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Libri di Paolo Delorenzi

Anton Maria Zanetti di Alessandro. Storia, contesti e fortuna della Pittura veneziana (1771)

Anton Maria Zanetti di Alessandro. Storia, contesti e fortuna della Pittura veneziana (1771)

Libro: Libro in brossura

editore: Agorà & Co. (Lugano)

anno edizione: 2023

pagine: 146

Correva l’anno 1771 quando, nella Serenissima, il colto letterato e ‘dilettante’ Anton Maria Zanetti di Alessandro, detto il Giovane, diede alle stampe il "Della pittura veneziana", un’opera che per la prima volta tentava di descrivere l’evoluzione di quell’arte dalle origini all’epoca contemporanea. Nel proposito di riconsiderare, seguendo piste di ricerca inedite o poco frequentate, un’impresa storiografica di straordinario rilievo nel panorama culturale settecentesco, questo volume, espressione di una pluralità di sguardi, ne analizza i contenuti, l’articolato contesto in cui nacque e la fortuna. I sette saggi qui raccolti permettono, innanzitutto, di fare nuova luce sui legami che univano Anton Maria Zanetti di Alessandro, Custode della Biblioteca Marciana e Ispettore alle Pubbliche Pitture di Venezia, all’omonimo cugino Anton Maria di Girolamo, detto il Vecchio. A emergere, poi, sono le sue peculiari scelte linguistiche e metodologiche, la cura riposta nell’elaborazione degli apparati paratestuali, l’importanza attribuita alle incisioni proprio nel momento in cui la storia dell’arte illustrata stava muovendo i primi passi.
28,00

Alessandro Longhi: compendio delle vite de' pittori veneziani. «Compendio delle vite de' pittori veneziani istorici più rinomati del presente secolo con suoi ritratti dal naturale delineati e incisi da Alessandro Longhi veneziano»

Alessandro Longhi: compendio delle vite de' pittori veneziani. «Compendio delle vite de' pittori veneziani istorici più rinomati del presente secolo con suoi ritratti dal naturale delineati e incisi da Alessandro Longhi veneziano»

Libro: Libro in brossura

editore: Scripta

anno edizione: 2022

pagine: 300

Allestito da Alessandro Longhi, che ne curò la stampa fra il 1762 e il 1763, il "Compendio" accoglie i ritratti e i profili biografici di venticinque artisti rappresentativi della scuola veneta settecentesca. Partecipano all’ideale adunata diversi eccellenti maestri ormai scomparsi – Nicolò Bambini, Sebastiano Ricci, Gregorio Lazzarini, Antonio Balestra, Giovanni Battista Piazzetta – nel ruolo di veri e propri numi tutelari, e poi la folta schiera di quei professori che nel 1756, con pubblica permissione, avevano dato vita alla locale Accademia di Pittura e Scultura. La silloge calcografica, consacrata al senatore Almorò IV Giovanni Francesco Pisani, esponente di una stirpe nobiliare fra le più insigni della Serenissima e patrono di Alessandro, mirava a fornire, con palesi finalità celebrative, una sorta di catalogo illustrato dei membri dell’istituto, a cominciare da Giovanni Battista Tiepolo, suo primo presidente, senza omettere, per ragioni di fama e prestigio, il pittore veronese Giambettino Cignaroli. Questo volume offre, per la prima volta, l’edizione critica dell’opera, contestualizzata nell’ambito della letteratura artistica coeva.
30,00

La Armeria del Palacio Ducal

La Armeria del Palacio Ducal

Paolo Delorenzi

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2012

pagine: 32

Una porta massiccia in legno di cedro, costruita con tavole fatte dispendiosamente venire dal Libano nel 1556, custodiva un tempo l'accesso alle Sale d'Armi di Palazzo Ducale. La competenza sulle "Munitioni" - questo l'antico nome del luogo - apparteneva al supremo Consiglio dei Dieci, come testimonia la sigla "cx" incisa sulla placca originale cinquecentesca della serratura, che vi ammetteva per la visita solo re, principi e ospiti eminenti. Da sempre, al fine di tutelare la sicurezza delle assemblee governative, nella sede del potere marciano esisteva un deposito di armi pronte all'uso. Nel XIV secolo fu sistemato accanto al Maggior Consiglio, nella sala - detta perciò dell'Armamento - in cui oggi si ammirano i resti del grande affresco staccato di Guariento con l'Incoronazione della Vergine; la suddivisione in due piani dava modo di sfruttare al meglio quello spazio. Il trasferimento nella sede odierna, dapprima una stanza, più tardi altre due già occupate dalla prigione della "Torresella" (sopravvivono, su una parete, numerose iscrizioni tracciate dai detenuti), risale al 1496.
5,00

The Armoury in the Doge's Palace

The Armoury in the Doge's Palace

Paolo Delorenzi

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2012

pagine: 32

Una porta massiccia in legno di cedro, costruita con tavole fatte dispendiosamente venire dal Libano nel 1556, custodiva un tempo l'accesso alle Sale d'Armi di Palazzo Ducale. La competenza sulle "Munitioni" - questo l'antico nome del luogo - apparteneva al supremo Consiglio dei Dieci, come testimonia la sigla "cx" incisa sulla placca originale cinquecentesca della serratura, che vi ammetteva per la visita solo re, principi e ospiti eminenti. Da sempre, al fine di tutelare la sicurezza delle assemblee governative, nella sede del potere marciano esisteva un deposito di armi pronte all'uso. Nel XIV secolo fu sistemato accanto al Maggior Consiglio, nella sala - detta perciò dell'Armamento - in cui oggi si ammirano i resti del grande affresco staccato di Guariento con l'Incoronazione della Vergine; la suddivisione in due piani dava modo di sfruttare al meglio quello spazio. Il trasferimento nella sede odierna, dapprima una stanza, più tardi altre due già occupate dalla prigione della "Torresella" (sopravvivono, su una parete, numerose iscrizioni tracciate dai detenuti), risale al 1496.
5,00

Les collections d'armes du Palais des doges

Les collections d'armes du Palais des doges

Paolo Delorenzi

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2012

pagine: 32

Una porta massiccia in legno di cedro, costruita con tavole fatte dispendiosamente venire dal Libano nel 1556, custodiva un tempo l'accesso alle Sale d'Armi di Palazzo Ducale. La competenza sulle "Munitioni" - questo l'antico nome del luogo - apparteneva al supremo Consiglio dei Dieci, come testimonia la sigla "cx" incisa sulla placca originale cinquecentesca della serratura, che vi ammetteva per la visita solo re, principi e ospiti eminenti. Da sempre, al fine di tutelare la sicurezza delle assemblee governative, nella sede del potere marciano esisteva un deposito di armi pronte all'uso. Nel XIV secolo fu sistemato accanto al Maggior Consiglio, nella sala - detta perciò dell'Armamento - in cui oggi si ammirano i resti del grande affresco staccato di Guariento con l'Incoronazione della Vergine; la suddivisione in due piani dava modo di sfruttare al meglio quello spazio. Il trasferimento nella sede odierna, dapprima una stanza, più tardi altre due già occupate dalla prigione della "Torresella" (sopravvivono, su una parete, numerose iscrizioni tracciate dai detenuti), risale al 1496.
5,00

Die Armeria des Dogenpalastes

Die Armeria des Dogenpalastes

Paolo Delorenzi

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2012

pagine: 32

Una porta massiccia in legno di cedro, costruita con tavole fatte dispendiosamente venire dal Libano nel 1556, custodiva un tempo l'accesso alle Sale d'Armi di Palazzo Ducale. La competenza sulle "Munitioni" - questo l'antico nome del luogo - apparteneva al supremo Consiglio dei Dieci, come testimonia la sigla "cx" incisa sulla placca originale cinquecentesca della serratura, che vi ammetteva per la visita solo re, principi e ospiti eminenti. Da sempre, al fine di tutelare la sicurezza delle assemblee governative, nella sede del potere marciano esisteva un deposito di armi pronte all'uso. Nel XIV secolo fu sistemato accanto al Maggior Consiglio, nella sala - detta perciò dell'Armamento - in cui oggi si ammirano i resti del grande affresco staccato di Guariento con l'Incoronazione della Vergine; la suddivisione in due piani dava modo di sfruttare al meglio quello spazio. Il trasferimento nella sede odierna, dapprima una stanza, più tardi altre due già occupate dalla prigione della "Torresella" (sopravvivono, su una parete, numerose iscrizioni tracciate dai detenuti), risale al 1496.
5,00

La galleria di Minerva. Il ritratto di rappresentanza nella Venezia del Settecento
45,00

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