Libri di Sergio Spada
Condottieri di Romagna. Volume 2
Sergio Spada
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2019
Il mondo della guerra descritto nel primo volume di Condottieri di Romagna non è lo stesso mondo che si apre nei primissimi decenni del Quattrocento e pare distante un millennio da quello che si configura nel Cinquecento. Le grandi compagnie che avevano accentrato la maggior parte dell'attività militare nel Trecento lasciano il campo, nel secolo successivo, ad un nutrito numero di condottieri italiani, e in buona parte romagnoli, che si muovono in autonomia, senza la necessità di aggregarsi in grandi strutture associative, dando vita a contingenti che le potenze tendono a rendere permanenti, o quanto meno a legare a sé per lunghi periodi di tempo. Hanno così modo di emergere personalità multiformi come gli Attendoli e poi gli Sforza, condottieri di grande spessore anche politico; come Carlo Malatesta, ossimoro vivente di condottiero-pacificatore; Malatesta Novello, condottiero umanista, e Sigismondo, combattente innamorato dell'arte; come Brunoro Zampeschi, guerriero poeta, o Dionigi e Vincenzo Naldi, leali comandanti di torme di briganti. Personaggi sensibili ma sfuggenti come Astorgio Manfredi e Pino Ordelaffi, montanari raffinati come i Guidi, guerrieri irriducibili al soldo delle grandi potenze quanto immersi nelle faide del proprio microcosmo, come i Rasponi ravennati o i Sassatelli imolesi. Emergono il prode Guidarello che muore per una camicia, Giovanni dalle Bande Nere affascinante mascalzone; poi i condottieri che affrontano l'impero ottomano in terre così lontane dal venire trascurati dalla storia d'Italia. Ed emergono inaspettate figure femminili, come Margherita, Chiara, Diamante, Vannetta. Due secoli che vedono rinascite e crolli, splendori e miserie, in attesa che l'Italia diventi il campo di battaglia di altri.
Condottieri di Romagna. Volume 1
Sergio Spada
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2018
pagine: 184
Il fenomeno delle condotte e delle compagnie di ventura incise profondamente sulle vicende politiche, sociali, economiche del secondo Medioevo e della prima età moderna. La storiografia si è trovata spesso divisa sulla valutazione di questo fenomeno, partendo dalle riflessioni decisamente negative di personalità dell'epoca come il Machiavelli o il Guicciardini, dalle fascinose per quanto dettagliate ricostruzioni biografiche della prima metà di un Ottocento romantico e risorgimentale, fino all'interpretazione strumentale operata con gli accenti propri della retorica di regime nel periodo fascista. In questi ultimi decenni studiosi come Larner, Mallet o Cardini hanno suggerito una lettura più asciutta e realistica del ruolo che i venturieri ricoprirono nella storia d'Italia. La Romagna fu una fucina di condottieri e di mercenari come i temuti e ricercati "brisighelli", ma fu anche teatro del passaggio e delle imprese di quasi tutte le grandi compagnie che percorsero l'Italia. Queste pagine vogliono delineare i ritratti dei romagnoli che al mestiere delle armi dedicarono tutta la loro vita, nel bene e nel male, senza cedere alle lusinghe delle corti o al gusto del potere.
Storia di Forlì. Dalla preistoria all'anno Duemila
Sergio Spada, Marco Viroli, Mario Proli
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2014
pagine: 536
Si chiamava Livia, quando qualcuno decise che il nome del gruppo di villaggi che si stringevano intorno ai rami del grande fiume e che da poco avevano avuto la dignità romana di qualificarsi come forum avrebbe tratto qualche guadagno dall'accostamento al nome di una nobile gens romana. La storia a volte si fa beffe dell'orgoglio degli uomini e così Forum Livi subì le contrazioni fonetiche tipiche del latino più tardo, divenendo Forolivio, Forlivio, Forli', con un apostrofo a compensare la caduta delle ultime lettere, a sua volta nel tempo trasformatosi in un accento un po' impertinente. Livia, come nome, era molto più bello. Noi l'amiamo lo stesso e non ne proviamo imbarazzo: l'orgoglio, quello vero, i Forlivesi hanno saputo dimostrarlo nei lunghi secoli della loro storia dalle guerre civili romane, al Risorgimento, alle lotte per il lavoro e l'emancipazione. Eppure la storia dei Forlivesi, grazie al cielo, non è solo storia di eroismi e di guerre; è storia di uomini e donne eminenti nelle arti, nella scienza, nel progresso tecnologico, negli orizzonti del pensiero.
Gli Ordelaffi. Signori di Forlì e Cesena
Sergio Spada
Libro
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2011
pagine: 392
La battaglia di Ravenna. Il gran fatto d'arme del 1512
Sergio Spada
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2011
pagine: 160
Non un combattimento, ma un rito di morte. Non un episodio nella storia militare, ma una cesura nella storia degli uomini. La battaglia di Ravenna segnò il tramonto della cavalleria, che aveva lanciato il suo canto del cigno nella disfida di Barletta, ed inaugurò l'era dei massacri campali, in cui il conflitto avrebbe spento il valore individuale sotto i colpi ciechi e terrifici dell'artiglieria. Gaston de Foix, generale di vent'anni, Bayard, il cavaliere senza macchia e senza paura, Jacob, il lanzichenecco, Yves d'Alègre, leone gentile, Fabrizio Colonna nel suo orgoglio di italiano e pochi altri riuscirono ad essere attori di quello spettacolo e a guadagnare la storia, ultimi eroi cavallereschi. Sullo sfondo, decine di migliaia di persone regalarono il proprio destino a prìncipi capricciosi e distanti. Attraverso le parole del Guicciardini, del Machiavelli, dei cronisti contemporanei, il pensiero sottile di Erasmo da Rotterdam, i versi dell'Ariosto e di anonimi rimatori, quella drammatica giornata rivive, con le sue premesse e le sue conseguenze: una giornata che non conobbe vincitori, ma solo vinti.
Romagna 1270-1320. I tempi di Giudo da Montefeltro e Maghinardo Pagani da Susinana
Sergio Spada
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2009
pagine: 184
La Romagna degli ultimi trent'anni del Duecento è una terra impoverita e violenta, caratterizzata da forti tensioni e da lotte furibonde fra guelfi e ghibellini. Terra di confine, stretta tra le mire egemoniche della guelfa Bologna e le pretese del Papato, la Romandiola diviene, insieme con la Toscana, l'epicentro dello scontro, come dimostrano le due battaglie più famose: San Procolo (1275), che ferma le mire bolognesi, e la battaglia di Forlì del 1282 (il sanguinoso mucchio evocato da Dante nel canto XXVII dell'Inferno), che blocca momentaneamente le pretese del Papato e dei suoi alleati, gli Angioini. Fra i numerosi personaggi che attraversano la storia della "perfida" Romagna di quest'epoca turbolenta, campeggiano Guido da Montefeltro, il grande campione ghibellino, e Maghinardo Pagani da Susinana, il leoncel dal nido bianco, signore di Imola e Faenza. È il tempo in cui si creano le condizioni politiche e sociali per la formazione delle Signorie romagnole, qui evocato da Sergio Spada in pagine suggestive.
Dismarie. Personaggi e storie nella Forlì del Quattrocento
Sergio Spada
Libro: Libro in brossura
editore: Foschi
anno edizione: 2009
pagine: 128
"I personaggi che per qualche motivo attraversano le cronache dell'ultimo Medioevo forlivese passano da una parte all'altra di quelle pagine come fantasmi, visibili soltanto quando lasciano che il loro profilo increspi la parola scritta. Li riprendo su queste pagine cercando di farli riemergere come storie. E questo nella convinzione che le piccole storie di un secolo, messe in relazione tra loro, possano dare il senso di quel secolo, farne respirare l'atmosfera. Per parlare di fatti memorabili ci saranno altre pagine, altre occasioni. Per queste, mi si perdoni, preferisco i cerchi nell'acqua, anche a rischio che rivelino solo sciocchezze. Anche a rischio che si traducano, come ancora le definiscono i nostri vecchi e come le definì, quasi seicento anni fa, Giovanni di Mastro Pedrino, in 'dismarìe'".