Libri di Massimo Vallerani
Il tribunale dell'abate di San Giusto di Susa. Prassi, conflitti e scritture nel secolo XIV
Livia Orla
Libro: Libro in brossura
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2025
pagine: 580
Incastonata tra le Alpi piemontesi, l’abbazia di S. Giusto di Susa nel tardo medioevo gestiva una giurisdizione complessa e frammentata sul territorio della valle di Susa, con un potere che si intrecciava e spesso entrava in conflitto con quello esercitato dai conti di Savoia. Attraverso una ricca documentazione finora inedita, il volume esamina le dinamiche quotidiane di un sistema giudiziario segnato dalla coesistenza di due poteri e dei rispettivi tribunali: un confronto che ha visto il monastero, inizialmente protetto e sostenuto dai Savoia, difendere strenuamente la sua autonomia contro le incursioni del potere comitale rappresentato localmente dai suoi ufficiali. Le lettere, i registri giudiziari e le raccolte testimoniali documentano non solo gli scontri tra le due curie, ma anche le soluzioni trovate di volta in volta per provare a garantire una convivenza pacifica. L’analisi del funzionamento del tribunale abbaziale inoltre getta luce sulle forme di amministrazione della giustizia, rivelando il modo in cui i rustici vivevano e percepivano il sistema giudiziario. Attraverso l’analisi di una valle attraversata da interessi locali e dinastici, il volume mette in luce come la frammentazione del potere e la convivenza di giurisdizioni diverse abbiano modellato la vita quotidiana di alcune comunità montane tardomedievali.
Regimi di cittadinanza nell'Italia comunale
Massimo Vallerani
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2024
pagine: 340
Nelle città medievali abitare o nascere in un luogo non fanno diventare le persone dei cittadini e non garantiscono l’assegnazione di diritti civici in via definitiva. Diventare cittadini resta un lavoro faticoso, una condizione temporanea da mantenere con azioni ripetute nel tempo che mostrano la volontà di essere civis (abitare, pagare le tasse, militare nell’esercito, lavorare). In questa concezione dinamica e attiva di cittadinanza, non tutti avevano le stesse risorse.Tra Duecento e Quattrocento si affermano regimi diversi di cittadinanza, graduati secondo la possibilità o meno di partecipare alla vita politica. Questo libro ricostruisce la lenta trasformazione della civilitas da sistema di controllo dell’appartenenza a filtro selettivo di élites politiche riprodotte per via familiare. La divisione della cittadinanza in sfere di diritti differenziati aiuta a comprendere le complesse dinamiche di inclusione e di esclusione che ancora oggi caratterizzano il mondo contemporaneo.
La città e il principe. La congiura antisabauda di Torino del 1334
Libro: Libro in brossura
editore: CELID
anno edizione: 2022
pagine: 168
Nel 1334 il dominio del conte Filippo di Savoia su Torino fu minacciato da una congiura politica ordita da una variegata compagnia di attori: il prevosto della cattedrale, esponenti di famiglie nobili emarginate, membri del basso clero e personaggi ambigui tentarono di consegnare la città ai grandi principi della regione, il marchese di Saluzzo, il marchese di Monferrato, interessati all'affare e forseispiratori del progetto. Dopo mesi di trattative e di tentativi, tuttavia, il piano fallì.Questo libro disseziona la congiura e il suo fallimento - le forze in campo, i protagonisti, le loro parole, gli spostamenti, le azioni militari - per mettere in luce il corto circuito che ha impedito il successo del piano. Non si è trovato un (solo) capro espiatorio: se erano deboli i congiurati, lo erano altrettanto i signori potenti dei principati vicini e a suo modo il conte Filippo di Savoia. La congiura ha messo in luce l'instabilità cronica delle dominazioni territoriali alla metà del Trecento.
Storia medievale
Luigi Provero, Massimo Vallerani
Libro
editore: Le Monnier Università
anno edizione: 2022
pagine: XVIII-462
È vero, il medioevo è un periodo oscuro e lontano, ma resta quello in cui è avvenuta la più radicale trasformazione del mondo antico. Il crollo dell’Impero romano e l’arrivo delle popolazioni barbariche obbliga l’Europa a ricostruire le proprie strutture sociali e politiche su nuove basi. Le aristocrazie militari si impongono come guida della società, appoggiandosi sulla forza delle armi e sul possesso di terra. I nuovi regni «nazionali» cercano di raggiungere un governo stabile con l’appoggio del ceto ecclesiastico. La Chiesa si definisce a sua volta come istituzione separata dai poteri laici, rivendicando la capacità di inquadrare le popolazioni di sudditi-fedeli in un ordine religioso superiore. Dall’XI secolo comunità contadine e città entrano prepotentemente nel gioco politico e reclamano un ruolo attivo nella costruzione dei nuovi assetti regionali. Questa continua interferenza tra l’azione di gruppi sociali e i progetti di inquadramento dagli esiti incerti segna il lungo medioevo europeo, e proprio da qui nasce la dimensione-chiave attorno a cui si organizza la presentazione del medioevo proposta in questo volume: il rapporto tra le forme di dominazione e i gruppi sociali che elaborarono, o subirono, le spinte verso la costruzione di un ordine politico valido per tutti, di un dominio sugli uomini, sulle loro anime, sulle loro risorse.
Valore delle cose e valore delle persone. Dall’antichità all’età moderna
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2019
pagine: 448
Contro l’idea di un’economia atemporale iscritta nella natura degli uomini, il volume esplora la costruzione sociale dei valori economici a partire dal significato assunto dal rapporto fra possesso dei beni e ruolo delle persone nei diversi contesti storici. L’intersezione di questi due piani è costitutiva del concetto di “economia” dall’antichità fino all’età moderna: processi di accumulo e distribuzione controllata delle risorse si sommano a quelli di definizione del valore delle persone e del loro ruolo economico. In tutte le realtà analizzate (Mesopotamia, Grecia antica, Roma, Medioevo, Età moderna) le operazioni di valutazione economica segnano una classificazione delle persone in senso letterale, vale a dire di divisioni in classi.
Storia medievale
Luigi Provero, Massimo Vallerani
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2016
pagine: XVIII-446
È vero, il medioevo è un periodo oscuro e lontano, ma resta quello in cui è avvenuta la più radicale trasformazione del mondo antico. Il crollo dell'Impero romano e l'arrivo delle popolazioni barbariche obbliga l'Europa a ricostruire le proprie strutture sociali e politiche su nuove basi. Le aristocrazie militari si impongono come guida della società, appoggiandosi sulla forza delle armi e sul possesso di terra. I nuovi regni "nazionali" cercano di raggiungere un governo stabile con l'appoggio del ceto ecclesiastico. La Chiesa si definisce a sua volta come istituzione separata dai poteri laici, rivendicando la capacità di inquadrare le popolazioni di sudditi-fedeli in un ordine religioso superiore. Dall'XI secolo comunità contadine e città entrano prepotentemente nel gioco politico e reclamano un ruolo attivo nella costruzione dei nuovi assetti regionali. Questa continua interferenza tra l'azione di gruppi sociali e i progetti di inquadramento dagli esiti incerti segna il lungo medioevo europeo, e proprio da qui nasce la dimensione-chiave attorno a cui si organizza la presentazione del medioevo proposta in questo volume: il rapporto tra le forme di dominazione e i gruppi sociali che elaborarono, o subirono, le spinte verso la costruzione di un ordine politico valido per tutti, di un dominio sugli uomini, sulle loro anime, sulle loro risorse.
La giustizia pubblica medievale
Massimo Vallerani
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2005
pagine: 320
Questo volume ricostruisce la messa in opera di un apparato giudiziario pubblico fondato sul processo nella società urbana dell'Italia medievale. A partire dalla metà del secolo XII il processo diventa il sistema ordinario attraverso cui si chiede e sì rende giustizia. È una trasformazione epocale dei sistemi giudiziari pubblici. La procedura, riadattata dai testi romanistici, permette un confronto regolato, sotto il controllo del giudice, in grado di stemperare la carica di violenza insita nei conflitti di una società urbana in rapida crescita. Ma il processo è anche una sorta di "theatrum mundi", che riflette le gerarchie sociali, i rapporti di forza e le divisioni politiche che percorrono le società medievali.