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Libri di Stenio Solinas

Supervagamondo. Viaggi e paesaggi, luoghi e incontri, miti e snobismi

Supervagamondo. Viaggi e paesaggi, luoghi e incontri, miti e snobismi

Stenio Solinas

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Settecolori (Milano)

anno edizione: 2025

pagine: 780

"Supervagamondo" è un diario di bordo e insieme la mappatura di una particolare geografia politica, intellettuale e sentimentale, fatta di incontri, nomi, luoghi, paesaggi con figure e paesaggi con rovine. C'è la Russia della Rivoluzione d'Ottobre, con i suoi lutti e tragedie, eroi, vittime e canaglie, e quella attuale, con il lamento per l'Ucraina come sottofondo, ennesimo capitolo di una storia che non sembra trovare la sua conclusione. C'è l'ultima colonia del XX secolo, Gibilterra, e l'ancora e sempre medioevo meccanizzato dell'Afghanistan; ci sono la sterminata spiaggia indiana di Alang, dove la modernità divora e risputa sé stessa, e i tristi tropici cubani di un post-castrismo che ormai celebra solo la propria sopravvivenza. E ancora, in una dimensione più intima e privata, frutto del rapporto fra il paesaggio e chi in qualche modo ha finito per incarnarvisi, il Kenia di Karen e Bror Blixen; la pampa dell'argentino Güiraldes, l'Irlanda dolce e disperata di James Joyce e Bobby Sands, la Fiume dannunziana, la casa-museo che John Soane eresse a propria immagine e somiglianza… Corollario a questo sentimento dei luoghi e del tempo, ci sono i ritratti di scrittori-viaggiatori come de Monfreid e Burton, romanzieri come Hemingway e Gary, avventurieri come il colonnello Lawrence, intellettuali inquieti come Koestler. Del loro percorso l'autore isola i momenti particolari che segnarono un cambiamento nel modo di essere: la fine di un'amicizia, la nascita di un amore, la scoperta o l'abiura di una fede politica… Infine, "Supervagamondo" è il resoconto, nel XXI secolo, di ciò che ancora ieri, «quando viaggiare era un piacere», teneva banco: una certa idea di bellezza, una certa idea di stile, lo snobismo e il dandismo con tutto il loro corredo romantico, ma anche triviale. L'omaggio malinconico e commosso a un «come eravamo» che non tornerà più.
30,00

Gli ultimi mohicani. Quel che resta della politica

Gli ultimi mohicani. Quel che resta della politica

Stenio Solinas

Libro: Libro rilegato

editore: Bietti

anno edizione: 2013

pagine: 130

Partiti e militanti, intellettuali e ideologie, visioni del mondo, Destra e Sinistra... La fine del Novecento ha chiuso l'ultimo atto della politica, sostituita da un'economia come destino e una degradazione senza eguali come condizione normale. Amarcord generazionale, berlusconiani e antiberlusconiani, democrazia tecnocratica e democrazia telematica, "tripolarismi" e populismi: questi i segni di un tempo che ha ridotto la politica degli ideali - solo una fantasia, per le nuove generazioni - a tragicommedia tutta italiana, osservata con occhio disincantato dagli "ultimi Mohicani", estranei al baratro odierno e fedeli a una prassi politica autentica e quanto mai inattuale.
13,00

Da Parigi a Gerusalemme. Sulle tracce di Chateaubriand

Da Parigi a Gerusalemme. Sulle tracce di Chateaubriand

Stenio Solinas

Libro: Libro in brossura

editore: Vallecchi

anno edizione: 2011

pagine: 163

Nel 1811 Chateaubriand pubblicò il suo "Itinéraire de Paris à Jérusalem" e diede in pratica il via alla memorialistica di viaggio, quell'insieme di storia e memoria, geografia e racconto, sensazioni, esperienze e riflessioni che hanno poi finito per incarnare un vero e proprio genere letterario. La Grecia, Costantinopoli, la Terra Santa, queste le tappe essenziali di un periplo nel quale si mischiavano le motivazioni più diverse: una passione amorosa, un pellegrinaggio umanistico e religioso, la noia e l'insoddisfazione, il bisogno di essere altrove, il narcisismo di un romanziere. Due secoli dopo, un altro scrittore-viaggiatore, Stenio Solinas, si è messo sulle sue tracce: è partito a vela da Trieste per approdare a Istanbul, 1350 miglia di navigazione, è andato in Israele e in Palestina... Il risultato è un doppio libro fra passato e presente, saggio e racconto, omaggio a un maestro, esercizio di ammirazione e prova d'autore.
15,50

Anni selvaggi. L'avventura strapaesana di Mino Maccari

Anni selvaggi. L'avventura strapaesana di Mino Maccari

Damiano Rossi

Libro: Libro in brossura

editore: GOG

anno edizione: 2017

pagine: 189

Nel 1924 nacque una delle riviste più irriverenti del Ventennio: «Il Selvaggio». Vi partecipano i più grandi nomi del primo Novecento: Soffici, Morandi, Rosai, Bilenchi, Longanesi, Palazzeschi, Malaparte, Ungaretti, De Pisis, Brancati, Guttuso, Flaiano, Cremona, Tamburi, Cardarelli... Giovani provinciali, baldanzosi, violenti, sono cresciuti ai margini di un regime che non è riuscito ad assimilarli, e invisi ai gerarchi fascisti come ai paladini dell'antifascismo, odiano i «borghesi pantofolai», il razionalismo e l'urbanizzazione. Non c'è culto dello Stato centrale, della purezza della razza o dell'uomo nuovo nei loro scritti. Sono ecologisti ante litteram: ciò che gli interessa preservare è l'integrità del territorio, l'identità e il genio italici. Questo fermento culturale è stato reso possibile dall'intelletto graffiarne e dalle doti artistiche dell'eccentrico e instancabile Nano di Strapaese: Mino Maccari. Un'avventura, quella del «Selvaggio», che racconta il fervore culturale durante il fascismo, le ambizioni e le angosce di una gioventù ribelle, alla ricerca della fondazione di un'arte e di un'identità italiane contro il mito europeo e germanico. Prefazione di Stenio Solinas.
15,00

La profezia di Cazotte-L'ultimo pasto di Cazotte. Ediz. numerata

La profezia di Cazotte-L'ultimo pasto di Cazotte. Ediz. numerata

Jean-François de La Harpe, Paul Morand

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Settecolori (Milano)

anno edizione: 2023

pagine: 80

Alla vigilia della Rivoluzione, una compagnia numerosa e varia, gente di corte, di lettere, di diritto, con il relativo contorno di «grandes dames» amanti del pettegolezzo filosofico, è riunita a Parigi nel salotto di un membro dell'Académie française. Si brinda, si scherza, si applaude alle nuove idee di libertà che il Secolo dei Lumi ha portato con sé, ci si appassiona a pensare quanto meravigliosa sarà la Francia una volta che la Ragione avrà inaugurato il suo regno. Solo uno dei partecipanti non si lascia contagiare dall'entusiasmo: il suo nome è Jacques Cazotte, scrittore famoso per il suo "Diavolo innamorato", figura nota anche per la sua vena mistica ed esoterica, nonché per quelle che qualcuno ama definire virtù divinatorie… Così, quando finalmente Cazotte prende la parola, lo si ascolta con grande interesse all'inizio, con incredulità poi, con sdegno infine, perché il futuro della Francia da lui descritto non è altro che orrore e sangue. Raccontata da Jean-François de La Harpe, uno dei presenti a quella riunione filosofico-mondana, "La profezia di Cazotte" è fra i testi più famosi sulla Rivoluzione francese: in esso c'è un corteo di morti illustri, Condorcet, Malesherbes, Chamfort, de Gramont, e la messa in discussione degli «immortali princìpi» che erano stati alla base del 1789. Una profezia di distruzione che però e purtroppo vale anche per chi l'ha pronunciata, come un secolo e mezzo dopo scriverà Paul Morand nel suo "L'ultimo pasto di Cazotte", dove l'anziano scrittore attende con tranquilla fermezza che arrivi la sua ora e intanto dialoga con il giovane collega inglese Matthew G. Lewis, che gli ha portato il manoscritto del suo romanzo gotico, "Il monaco", per averne un giudizio: «Il diabolismo, signore, non è serio. Questo romanzo nero, potete viverlo qui in piena luce senza che ci sia bisogno dei vostri lugubri castelli. Si chiama la Rivoluzione, per il momento francese». Edizione numerata da 1 a 1000. Traduzione e postfazione di Stenio Solinas.
12,00

L'infinito Sessantotto. Da Macondo e P38 alla II Repubblica

L'infinito Sessantotto. Da Macondo e P38 alla II Repubblica

Stenio Solinas

Libro

editore: La Vela (Viareggio)

anno edizione: 2018

pagine: 192

Nel mezzo secolo che ci separa dalla Contestazione, il reducismo si conferma la malattia endemica degli intellettuali italiani. Nel fiume delle rievocazioni e delle celebrazioni, nessuno però sembra chiedersi quanto e se "l'immaginazione al potere" contemplasse Berlusconi, Renzi, Grillo... Fra trionfalismo e vittimismo, si assiste alla curiosa identificazione nella gioventù studentesca e no fatta da settantenni pensionati, più o meno arzilli e nell'assoluto disinteresse di chi oggi ha vent'anni e un domani sarà senza pensione. In questo libro, che ha come appendice e controcanto un pamphlet scritto all'epoca, "Macondo e P38", appunto, Stenio Solinas cerca di capire in che modo l'Italia attuale, la sua crisi economica, il suo cortocircuito politico, la disaffezione per la cosa pubblica che va di pari passo con l'insipienza della classe dirigente, affondi in quella di ieri, ne sia l'amara conseguenza o la triste negazione.
14,00

Genio ribelle. Arte e vita di Wyndham Lewis

Genio ribelle. Arte e vita di Wyndham Lewis

Stenio Solinas

Libro: Copertina morbida

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2018

pagine: 221

Nella Londra novecentesca fra le due guerre, una strana figura d'artista fa il vuoto intorno a sé. Si chiama Wyndham Lewis e ha fondato una rivista che non ha collaboratori e espone un unico pensiero: il suo. Le ha dato come titolo The Enemy, "Il Nemico", ed è quello che lui vuole essere, un fuorilegge solitario e un proscritto rispetto allo establishment e alle mode del suo tempo. Il risultato sarà l'ostracismo in patria e all'estero destinato a trasformarlo in un oggetto misterioso e in un soggetto infrequentabile. Già volontario nella Prima guerra mondiale, un'esperienza da cui trarrà olii e disegni che lo pongono al vertice della pittura inglese in materia, negli anni Venti Lewis cerca una nuova strada che superi il puro astrattismo e il romanzo psicologico. Egotista e collerico, amico e rivale di Pound come di Eliot e di Joyce, acerrimo nemico del "gruppo di Bloomsbury", con The Apes of God, "Le scimmie di Dio", scrive la più devastante satira di un mondo intellettuale dove dilettantismo e giovanilismo si danno la mano per dar vita alla figura del "sempliciotto rivoluzionario", l'eterno bambino che gioca con il fuoco della rivoluzione, pensa che il nuovo sia sempre un progresso e essere alla moda una condizione dello spirito. Divenuto il più grande ritrattista della sua generazione, gli anni Trenta lo vedranno ingaggiare, sempre in perfetta solitudine, una battaglia contro i "compagni di strada" e la sinistra intellettuale inglese che fliltra con il bolscevismo sovietico. In esilio volontario in Canada durante la Seconda guerra mondiale, Lewis tornerà in seguito in patria riprendendo la sua posizione di outsider e di proscritto rispetto all'ordine costituito. Come critico d'arte sarà il primo a intuire il genio di Francis Bacon, ma, ironia del destino per chi come lui aveva fatto dell'"Occhio" la sua ragione estetica, trascorrerà l'ultimo decennio della sua vita nella più completa cecità. In questo libro Stenio Solinas traccia non solo il ritratto di Wyndham Lewis, ma anche quello di un milieu culturale dove, sullo sfondo di crisi economiche, guerre e rivoluzioni, a muoversi sono figure d'eccezione: i già citati Pound, Joyce, Eliot e poi Orwell, Hemingway, T.S. Lawrence, Augustus John e Marinetti, Gertrude Stein, i Sitwell e D.H. Lawrence, Gaudier-Brzeska e Roger Fry, Auden, Isherwood e Spender, Oswald Mosley e Winston Churchill, Virginia Woolf e Nancy Cunard. Biografia e insieme romanzo di formazione, "Genio ribelle" ripercorre la storia complessa e affascinante di un Titano della mente ed è in filigrana un'analisi dell'«altro modernismo», quello classico e non romantico, spaziale e non temporale, rivoluzionario-conservatore uscito sconfitto dallo Spirito del tempo che nel Novecento avrebbe finito con l'imporsi.
18,00

Disincantos

Disincantos

Claudio Scorretti

Libro: Libro in brossura

editore: GOG

anno edizione: 2019

pagine: 410

Come sarebbe se all’improvviso, invece dei soliti filtri con cui guardiamo il mondo – a partire dalla political correctness, all’educazione, la religione, i riferimenti ideologici, la morale ultra-riformata occidentale ecc. – arrivasse un insolito, scomodo, anzi sconvolgente invito a visitarlo controcorrente, come un marziano estraneo a tutte le nostre costruzioni mentali? E se, in un tale viaggio à rebours, dall’Eritrea a New York, dall’Etiopia a Istanbul, da Roma e Milano ai paesi dell’Est e alla Svizzera, si scegliesse di seguire una pista di racconto totalmente diversa, smontando una per una le nostre aspettative da comodi lettori? Che cosa potrebbero avere in comune l’ossessione del Negus Rosso, l’ex dittatore etiope, per la presunta discendenza del suo popolo dagli alieni, la contadina di uno sperduto villaggio dell’Est che mette in scena un’originale protesta in vista delle elezioni, e la penna a sfera BIC? “Marziano monotematico dalle piume di cristallo”, l’io narrante di questo libro si svela presto un dissacratore della contemporaneità, nel filone degli avanguardisti atemporali – Ezra Pound a capofila – in una scrittura del disincanto estremamente sperimentale, marcata da una continua e naturale contaminazione linguistica, da un dialogo sottile che l’autore intrattiene con il poeta dei "Cantos": un duetto quasi teatrale, scandito da un ritmo febbrile tra narrazione e poesia. Lasciate ogni preconcetto, voi ch’entrate... Lasciate ogni preconcetto, voi ch’entrate... Prefazione di Stenio Solinas.
20,00

Atlante ideologico-sentimentale

Atlante ideologico-sentimentale

Stenio Solinas

Libro: Libro in brossura

editore: GOG

anno edizione: 2020

pagine: 920

L’Atlante ideologico-sentimentale delinea e racconta una carta geografica e biografica popolata di uomini e donne, fatti e gesta, luoghi e memorie: c’è l’Occidente di Jünger e di Sandor Marai, e l’Oriente di Sorge e di Terzani, ma anche del Grande gioco, dei deserti, del fondamentalismo. C’è il vitalismo della Beat e della Lost Generation, ci sono le stramberie degli intellettuali a Capri e nella Roma di Via Veneto e della Dolce vita. Quella di Solinas è una mappatura di epoche, stili, miti e manie – il dandismo, la minigonna e la sex machine – ma anche di donne-icone che hanno segnato intere generazioni: Brigitte Bardot, Jane Birkin, ieri Kiki di Montparnasse, oggi Kate Moss. Ne viene fuori un Atlante adatto a tutti, che prima di essere una cartina geograficointellettuale, è uno spensierato invito al viaggio.
27,00

Saint-Just. La vertigine della rivoluzione

Saint-Just. La vertigine della rivoluzione

Stenio Solinas

Libro

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2020

pagine: 320

Fra i protagonisti della Rivoluzione francese e del Terrore nessuno è così tragicamente e ambiguamente affascinante come Saint-Just. Definito nell'Ottocento «Arcangelo della morte» da Michelet, «Spada vivente» da Taine, riletto nel Novecento di volta in volta come precursore dei socialisti utopisti, dei fascisti, dei leninisti, per i suoi contemporanei Saint-Just fu l'accusatore feroce di Luigi xvi, dei Girondini e di Danton; il rappresentante implacabile della Convenzione presso le armate del Reno e del Nord; il membro inflessibile del Comitato di Salute pubblica; la vittima impassibile del 9 Termidoro. Entrato in politica a vent'anni, ghigliottinato che ne aveva ventisette, libertino nel 1789 e teorico della virtù nel 1793, uomo di cuore e uomo di sistema, fu il più contraddittorio dei rivoluzionari, una sorta di Giano odiato, ma mai disprezzato, ammirato, ma mai amato. Nessuno ha anche goduto come lui di un culto letterario e artistico che ha finito per farlo salutare come un fratello di Rimbaud e di Shelley, un erede virtuoso di de Sade. È stato un modello per pittori romantici quanto l'oggetto di meditazione per saggisti e narratori, da Camus a Malraux, da Drieu a Marguerite Yourcenar, di fascino per cineasti: nel Napoléon, di Abel Gance, sarà lo stesso regista a interpretarlo. Uomo politico e uomo d'azione, uomo di Stato e uomo di pensiero, Saint-Just è oggi l'unico contemporaneo fra i suoi compagni dell'89. Lo è perché in lui si mischia il culto della giovinezza, l'estetica e l'etica, l'idea della felicità possibile su questa terra e della necessità di arrivarci anche a costo dell'orrore, il riproporsi periodico della tentazione di rifare l'uomo anche suo malgrado, l'inchinarsi alla volontà generale e alla sanità del popolo anche se questa coincide con l'asservimento dell'individuo e la fine delle libertà. Raccontare Saint-Just è dunque fare luce su ciò che ci circonda.
18,00

Contro «Don Chisciotte»

Contro «Don Chisciotte»

Henry de Montherlant

Libro: Libro in brossura

editore: De Piante Editore

anno edizione: 2022

pagine: 40

Quando ci accostiamo ai “classici”, rischiamo di cadere in uno o l’altro di due atteggiamenti opposti ma ugualmente pericolosi. O la denigrazione sistematica o il sistematico rispetto. Eppure, anche i capolavori di Shakespeare o Goethe o Cervantes non sono esenti da parti mediocri. Compito del vero lettore è affrontare le grandi opere sapendo distinguere gli aspetti positivi da quelli negativi. È quello che fa, senza soggezione e con eleganza critica, lo scrittore Henry de Montherlant (1896-1972) in un testo scritto nel 1961 come “Prefazione” al Don Chisciotte di Cervantes e oggi tradotto per la prima volta in italiano da Ulisse Jacomuzzi con l'introduzione di Stenio Solinas. Il libro perfetto per chi non ha timori reverenziali davanti a un classico.
20,00

Acquatica

Acquatica

Stenio Solinas

Libro: Copertina morbida

editore: GOG

anno edizione: 2022

pagine: 491

"Acquatica" è un trittico. Comprende due libri, Percorsi d'acqua e Da Parigi a Gerusalemme. Sulle orme di Chateaubriand, già usciti e per questa nuova edizione rivisti e ampliati. Se ne aggiunge un terzo, Fiumi d'acqua, mari di carta, in cui si spazia dalla Senna ai mari del Nord, da Costantinopoli a Alessandria d'Egitto, e quindi ritratti di città e ritratti di scrittori, luoghi fantastici e geografie reali. È una summa degli interessi e delle passioni del suo autore, dei suoi gusti, ma anche dei suoi disgusti. È anche, e infine, un invito al viaggio, quel viaggio che, come tutti sanno, comincia sempre in una biblioteca o in una stanza, con gli atlanti e i portolani spalancati sul tappeto della tua camera, in cerca di quell'Isola che non c'è, per questo ancora e sempre misteriosa, quell'isola dove si nasconde il tesoro di cui sono fatti i nostri sogni e le nostre speranze e con il quale ci illudiamo di venir ripagati dall'assurdità di vivere per poi dover morire. Cerchiamo fino all'ultimo e non ci stanchiamo mai.
25,00

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