Libri di Susanna Caccia
La Villa Savoye. Icona, rovina e restauro (1948-1968)
Carlo Olmo, Susanna Caccia
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2016
pagine: 223
La villa Savoye progettata da Le Corbusier è, quasi per antonomasia, l'icona della modernità architettonica. Non vi è forse altro manufatto che racchiuda la quintessenza di un canone estetico che ha contraddistinto il Novecento. Il fatto è, però, che una tale icona è destinata a mettersi continuamente in discussione e a contraddirsi. Ecco perché, nel corso di più di ottanta anni, la sua storia ha oscillato sistematicamente tra paradigma e rovina. Realizzata tra il 1928 e il 1931 alle porte di Parigi per i coniugi Savoye, questa vera e propria accademia invisibile della modernità negli anni successivi alla guerra cade velocemente in rovina. Utilizzando materiali d'archivio, disegni, epistolari, diari, schizzi, fotografie - in larga parte inediti e riprodotti negli apparati iconografici del volume - gli autori raccontano una vicenda appassionante in cui Le Corbusier prima, Jean Dubuisson e chi lavorerà sulla villa poi, faranno di questa architettura il terreno di un lento slittamento verso un restauro che ha nell'autenticità e nell'autorialità i suoi presupposti fondamentali.
Le Corbusier dopo Le Corbusier. Retoriche e pratiche nel restauro dell'opera architettonica
Susanna Caccia
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 252
Il restauro di un'opera autoriale, il difficile rapporto tra fama, memoria e oblio, sono alcuni dei temi che questo volume tenta di affrontare. Un racconto che passa attraverso la storia e la storiografia del restauro delle architetture lecorbuseriane, nel loro intreccio non solo con i diversi aspetti metodologici ma soprattutto con le pratiche del restauro. Pratiche che lo stesso Le Corbusier a partire dagli anni Cinquanta ha contribuito ad avviare, in un'ottica personalissima, come ben testimonia l'intricata vicenda della Villa Savoye, ma non solo. La lettura di diversi cantieri, dalle Ville La Roche e Jeanneret alla Cité de Refuge, prova a delineare in maniera organica il dibattito critico attorno al restauro della modernità architettonica. Una strada interpretativa che non tralascia di tenere insieme una storicizzazione della letteratura su Le Corbusier e la riflessione sul restauro delle sue architetture, anche contestualizzando l'ampio dibattito sul patrimonio e la patrimonializzazione che ha preso corpo in questi ultimi vent'anni.
Elogio della cura. Il progetto di restauro: orientamenti critici ed esperienze
Susanna Caccia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 296
Senza insistere sugli aspetti cognitivi del patrimonio, trattati in vari contesti e pubblicazioni cui si rimanda, il testo prova a restituire il percorso scientifico del processo progettuale, cercando di esporre in maniera chiara e lineare le sue possibili fasi (dal progetto di conoscenza, alla registrazione e analisi dei dati, fino alla definizione di linee di intervento e metodi di soluzione progettuale). L'intento della pubblicazione è ricondurre la complessità del progetto di restauro, tanto evocata quanto spesso poco esplicitata teoricamente, a una strategia capace di elaborare ragionamenti e a operare scelte, partendo dagli aspetti cognitivi del patrimonio e dalle relazioni tra cambiamento e permanenza. L'ipotesi di lavoro è di provar a dimostrare come l'identità di un bene si riconosca anche attraverso le sue trasformazioni e come la continuità o permanenza di "quel" bene, rispetto ai suoi possibili cambiamenti fisici e antropici, porti a privilegiare due parole, con tutte le epistemologie storiche che si portano dietro: stratificazione e palinsesto.
Architettura in movimento/Architecture in motion. Stazioni di servizio e distributori di carburante: un patrimonio da salvare
Susanna Caccia
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2009
pagine: 248
Buio in sala. Architettura del cinema in Toscana
Libro: Libro in brossura
editore: Maschietto Editore
anno edizione: 2007
pagine: 349
“Buio in sala introduce subito i contenuti di questo lavoro: architettura che si fa materia in virtù della luce, del passaggio light to dark. Ovvero non materia, ma sostanza metafisica. Architettura dinamica, in continua trasformazione. Potremmo aggiungere: Luci nella città. Quando il buio è in sala le luci del cinema illuminano la città, indicano il luogo e lo stretto legame che il cinema stabilisce col tessuto urbano, in termini fisici, simbolici, sociali. Dunque, il cinema come architettura strettamente legata all'oggetto della sua funzione, mediata dal dato bidimensionale, illusorio, effimero, ripetitivo. La ricerca, se si escludono alcuni contributi monografici, è questione rimossa dalla storiografia architettonica, per l'ambiguità stessa della denominazione: Cinema, (forma abbreviata di cinematografo) in lingua italiana esprime contenuto e contenente. Dall'arte di comporre e realizzare film con lo strumento (cinematografo) divulgato dai Lumière al luogo fisico in cui si proietta, si vede, si sogna, si gode il film. l'architettura si specializza con l'evoluzione stessa dello strumento filmico; attraversa lo storicismo e l'eclettismo, tributari della tradizione teatrale, la stagione delle avanguardie, l'affinamento tecnologico del dopoguerra. Un'architettura che oggi vive la crisi del suo stesso mezzo, che si decompone in multisale, si decentra in luoghi commerciali e periferici, si converte in funzioni nuove e, con questo, abdica al suo ruolo originario. Da qui nasce l'interrogativo: come e con quali strumenti tecnici, culturali, sociali, economici, politici, può essere oggi tutelato e salvaguardato questo settore dell'architettura? A questo le iniziative che partono da Buio in sala vogliono rispondere con la conoscenza, le indagini analitiche, la schedatura, per ricondurre all'unità dell'organismo architettonico quell'insieme di saperi scientifici, tecnologici, artistici. Definire l'identità dell'architettura del cinema (e per il cinema), dunque, non è tanto volto ad aprire a un nuovo specialismo storiografico, ma a offrire strumenti di conoscenza per la valorizzazione di un patrimonio che rischia oggi l'estinzione.” (Maria Adriana Giusti)
Le tentazioni del barocco. I disegni capricciosi dell'archivio Sardini di Lucca
Susanna Caccia, Emanuele Pellegrini
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2006
pagine: 64
Villa Borbone
Susanna Caccia, Glauco Borella
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2006
pagine: 48
Tutela e restauro delle stazioni di servizio-Preservation and restoration of service stations
Susanna Caccia
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 304
La stazione di servizio, un'architettura che ha attraversato tanti linguaggi artistici per la capacità di registrare nelle sue forme il "sentire" di un'epoca dai rapidi cambiamenti. Un'architettura che porta nella sua corporeità le tracce, i pensieri progettuali, persino le orme di chi l'ha vissuta, generando una narrazione quasi infinita di storie che si inseguono e stratificano. Riconoscere il significato che si nasconde dietro le permanenze di un paesaggio fondamentale per il XX secolo, quello delle strade e autostrade, quasi impone un progetto di conservazione e valorizzazione di quelle architetture. Un patrimonio diffuso che soltanto un'indagine attenta, come quella condotta, può far riemergere dall'oblio di cui ha sofferto sino a oggi. Uno studio utile non solo per la rapidità con cui lo stesso rischia di scomparire, ma anche per portare avanti il confronto su quale possa essere la corretta declinazione del patrimonio architettonico del Novecento. Un'analisi che è, di fronte a opere così diffuse e apparentemente anonime, ancor più necessaria per avviare una tutela, concepita non solo come difesa dell'esistente, ma come attività costante di conoscenza e opportunità di nuove progettualità.
Nobile viaggiare. Luoghi, uomini e cose nel taccuino di Giacomo Sardini
Susanna Caccia, Emanuele Pellegrini
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2008
pagine: 47
Cinema in Italia. Sguardi sull'architettura del Novecento. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Maschietto Editore
anno edizione: 2007
pagine: 119
“Ai più il termine cinema evoca il film: racconti, storie, emozioni. Più oscura è la conoscenza del suo contenitore, l'architettura che nasce col cinema e per il cinema. Una tipologia ancora poco indagata dalla storiografia architettonica. Infatti, se si escludono alcuni contributi monografici, la questione è rimossa per l'ambiguità stessa della denominazione: Cinema, forma abbreviata di cinematografo, in lingua italiana esprime sia il sistema di proiezione - ovvero l'arte, la tecnica, l'industria della cinematografia - che il luogo destinato alla proiezione, dunque, contenuto e contenente. Da qui deriva la necessità di analizzare gli aspetti caratterizzanti di un'architettura che si specializza a cavallo tra la prima e la seconda metà del Novecento e vive la crisi del suo stesso mezzo. Oggi il cinema si delocalizza, preferendo alla città storica luoghi commerciali e periferici, la sala si decompone in multisale, si converte in funzioni nuove e, con questo, abdica al suo ruolo originario. Questo scenario è aggravato dalla mancanza di conoscenza del fenomeno in tutta la capillare diffusione sul territorio, presupposto essenziale per la sua conservazione e valorizzazione.”