. Il racconto dell'ultima giornata di Socrate nel carcere di Atene diviene, per Platone, il luogo decisivo per tenere un altro discorso sulla morte: un discorso diverso da quelli della religione, dell'arte o della scienza, un discorso che non si limita ad inaugurare un modo nuovo di parlarne, ma si spinge fino ad intrecciare la morte e la filosofia in un abbraccio indissolubile. Dopo il Fedone, la morte non potrà più essere, per il pensiero, qualcos'altro a cui pensare, un pensiero particolare, un determinato oggetto del pensiero. Dopo il Fedone, la morte si porrà, sin dall'inizio, insieme al pensiero. Dopo il Fedone non si cesserà di pensare alla morte che cessando di pensare.
Ringiovanire il mondo. Utopia e nostalgia del futuro
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2015
pagine: 192
La storia e l'invenzione. Scritti filosofici
Alessandro Manzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2014
pagine: 272
La fine di tutte le cose
Immanuel Kant
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2006
pagine: 128
Come ha scritto Jacob Taubes, nelle pagine de "La fine di tutte le cose" l'opera forse più ingiustamente trascurata dell'ultima fase della vita del grande maestro di Konigsberg - Kant conduce l'ambizioso progetto filosofico di "tradurre le dichiarazioni metafisiche dell'escatologia cristiana in una sorta di escatologia trascendentale". L'escatologia trascendentale ruota attorno a un duplice interrogativo: perché, in generale, gli uomini si aspettano una fine del mondo? E se questa viene anche loro concessa, perché proprio una fine che, per la maggior parte del genere umano, fa paura? Per Kant l'antica profezia apocalittica di San Giovanni prefigura, in simboli e immagini, il limite estremo della stessa attività del pensare, delineando la struttura paradossale di un "concetto con cui, al tempo stesso, l'intelletto ci abbandona e, addirittura, ha fine ogni pensiero".
Che cos'è l'illuminismo? I testi e la genealogia del concetto
Libro
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2000
pagine: 472
Giornale critico della storia delle idee. Volume 14
Libro: Copertina morbida
editore: Ipoc
anno edizione: 2016
pagine: 166
"La mano che infligge la ferita è anche la mano che la guarisce" scriveva Marcuse nell'edizione del 1960 di Ragione e rivoluzione. L'osservazione si riferiva al rapporto tra ragione e civiltà, ma anche il Giornale Critico di Storia delle Idee una piccola ferita, a suo modo, l'aveva aperta, dimenticando nei numeri finora pubblicati il nome di Hans Jonas, anche là dove esso sarebbe suonato assai opportuno. Molto volentieri, dunque, cogliamo l'occasione per cicatrizzare la piaga che involontariamente avevamo inferto, accettando di pubblicare gli atti del convegno "Hans Jonas und di klassische Philosophie" tenutosi a Mönchengladbach, città natale del filosofo, nel dicembre del 2014. Occasione propizia, del resto, non solo per riparare alle proprie mancanze, ma anche per sollecitare una doverosa riflessione su uno dei maggiori intellettuali europei del XX secolo. Figura emblematica di ciò che si dovrebbe intendere per pensiero critico, nel senso altre volte precisato. Saggi in inglese o tedesco.