Libri di Paolo Grillo
I giganti silenziosi. Il Medioevo in dieci alberi
Paolo Grillo
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 240
L'immagine oggi più diffusa - e al tempo stesso più stereotipata - dell'alto Medioevo racconta di «un mondo di foreste buie e popolate da cinghiali e da qualche barbaro, tra le quali si ergevano mesti i ruderi monumentali di un mondo che fu». Ma questa rappresentazione, come molte altre, non corrisponde per niente alla realtà. Il Medioevo, infatti, è ben diverso e più complesso di come la storiografia e la letteratura, soprattutto quella cavalleresca, l'hanno spesso dipinto. Attraverso dieci alberi che hanno rivestito un ruolo di primo piano nella vita sociale ed economica dell'epoca, Paolo Grillo ripercorre quei secoli restituendo all'elemento vegetale la giusta importanza quale inedita chiave di lettura per comprendere meglio tutto il mondo dell'Europa medievale. Il risultato è un ritratto originale e affascinante, che riesce a «far udire la voce degli alberi, far sì che siano essi stessi a parlarci della loro vita, attraverso i loro tronchi e i segni che il tempo e gli esseri umani vi hanno lasciato». Dall'olmo, sotto le cui fronde si tenevano le assemblee dei comuni urbani e rurali, al castagno, detto anche «albero del pane»; dall'ulivo e dalla palma, due simboli centrali della religione cristiana e islamica, fino alla quercia che, oltre alle ghiande per il nutrimento di uomini e animali, forniva il legname per la costruzione delle imponenti cattedrali di tutta Europa: ogni albero rivela un pezzo di storia e racconta in un modo nuovo la complessa convivenza tra uomini e piante. Gli alberi medievali escono finalmente dall'astrattezza di mosaici, editti, affreschi e trattati dell'epoca, per restituire una vivida immagine dell'Età di Mezzo, sottolineando il ruolo fondamentale della presenza vegetale che, in un clima che cambia, è bene ricordare anche oggi.
Federico II. La guerra, le città e l'impero
Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 352
Federico II di Svevia, re di Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero, è sicuramente una delle figure più rilevanti e note del Medioevo. La sua idea universalistica e sacrale dell'Impero l'ha portato a intraprendere un'interminabile guerra per ristabilire il suo primato sui Comuni ribelli dell'Italia settentrionale, guidati da Milano, supportati dal papa e fermamente decisi a difendere la propria autonomia. Una guerra feroce, durata ben quindici anni, dal 1236 al 1250, che, tuttavia, non è mai stata adeguatamente ricostruita. Con questo volume, Paolo Grillo si propone di dedicarle l'attenzione dovuta, e lo fa con una narrazione «in presa diretta», che consente al lettore di rivivere, passo dopo passo, le incertezze, gli eroismi, gli orrori e le miserie di uno dei più importanti, poco conosciuti e spesso spietati conflitti medievali.
Federico II. La guerra, le città e l'impero
Paolo Grillo
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 348
Federico II di Svevia, re di Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero, è sicuramente una delle figure più importanti e note del Medioevo. Su di lui sono fiorite leggende e miti e a lui sono state dedicate corpose biografie che ne hanno privilegiato ora un aspetto ora un altro, finendo per darne un ritratto spesso parziale o contraddittorio: uomo «moderno» e «meraviglia del mondo» (stupor mundi) per alcuni, principe medievale nel solco dei suoi predecessori, per gli altri. Sotto certi aspetti si presentò come uomo spregiudicato, culturalmente versatile e aperto alla scienza e all'arte, ma sotto altri aveva una concezione del mondo e del potere molto tradizionale, legata all'idea universalistica e sacrale dell'Impero. Sarà proprio quest'ultimo aspetto a spingere lo Svevo a intraprendere un'interminabile guerra per ristabilire il suo primato sui Comuni ribelli dell'Italia settentrionale, guidati da Milano, supportati dal papa e fermamente decisi a difendere quell'autonomia strappata nel 1183, con la pace di Costanza, a Federico Barbarossa. Una guerra feroce, durata ben quindici anni, dal 1236 al 1250, che ha visto vittorie più o meno effimere, voltafaccia improvvisi e brucianti sconfitte, ha assorbito quasi tutte le energie dell'imperatore, drenato gran parte delle ricchezze del Regno di Sicilia e dissanguato lo stesso nemico. Una guerra che, tuttavia, non è mai stata adeguatamente ricostruita. Con questo volume, Paolo Grillo si propone di dedicarle l'attenzione dovuta, e lo fa con una narrazione «in presa diretta», che consente al lettore, come davanti a un vivace e colorato affresco, di rivivere, passo dopo passo, le incertezze, gli eroismi, gli orrori e le miserie di uno dei più importanti, poco conosciuti e spesso spietati conflitti medievali. Perché, se la grandezza di Federico è innegabile, riflette Grillo, il suo progetto universalistico, tanto ostinatamente e vanamente perseguito, ha comportato un «prezzo di sangue, di distruzione e di odio altissimo per l'Italia intera».
Il praticante
Paolo Grillo
Libro: Copertina morbida
editore: Ass. Cult. Vera Canam
anno edizione: 2012
pagine: 153
Legittimazione e credito tra Medioevo e Ottocento. Notai e ceto notarile tra ruoli pubblici e vita privata
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 274
Se la documentazione notarile è stata oggetto di numerosi convegni e studi e l'attività professionale del notaio ha attirato l'attenzione di non pochi storici del diritto, quello che non è ancora stato debitamente indagato nella storiografia italiana è un approccio alla figura del notaio capace di coglierne le molteplici attività e i suoi svariati ruoli in quanto figura in cui convergono funzioni di mediazione sociale ed economica; in breve di svelarne la centralità sociale, tanto nelle comunità rurali che in quelle urbane. Tra i soggetti e le questioni affrontate in questo volume hanno trovato spazio: la partecipazione dei notai alla vita politica locale e regionale e il loro ruolo di mediazione e difesa di interessi particolaristici; i processi formativi e le traiettorie professionali dei notai all'interno delle dinamiche della mobilità sociale; le interazioni tra i processi di legittimazione professionale e di riconoscimento sociale; le dinamiche riproduttive del “ceto notarile” e le sue strategie economiche. Attraverso l'indagine di questi temi, si è proposto di mettere a confronto e far dialogare le ricerche condotte su alcune realtà “italiane” con la storiografia di altri Stati europei, che al tema hanno dedicato maggiore attenzione, in particolar modo quella francese.
L'Aquila e il giglio. 1266: la battaglia di Benevento
Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2015
pagine: 134
La battaglia di Benevento del 1266 è comunemente presentata come una sorta di malvagio scherzo del destino ai danni di Manfredi, il figlio dell'imperatore Federico II, che venne sconfitto dalle forze di Carlo d'Angiò, al quale riuscì in tal modo di impadronirsi del Regno di Sicilia. A partire dalla narrazione "guelfa" degli eventi, che spiegava la clamorosa quanto imprevista vittoria di Carlo con la sacralità della sua missione, voluta dal papa e benedetta da Dio, ha replicato una versione "ghibellina", appoggiata dall'autorità dantesca, con l'immagine del Manfredi "biondo, bello e di gentile aspetto", che vedeva nella corruzione e nel tradimento dei nobili il motivo della sconfitta dello svevo. Si tratta però di un'immagine deformata che queste pagine vogliono correggere, restituendo tutta la complessità di una vicenda impossibile da ridurre alle letture nazionaliste/regionaliste o clericali/anticlericali del secolo passato.
Signorie italiane e modelli monarchici. Secoli XIII-XIV
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2013
pagine: 358
Una delle chiavi di lettura più fruttuose per analizzare l'avvento dei regimi signorili nelle città italiane è quella del contrasto fra il mandato popolare di cui molti domini inizialmente godevano e le ambizioni autocratiche di questi ultimi e delle loro famiglie, che li portarono spesso a travalicare gli originari limiti del loro potere in seno alle magistrature comunali. Spesso, per analizzare questo passaggio, si è fatto ricorso a categorie politiche contemporanee, senza considerare che i comuni italiani erano un'eccezione repubblicana in seno a un Occidente quasi uniformemente monarchico. La personalizzazione e la dinastizzazione dei domini signorili rappresentavano dunque una sorta di omologazione dell'Italia centro-settentrionale al più ampio quadro euromediterraneo. Attraverso l'analisi di una serie di esempi, questo volume vuole mettere in luce e approfondire proprio la perdurante influenza dei modelli e degli ideali monarchici nelle città italiane e l'uso che di questi modelli seppero fare i signori per consolidare e legittimare il loro governo.
Milano guelfa (1302-1310)
Paolo Grillo
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2013
pagine: 265
Il volume analizza la vita politica, istituzionale e sociale di Milano nell'arco di un decennio, dal giugno del 1302 al gennaio del 1311, quando in città, allontanati Matteo Visconti e i suoi principali seguaci, dominarono i popolari e la famiglia della Torre, che aderirono con decisione allo schieramento guelfo "radicale", allora capeggiato dai "neri" fiorentini. Si tratta di un arco di tempo limitato ma di grande interesse: Milano per alcuni anni propose un atteggiamento politico innovativo e differente da quello che avrebbe poi caratterizzato il successivo regime dei Visconti. Infatti il comune di popolo rinato nel 1302 puntò con decisione non alla creazione di un'area di dominio regionale, ma all'inserimento della città in una solida e vasta rete di alleanze che coinvolgeva tutta la penisola, che portò a un periodo di pace quasi decennale e permise una momentanea ma rigogliosa fioritura della vita economica. Il progetto fallì a causa delle ambizioni egemoniche di Guido della Torre, che fra il 1307 e il 1308, sfruttando la sua rete di clientele, prese il potere creando una signoria personale. Quando scese in Italia l'imperatore Enrico VII la popolazione, esasperata, gli aprì le porte, permettendo anche il ritorno dei Visconti. Fallì così anche la possibilità di creare un'"Italia guelfa", basata sull'asse Napoli-Firenze-Milano-Padova, che avrebbe potuto dare una dimensione nazionale alla politica e all'economia italiana fin dal Trecento.
Obtorto collo ovvero della supina acquiescenza alla mondanità
Dario Coglitore, Paolo Grillo
Libro: Copertina morbida
editore: Ass. Cult. Vera Canam
anno edizione: 2013
pagine: 96
Legnano 1176. Una battaglia per la libertà
Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: XVIII-242
Miti, leggende e fantasie letterarie hanno costruito l'immaginario della battaglia di Legnano che ha segnato la storia d'Italia e dell'intera Europa. I fatti però andarono diversamente. 29 maggio 1176: nelle campagne a nord-ovest di Milano, l'imperatore Federico Barbarossa affronta l'esercito delle città italiane raccolte nella Lega Lombarda con un esito che all'epoca pochi si sarebbero aspettati. Perché avvenne lo scontro, come si svolse la battaglia, quali furono le ragioni dei contendenti, quali eventi precedettero il conflitto? Quale disegno politico aveva Federico Barbarossa e cosa rivendicavano i Comuni? Con gli strumenti della storia militare, Paolo Grillo segue passo passo le fasi della battaglia, scende fra le linee dei combattenti e svela cosa c'è dietro quell'amara sconfitta: a Legnano si affrontarono in realtà due forme contrapposte di organizzazione militare. L'Impero, da una parte, con la sua struttura aristocratica, era ben rappresentato dalla celebre e quasi imbattibile cavalleria pesante teutonica. I Comuni, dall'altra, si incarnavano nella collettività in armi dei fanti, che combattevano fianco a fianco ai cavalieri, da uomini liberi, decisi a battersi per la difesa della patria comune. Due mondi diversi, uno prossimo alla fine, l'altro - quello dei cittadini d'Italia - solo all'inizio.
Monaci e città. Comuni urbani e abbazie cistercensi nell'Italia nord-occidentale (secoli XII-XIV)
Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca Francescana
anno edizione: 2008
pagine: 362
L'esperienza del monachesimo riformato dei Cistercensi ebbe un grande successo nell'Italia settentrionale dei secoli XII e XIII. Le fondazioni dei monaci bianchi trovarono l'entusiastico supporto così delle famiglie signorili come dei membri del popolo urbano, oltre che dei vescovi e delle autorità comunali. Al di là delle teoriche proibizioni degli statuti dell'Ordine, le città divennero presto il principale punto di riferimento per le abbazie della regione. I monaci e le monache seppero mettersi in dialogo con le realtà urbane, accogliendo nel seno delle loro comunità esponenti dei diversi gruppi sociali e costruendo anche efficaci rapporti politici con i regimi popolari che si affermarono nella seconda metà del Duecento.
Connestibili eserciti e guerra nell'Italia del primo Trecento
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 176
Fra la seconda metà del XIII secolo e la prima del XIV secolo si affermò nell'Italia centro-settentrionale una nuova forma di organizzazione degli eserciti, nei quali convivevano e combattevano fianco a fianco le tradizionali milizie civiche e gruppi sempre più numerosi di mercenari. Considerato tradizionalmente un momento di transizione fra l'età comunale e quella detta delle compagnie di ventura, tale periodo è stato oggetto di scarsa attenzione storiografica, benché in realtà sia durato parecchi decenni, durante i quali si sono svolte alcune delle più grandi e famose battaglie medievali italiane, da Campaldino a Montecatini, da Altopascio a Gamenario. Questo volume vuol cominciare a colmare questa lacuna, offrendo una prima serie di contributi specificamente dedicati all'organizzazione militare delle principali potenze dell'epoca e a quelle figure di comandanti di professione – i connestabili – che costituirono la principale novità.