Libri di Simone Porzio
De mente umana e altri scritti
Simone Porzio
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2022
pagine: 328
Durante la sua lunga attività di insegnamento presso le Università di Napoli e di Pisa, Simone Porzio (1496-1554) si confrontò costantemente con i testi di Aristotele e con i suoi commentatori. La sua opera più matura, ma anche la più controversa, è sicuramente il trattato De mente humana, pubblicato a Firenze nel 1551, in edizione latina, che lo pose al centro di critiche e dibattiti teorici sui grandi temi dell'immortalità dell'anima. Il volume presenta la prima edizione del volgarizzamento De mente umana, secondo l'unico testimone manoscritto pervenutoci (Bibliothèque nationale de France, Ms. Ital. 441), e reca - insieme alla Quaestio sull'immortalità dell'anima (Yale, Ms. Mellon 32.3) -, la Prefazione al Credo cristiano (Napoli, Ms. Branc. VD17) e utili contributi alla ricostruzione del naturalismo aristotelico e della dottrina psicologica porziana. L'edizione, condotta su testimoni superstiti, è corredata da uno studio sulla tradizione delle opere e dei codici porziani, e da un puntuale apparto delle fonti.
De conflagratione agri puteolani. Simonis Portii neapolitani epistola (rist. anast. Florentiae Torrentino, 1551)
Simone Porzio
Libro: Copertina morbida
editore: F & C Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 16
Riproduzione dell'esemplare originale dell'epistola di Porzio Simone, stampata a Firenze da Torrentino nel 1551, proveniente dalla collezione Prof. Paolo Gnerucci di Cortona. L' epistola, contiene la descrizione dell' eruzione del Vesuvio in Pozzuoli nel 1538 e subito apparsa alle stampe nel 1539.
An homo bonus vel malus volens fiat
Simone Porzio
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2005
pagine: 248
Il trattato de' colori de gl'occhi di Giovan Battista Gelli. Con l'originale latino di Simone Porzio
Giovan Battista Gelli, Simone Porzio
Libro: Libro in brossura
editore: Accademia della Crusca
anno edizione: 2022
pagine: 242
Per la prima volta si ripubblica il "Trattato de' colori de gl'occhi" (1551) del letterato fiorentino Giovan Battista Gelli (1498-1563), con a fronte l'originale latino De coloribus oculorum (1550) del coevo filosofo napoletano Simone Porzio. Il volgarizzamento si inserisce nel vasto programma dell'Accademia Fiorentina che, in seno alla questione della lingua, promosse l'adozione del fiorentino dell'uso cinquecentesco, in opposizione sia al classicismo bembiano, sia alla teoria italianista del Trissino. Il testo è preceduto da un'ampia introduzione, divisa in due parti. La prima tratta della vita e le opere dei due autori, presenta il contesto storico e culturale e illustra la prassi traduttoria di Gelli, sempre molto fedele al testo latino. La seconda parte è dedicata alla lingua del volgarizzamento, analizzata in relazione alle indicazioni fono-morfologiche delle grammatiche di Bembo, Trissino e Giambullari, esponenti delle tre principali correnti della questione della lingua. Nella sezione finale, dopo il commento di alcune singole voci, sono analizzati i numerosi cromonimi riferiti ai diversi colori degli occhi umani, non tutti presi in considerazione dalla lessicografia storica.