Libri di Riccardo Gennaioli
Il restauro del fregio di Andrea Pucci Sardi da Empoli. La rilettura di una orificeria trecentesca per il Battistero di Firenze
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2024
pagine: 120
«Il lavoro raccontato in questo volume e gli studi che lo accompagnano, frutto del lavoro di colleghi che sono anche amici, ci accostano a un manufatto arduo. Per tipologia; per la storia, che ce lo ha consegnato in un assetto diminuito, plausibile, ma non sicuro, né nella sequenza iconografica né nella struttura; per essere l'unica opera nota del suo autore; per appartenere ad un complesso di ricostruzione tutt'altro che pacifica. Insomma, una salita con pochi appigli, e incerti. Il testo propone un avvicinamento progressivo, che dalla lettura attenta dell'oggetto - una lunga e a prima vista monotona sequenza di immagini a mezzo busto - ad alla definizione dell'ambiente culturale del suo autore, delle sue intenzioni espressive, passa alla rassegna di ipotesi su quello che poteva essere, tra XIII e XIV secolo, l'arredo dell'area presbiteriale nel Battistero fiorentino per poi tornare al fregio, analizzando tecniche esecutive e materiali costitutivi. Da tutti questi dati derivano le scelte di un restauro improntato alla cautela». Presentazioni di Emanuela Daffra e Paola D'Agostino.
Trittici in smalto di Limoges del Museo del Bargello. Tre capolavori della collezione Carrand
Libro: Libro in brossura
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2022
pagine: 80
Quando nel 1852 Léon de Laborde pubblicò la Notice des émaux exposés dans les Galeries du Musée du Louvre, la collezione di smalti di Jean-Baptiste Carrand comprendeva già esemplari tanto importanti da essere descritti nel testo. E che in quelle pagine si parlasse proprio di ben due delle tre opere cui è dedicato questo volume è davvero una coincidenza straordinaria. Lasciati in eredità al Museo del Bargello nel 1888 da Louis Carrand con tutta la sua collezione, questi trittici, restaurati dal Settore Oreficerie dell’Opificio delle Pietre Dure, tornano oggi a splendere in una nuova vetrina donata al museo da Carolina Bucci tramite i Friends of the Bargello. Con un saggio e schede di Paola Venturelli.
Pietre colorate molto vaghe e belle. Arte senza tempo dal museo dell'opificio delle pietre dure
Libro: Libro in brossura
editore: Tre Lune
anno edizione: 2018
pagine: 408
Catalogo mostra Palazzo Ducale Mantova autunno 2018.
Leopoldo de' Medici principe dei collezionisti
Libro: Libro in brossura
editore: Sillabe
anno edizione: 2017
pagine: 500
Enciclopedica figura di erudito, divenuto cardinale all’età di cinquant’anni, Leopoldo de’ Medici spicca nel panorama del collezionismo europeo per la vastità dei suoi interessi e la varietà delle opere raccolte. Servendosi di abilissimi agenti, mercanti e segretari italiani e stranieri, radunò, nel corso della sua vita, esemplari eccellenti e raffinati nei più diversi ambiti: sculture antiche e moderne, monete, medaglie, cammei, dipinti, disegni e incisioni, avori, pietre dure e oggetti preziosi, ritratti di piccolo e grande formato, libri, strumenti scientifici e rarità naturali. Le Gallerie degli Uffizi, che conservano ancora la maggior parte della sua raccolta, desiderano mostrare taluni esempi significativi del suo gusto nei diversi campi in cui esercitò l’azione di conoscitore, per illustrare la natura poliedrica delle predilezioni collezionistiche del cardinale e mettere in luce il ricchissimo apporto da lui fornito ai tesori d’arte della famiglia.
Le gemme dei Medici al Museo degli Argenti. Cammei e Intagli nelle collezioni di Palazzo Pitti
Riccardo Gennaioli
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2006
pagine: 528
A vederle bene ordinate e illuminate nei loro nitidi espositori museali, oggi le gemme offrono un'immagine di sé ufficiale e un poco rigida: un piccolo popolo chiuso nei suoi molteplici misteri, un prezioso esercito schierato nella simulazione di un'eterna attesa. Solo studi approfonditi come quelli di Riccardo Gennaioli per questo catalogo, promossi e presentati da Ornella Casazza, possono restituire agli intagli, ai cammei, alle paste conservati nel Museo degli Argenti lo spessore di una storia palpitante anche di passioni forti, quali il collezionismo da una parte, la tutela dall'altra, hanno saputo e sanno suscitare: la ricerca instancabile, lo splendore della committenza, la brama di possesso, la grandiosità delle spese, l'ammirazione, l'erudizione, il timore della perdita e altro ancora. E così attraverso i documentatissimi saggi e le schede di Gennaioli, e il non meno memorabile testo introduttivo di Paola Venturelli, è dato rivivere l'avventuroso intreccio di vicende delle gemme dal Quattrocento in poi, e specialmente della cospicua dattilioteca dei Medici, nei suoi passaggi ai Lorena, ai Savoia, allo Stato italiano, e non solo: perché di acquisto in acquisto, di eredità in eredità entrano nello scenario molti altri personaggi dell'aristocrazia dinastica preunitaria, egualmente contagiati dalla febbre élitaria e bruciante del collezionismo di gemme, nonché una composita folla di artisti, mercanti, agenti, mediatori, funzionari, visitatori, falsari e ladri.
Plasmato dal fuoco. La scultura in bronzo nella Firenze degli ultimi Medici
Libro: Libro in brossura
editore: Sillabe
anno edizione: 2019
pagine: 656
Attraverso una scelta mirata di opere, la mostra intende offrire un quadro completo dell’arte della scultura in bronzo nel capoluogo toscano soprattutto al tempo degli ultimi granduchi di casa Medici. Partendo da una selezione di opere significative del Giambologna, della sua scuola e dei maestri più importanti nella lavorazione metallica del primo Seicento, la scelta delle opere si concentra sulle commissioni nate, essenzialmente, per diretto impulso della corte fiorentina o comunque ad essa legate. Particolare risalto sarà dato alle figure di Giovan Battista Foggini e Massimiliano Soldani Benzi, protagonisti di un profondo rinnovamento della scultura toscana, diventata a tutti gli effetti una delle scuole scultoree europee più rinomate del tempo. Da loro partirà la rinascita della scultura in bronzo a Firenze tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, cui tutta l’Europa guarderà, grazie alle strepitose creazioni di artefici fiorentini come Giuseppe Piamontini, Giovacchino Fortini, Antonio Montauti, Agostino Cornacchini, Lorenzo Merlini, Girolamo Tacciati, Giovan Camillo Cateni e Pietro Cipriani.