Libri di Rita El Khayat
La bellezza delle donne anziane. Amore e sessualità nelle donne mature
Rita El Khayat
Libro: Libro in brossura
editore: La valle del tempo
anno edizione: 2025
pagine: 136
La donna, arrivata a una certa età, viene considerata brutta ed è esclusa da quelle che hanno il privilegio della bellezza, da quelle che vivono nell'amore e nella sessualità. Si tratta di luoghi comuni tradizionali, ancora presenti in tutte le società. Ma oggi la medicina, la chirurgia estetica, la farmacologia, la cosmetologia, la sessuologia, il femminismo e l'evoluzione sociale - assieme con altre scienze e a ulteriori interventi - hanno trasformato l'opinione, un tempo peggiorativa, sul corpo e sulla bellezza delle donne "vecchie", dimostrando che queste desiderano ancora amare e avere una vita intima. Rita El Khayat va ancora più lontano nell'analisi, presentando argomenti che rivoluzionano la vita delle donne "vecchie", dando loro la possibilità di rimanere belle e felici, anche se l'idea di "felicità" è molto complessa e soggettiva. È comunque arrivato il momento in cui le donne "vecchie" siano chiamate a rivendicare il proprio diritto all'amore e alla bellezza!
Lo Schiaffo. La memoria di una donna araba tra colonialismo e resistenza. Testo francese a fronte
Rita El Khayat
Libro: Libro in brossura
editore: Mediter Italia
anno edizione: 2024
pagine: 164
"Raramente si incontrano intellettuali con una libertà così rigorosa e con un’indipendenza così completa. L’essere donna, nata in un contesto arabo e subito “caduta in mani francesi”, l’essere posta, cioè, di fronte alla colonizzazione occidentale, ha prodotto in Rita El Khayat, il miracolo di una consapevolezza su più livelli, in cui lei ha trovato sé stessa come sintesi di una complessità in cui tutto era collegato e tutto si spiegava. Se non avesse fatto questo ritrovamento di sé, è probabile che sarebbe stata lacerata dalle contraddizioni e dalle tensioni cui era sottoposta. Come tutti coloro che hanno subìto una perdita irreparabile, l’autrice, non può accontentarsi di verità ideologiche. In questo breve saggio sul colonialismo, Rita El Khayat fotografa in modo perfetto la storia e la situazione attuale con tutte le contraddizioni che il colonialismo si trascina dietro, integrando la propria testimonianza personale con un’analisi storica molto dettagliata, obiettiva, priva di reticenze. Cosicché, appena qualcuno pensasse di essere dalla parte “giusta”, si apre una parentesi, in cui si avverte: fino a un certo punto." (Dalla prefazione di Victor Matteucci)
Aïni, amore mio. La defigliazione
Rita El Khayat
Libro: Libro in brossura
editore: Di Felice Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 160
Il mio maestro Georges Devereux
Rita El Khayat
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Editore
anno edizione: 2008
pagine: 256
Con quest'opera l'autrice vuole rendere il giusto onore ad una grande personalità: Geroges Devereux, fondatore dell'etnopsichiatria e considerato uno dei trenta eredi diretti di Freud. Rita El Khayat si propone di ristabilire delle verità sulla figura di Devereux, troppo spesso soggetta a distorsioni da parte delle cosiddette "Scuole Occidentali di Etnopsichiatria". Inoltre l'autrice coglie l'occasione per analizzare il rapporto maestro-discepolo, le sue valenze, la sua portata storica e le profonde influenze che questo esercita su ogni individuo.
Le figlie di Sherazade. Le donne arabe. Volume Vol. 1
Rita El Khayat
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 237
"Le donne, l'ho detto e scritto a più riprese, sono le madri che hanno generato le «bombe umane» che si fanno esplodere in seguito all'esplosione demografica, all'esplosione dei problemi insolubili delle società arabo-islamiche, all'esplosione della dittatura e della repressione esplosiva operata sulle ragazze che diventano le madri schiacciate da un sistema che le obbliga a esplodere attraverso la loro unica utilità umana: fare figli. Il futuro ci spinge inesorabilmente verso la trasformazione delle società rimaste consegnate al patriarcato e alle ingiustizie che questo genera, privilegiando l'uomo rispetto alla donna. La prova lampante che le donne arabe sono le più represse del mondo; c'è molto da fare per trasformare società arcaiche in nazioni forti e rispettate nel mondo. Il mondo si farà con le donne o non si farà".
Nutrimenti. Antologia di poeti italiani per l'Expo 2015
Antonio Alleva, Milo De Angelis, Rita El Khayat
Libro: Copertina morbida
editore: Tracce
anno edizione: 2015
pagine: 136
"Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita" è il tema che attraversa tutti gli eventi dell'Expo Milano 2015. È un'occasione per confrontarsi sulle scelte di vita del nostro mondo nell'anelito di conseguire un equilibrio sociale ed esistenziale tra le sintonie e antinomie di tutte le diverse realtà che ne fanno parte. La pluralità delle proposte interpreta in modo corale profonde riflessioni in merito a un'alimentazione adeguata, alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, alla salvaguardia del gusto e del cibo. Ma la proposta dei "Nutrimenti" va anche nel senso metaforico del termine, quindi dal cibo e dall'alimentazione al nutrimento culturale e spirituale, dalla riflessione sul cibo alla riflessione su ciò che alimenta l'uomo culturalmente e simbolicamente, socialmente e spiritualmente. Questa antologia, tra luoghi e anime, accoglie un viaggio di significative voci alla scoperta del patrimonio antropologico e ambientale del nostro Paese, della sua storia, arte ed esistenza.
Lettere da Casablanca
Rita El Khayat, Abdelkébir Khatibi
Libro: Libro in brossura
editore: Lantana Editore
anno edizione: 2014
pagine: 156
Questo scambio di lettere tra Rita El Khayat e Abdelkébir Khatibi, entrambi marocchini, rappresenta un unicum e il primo epistolario tra una donna e un uomo nella tradizione letteraria islamica. Scritte tra il 1995 e il 1999 le "Lettere da Casablanca" sono lo specchio di una profonda relazione affettiva e intellettuale. Aimance è la parola, il concetto attorno al quale lo scambio trova inizialmente il suo perno. L'Aimance, "codice amoroso che afferma un'affinità più attiva tra gli esseri", è capace di minare le fondamenta di una società profondamente patriarcale quale quella marocchina. Il rapporto epistolare cambia improvvisamente di segno con la malattia e la morte della figlia adolescente di Rita. Tutti i temi toccati - le comuni radici arabe, le questioni intellettuali, la lontananza - subiscono l'onda d'urto straziante della perdita. Nelle parole di Rita riecheggia un dolore arcaico, invincibile. Solo la scrittura resiste. E compone un libro indimenticabile, commovente e rivelatore.
L'acqua è lo sguardo della terra. L'acqua elemento della pace
Rita El Khayat
Libro
editore: Tracce
anno edizione: 2011
pagine: 96
Il fastoso Marocco dei costumi e delle tradizioni
Rita El Khayat
Libro: Copertina morbida
editore: FBE
anno edizione: 2010
pagine: 406
Le culture faraoniche, romane e greche, i Vandali, i Fenici, i corsari, la cultura berbera, ebraica e andalusa, la cultura araba e islamica, le influenze dell'Africa nera e dell'Europa. Questo fiume di culture e di civiltà ha fatto del Marocco un Paese unico. Si può ritrovare ognuna di queste tracce in tutta la storia marocchina ed è questa molteplicità a farne la ricchezza, perché ciascuna di queste ondate culturali ha lasciato delle tracce profonde e indelebili nella formazione di questo Paese che oggi primeggia nella conservazione delle civiltà e delle culture arabo-islamiche. In una sola sono rinchiuse le ricchezze di diverse società: quella contadina e quella urbana, la società nomade e quella agricola, la parte montana, quella delle oasi, le società costiere e d'oceano. Il Marocco è l'unico Paese arabo a essere sia mediterraneo sia atlantico.
Cittadine del Mediterraneo. Il Marocco delle donne
Rita El Khayat
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2009
pagine: 274
Un viaggio nel tempo e nei luoghi del Maghreb, dal passato delle "madri, figlie, sorelle" al presente delle immigrate nelle metropoli d'Occidente. Con un profondo gesto d'amore nei confronti del suo Paese e delle donne che lo hanno abitato, l'autrice rintraccia le radici materiali di una cultura antichissima: il "sontuoso Marocco delle donne" viene raccontato - grazie anche a una serie di rari documenti fotografici che testimoniano gesti e tradizioni del passato - in tutta la sua femminile potenza e raffinatezza. Un mondo, d'altro canto, di spose bambine, privato della parola scritta, così come di alcuni dei più elementari diritti civili. Un mondo giunto immutato nei secoli quasi alle soglie del terzo millennio, che poi ha affrontato nel giro di pochi decenni cambiamenti epocali. Nel 1999 Rita El Khayat, con un'Epistola indirizzata al giovane monarca Mohammed VI, osò sfidare ogni convenzione e porre sotto gli occhi del mondo islamico la centralità della questione femminile. Le modifiche in senso liberale apportate in questi dieci anni allo Statuto di Famiglia (tra cui la possibilità di rifiutare la poligamia e l'innalzamento dell'età minima per contrarre il matrimonio) pongono oggi il problema della effettiva applicazione delle norme, dell'alfabetizzazione femminile e, più in generale, quello dell'uso strumentale e a fini politici della religione. Perché in ogni luogo e in ogni tempo "la conquista della garanzia di un diritto non è per sempre.
N-èmica. Lettera aperta all'Occidente
Rita El Khayat
Libro: Copertina morbida
editore: Avagliano
anno edizione: 2008
pagine: 203
Èmico: "Si dice del valore funzionale distintivi che i fatti culturali assumono all'interno dei rispettivi sistemi; si contrappone a etico" (Dizionario italiano Garzanti, 2005)". Questo libro propone un punto di vista diverso sul cosiddetto "scontro di civiltà": il punto di vista di una persona che vive sulla propria pelle tutte le conseguenze del colonialismo occidentale. L'autrice scaglia un j'accuse al razzismo e al colonialismo occidentali: una risposta indignata e fiera a chi pensa dogmaticamente, da entrambe le parti, che la verità sia una sola. "La Conferenza di Durban che si è tenuta dal 2 al 9 settembre 2001 era la terza sessione delle Conferenze mondiali contro il razzismo organizzate dall'UNESCO. Era il 2001. Il vertice terminò il 9 settembre 2001, nell'indifferenza generale sulle cocenti questioni dei paesi detti 'emergenti'. Nessuno lo associò all'11 settembre 2001, 48 ore più tardi!". "lo non lavoro, non scrivo, non faccio conferenze e non comunico per amore dei soldi o del potere, perciò ho lo stile aguzzo ,e spesso arcigno e scostante delle persone tese in uno sforzo che non riescono a concretizzare".