Libri di Vincenza Fava
Quaranta giorni e un minuto
Vincenza Fava
Libro
editore: Ensemble
anno edizione: 2022
pagine: 80
"Quaranta giorni e un minuto" è il resoconto poetico di un viaggio interiore in cui le asperità del dolore aprono la strada a una ricerca spirituale che dia un senso all'esistenza, pur tra mille dubbi e inciampi, tra risalite e cadute vertiginose. Eppure, quel senso di gioia che proviene dall'infanzia riesce a sgretolare lentamente l'inquietudine del presente in cui un Dio, anelato e nascosto, si manifesta attraverso segni a volte tangibili, a volte contraddittori, in un mondo sordo ai richiami dell'invisibile. Tuttavia, ciò che più conta è la ritrovata umanità e la condivisione di un percorso che potrebbe finalmente condurre all'ultimo e autentico abbraccio.
Sto per tornare a casa
Vincenza Fava
Libro: Libro in brossura
editore: Scatole Parlanti
anno edizione: 2020
pagine: 136
Lara ha quasi quarant’anni, la passione per la letteratura e un’insoddisfazione dovuta all’incapacità di cambiare la propria esistenza. Silvana, sessantacinquenne, ha alle spalle un matrimonio fallito e una figlia lontana, ma vive bene da sola fino a quando non incontra l’uomo che la conduce nella spirale dell’ossessione. Anna è una diciassettenne ribelle, cresciuta con una ragazza madre, origine dei suoi disturbi comportamentali. Sto per tornare a casa è un romanzo psicologico al femminile, intriso di memorie attraverso le quali i personaggi si confrontano continuamente coi propri demoni e con la morte, in una struttura a matrioska in cui ogni finale possibile conduce a un nostalgico e commovente ritorno.
Sursum corda. Ad Ovest dei versi
Vincenzo Mirra
Libro: Libro in brossura
editore: Augh!
anno edizione: 2018
pagine: 132
"Nella sua seconda silloge, 'Sursum corda. Ad Ovest dei versi', Vincenzo Mirra si misura con il tentativo, peraltro pienamente riuscito, di disegnare una mappa esistenziale che riunisce luoghi geografici e spazi interiori, il Tempo – scandito nelle sue 'coordinate' di eventi tra passato, presente e futuro – e la sua estensione 'metafisica' nell’infinito. La poesia di Mirra si nutre di un travaglio incandescente di immaginazione e idee, di parole che contengono una visione vasta e smisurata del mondo, ridisegnato dalla fantasia e dai sentimenti, di cultura e intellezione. Nella rinascita del logos, i versi vengono alimentati da un linguaggio simbolico e rievocativo che entra ed esce continuamente dalla realtà, per dare voce ai sentimenti e alla pura contemplazione della bellezza." (dalla prefazione di Vincenza Fava)
Il nome che torna
Vincenza Fava
Libro: Libro in brossura
editore: Augh!
anno edizione: 2016
In questa sua ultima silloge Vincenza Fava riesce ad assolvere un'umanità in cerca di redenzione attraverso la parola e, se il dolore che un Dio nascosto reca con sé è barbaro e simile al buio della notte per la cecità cui siamo soggetti, la risposta dell'individuo sta nel tentativo di abbandonarsi tra le braccia della vita ("E quasi m'abbandono") con tutto quello che comporta: l'accettazione di ciò che siamo ci individua come esseri umani sempre alla ricerca di una verità che dia valore e sostegno agli abissi e ai paradisi che viviamo quotidianamente.
La ragione nell'amore
Vincenza Fava, Enrico Pietrangeli
Libro
editore: CLEUP
anno edizione: 2012
pagine: 122
"Ricerca di una ratio amorosa che, nell'indagine del pensiero, trova la sua concretezza soprattutto nella sezione finale. Si tratta di un percorso dialogico composto da più fasi e un'ampia ibridazione di generi letterari. Scaturisce da una scintilla esistenziale e matura tra avversità vivendo la sua epopea per farsi sintesi, così come accade in secoli di letteratura, di un topos sì ampiamente collaudato, ma consapevole e adiacente ai suoi tempi, a stretto contatto con multimedialità e social-network."
Binari storti
Vincenza Fava
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2015
"Eravamo due sulla panchina due di uno. Tu parlavi io guardavo. Anche un cane ti ha pisciato addosso e tu parlavi, non guardavi. Anche un fulmine mi ha colpito e tu non vedevi i tuoi denti da mastino nel cesto delle ingiurie."