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Libri di Piero Donati

Per il recupero dell'Oratorio di San Nicola al Fezzano. Un esempio di progettazione partecipata

Per il recupero dell'Oratorio di San Nicola al Fezzano. Un esempio di progettazione partecipata

Gianfranco Berghich, Vinizio Ceccarini, Piero Donati

Libro: Libro in brossura

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2011

pagine: 84

Un ampio e documentato studio sull’oratorio di San Nicola, in cui se ne ripercorre per la prima volta la storia dalle origini (fine sec. XVI) fino ad oggi. Testi di Gianfranco Berghich, Valentina Cadenotti, Vinicio Ceccarini, Veronica Diegoli, Piero Donati, Sara Lenzoni, Miriam Pescetto, Igor Pilla, Eliana Vecchi. Con fotografie e rilievi.
15,00

Brugnato. L'abbazia, la diocesi

Brugnato. L'abbazia, la diocesi

Giorgio Rossini, Alessandra Frondoni, Piero Donati

Libro

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2001

pagine: 104

La concattedrale e il palazzo vescovile di Brugnato sono stati oggetto di importanti lavori di restauro e di studio per ricostruire la storia dell’antica abbazia e della diocesi. Grazie all’impegno delle Soprintendenze è stato così possibile avviare l’importante campagna di scavi archeologici che ha permesso di apprezzare i resti dell’antico complesso monastico, una serie di importanti restauri alle opere d’arte conservate nella concattedrale e nel palazzo vescovile e il completo restauro di quest’ultimo, adibito a museo diocesano. Il frutto di questi studi e dell’impegno di questi anni, trova una preziosa sintesi nelle pagine di questo interessante volume che fa il punto degli studi sull’antico complesso di Brugnato, valorizzandone le strutture architettoniche e le bellezze artistiche con nuove scoperte. L’opera, di sicuro interesse storico religioso, archeologico e culturale riesce ad approfondire i diversi aspetti, grazie allo studio degli autori che con testi efficaci e fotografie di pregio rendono piacevole e interessante la lettura. La ricerca bibliografica e cartografica, con le interessanti cartografie catastali, aiuta a ripercorrere visivamente e a rivivere la scansione del tempo, la crescita di una comunità locale e dei suoi insediamenti abitativi. Ma è la cura dei particolari, la loro puntuale sottolineatura che invita ad una lettura più attenta e affascinante della storia, e aiuterà i visitatori di Brugnato, a una maggiore godibilità della bellezza del patrimonio storico. La minuziosa ricostruzione delle fasi architettoniche e strutturali delle chiese, del palazzo vescovile, gli sviluppi e le trasformazioni subite nei secoli, accompagnate dai cenni storici che ne inquadrano il momento, la situazione politico-ecclesiastica dell’epoca, i conflitti e le alleanze che li hanno determinati, rendono la ricerca viva e appassionante. Conoscere l’origine di Brugnato, la sua storia sviluppata attorno al primo insediamento monastico riscoperto con gli scavi, il palazzo vescovile, l’architettura che ha guidato le costruzioni nel tempo, gli argenti del Museo Diocesano rafforza inoltre il senso d’identità della popolazione ed il suo legame con le origini, le tradizioni e la cultura che le appartengono. Questo volume, grazie all’intelligente opera di Luisa Cascarini che l’ha curato con capacità e gusto e ai contributi di qualità degli approfondimenti tematici effettuati dagli autori dei testi, rappresenta il valido strumento di conoscenza e di promozione del territorio. Testi: Anna Caprioli, Luisa Cascarini, Piero Donati, Giorgio Fasoli, Raffaella Fontanarossa, Alessandra Frondoni, Silvia Landi, Barbara Musetti, Valentina Ottone Caserta, Federica Ratti, Giorgio Rossini. Rilievi ed elaborazioni grafiche: Silvia Landi, Giorgio Rossini, Rita Scartoni, Roberto Sabelli, Laura Tomasi.
12,91

Restauri nel golfo dei Poeti

Restauri nel golfo dei Poeti

Piero Donati

Libro

editore: SAGEP

anno edizione: 2001

pagine: 176

21,00

Giornale storico della Lunigiana e del territorio lucense, anni 1995-1996. La Chiesa romanica di Santa Maria di Vezzano Ligure. Un edificio ritrovato

Giornale storico della Lunigiana e del territorio lucense, anni 1995-1996. La Chiesa romanica di Santa Maria di Vezzano Ligure. Un edificio ritrovato

Giorgio Rossini, Piero Donati, Alessandra Frondoni

Libro

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2000

pagine: 384

Atti della giornata di studio. "Il Giornale storico della Lunigiana e del Territorio Lucense" è una pubblicazione a carattere scientifico, volta alla promozione e pubblicazione di atti di convegno, ricerche, rendiconti, notiziari, di carattere storico e archivistico, archeologico e artistico, linguistico, demologico e folkloristico, e corredata, limitatamente alle miscellanee, di una rassegna bibliografica degli studi che riguardano il territorio, oggi diviso fra più regioni, ma pur sempre corrispondente all’antica Lunigiana storica e etnica. La rivista, rinata come terza serie nel 1950 dall’appassionato sodalizio fra Ubaldo Formentini, direttore dei Civici Biblioteca e Museo della Spezia, e Nino Lamboglia, direttore dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri, è organo della Sezione Lunense, costituitasi in quella data in seno all’Istituto stesso. Dal 1961, cambiato anche l’aspetto tipografico, si sono aggiunti contributi del vicino territorio Lucense, un rappresentante del quale è nel Comitato di Redazione. "Il Giornale" trae le sue radici dalle componenti culturali più rappresentative dell’Ottocento e Novecento spezzino e ligure, nel momento della grande crescita demografica e quindi anche del bisogno di consapevolezza storico-culturale, che si esprimeva nella ricerca e riflessione sul proprio passato. Infatti la prima serie della testata fu fondata nel 1909 dal sarzanese Achille Neri e dallo spezzino Ubaldo Mazzini e la rivista fu poi edita, come seconda serie, nonostante la guerra, fino al 1923 ad opera, oltre che del Mazzini, di Giovanni Sforza. Essa raccoglieva inoltre, in quel processo naturale di emancipazione e crescita territoriale dell’epoca, la tradizione di una precedente pubblicazione, con numerosi contribuiti lunigianesi, ma stampata a Genova dal 1874 al 1898: il "Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Letteratura", con la condirezione di L.Tommaso Belgrano e di Achille Neri e sotto l’egida della Società Ligure di Storia Patria, divenuto dal 1900 "Giornale Storico e Letterario della Liguria", sovvenzionato e edito dalla Società di Incoraggiamento della Spezia, per cui possiamo in realtà considerare una tradizione editoriale, sia pure con qualche soluzione di continuità, di 127 anni. Come matrice della pubblicazione possiamo anche riconoscere il "Giornale Ligustico di Scienze Lettere Arti", pubblicato a Genova fra il 1827 e il 1838, una pubblicazione legata all'ambito erudito del primo Ottocento. Parallelamente alla rivista, dal 1950 la Sezione Lunense ha curato anche la pubblicazione di monografie nella "Collana Storica della Liguria Orientale" (nove volumi) e di atti di convegno, nazionali e internazionali. Con fotografie e documenti.
25,82

Gli affreschi di Nicolò Corso alle Grazie. Una guida alla lettura del più importante ciclo di affreschi della Liguria orientale

Gli affreschi di Nicolò Corso alle Grazie. Una guida alla lettura del più importante ciclo di affreschi della Liguria orientale

Piero Donati

Libro

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2000

pagine: 24

I monaci di Monte Oliveto si insediarono nell’isola del Tino e nell’insenatura delle Grazie con modalità del tutto analoghe a quelle che avevano connotato il loro insediamento a Quarto, primo convento da essi posseduto in Liguria. Qui essi erano ufficialmente entrati il 17 giugno 1389, incorporando una preesistente fondazione dei Gerolamini - da qui l’intitolazione a san Gerolamo del complesso conventuale - che era ridotta, a quella data, a due soli membri; allo stesso modo, il 2 maggio 1432 essi ottennero da Eugenio IV, da poco salito al soglio pontificio, l’abbazia benedettina del Tino, priva ormai di monaci, al cui vasto patrimonio fondiario si aggiungerà, nel 1441, quello dell’abbazia di San Venanzio di Ceparana. Eugenio IV, nello stesso atto di donazione concernente l’abbazia del Tino, riconobbe agli olivetani il possesso dello 'heremitorium cum eius ecclesia' intitolato alla Vergine delle Grazie ('Sancta Maria de Gratia nuncupatum') e posto nelle vicinanze di Portovenere ('iuxta opidum Portus Veneris'). Si rinviene qui la prima attestazione del toponimo Le Grazie e si ha inoltre la prova del fatto che la devozione alla Madonna delle Grazie non fu introdotta dagli Olivetani. Gli storici dell’arte, peraltro, hanno stabilito che l’immagine mariana che è testimonianza prima di tale devozione fu eseguita da Andrea de Aste nel terzo decennio del secolo XV e quindi prima dell’arrivo dei frati di Monte Oliveto. Come a Quarto, costoro non cercarono di obliterare il culto ricevuto in eredità ma lo riproposero all’interno del loro orizzonte devozionale; in termini architettonici, ciò significò l’inglobamento della chiesetta attestata nel 1432 - identificabile nel corpo di fabbrica a due campate che ospita oggi gli altari di Sant’Anna e di San Venerio – all’interno di un più ampio edificio ecclesiale (menzionato per la prima volta in un atto del settembre 1452) che è rimasto sostanzialmente intatto fino ai nostri giorni. Sono infatti ben visibili i costoloni, con relativi tondi serravolta figurati e peducci a piramide rovesciata, così come è ancora ben leggibile, nel vano absidale, il gioco delle vele, al quale fa eco, nella zona inferiore, la serrata scansione degli stalli del coro intarsiato, eseguito da Paolo da Recco fra il 1496 ed il 1501. Meno facilmente percepibile è l’antico assetto degli spazi del convento, e ciò a causa delle profonde (e talvolta irreversibili) trasformazioni subìte dall’edificio dopo il 1798, e cioè dopo il forzato allontanamento dei monaci. Benché i primi brani degli affreschi abbiano cominciato a riemergere nel 1902, occorre giungere fino al 1966 per assistere al passaggio della proprietà dell’immobile dai privati ad un pool di Enti Locali, mentre soltanto nel 1977 poté essere avviato, con fondi statali, il restauro delle decorazioni a fresco.
4,65

Ameglia e il suo territorio nel Medioevo. Atti della Giornata di studio

Ameglia e il suo territorio nel Medioevo. Atti della Giornata di studio

Romeo Pavoni, Piero Donati, Alessandra Frondoni

Libro

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 1999

pagine: 208

Atti della Giornata di studio, con i contributi: Romeo Pavoni (Università di Genova), "Ameglia: i vescovi di Luni, i vicedomini, i Doria e il Comune di Genova"; Alessandra Frondoni (Soprintendenza Archeologica della Liguria), "Recenti scavi di archeologia cristiana e medievale nel territorio spezzino"; Massimiliana Bugli (Università di Urbino), "Per un’indagine storico - artistica del castrum di Ameglia"; Piero Donati (Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Liguria), "Un trittico restaurato a Montemarcello". Il "Giornale storico della Lunigiana e del Territorio Lucense" è una pubblicazione a carattere scientifico, volta alla promozione e pubblicazione di atti di convegno, ricerche, rendiconti, notiziari, di carattere storico e archivistico, archeologico e artistico, linguistico, demologico e folkloristico, e corredata, limitatamente alle miscellanee, di una Rassegna bibliografica degli studi che riguardano il territorio, oggi diviso fra più regioni, ma pur sempre corrispondente all’antica Lunigiana storica ed etnica. La rivista, rinata come terza serie nel 1950 dall’appassionato sodalizio fra Ubaldo Formentini, direttore dei Civici Biblioteca e Museo della Spezia e Nino Lamboglia, direttore dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri, è organo della Sezione Lunense, costituitasi in quella data in seno all’Istituto stesso. Dal 1961, cambiato anche l’aspetto tipografico, si sono aggiunti contributi del vicino territorio Lucense, un rappresentante del quale è nel Comitato di Redazione. Il Giornale trae le sue radici dalle componenti culturali più rappresentative dell’Ottocento e Novecento spezzino e ligure, nel momento della grande crescita demografica e quindi anche del bisogno di consapevolezza storico-culturale, che si esprimeva nella ricerca e riflessione sul proprio passato. Infatti la prima serie della testata fu fondata nel 1909 dal sarzanese Achille Neri e dallo spezzino Ubaldo Mazzini e la rivista fu poi edita, come seconda serie, nonostante la guerra, fino al 1923 ad opera, oltre che del Mazzini, di Giovanni Sforza. Essa raccoglieva inoltre, in quel processo naturale di emancipazione e crescita territoriale dell’epoca, la tradizione di una precedente pubblicazione, con numerosi contribuiti lunigianesi, ma stampata a Genova dal 1874 al 1898: il Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Letteratura, con la condirezione di L. Tommaso Belgrano e di Achille Neri e sotto l’egida della Società Ligure di Storia Patria, divenuto dal 1900 Giornale Storico e Letterario della Liguria, sovvenzionato ed edito dalla Società di Incoraggiamento della Spezia, per cui possiamo in realtà considerare una tradizione editoriale, sia pure con qualche soluzione di continuità, di 126 anni. Come matrice della pubblicazione possiamo anche riconoscere il Giornale Ligustico di Scienze Lettere Arti, pubblicato a Genova fra il 1827 e il 1838, una pubblicazione legata all'ambito erudito del primo Ottocento. Parallelamente alla rivista, dal 1950 la Sezione Lunense ha curato anche la pubblicazione di monografie nella Collana Storica della Liguria Orientale (nove volumi) e di atti di convegno, nazionali e internazionali. Con fotografie e rilievi.
20,66

Orazio De Ferrari

Orazio De Ferrari

Piero Donati

Libro

editore: SAGEP

anno edizione: 1997

pagine: 192

90,00

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