Libri di Massimo Carta
La rappresentazione nel progetto di territorio. Un libro illustrato
Massimo Carta
Libro
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2012
pagine: 226
Il filo rosso che percorre questo libro è la riflessione su varie rappresentazioni iconografiche costruite in occasione di esperienze di ricerca e durante la redazione di alcuni strumenti di pianificazione alle varie scale. Una particolare attenzione alla struttura dei processi redazionali, alcune schematizzazioni metodologiche esemplificative e il tentativo di riportare adeguatamente le legende delle carte, vogliono restituire quella centralità che la produzione di immagini ha avuto nell'esperienza che si racconta, e il ruolo importante che esse assumono nel progetto di territorio. In tal senso, questo è un libro illustrato, attraverso i prodotti della ricerca e dell'attività operativa di gruppi spesso ampi ed articolati, al lavoro sulla costruzione e organizzazione della conoscenza sui contesti locali, nel tentativo di delineare regole e scenari per un futuro sostenibile. Rappresentazioni diverse per metodologie e scale di redazione, destinatari, finalità, divengono occasione per trattare argomenti centrali della disciplina, quali la necessità di esplicitare interpretazioni e restituire le qualità dei contesti, l'esigenza di costruire collettivamente e dal basso visioni condivise, la necessità di rendere gli elaborati adatti a svolgere efficacemente compiti regolativi variamente modulati.
La sottile linea blu. Insediamento costiero e progetto di territorio. Il caso gallurese
Massimo Carta
Libro
editore: CUEC Editrice
anno edizione: 2007
pagine: 296
Il problema specifico che sembra riguardare la Gallura, in considerazione anche della sua tradizionale bassa densità abitativa, è quello dell'enorme peso assunto dall'insediamento costiero, che si manifesta con interventi di infrastrutturazione ed edificazione mirati all'uso turistico dei litorali, squilibrando assetti territoriali già estremamente delicati. Si tende a costruire un unico, grande e frammentato waterfront, poco integrato con le aree interne: attrezzature di accesso e di fruizione della naturalità, residenze che speculano sul privilegio posizionale, sistemazioni e riqualificazioni episodiche. La naturalità stessa ha però bisogno di essere progettata, e ciò obbliga alla coscienza del suo valore, all'accrescimento della conoscenza e delle capacità di gestione; se ne affermano pienamente i significati solo se intrecciati con la dimensione insediativa storica, rurale, produttiva. Cresce così oggi nella Regione la condivisione di un nuovo culto territoriale: incardinato sulla percezione montante del valore del patrimonio che è giunto fino a noi, integrato con gli aspetti della fruizione, cosciente del valore strategico della qualità paesaggistica, pronto ad accrescerla a partire dalla singola architettura.